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Conoscere il private banking: online il video pensato da Banca Generali e Marco Montemagno

Prosegue il progetto di educazione finanziaria di Banca Generali: Marco “Monty” Montemagno ha intervistato il Vice Direttore Generale Andrea Ragaini sul significato di private banking

Ragaini (Banca Generali): “Obiettivo del private banking è gestire e preservare la ricchezza delle famiglie

Il private banking è un servizio di qualità che ha l’obiettivo di gestire, guidare e supportare la ricchezza a partire dalla gestione di un portafoglio con servizi e un’offerta dedicata a famiglie e imprenditori con l’obiettivo finale di preservarla, indirizzarla verso i propri progetti di vita e tramandarla alle nuove generazioni”. A spiegare il significato di private banking è Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali. Intervistato da Marco “Monty” Montemagno per il progetto di educazione finanziaria EduFin 3.0 lanciato dall’Istituto lo scorso autunno, il manager ha risposto alle domande più comuni su quello che oggi è uno dei termini più diffusi in ambito bancario. Rispetto al retail banking, caratterizzato da prodotti standardizzati, il private banking offre soluzioni modellate sulle specifiche esigenze dei clienti cosiddetti HNWI (High Net Worth Individuals): “Parliamo di clienti con una ricchezza finanziaria disponibile superiore ai 500mila euro – sottolinea il Vice DG di Banca Generalicon bisogni patrimoniali sofisticati e spesso anche complessi”.

Consulenza personalizzata e razionalità: i punti di forza del private banking

Il punto di forza del private banking non riguarda tuttavia le soluzioni offerte, spiega Ragaini, ma la modalità di erogazione: “La vera differenza rispetto al retail è che il cliente trova sempre lo stesso interlocutore, cioè il suo private banker, un riferimento di fiducia pronto ad accompagnarlo nel mondo degli investimenti. Ma è solo il punto di entrata – aggiunge – perché non si tratta solo di costruire il portafoglio finanziario quanto quello di programmare quelle che sono le esigenze patrimoniali future della famiglia, dal mandare i figli all’università all’acquisto di immobili”. Avere un riferimento di fiducia consente ai clienti di fare scelte finanziarie consapevoli e affrontare con maggiore razionalità periodi storici come quello attuale, caratterizzato da profonda incertezza: “I clienti ci stanno chiedendo in particolar modo vicinanza e supporto nell’interpretare l’andamento di mercati che sono sempre più condizionati dalle notizie legate alla guerra, più che a veri e propri razionali economico-finanziari. In questo momento il dialogo consulente-cliente assume quindi un valore ancora maggiore che in passato”. Non è un caso che Banca Generali concentri la maggior parte dei suoi sforzi nell’aggiornamento costante della propria rete di consulenti e wealth advisor. Ne è un esempio “Progetto Giovani”, il recente piano di ingresso destinato ai talenti under 35 con l’obiettivo di intercettare quelli che saranno i clienti private del futuro.

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Private Banking: Banca Generali chiude il 2022 con il miglior mese di raccolta netta

L’AD Gian Maria Mossa: nei risultati registrati nel 2022 da Banca Generali “la convinzione di saper fare la differenza nel private banking in tutte le condizioni raggiungendo gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati”.

Private Banking, l’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa: dicembre il miglior mese del 2022 per raccolta netta

Per Banca Generali, Istituto leader nel Private Banking, chiudere “un anno così complesso con il miglior mese di raccolta, con i migliori flussi nel gestito e nella consulenza evoluta è quanto di meglio per presentarci davanti alle sfide del 2023”. Lo ha sottolineato l’AD Gian Maria Mossa alla luce della performance conseguita in dicembre: il mese si è chiuso con il miglior risultato mensile dell’anno in termini di volumi e mix di prodotto, anche grazie alla forte domanda di servizi di investimento. La raccolta netta totale di dicembre si è infatti attestata a 640 milioni, per un valore complessivo da inizio anno di oltre 5,7 miliardi: il dato riflette il cambio di passo legato al rinnovamento dell’offerta avviato a metà ottobre e finalizzato a sfruttare le opportunità legate ai mercati obbligazionari e azionari createsi nel corso dello scorso anno. Nello specifico, in dicembre la raccolta in soluzioni gestite ha toccato i massimi dell’anno a 408 milioni in scia al rinnovamento delle proposte di investimento lanciate nell’ultimo trimestre. Risultati importanti anche per la consulenza evoluta, con nuovi flussi netti per 321 milioni nel mese (940 milioni per l’intero anno). Numeri che, come sottolineato dall’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa, rafforzano “la convinzione di saper fare la differenza nel private banking in tutte le condizioni raggiungendo gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati“.

Private Banking, Banca Generali: la vision dell’Istituto nelle parole dell’AD Gian Maria Mossa

L’AD Gian Maria Mossa, nella sua analisi sulla performance di Banca Generali, anche in relazione all’andamento generale del settore del Private Banking, sottolinea proprio l’innovazione e la qualità “di una gamma d’offerta in costante rinnovamento che risponde al meglio alle esigenze dei banker e della clientela private” grazie a cui è stato possibile raggiungere questi numeri in un periodo particolarmente complesso. “La tenuta delle masse in un anno di perdite a doppia cifra per tutte le principali asset-class conferma la resilienza del nostro modello di business e le competenze nella protezione patrimoniale”, aggiunge in merito Gian Maria Mossa. L’AD di Banca Generali ricorda inoltre l’impegno sul fronte del Private Banking: “La grande attenzione ai nostri servizi d’investimento riflette l’apprezzamento della clientela e la leadership che ci viene riconosciuta nelle soluzioni ad alto valore aggiunto nella sfera gestionale e consulenziale”.

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Private banking, Banca Generali si prepara alle sfide del futuro: il messaggio dell’AD Mossa

In un post su Linkedin l’AD di Banca Generali offre una riflessione sui principali temi che oggi influenzano le scelte finanziarie, mettendo in evidenza l’evoluzione del modello di private banking adottato dall’Istituto.

Private banking, l’analisi di Gian Maria Mossa (Banca Generali): “Investimenti sempre più legati a tematiche ESG

Tra le numerose sfide per un futuro sostenibile c’è anche quella demografica, che proprio pochi giorni fa è tornata sotto i riflettori quando il numero di abitanti del Pianeta ha superato ufficialmente quota 8 miliardi. Sul tema è intervenuto l’Amministratore Delegato di Banca Generali Gian Maria Mossa. In un recente post su Linkedin, il manager alla guida dell’Istituto leader nel private banking ha acceso i riflettori sugli effetti del fenomeno nel lungo periodo, che oggi vede in India e negli Stati africani una crescita esponenziale, contrapposti invece all’Europa dove la popolazione tende a diminuire. “Per i Paesi ‘giovani’ – ha commentato Mossa – la strada pare comunque in salita per le asimmetrie finanziarie, la bassa scolarizzazione e la carenza di infrastrutture prodromiche allo sviluppo imprenditoriale”. Per realtà come quella Italiana, dove le stime parlano di una decrescita addirittura accelerata, il dibattito si sposta “sulla sostenibilità economica di determinate realtà produttive e sui sistemi di welfare e previdenziali schiacciati dall’invecchiamento della popolazione”. Per il Paese sarà cruciale affrontare con urgenza tematiche come la crisi dei modelli sociali tradizionali, le pressioni economiche e l’occupazione giovanile: “È proprio da qui che dobbiamo ripartire se vogliamo garantire un futuro al nostro Bel Paese”, è il monito dell’AD di Banca Generali. A livello mondiale la finanza si è già mossa verso questa direzione: “I grandi colossi finanziari globali stanno progressivamente sposando sempre di più i temi della transizione sostenibile, della trasparenza di governance e della centralità delle persone, alzando progressivamente l’asticella nella direzione delle proprie scelte”.

Banca Generali, un’offerta private banking sempre più diversificata e sicura

Nonostante portino ancora dietro di sé “paradossi e comportamenti non sempre allineati agli obiettivi”, spiega Mossa, le azioni messe in campo in merito alle tematiche ESG hanno avuto il pregio di far emergere chiaramente una visione in cui valore ed etica “possono rafforzare gli effetti dell’investimento garantendo risultati sia sul fronte del rendimento che sul fronte sociale”. E il mondo del private banking deve agire di conseguenza, scrive l’AD di Banca Generali: “L’impegno alla diversificazione, protezione e pianificazione dei progetti di vita rappresenta una stampella sociale importante per la costruzione di futuro. Questa è la direzione che anche come Banca Generali abbiamo scelto di tracciare, fatta di innovazione, attenzione a tutti gli stakeholders e spinta al progresso attraverso modelli inclusivi. Perché tutto dipende dalle persone e crediamo che il migliore investimento sia sempre su di loro”. Un percorso ambizioso, quello immaginato da Mossa, tuttavia indispensabile per intercettare le esigenze della nuova clientela private banking: “Per fare tutto ciò occorre essere credibili e coerenti nei propri obiettivi aziendali e adoperarsi al fine di garantire la fiducia dei risparmiatori creando un sistema trasparente di misurazione dell’efficacia degli impegni verso la sostenibilità”.

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Private banking, da Banca Generali un progetto dedicato ai banker del futuro

Con il suo nuovo progetto, l’Istituto italiano leader nel private banking si rivolge alla nuova generazione di consulenti. Bernardi (Vice DG di Banca Generali): “Strada giusta per la creazione di valore nel lungo periodo”.

Banca Generali in prima linea per i professionisti di private banking del futuro

Aprirsi alla nuova generazione di private banker e fornire ulteriore impulso allo “svecchiamento” della professione del consulente finanziario. È l’obiettivo legato al lancio del “Progetto Giovani”, iniziativa targata Banca Generali. Un vero e proprio piano di ingresso, quello sviluppato dal leader italiano del private banking, che si rivolge alla platea dei professionisti di età inferiore ai 35 anni. Grazie ad un percorso di sviluppo a 360° che vede nella formazione continua e nella mentorship i suoi punti di forza, i partecipanti avranno l’opportunità di incrementare le proprie competenze tecniche e relazionali. “Come banca leader nel private banking in Italia – ha spiegato Marco Bernardi, Vice Direttore Generale di Banca Generalisiamo consapevoli della necessità di allargare le maglie della nostra professione anche a una nuova generazione di consulenti che saranno coloro i quali si occuperanno di creare valore per il risparmio del futuro”.

Banca Generali: formazione e mentorship per intercettare le esigenze della nuova clientela private banking

Il contesto pandemico ha accelerato la trasformazione del settore del private banking, con la nuova clientela sempre più orientata verso servizi digitali, soluzioni di investimento ESG e tutela del risparmio. Il Progetto lanciato da Banca Generali nasce proprio per guidare i professionisti del domani e aiutarli ad affrontare le sfide del futuro: “Questo percorso punta a generare un travaso positivo di competenze dai nostri professionisti più affermati verso quegli under 35 che hanno l’ambizione di eccellere in futuro in questa professione. Siamo convinti che il percorso creato possa rappresentare la strada giusta per la creazione di valore nel lungo periodo”, ha dichiarato Bernardi.  Più nel dettaglio, l’iniziativa promossa da Banca Generali prevede 36 mesi di formazione continua nell’ambito dei servizi private banking. E non solo: nel processo di formazione è previsto anche un percorso di mentoring dedicato allo sviluppo delle capacità relazionali. Per tutta la durata del progetto i giovani professionisti dovranno portare avanti con successo anche un obiettivo di portafoglio: a seconda del risultato raggiunto, i senior coinvolti valuteranno se dar vita o meno ad un nuovo team.

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Private banking, Banca Generali: prodotti e servizi dedicati alle nuove generazioni

Private banking: Banca Generali punta su una nuova generazione di consulenti under 40 per intercettare le esigenze di pianificazione patrimoniale di una clientela sempre più giovane.

Il private banking guarda sempre più ai giovani grazie a Banca Generali

L’ottica è avvicinarsi a una fascia di clientela sempre più giovane. È in una duplice direzione che guarda Banca Generali, Istituto leader nel private banking, per riuscire a intercettare sul nascere le esigenze della futura clientela: da un lato l’inserimento di una nuova rete di consulenti under 40 e dall’altro l’ampliamento della gamma prodotti. Da inizio anno sono ben 42 i professionisti under 40 che sono entrati a far parte di Banca Generali: giovani professionisti maggiormente in grado di dialogare con una nuova fascia di clientela private banking. Il percorso di recruiting avviene sia seguendo il canale tradizionale che quello, più innovativo, del team: di questi ultimi, infatti, ben il 45% è costruito intorno alla collaborazione di un senior private banker e un under 40.

Private banking: una nuova fascia di professionisti e di servizi per Banca Generali

Non solo nuove figure under 40 specializzate in private banking: il percorso di avvicinamento di Banca Generali a una fascia più giovane di clientela avviene anche attraverso l’ampliamento della gamma prodotti che da inizio anno si è arricchita con diverse soluzioni ad hoc. Tra queste la multiramo BG Oltre e le nuove linee della sicav Lux Im che puntano su macro-temi di particolare attrattiva per le nuove generazioni come ad esempio la sostenibilità, la transizione digitale e le nuove forme di energia pulita. Forte dell’expertise in materia di private banking, Banca Generali continuerà quindi a puntare su nuovi prodotti e servizi mettendoli a disposizione della sua storica rete di consulenti per aiutarli a rispondere alle esigenze di pianificazione patrimoniale della clientela “Siamo convinti che questa progressiva differenziazione dei modelli di servizio sia fondamentale per guidare la Banca verso un ulteriore salto dimensionale nei prossimi anni”, ha sottolineato in merito il Vice Direttore Generale Marco Bernardi.

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Private banking, banker under 40 e nuovi prodotti: così Banca Generali apre ai giovani

Sul fronte assunzioni aumentano i professionisti under 40. L’Istituto leader nel private banking si prepara ad affiancare i giovani nella pianificazione patrimoniale. Marco Bernardi (Banca Generali): “Passaggio fondamentale per continuare a crescere”.

Con Banca Generali i servizi di private banking strizzano l’occhio alle nuove generazioni

Una rete di consulenti sempre più giovane e prodotti dalla forte impronta ESG. È la strategia messa in campo da Banca Generali per intercettare le esigenze della futura clientela private banking. L’Istituto guidato da Gian Maria Mossa porta avanti l’ambizioso progetto di assunzione e ricambio generazionale contenuto nel Piano al 2024: da inizio anno sono 42 i professionisti under 40 che hanno fatto il loro ingresso nel network. Giovani che una volta inseriti e formati lavoreranno per affiancare nella pianificazione patrimoniale i potenziali clienti private appartenenti alle nuove generazioni. La volontà di avvicinarsi alla nuova platea private banking si evince anche dal recente ampliamento dell’offerta. Negli ultimi mesi Banca Generali ha lanciato diverse soluzioni che si caratterizzano proprio per l’attenzione a temi quali la sostenibilità, le energie rinnovabili e la transizione digitale.

Private banking, Marco Bernardi (Banca Generali): “Differenziazione unica strada per ulteriore salto dimensionale”

A spiegare la nuova direzione dell’Istituto italiano leader nel private banking è il Vice Direttore Generale Marco Bernardi. Per il manager i cambiamenti sempre più repentini del contesto socio-economico hanno spinto Banca Generali ad impegnarsi su due fronti: “Da un lato continuiamo a sviluppare prodotti e servizi da mettere a disposizione della nostra rete storica per aiutarli a rispondere alle esigenze di pianificazione patrimoniale della clientela, dall’altro stiamo accogliendo giovani professionisti che sono maggiormente in grado di dialogare con una nuova fascia di clientela private”. Clientela che potrà accedere alle nuove soluzioni private banking sviluppate questa estate, tra le quali spiccano i comparti di investimento per la sicav Lux Im a tema ESG: “Siamo convinti – conclude – che questa progressiva differenziazione dei modelli di servizio sia fondamentale per guidare Banca Generali verso un ulteriore salto dimensionale nei prossimi anni”.

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Il private banking è un settore in salute secondo l’Osservatorio LIUC – Banca Generali

Il private banking è un settore sempre più in crescita, nonostante le turbolenze economiche, politiche e sociali: i dati dell’Osservatorio promosso da LIUC e Banca Generali.

Osservatorio LIUC – Banca Generali: private banking settore ancora in espansione

Nessuna frenata per il private banking nel 2021: il settore lo scorso anno, a fronte di uno scenario economico complesso, ha registrato un andamento estremamente positivo. Lo dicono i numeri dell’Osservatorio targato Banca Generali e LIUC-Università Cattaneo. Lanciato nel 2016 con un valore di 100 punti base, il Private Banking Index (PB-I) sviluppato dall’Osservatorio segna nel 2021 un incremento di oltre 33 punti base (133,35), mentre aumenta di 8 punti rispetto alle rilevazioni del 2020 (125,42). La ricerca condotta da LIUC e Banca Generali, che quest’anno ha visto anche il contributo di BNY Mellon e Capital Group, conferma quella che è ormai una tendenza quinquennale di espansione. Il trend intrapreso dal settore del private banking, come si legge sul sito dell’Istituto, è “indubbiamente volto allo sviluppo ed alla crescita con intensità più che soddisfacente anche nel corso dell’ultimo anno, se si tiene conto delle difficoltà e tortuosità che hanno continuato a colpire i Paesi a livello mondiale”.

Private banking: lo sprint del 2021 nei numeri dell’Osservatorio LIUC-Banca Generali

Il lavoro di ricerca sul private banking condotto dall’Osservatorio LIUC – Banca Generali si basa principalmente sull’analisi di tre componenti: l’andamento del settore e le dinamiche interne, l’evoluzione del contesto socio-economico di riferimento, e infine l’andamento dei mercati regolamentati domestici. Con riferimento alla prima, nel 2021 il numero dei potenziali clienti ha registrato un lieve aumento, rimanendo tuttavia stabile. Cresce invece l’offerta di servizi, con i player dell’industria private banking che puntano sempre più su differenziazione e completezza. Ad influire notevolmente sull’Indice anche la crescita degli investimenti alternativi e l’evoluzione delle masse gestite, che in Italia proprio nel 2021 hanno superato quota 1000 miliardi. Minore l’impatto del contesto socio-economico, che tuttavia offre un contributo al PB-I in termini positivi soprattutto per quanto riguarda l’evoluzione del PIL (+6,6% rispetto al 2020), con la ricchezza delle famiglie italiane che nonostante l’emergenza sanitaria è rimasta stabile se non addirittura aumentata, vista la contrazione dei consumi. Buone notizie per il private banking anche dall’Indice di Gini, che misura la concentrazione del reddito e della ricchezza (all’aumentare della concentrazione, aumentano i patrimoni potenziali “private”): come in ogni fase di crisi tende infatti a mostrare un aumento della concentrazione della ricchezza aumentando di conseguenza la platea dei clienti. Positive infine secondo i numeri dello studio LIUC-Banca Generali anche le performance dei mercati regolamentati, con il principale indice di Borsa che a fine 2021 è stato protagonista di una decisa ripresa (27.347 vs. 22.232 punti).

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Private banking, Mossa (Banca Generali): fintech e blockchain cambiamenti disruptive

L’industria del private banking sta attraversando una fase di profondo cambiamento. Banca Generali è pronta alla sfida: “Necessario ecosistema digitale aperto alle novità”.

Private banking, l’AD di Banca Generali: “Tutte le transazioni vanno digitalizzate”

Negli ultimi anni l’accelerazione digitale ha rivoluzionato il settore del private banking, assumendo un ruolo sempre più preponderante. Fintech e blockchain le innovazioni che più di tutte ne hanno scosso le fondamenta. Sul tema è intervenuto Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato di Banca Generali, che lo scorso 11 luglio ha preso parte ad un confronto organizzato con gli alumni della Harvard Business School. L’incontro si è tenuto presso la sede milanese di Boston Consulting, l’associazione che riunisce gli ex studenti della nota università americana. “Oggi siamo in una fase di grande cambiamento per il nostro settore – ha dichiarato Mossa – l’avanzata del digitale sta creando nuovi modelli e modalità di interazione: in questo scenario, tutto ciò che è transazionale non può che essere digitalizzato”. Una strada che l’Istituto italiano leader nel private banking ha intrapreso già nel 2015, diventando la prima banca a dotarsi di una piattaforma di open banking: “Noi in Banca Generali ci siamo dotati di questa impostazione già da diversi anni e, anche grazie a questo approccio, siamo riusciti a consolidarci nel settore dietro solo alle due principali banche italiane”.

Private banking, per Banca Generali figura del consulente destinata a rimanere centrale

Fintech e blockchain sono per Mossa le innovazioni di rottura che più di tutte hanno cambiato modelli di business e modalità di interazione. Innovazioni che, nonostante si basino sulla disintermediazione, possono rappresentare un plus anche per istituti di private banking come Banca Generali: “Molte realtà fintech sviluppano servizi che sono complementari all’offerta del mondo della consulenza e che possono essere integrate attraverso partnership strategiche. Per questo occorre avere un ecosistema digitale in grado di aprirsi alle novità per portare nuovi servizi a valore aggiunto alla cliente”. Un esempio è la recente partnership con Conio, che ha portato al lancio della piattaforma BG Conio dedicata alle compravendite in Bitcoin. Le potenzialità del digitale sono quindi enormi, tuttavia per l’AD di Banca Generali il consulente è destinato a rimanere una figura fondamentale, soprattutto per quanto riguarda il wealth management dedicato alle famiglie: “L’aumentare delle complessità rende molto difficile l’automatizzazione dei processi. Per questo ritengo che la centralità del consulente rimarrà sempre il vero punto di forza dei servizi ad alto valore aggiunto come quelli di private banking.

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Private Banking: l’approfondimento di Banca Generali sui mercati finanziari

Banca Generali: l’articolo condiviso dall’Istituto di Private Banking prende in analisi le tipologie di mercati finanziari in Italia, i soggetti e gli strumenti presenti.

Private Banking e mercati finanziari: il contributo di Banca Generali

“Salgono, scendono, influenzano l’economia e sono ormai stabilmente al centro delle cronache di giornali e telegiornali: in altre parole, i mercati finanziari condizionano la nostra quotidianità”: Banca Generali, Istituto leader nel Private Banking, prosegue con gli articoli di approfondimento dedicati al settore finanziario. Una recente analisi ha esaminato il funzionamento dei mercati finanziari, le tipologie esistenti e i soggetti che vi operano. Come evidenziato dall’Istituto, “i mercati finanziari sono spazi dove è autorizzata ed è possibile la compravendita di diversi strumenti finanziari come azioni, obbligazioni, derivati e altro ancora”: si tratta, ormai da tempo, di luoghi “non più fisici, ma piattaforme informatiche dette ‘sedi di negoziazione’. All’interno di essi si intersecano le proposte di compravendita”. Sono tre le tipologie in Italia: i mercati regolamentati, ovvero “sistemi dove le proposte di compravendita degli asset finanziari vengono immesse da più intermediari, in modo autonomo o per conto terzi”; i sistemi multilaterali di negoziazione (MTF), analoghi ai mercati regolamentati ma, spiega Banca Generali, “possono essere gestiti anche da Banche o SIM, con la clausola che si tratti di soggetti autorizzati”; infine gli internalizzatori sistematici, costituti da “Banche abilitate al servizio di investimento  e di negoziazione di asset finanziari per conto proprio e che esegue gli ordini del cliente” e quindi “al di fuori di un mercato regolamentato o di un MTF”, come segnalato dall’Istituto di Private Banking.

Banca Generali: l’analisi fornita dall’Istituto leader nel Private Banking

L’articolo di Banca Generali si concentra poi su quali sono i soggetti dei mercati finanziari. Tra questi figurano gli emittenti che, per il finanziamento delle proprie attività, “emettono strumenti finanziari atti alla circolazione e quindi a essere scambiati su un mercato”: “Le imprese organizzate in forma di società di capitali, gli enti pubblici e lo Stato sono i più importanti emittenti di strumenti finanziari”, specifica l’Istituto di Private Banking. Vi sono poi gli investitori che “si recano sul mercato per reperire ed effettuare la compravendita di strumenti finanziari” e gli intermediari che facilitano “l’incontro tra emittenti e investitori, favorendo la trasformazione del risparmio in investimenti produttivi”, prosegue Banca Generali. Diversi, inoltre, gli strumenti negoziati: si tratta di “contratti aventi per oggetto diritti e prestazioni di servizi di natura finanziaria” e, tra i più noti, figurano le azioni e le obbligazioni. Tali contratti permettono il trasferimento di risorse finanziarie tra un soggetto creditore e un soggetto debitore – come nel caso delle Obbligazioni, “strumenti con cui l’emittente raccoglie capitale di debito dagli investitori, riconoscendo generalmente interessi periodici, le cedole, e il rimborso del capitale a scadenza” – oppure il trasferimento di rischi finanziari tra soggetti diversi: è questo il caso dei Derivati, “strumenti con cui ad esempio le controparti in un’operazione commerciale possono regolare un certo rischio futuro quale ad esempio la variazione del prezzo del bene oggetto dell’operazione”, osserva in conclusione l’Istituto di Private Banking.

Private Banking, Banca Generali continua a crescere: da inizio anno raccolti 1.460 milioni

Per l’Istituto di private banking guidato da Gian Maria Mossa si prospetta un 2022 in linea con il trend positivo iniziato lo scorso anno: “La solidità dei flussi dimostra la qualità del lavoro così come l’efficacia della nostra offerta”, ha dichiarato l’AD di Banca Generali.

Private Banking, Banca Generali si conferma leader nella raccolta

Le mutate condizioni del panorama geopolitico non hanno frenato la crescita di Banca Generali, che nei primi tre mesi dell’anno ha registrato una raccolta complessiva di 1,46 miliardi di euro. Un risultato non troppo lontano dai numeri record del 2021 (1,66 mld). A marzo, nonostante l’inizio del conflitto in Ucraina e gli effetti sui mercati, la raccolta netta dell’Istituto di private banking ha raggiunto quota 480 milioni. A trainare il flusso positivo le soluzioni di risparmio amministrato (383 milioni di euro a marzo e 917 da inizio 2022). La Banca ottiene risultati positivi anche per quanto riguarda la raccolta in soluzioni gestite (101 milioni nel mese, 567 in totale), dove spicca il dato dei fondi (62 milioni nel mese, 213 milioni da inizio anno). Numeri incoraggianti anche per il servizio di consulenza evoluta, con 99 milioni di euro di nuovi flussi e masse totali per 7,1 miliardi. Banca Generali si conferma ancora una volta tra i leader italiani del private banking: “Un risultato robusto – ha commentato l’AD Gian Maria Mossa – in un mese complesso per le preoccupazioni legate al conflitto che si aggiungono a criticità come inflazione e politiche delle banche centrali che hanno tenuto alta la volatilità”.

Private Banking, Mossa (Banca Generali): diversificazione e tecnologia i nostri punti di forza

Con un 2022 all’insegna della crescita, Banca Generali rafforza le fondamenta sulle quali intende avviare il nuovo Piano industriale presentato a febbraio: “L’impegno nelle soluzioni di risparmio progressivo, nella diversificazione tematica e negli strumenti tecnologici a supporto della consulenza evoluta – ha dichiarato Mossa – si confermano punti di forza con cui confrontarsi con le famiglie che riconoscono nel nostro modello un punto di riferimento per la protezione del patrimonio”. Tra gli obiettivi strategici del prossimo triennio quello di avvicinare la Banca a professionisti e clienti attraverso un’evoluzione dei servizi private banking: “I nostri banker sono quotidianamente al fianco dei clienti nelle sfide per la tutela dei portafogli e la solidità dei flussi dimostra la qualità del lavoro così come l’efficacia della nostra offerta. L’interesse che ci arriva da professionisti di elevato standing interessati ad entrare in contatto con la nostra realtà e la crescente fiducia dai clienti – conclude l’AD di Banca Generalici fanno guardare con cauto ottimismo alla crescita dei prossimi mesi”.