Private equity, Landoll sceglie Milano Capital. L’ex Permira Nicola Volpi nell’operazione

L’obiettivo dell’azienda cremonese è consolidare la propria presenza nel mercato interno ed estero. Diversi gli investitori coinvolti da Milano Capital, tra questi anche Nicola Volpi, esperto di private equity.

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Con Milano Capital e Nicola Volpi (BIC) il Gruppo Landoll punta ai mercati esteri

Dare ulteriore impulso al trend di crescita, consolidarsi sul mercato interno e rafforzare la propria presenza all’estero. È l’obiettivo dietro la recente decisione del Gruppo Landoll di aprire il proprio capitale a Milano Capital. La boutique di private equity guidata da Gabriele Bavagnoli ha acquisito una quota di minoranza della società, nota soprattutto per i marchi Nashi e Nashi Argan. All’operazione ha preso parte anche l’ex Permira Nicola Volpi, alla guida del gruppo di investitori BIC Capital. Attiva nel settore della cosmesi dal 1996, attualmente Landoll è presente in oltre 40 Paesi tra Europa, Asia e America grazie alla sua rete di oltre 7.000 parrucchieri e 18 punti vendita monomarca. Solo negli ultimi dieci anni la società ha registrato una crescita media del 18% l’anno, raggiungendo nel 2021 un fatturato di 26 milioni di euro. Con l’ingresso di Milano Capital e del gruppo di investitori guidato da Nicola Volpi, ora Landoll ha tutte le carte in regola per guardare al futuro: “Il marchio Nashi era già ben avviato, ma aveva bisogno di una forte accelerazione – ha dichiarato il CEO di Landoll Paolo Bergami – Grazie a Milano Capital e agli altri investitori coinvolti siamo convinti di poter raggiungere traguardi più ambiziosi, in Italia ma soprattutto all’estero”.

Bavagnoli (Milano Capital): “Hair-care settore di grande interesse”

Tra gli investitori coinvolti da Milano Capital, oltre a Nicola Volpi di BIC Capital, anche la famiglia Volta (Hydra), Giovanni Domenichini (GDTre), Maurizio Bazzo (Deimos), Daniela Bertagnin Benetton (Evoluzione 4), Luca Pretto (Luca Pretto Holding) e infine Maurizio Borletti e Paolo de Spirt (BG Asset Management). Il CEO Paolo Bergami continuerà a guidare il Gruppo insieme a Fabrizio Ascoli, con Gabriele Bavagnoli nuovo membro del Consiglio di Amministrazione. Negli ultimi anni il settore dei cosmetici è sempre più nel mirino del capitale privato e a ricordarlo è lo stesso AD di Milano Capital: “L’hair-care è un settore di grande interesse e in crescita in tutto il mondo. L’Italia ha alcuni tra i principali produttori mondiali, principalmente terzisti, ma pochissimi brand globali. Tra questi, Nashi Argan spicca come quello a maggior potenziale”. Qualità dei prodotti, crescita costante, popolarità online sono i punti di forza di Landoll, conclude Bavagnoli: “Insieme ai nostri co-investitori, siamo orgogliosi di contribuire alla crescita del brand a fianco degli imprenditori che l’hanno creato e sviluppato”.

OTK Kart Group, club deal rileva il 70%. Nicola Volpi: “Pronti ad affiancare la famiglia Robazzi

Il leader dei go-kart punta a consolidarsi sui mercati internazionali. Ad affiancare la famiglia Robazzi anche Nicola Volpi, ex Permira e Founder di BIC Capital.

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OTK Kart Group, cosa cambia con l’ingresso di Nicola Volpi e soci

Novità in casa OTK Kart Group: la storica azienda di Prevalle, leader nella produzione di go-kart, verrà affiancata da un club deal organizzato da BIC Capital e QCapital. Il gruppo di investitori, guidato da Nicola Volpi e Stefano Miccinelli, acquisirà il 70% del capitale e accompagnerà OTK in un nuovo percorso di espansione sui mercati internazionali. La famiglia Robazzi continuerà a mantenere le redini della società, con Roberto Robazzi confermato nel ruolo di Presidente e Amministratore Delegato. L’azienda − che ha nel proprio portafoglio il prestigioso marchio Tony Kart e anche la squadra di corse Tony Kart Racing Team − viene da un periodo di crescita particolarmente prospero. Il bilancio del 2021 si è chiuso infatti con 35 milioni di ricavi e 6 milioni di EBITDA, e le previsioni per il 2022 suggeriscono risultati ancora più solidi. Nonostante generi la maggior parte dei ricavi oltreconfine, con tre filiali estere e una rete di distribuzione presente in oltre 70 Paesi, il tratto distintivo di OTK resta la produzione in house e 100% Made in Italy. Un’eccellenza che grazie all’ingresso di Nicola Volpi e soci avrà tutte le carte in regola per cogliere le opportunità di un business che appare sempre più florido, in particolare negli USA, Australia e in Nord Europa, dove cresce l’interesse nei confronti della Formula 1 e in generale delle corse automobilistiche.

Roberto Robazzi (OTK): “Con noi partner prestigiosi”. Nicola Volpi: “Settore interessante”

L’obiettivo principale dell’operazione è quindi quello di puntare ad un’ulteriore crescita grazie al consolidamento nei mercati internazionali, in particolare nel Nord America. Ma il contributo del club deal guidato da Nicola Volpi servirà ad OTK anche per rafforzarsi in nuovi segmenti, primo fra tutti quello di produzione e vendita di kart da noleggio per uso amatoriale. L’azienda sarà inoltre impegnata nella realizzazione di una linea di prodotti basata su motori elettrici. Soddisfatto del nuovo corso Roberto Robazzi, che ha dichiarato: “Non vediamo l’ora di lavorare al fianco dei nuovi prestigiosi partner, per intraprendere nuove sfide e continuare a costruire il futuro di OTK Kart Group a vantaggio dei dipendenti, dei clienti e di tutti gli appassionati”. Sulla stessa linea anche il Founder di BIC Capital Nicola Volpi e il Presidente di QCapital Miccinelli: “Siamo davvero onorati di entrare a far parte della famiglia di OTK Kart Group, una importante eccellenza del tessuto imprenditoriale del nostro Paese che da decenni è leader mondiale di un interessante settore. Insieme – concludono – vogliamo contribuire a disegnare e implementare una nuova pagina della sua gloriosa storia”.

Nicola Volpi si racconta: i traguardi in ambito Private Equity, Movidea, l’arte e il collezionismo

Nicola Volpi ha alle spalle oltre 30 anni di esperienza nel settore del Private Equity con operazioni guidate sia in Italia che in Europa: il manager in un’intervista a “Forbes” del 2020 ha raccontato la sua passione per l’arte e il collezionismo.

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Nicola Volpi: formazione e crescita professionale dell’esperto di Private Equity

Noto per l’esperienza ultratrentennale nel Private Equity, Nicola Volpi guida oggi in qualità di CEO Movidea, società di investimento specializzata nel settore dei beni e dei servizi nel lusso di cui è anche Socio co-fondatore. Professionalmente cresciuto in Sanpaolo Finance, Investment Bank del gruppo San Paolo (oggi Banca Intesa) dove ha ricoperto il ruolo di Responsabile della divisione di Leverage Finance, nel 1987 ha organizzato il finanziamento dei primi Buy Out realizzati in Italia. Il pionierismo permea la sua carriera: nel 1995 è entrato in Schroder Ventures Italy, una delle prime realtà ad occuparsi di Private Equity in Italia. Due anni più tardi è stato scelto per diventarne partner. Dal 2005 in Permira Associati S.p.A. nel ruolo di Chief Executive Officer, è entrato successivamente nell’Executive Committee che guida Permira nel mondo. Sotto la sua gestione, Permira Italia ha portato a termine numerose operazioni di acquisizione e dismissione di aziende leader nei propri mercati: Ferretti Yachts, Marazzi, Valentino, Sisal, TFL, Veneta Cucine. Nicola Volpi si è laureato in Business Administration presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, ha conseguito una specializzazione in Finanza presso la SDA Bocconi. Opera attualmente anche nel Consiglio di Amministrazione della Horacio Pagani S.p.A., di cui è diventato azionista nel 2013, con ruoli di indirizzo strategico e supporto alla crescita.

Nicola Volpi: la passione per l’arte e il collezionismo nell’intervista a “Forbes”

In un’intervista pubblicata su “Forbes” nel novembre 2020, Nicola Volpi si racconta in uno dei suoi lati meno conosciuti e svela la passione per l’arte e per il collezionismo. L’interesse, nato dal fortunato incontro con il grande collezionista ed esperto d’arte Giuseppe Iannaccone, lo ha portato negli anni ad acquistare opere di grande valore. “Non mi definisco un collezionista o un esperto d’arte ma tutt’al più un appassionato di arte contemporanea”, ha precisato però il CEO di Movidea parlando delle due condizioni che devono verificarsi affinché scelga di investire in un’opera piuttosto che in un’altra: “La prima essenziale è che l’opera piaccia a me e a mia moglie. Non conservo opere in un caveau di una banca come alcuni grandi collezionisti, quindi dobbiamo avere il piacere di fruirne quotidianamente. Se l’opera ci piace allora mi confronto con Giuseppe Iannaccone sulla scelta anche in termini di valore dell’opera e dell’artista. Questa è la seconda condizione da verificare per battezzare l’acquisto”. Acquirente ma anche committente: Nicola Volpi non si lascia infatti sfuggire “l’opportunità di commissionare un’opera direttamente all’artista che la realizza specificatamente per me”. Poter conoscere l’artista, discutere con lui il progetto che ha in mente e quindi comprenderne intimamente il significato, capire la tecnica con cui dipinge o modella, fino a vedere la nascita dell’opera è per lui “un’emozione diversa”. Non a caso ha commissionato tre opere anche a TV Boy, il Banksy italiano: “Un artista che vuole parlare solo con le sue opere e che tende a celarsi da una immagine pubblica”.

Nicola Volpi: il futuro della Pagani in un’intervista al fondatore Horacio a cura del “Corriere della Sera”

Dopo l’ingresso del fondo saudita Pif, con Nicola Volpi che mantiene il 4% attraverso Movidea, il leader delle auto di lusso si prepara ad un nuovo ciclo di espansione. È lo stesso Horacio Pagani ad annunciarlo in un’intervista a cura del “Corriere della Sera”.

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Nicola Volpi: Horacio Pagani, ora la S.p.A. delle hypercars guarda agli interni di lusso

Ha cambiato volto Horacio Pagani, la nota casa automobilistica italiana madre della storica Zonda e della più recente Huayra. Con l’ingresso nel capitale del Public Investment Fund avvenuto a dicembre e la fusione per incorporazione di Pagani Automobili conclusa a febbraio, la S.p.A. oggi presenta un nuovo assetto societario. Il fondo saudita ora possiede il 30% delle azioni, figurando come socio di minoranza al fianco di Nicola Volpi (che detiene il 4% attraverso Movidea). La maggioranza (55,1%) è invece in mano alla Geminis, di proprietà di Horacio Pagani e della moglie Elizabeth Perez. A dirigere la società l’imprenditore italo-argentino, consigliere con deleghe operative da CEO, mentre alla coniuge è andata la Presidenza. Invariato il ruolo di Nicola Volpi all’interno del CdA, con l’esperto di private equity ormai membro dal 2014. Il cambiamento in casa Pagani non riguarda tuttavia solo quote e management, come ha spiegato il fondatore in una recente intervista pubblicata sul “Corriere della Sera”.

Horacio Pagani: “Nostri conti in salute, ingresso Pif dà accesso a tecnologie su elettrico”

Le risorse apportate da Pif con l’operazione guidata da Nicola Volpi serviranno infatti ad avviare un nuovo ciclo di espansione. La Horacio Pagani, forte dei risultati più che positivi raggiunti negli ultimi quattro anni, è pronta ad affrontare nuove sfide. La prima riguarda le hypercars elettriche, con la società che continuerà a collaborare con Mercedes Benz che, ricorda Horacio Pagani, “sta investendo molto nel settore”. Grazie al fondo saudita gli orizzonti si ampliano: “Anche Lucid Motors, produttore americano di auto elettriche di alto livello tecnologico di cui Pif ha la maggioranza, desidera collaborare con noi – ha detto l’imprenditore al “Corriere della Sera” – Stiamo investendo in questo progetto dal 2018, ci crediamo”. Continuano inoltre i preparativi per la presentazione della nuova C10, l’erede della Zonda e della Huayra che debutterà il prossimo 12 settembre al teatro Lirico di Milano. Nel futuro della società ampio spazio anche al progetto Pagani Arte, che proietterà l’azienda nel settore dell’arredamento di lusso. La nuova divisione può già contare su commissioni di tutto rispetto. Oltre a lanciare la propria collezione d’arredi entro fine anno, Pagani Arte si occuperà infatti di curare l’arredamento della DaVinci Tower a Dubai, una volta che il progetto verrà portato a termine.

Nicola Volpi: la carriera e i traguardi professionali

Esperto nel settore del private equity, Nicola Volpi è stato protagonista recentemente nell’acquisizione della quota di minoranza di Landoll da parte di Milano Capital.

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Nicola Volpi: il percorso professionale nel settore del private equity

Milanese, classe 1961, Nicola Volpi inizia la sua carriera come analista finanziario. Dopo aver conseguito la laurea in Business Administration presso l’Università Luigi Bocconi e aver completato la sua formazione con una specializzazione in Finace presso la SDA Bocconi School of Management, avvia il suo percorso professionale in Sefimeta (Gruppo Montedison). Pochi anni più tardi passa a Sanpaolo Finance, Investment Bank del Gruppo San Paolo, conosciuto oggi come Intesa. Un’esperienza che dura nove anni e gli consente di gestire il finanziamento delle prime operazioni italiane di Buy-Out. Nel 1995 entra a far parte di Schroder Ventures Italy, una delle prime società italiane specializzate nel private equity, per poi diventarne Partner fino al 1999. È l’anno in cui Nicola Volpi è tra i fautori della nascita di Permira, importante fondo di private equity internazionale. Nel 2005 viene nominato Chief Executive Officer di Permira Associati, per poi fare il suo ingresso anche nell’Executive Comittee. Sotto la sua direzione, Permira porta a termine numerosi Buy-Out di aziende di rilievo (Ferretti Yachts, Marazzi, Valentino, Sisal, TFL, Veneta Cucine).

Nicola Volpi: la nascita di Movidea e il ruolo in Pagani

Il percorso di Nicola Volpi in Permira termina nel 2013. Con Emilio Petrone fonda Movidea, società di investimento specializzata nel settore luxury in ambito italiano e internazionale, grazie alla quale diventa azionista e membro del CdA di Pagani Automobili, dove opera tutt’oggi. Parallelamente, entra nel CdA di FC Internazionale, incarico che mantiene fino al 2018. Tra le operazioni più recenti che hanno visto la partecipazione di Nicola Volpi il round da 5 milioni chiuso da The Hundred, startup attiva nello scouting, e l’ingresso del Public Investment Fund nel capitale di Pagani. Lo scorso gennaio ha inoltre guidato un gruppo di investitori coinvolti da Milano Capital nell’acquisizione della quota di minoranza del Gruppo Landoll, proprietaria dei noti marchi Nashi e Nashi Argan.

Nicola Volpi: Landoll, Milano Capital conclude acquisizione quota di minoranza

L’acquisizione di una quota di minoranza è stata conclusa da Milano Capital con il contributo di diversi investitori di grande esperienza. Tra questi l’ex-CEO di Permira Nicola Volpi, che ha partecipato attraverso BIC Capital.

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Nicola Volpi: Milano Capital conclude acquisizione quota di minoranza in Landoll

Il Gruppo Landoll, proprietario dei marchi Nashi e Nashi Argan, ha concluso la vendita di una quota di minoranza a Milano Capital, boutique di private equity guidata da Gabriele Bavagnoli e Gianluca Longhi. L’operazione si è compiuta lo scorso 13 gennaio e ha visto la partecipazione di investitori di alto profilo: tra questi Nicola Volpi, pioniere del private equity in Italia, alla guida di un gruppo di investitori riuniti in BIC Capital. L’apertura al capitale privato è una novità assoluta per Landoll, storica azienda del settore hair-care fondata a Milano nel 1966. Guidata da Fabrizio Ascoli e Paolo Bergami, è presente in oltre 40 Paesi tra Europa, Asia e America attraverso 7.000 saloni di bellezza e 18 negozi monomarca. Con un tasso di crescita annuale del 18%, nel 2021 ha fatturato circa 26 milioni di euro (+28% sul 2020) e raggiunto un EBITDA di circa 6 milioni. Con il private equity il Gruppo punta ora a dare ulteriore slancio all’espansione.

Nicola Volpi: Landoll, il private equity per la crescita

“Il marchio Nashi era già ben avviato, ma aveva bisogno di una forte accelerazione. Grazie a Milano Capital e agli altri investitori coinvolti siamo convinti di poter raggiungere traguardi più ambiziosi, in Italia ma soprattutto all’estero”, così Paolo Bergami, AD di Landoll, nel commentare l’operazione. L’hair-care è oggi un settore di grande interesse che cresce in tutto il mondo: un ambito in cui Nashi Argan rappresenta uno dei pochi esempi di cosmetica Made in Italy attivi a livello internazionale. Soddisfazione per Milano Capital nel “contribuire insieme ai nostri coinvestitori alla crescita del marchio insieme agli imprenditori che lo hanno creato e sviluppato”. Come reso noto, Ascoli e Bergami rimarranno alla guida di Landoll, mentre Bavagnoli siederà nel CdA dell’azienda. Oltre al gruppo di investitori guidato da Nicola Volpi, l’operazione di acquisizione ha coinvolto anche la holding Hydra, GDTre, Deimos, Evoluzione 4, Luca Pretto Holding e BG Asset Management.

Nicola Volpi: una carriera di successo nel Private Equity

Attivo fin dagli anni ’90 nel settore del Private Equity, Nicola Volpi ricopre diversi incarichi: oltre ad essere Presidente e Amministratore delegato di Movidea, è anche azionista e Membro del CdA di Pagani Automobili.

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Nicola Volpi: il contributo nel round di The Hundred

La prima esperienza di Nicola Volpi in ambito Private Equity risale al 1995, anno in cui diviene socio di Schroder Ventures Italy, una delle prime realtà italiane attive nel settore. Oggi, con oltre 25 anni di esperienza e numerose operazioni di successo portate a compimento, continua a confermarsi come uno dei protagonisti dello scenario italiano. È recente infatti la notizia del suo contributo alla chiusura del round da 5 milioni di The Hundred, la giovane holding specializzata nello scouting di nuovi influencer. È stato Nicola Volpi a guidare il gruppo di investitori che ha deciso di sottoscrivere l’aumento di capitale. Come azionista e membro del Consiglio d’Amministrazione della Pagani Automobili S.p.A., ha inoltre partecipato attivamente alla partnership che la nota casa di auto sportive di superlusso ha siglato la scorsa estate con il Public Investment Fund e che prevede l’acquisto da parte del fondo sovrano saudita del 30% delle azioni.

Nicola Volpi: l’esperienza in Permira e Movidea

Tra i principali successi professionali nella lunga carriera di Nicola Volpi è impossibile non citare il suo ruolo nella fondazione di Permira. Dopo l’esperienza in Schroder, nel 1999 diventa infatti uno dei soci fondatori del Fondo internazionale di Private Equity. Pochi anni dopo viene nominato Amministratore Delegato in Italia, seguendo importanti operazioni: Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, Tfl, Sisal, Valentino. L’avventura di Nicola Volpi in Permira si conclude nel 2013, quando, insieme a Emilio Petrone, passa agli investimenti nel settore luxury fondando Movidea, grazie alla quale diventerà azionista di minoranza di Pagani Automobili S.p.A.

L’esperienza professionale di Nicola Volpi

Nato a Milano, classe 1961, Nicola Volpi è laureato in Business Administration presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Successivamente ha conseguito una specializzazione in Finanza presso SDA Bocconi. È considerato un pioniere del Private Equity in Italia.

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Gli esordi professionali di Nicola Volpi

Nicola Volpi è socio fondatore del fondo di Private Equity Permira e attuale CEO di Movidea, società di investimento fondata nel 2013 insieme a Emilio Petrone. Attivo da oltre 30 anni nel Private Equity, è considerato un esperto del settore, nonché precursore in Italia. Nicola Volpi avvia il suo percorso professionale in Sefimeta S.p.A. (divisione del Gruppo Montedison dedicata ai servizi finanziari) nel ruolo di Analista Finanziario. Successivamente entra in Sanpaolo Finance S.p.A. (oggi Banca Intesa), che lo nomina Responsabile della divisione Leverage Finance: a partire dal 1987 organizza il finanziamento delle prime operazioni di buy-out realizzate in Italia. Nel 1995 una nuova sfida professionale lo vede operare in Schroder Ventures Italy, realtà all’avanguardia in materia di Private Equity nel Paese, di cui diventa Partner nel 1997.

Nicola Volpi: la nascita di Permira e i successi in Movidea

Forte dell’esperienza maturata nel settore, nel 1999 Nicola Volpi è tra i soci fondatori di Permira: in breve tempo la società si afferma nel mercato internazionale del Private Equity, con fondi gestiti ad oggi pari a oltre 40 miliardi di euro. Nel 2005 diviene Chief Executive Officer di Permira Associati S.p.A. e opera anche all’interno dell’Executive Committee che guida Permira nel mondo. La sua gestione porta alla realizzazione con successo di diverse operazioni di acquisizione e dismissione di aziende leader nei propri mercati, quali Ferretti Yachts, Marazzi, Valentino, Sisal, TFL e Veneta Cucine. La sua carriera prosegue nel 2013 con la fondazione di Movidea, che guida tuttora nel ruolo di CEO. Avviata insieme a Emilio Petrone, la società è attiva nel settore dei beni e dei servizi di lusso, sia in Italia che all’estero. Nicola Volpi è oggi anche Membro del CdA di Horacio Pagani S.p.A., di cui è diventato azionista nel 2013, con ruoli di indirizzo strategico e supporto alla crescita. Dal 2014 al 2018 ha operato nel Board di FC Internazionale S.p.A., con contributi in materia di finanza straordinaria, pianificazione strategica e organizzazione.

Nicola Volpi: le operazioni condotte nel settore del Private Equity

Profilo biografico e competenze professionali di Nicola Volpi, tra i soci fondatori del fondo di Private Equity Permira e attualmente CEO di Movidea e Membro del CdA di Pagani Automobili S.p.A.

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Nicola Volpi: focus sulla crescita formativa e professionale

Pioniere dei Buy-Out in Italia, Nicola Volpi ha organizzato a partire dal 1987 le prime operazioni di LBO realizzate nel Paese in qualità di responsabile del Leverage Finance di Sanpaolo Finance S.p.A. Classe 1961, originario di Milano, dopo aver conseguito una laurea in Economia Aziendale presso l’Università Luigi Bocconi, completa la sua formazione con un Master in Finanza presso la SDA Bocconi. Il suo percorso professionale prende avvio in Sefimeta S.p.A. nel 1986, dove lavora come analista finanziario. Dopo l’esperienza in Sanpaolo Finance S.p.A. (1987-1995), entra a far parte di Schroder Associati, diventandone Partner nel 1997. Nel 1999 Nicola Volpi fonda insieme ad altri soci Permira, destinata a diventare rapidamente una realtà di spicco nel panorama mondiale del Private Equity, potendo vantare oltre 40 miliardi di Euro di capitali gestiti. Nominato nel 2005 Amministratore Delegato di Permira Associati S.p.A., entra a far parte anche dell’Executive Committee che guida Permira nel mondo.

Nicola Volpi: le operazioni in Permira e gli incarichi attuali in Movidea e Pagani Automobili S.p.A.

Sotto la guida di Nicola Volpi, Permira realizza in Italia numerose acquisizioni e dismissioni di successo di marchi leader nel proprio settore fra cui: Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, Valentino, Sisal. Nel 2013 inizia una nuova avventura con Movidea, società attraverso la quale investe capitali propri, entrando nel capitale di aziende non quotate con l’obiettivo di accompagnarle in un percorso di crescita e valorizzazione nel lungo temine condiviso con l’imprenditore. Socio co-fondatore della realtà, ne ricopre anche l’incarico di Presidente e Amministratore Delegato. Rientra tra gli investimenti di Movidea anche quello in Pagani Automobili S.p.A., casa di auto sportive di superlusso: in qualità di Membro del CdA, Nicola Volpi sta dando supporto di indirizzo strategico e contributo all’importante crescita dei principali KPI che caratterizza la Pagani di questi anni. Tra il 2014 e il 2018 è stato Membro del CdA di FC Internazionale S.p.A., con contributi nell’area finanza straordinaria, organizzazione e pianificazione strategica.

L’arte, il piacere di una passione da condividere: l’intervista di “Forbes” a Nicola Volpi

“Forbes” intervista Nicola Volpi: l’esperto di Private Equity parla di una delle sue passioni per l’arte contemporanea.

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Il valore dell’arte per Nicola Volpi: l’intervista di “Forbes”

“La passione per l’arte è sicuramente una occasione per approfondire, per scoprire, per circondarsi di cose belle con cui vivere, per viaggiare con amici che condividono la stessa passione”: Nicola Volpi è conosciuto a livello internazionale per i traguardi raggiunti in oltre trent’anni di carriera nel settore del Private Equity. Ma a “Forbes”, in un’intervista pubblicata lo scorso 6 novembre, l’Amministratore Delegato di Movidea si racconta in uno dei suoi lati meno conosciuti: “Non mi definisco un collezionista o un esperto d’arte ma tutt’al più un appassionato di arte contemporanea”. Un interesse che, come spiega, è cresciuto grazie all’amicizia con Giuseppe Iannaccone, grande collezionista ed esperto d’arte. Quando acquista un’opera: “Devono verificarsi due condizioni. La prima essenziale è che l’opera piaccia a me e a mia moglie. Non conservo opere in un caveau di una banca come alcuni grandi collezionisti, quindi dobbiamo avere il piacere di fruirne quotidianamente. Se l’opera ci piace allora mi confronto con Giuseppe Iannaccone sulla scelta anche in termini di valore dell’opera e dell’artista. Questa è la seconda condizione da verificare per battezzare l’acquisto”. Non solo acquirente: Nicola Volpi non si lascia sfuggire “l’opportunità di commissionare un’opera direttamente all’artista che la realizza specificatamente per me”. Un’emozione diversa, come la definisce nell’intervista, “questo ti riporta ad un concetto quasi rinascimentale di concepire l’arte che è molto coinvolgente. Poter conoscere l’artista, discutere con lui il progetto che ha in mente e quindi comprenderne intimamente il significato, capire la tecnica con cui dipinge o modella, fino a vedere la nascita dell’opera stessa”. Ha commissionato 3 opere a TV Boy, il cosiddetto Banksy italiano: “Un artista che vuole parlare solo con le sue opere e che tende a celarsi da una immagine pubblica”.

Nicola Volpi: l’arte tra passione, collezionismo e investimenti

Nell’intervista a “Forbes” Nicola Volpi, da esperto di finanza, analizza anche il doppio volto dell’arte: da un lato passione, dall’altro investimento: “In assoluto investire in arte, così come in selezionati beni da collezionismo come ad esempio auto storiche, è una scelta che combina una passione con l’opportunità di preservare e accrescere il valore dell’investimento”. Nella finanza come nel mondo dell’arte l’importante è avere metodo: “Fa meglio chi approfondisce, chi studia di più, chi non si fa guidare dalla pura emozione o dalle mode del momento. Chiave è capire quali artisti lasceranno una traccia nella storia dell’arte, quelli che entreranno o sono già nei migliori musei del mondo, rispetto ad artisti che saranno delle meteore semplicemente perché supportati da mercanti d’arte senza scrupoli”. È opportuno poi considerare un altro aspetto tipicamente finanziario: “Una differenza denaro-lettera, ovvero fra i prezzi a cui un privato compra e quello a cui può vendere la stessa opera, che è incredibilmente alto rispetto alle consuetudini dei mercati finanziari”. Come osserva Nicola Volpi, i diritti d’asta per acquistare un’opera possono arrivare anche oltre il 20% del prezzo di aggiudicazione e questo “è purtroppo una inefficienza, un limite, per poter considerare a pieno titolo questo mercato al pari di mercati finanziari più tradizionali”. Ripercorrendo opere a cui è legato, ricorda in particolare Kate Moss di Marc Quinn, “scultura che ho cercato per diverso tempo anche perché volevo una delle primissime edizioni”, e cita fra gli artisti su cui puntare Kiki Smith e Hernan Bas: “Artisti molto diversi, ma accomunati da una sensibilità unica e che illustrano entrambi una diversa inquietudine dettata dal proprio trascorso personale”.