Massimo Malvestio

Massimo Malvestio: Praude Asset Management Ltd, la vision nelle parole del fondatore

Le operazioni di maggior successo di Praude Asset Management Ltd, la società di gestione patrimoniale fondata nel 2009 da Massimo Malvestio che opera su licenza della Malta Financial Services Authority (MFSA) fornendo servizi di investimento.

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Massimo Malvestio: Praude Asset Management Ltd, la nascita della società

È a “società solide, con buoni multipli e utili costanti” che guarda Praude Asset Management Ltd, come ha spiegato il fondatore Massimo Malvestio in un’intervista a “I Corrieri del Risparmio” dello scorso gennaio. E la qualità si trova “soprattutto in Italia” ha spiegato l’avvocato, oggi Presidente del Comitato per gli Investimenti. Era il 2009 quando, dopo una importante carriera nell’avvocatura, decise di inseguire una passione coltivata da tempo, quella per la finanza, dando vita a Praude Asset Management Limited, società di gestione patrimoniale specializzata nel fornire servizi di investimento che opera su licenza della Malta Financial Services Authority (MFSA). Nel 2014 Massimo Malvestio ha assunto l’incarico di Presidente del Comitato per gli Investimenti, ruolo che ricopre ancora oggi.

Massimo Malvestio: la combinazione efficace delle competenze legali con l’attività di analisi finanziaria

Molte delle operazioni di maggior successo gestite da Praude sono il frutto della combinazione delle competenze legali di Massimo Malvestio con l’attività di analisi finanziaria. Lo ha spiegato anche nell’intervista: per spingere la performance “ricorriamo anche ad arbitraggi giuridici, sfruttando le opportunità che ci offre la legislazione”. Basta guardare la performance di Hermes Linder, il fondo focalizzato sui titoli value che si è guadagnato diversi riconoscimenti di rilievo da quando Praude Asset Management Ltd lo ha lanciato: “Siamo arrivati a detenere oltre 340 milioni di euro di patrimonio, piazzandoci tra il miglior 1% dei fondi Small Cap per rendimento in tre degli ultimi sei anni (su Bloomberg) e vincendo il Thomson Reuters Lipper Award come miglior European Small Cap nel 2017”. La crescita progressiva in termini di masse gestite è dovuta alla performance ottenuta “ma anche per il passaparola”, ha spiegato Massimo Malvestio: negli anni sono nati anche altri fondi come il Total Return e l’Altinum Fund, ma Hermes Linder resta “un fondo che ha una notevole libertà di movimento e che oggi è investito soprattutto in Italia”.

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Massimo Malvestio: lungimiranza e autorevolezza, i punti di forza dei suoi editoriali 

Dall’acquedotto di Valdobbiadene al rischio inflazione: la lungimiranza e la profondità di pensiero dell’avvocato Massimo Malvestio sono ancora oggi motivo di notizia.

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Le competenze trasversali di Massimo Malvestio

Massimo Malvestio guida oggi Praude Asset Management Ltd in qualità di Presidente del Comitato per gli Investimenti: da lui fondata nel 2009, la società di gestione patrimoniale fornisce servizi di investimento operando su licenza della Malta Financial Services Authority (MFSA). La passione per la finanza si è intrecciata di continuo alla lunga attività professionale nell’avvocatura per poi “trovare una forma più compiuta” in Praude Asset Management Ltd: “Sono stato un grande amico di Mario Zarattini e ancora prima che si trasferisse a Lugano e fondasse la sua banca molti erano i progetti nel campo finanziario di cui abbiamo discusso insieme”, ha ricordato in un’intervista rilasciata a inizio anno. Non solo: Massimo Malvestio ha collaborato per anni con diverse testate tra cui “Nordesteuropa” e “Corriere del Veneto” analizzando in una serie di editoriali alcune storiche operazioni finanziarie e denunciando problematiche anche di natura politica ancora oggi presenti nel territorio. Il suo punto di vista accorto e lungimirante fa sì che ancora oggi i suoi editoriali siano riproposti da testate come “Italy Post”.

Massimo Malvestio: la voce dell’avvocato negli editoriali pubblicati da autorevoli testate

La lungimiranza dell’avvocato Massimo Malvestio riesce ancora oggi a fare notizia. Basti pensare a quanto riportato lo scorso agosto da “Vicenza Più” in merito all’acquedotto di Valdobbiadene, per il quale nelle scorse settimane si sono resi urgenti una serie di interventi sollecitati già nel 2007, in un editoriale firmato dall’avvocato: nel bel mezzo della siccità che sta colpendo pesantemente anche il Veneto, a Valdobbiadene, Segusino e Quero-Vas, a causa della crisi idrica, è stata ridotta la portata delle reti. Niente di nuovo: “Vicenza Più” ha ripreso infatti alcuni stralci dell’editoriale pubblicato nel 2007 dal “Corriere del Veneto” in cui l’avvocato sottolineava alcune problematiche di funzionamento dell’acquedotto sollecitando interventi urgenti. Non solo: qualche settimana fa anche “Venezie Post” ha intervistato Massimo Malvestio dopo che lo scorso anno, in una precedente intervista, aveva paventato la possibilità di un rialzo dell’inflazione al 5%. In molti allora espressero scetticismo: oggi la realtà ha invece dato ragione all’avvocato e la parola “inflazione” è riemersa prepotentemente nei notiziari e sui giornali con effetti che sono sotto gli occhi di tutti.

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Massimo Malvestio: Hermes Linder e Praude Asset Management, una storia di passione e competenza

Per molti anni la finanza ha rappresentato per l’avvocato Massimo Malvestio una grande passione. Poi la nascita di Hermes Linder e l’avvio di una nuova avventura professionale: “Dati i risultati, ha dovuto quasi obbligatoriamente trovare una forma più compiuta”.

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Massimo Malvestio: la finanza, storia di una passione che è diventata una professione

Per l’avvocato Massimo Malvestio la finanza ha rappresentato per molti anni una passione: “Sono stato un grande amico di Mario Zarattini e ancora prima che si trasferisse a Lugano e fondasse la sua banca molti erano i progetti nel campo finanziario di cui abbiamo discusso insieme”. Poi la decisione di prendere un’altra direzione e di concentrarsi prevalentemente sulla carriera nell’avvocatura: “Mi ha impegnato a tempo pieno, non abbastanza però da farmi perdere una passione che nel tempo, dati i risultati, ha dovuto quasi obbligatoriamente trovare una forma più compiuta”. Lo dice anche la storia di Hermes Linder, il fondo “nato dalle pressioni della mia cerchia di amici che con notevole insistenza mi chiedevano consigli”. Nel tempo però, come ha ricordato Massimo Malvestio in un’intervista dello scorso novembre a “Focus Risparmio”, è cresciuto esponenzialmente al punto che nel 2017 si è aggiudicato il prestigioso Thomson Reuters Lipper Award nella categoria European Small Cap: basti pensare che dal lancio, avvenuto nel 2004, ha registrato una performance superiore al 600%.

Massimo Malvestio: in Praude Asset Management Ltd metto a disposizione l’esperienza accumulata negli anni

L’avvocato Massimo Malvestio guarda a Hermes Linder come a “un fondo super-value, small-cap long only che fa dell’arbitraggio legale e della profonda conoscenza dell’ambiente economico, finanziario e regolamentare in cui si muove il suo punto di forza”. Lo spiega nell’intervista: “Ovviamente non ha nessun benchmark e investe prevalentemente in Italia e Germania, entrambe sopra il 20%, ed ha posizioni significative anche in altri Paesi europei come Olanda, Austria, Svizzera e Irlanda”. I titoli principali sono inoltre tenuti in portafoglio per un tempo medio maggiore rispetto alla media degli UCITS: “La spiccata filosofia value investing lo rende un fondo che può legittimamente essere definito “old economy” in cui i settori energia, trasporti, costruzioni, industria e finanza sono molto rappresentati, ma questa non è una scelta ideologica”. Hermes Linder è gestito da Praude Asset Management Ltd, società di gestione patrimoniale che fornisce servizi di investimento e opera su licenza della Malta Financial Services Authority (MFSA). Massimo Malvestio l’ha fondata nel 2009 e oggi guida il Comitato Investimenti nel ruolo di Presidente: “Praude conta su tre collaboratori full time basati a Malta, società in cui metto soprattutto a disposizione l’esperienza accumulata negli anni”.

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Massimo Malvestio: inflazione, la recessione potrebbe non fermarla

“Se l’inflazione arrivasse al 5%…”: quanto ipotizzato dall’avvocato Massimo Malvestio in un’intervista dello scorso anno è oggi realtà. Il punto del Presidente del Comitato Investimenti di Praude Asset Management LTD.

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Massimo Malvestio: l’inflazione al 5%, la lungimirante intervista all’avvocato

Economia e mercati: lo scenario delineato da Massimo Malvestio in un’intervista dello scorso anno, da molti considerato utopistico, si è oggi rivelato realtà. L’inflazione è arrivata al 5%, come ipotizzava l’avvocato e attuale Presidente del Comitato Investimenti di Praude Asset Management LTD nonostante le autorità monetarie e politiche ritenessero che l’inflazione sarebbe rientrata “in pochi mesi”. Nei giorni scorsi è tornato a parlarne, alla luce di quella lungimirante intervista. “L’inflazione era già partita prima del conflitto”, osserva oggi l’avvocato Massimo Malvestio: “Il conflitto ha aggravato il problema. A mio avviso hanno cominciato a prevalere sulle forze deflattive sostanzialmente tre ordini di fattori: il primo è dato dalla abnorme crescita delle masse monetarie effetto delle politiche espansive delle banche centrali. Ma il secondo fattore, che viene spesso sottovalutato nell’analisi di questa fase inflattiva, riguarda le dinamiche demografiche che vedono i baby boomers avviarsi alla pensione senza che i nuovi entrati nel mondo del lavoro siano in numero sufficiente a sostituirli”.

Inflazione: concause e prospettive di sviluppo nelle parole di Massimo Malvestio

Secondo Massimo Malvestio anche le politiche ESG hanno influito: “Imposte dai fondi, dalle banche e dai regolatori alle società quotate prima, ma adesso quasi a tutte, hanno allontanato gli investimenti in risorse energetiche e in materie prime dalle logiche di mercato”. Sulla possibile evoluzione l’avvocato Massimo Malvestio, attuale Presidente del Comitato Investimenti di Praude Asset Management LTD, osserva come “tutti si aspettano che la fase recessiva faccia rientrare l’inflazione”. Ma non è detto sia così: “Vedremo. Il punto vero è a che livello si attesterà e per quanto tempo. Se tornerà all’uno o due per cento tutto potrà essere superato, ma se dovesse attestarsi attorno al 5% – come ho detto un anno fa nell’intervista che vi ho rilasciato – il lago di benzina sulle cui sponde ci siamo attestati, si incendierà comunque e si assisterà ad una grande redistribuzione di ricchezza”.

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Massimo Malvestio: la DC in Veneto, storia di un partito e di una società dalla doppia anima

“Due anime, un partito, una società. Che non c’è più”: è il titolo dell’articolo scritto nel 2005 da Massimo Malvestio. Nel testo l’avvocato ricorda le origini delle due principali correnti della DC, soffermandosi in particolare sulla loro influenza nello sviluppo del Nordest.

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Massimo Malvestio: DC, un potere basato sul labile equilibrio tra due linee di pensiero

Precedentemente alla trasformazione in “paralisi prima e diaspora poi”, il dialogo costante tra i due volti della Democrazia Cristiana ha consentito al partito di regnare incontrastato, in Italia e in particolar modo in Veneto, dagli anni del Secondo Dopoguerra fino allo scioglimento avvenuto nel 1994. Una sintesi tra due visioni opposte che Massimo Malvestio ha descritto come “dinamica e originale”. In un editoriale del 2005 pubblicato su “Nordesteuropa” e ripreso di recente da “Veneziepost”, l’avvocato ricorda la coesistenza nella DC tra “chi studiava e con la cultura politica mirava a trasformare la società” e “chi organizzava il territorio in una prassi di governo”. Un compromesso continuo, sottolinea nel testo Massimo Malvestio, tra “due anime che si sono reciprocamente condizionate e che hanno dovuto apprendere ciascuna qualcosa dall’altra ma che sono, nel loro complesso, riuscite a produrre una classe dirigente che era tale”. L’avvocato porta l’esempio della lettera pastorale pubblicata nel 1995 dal titolo “Scribo vobis juvenes” e scritta da quello che allora era il Vescovo di Treviso, Antonio Mantiero. Un appello generico ma rivolto in particolar modo ai giovani del partito, in quel periodo protagonisti di un acceso dibattito che per il Vescovo risultava troppo incentrato sulla “propaganda a sfondo materialista” e su “dottrine pericolose” diffuse sia dalla stampa che da organizzazioni oltre confine. Una lettera sollecitata, secondo alcune voci, dall’allora Vice Segretario della DC Mariano Rumor e segno dell’attenzione che il partito riservava alle voci nate al suo interno.

Massimo Malvestio: gli inizi del declino della DC e la crisi della coesistenza

Ed ecco che da quegli “juvenes”, ricorda Massimo Malvestio, verranno fuori nomi sia di dirigenti storici della DC che di personaggi, come Lucio Magri e Toni Negri, che decideranno poi di aderire alla sinistra estrema. La coesistenza tra i due volti continua senza particolari intoppi fino agli anni ’80, per poi passare ad essere una delle cause del declino del partito in Veneto. Con la radicale trasformazione dell’economia della regione, che si aggiunge alla perdita di potere della Chiesa, gli interessi iniziano a propendere non più verso i mezzi per lo sviluppo ma nel mantenimento dei benefici e dello status quo. Una cornice in cui diventa sempre più difficile mettere d’accordo la parte moderata della DC, sempre più anti marxista, con la corrente della sinistra. Dagli anni ’90 inizia quindi la “diaspora”, che tuttavia in Veneto non conduce a nessuna nuova esperienza politica rilevante, nonostante alcuni esempi di continuità nell’azione di governo a livello regionale. È evidente, scrive Massimo Malvestio, che negli anni “non è venuta meno una sensazione di precarietà dovuta alla mutabilità del contesto con una variabilità continua a tutti livelli territoriali inferiori con l’effetto che qualsiasi azione di coordinamento, quelle poche volte in cui è stata tentata, è parsa velleitaria”.

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Massimo Malvestio: l’intervista al fondatore di Praude Asset Management Ltd su “Focus Risparmio”  

Praude Asset Management Ltd, una storia di passione per la performance: l’intervista di “Focus Risparmio” all’avvocato Massimo Malvestio, fondatore e Presidente del Comitato per gli Investimenti.

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Hermes Linder, l’avvocato Massimo Malvestio: dal lancio una performance superiore al 600%

Finanza e avvocatura si sono intrecciate per oltre 30 anni nel percorso professionale di Massimo Malvestio, oggi alla guida di Praude Asset Management Ltd, società di gestione patrimoniale che ha fondato nel 2009 a Malta. “Sono stato un grande amico di Mario Zarattini e ancora prima che si trasferisse a Lugano e fondasse la sua banca molti erano i progetti nel campo finanziario di cui abbiamo discusso insieme”, ricorda in un’intervista a “Focus Risparmio” dello scorso novembre: “Poi decisi di prendere un’altra strada e l’attività di avvocato mi ha impegnato a tempo pieno, non abbastanza però da farmi perdere una passione che nel tempo, dati i risultati, ha dovuto quasi obbligatoriamente trovare una forma più compiuta”. In qualità di Presidente del Comitato per gli investimenti di Praude Asset Management Ltd Massimo Malvestio ha coordinato il lancio di Hermes Linder, fondo che nel 2017 ha vinto il prestigioso Thomson Reuters Lipper Award nella categoria European Small Cap: “È nato dalle pressioni della mia cerchia di amici che con notevole insistenza mi chiedevano consigli. Nel tempo è cresciuto fino ad avere la forma e la dimensione di oggi. Abbiamo un track record di strategia che parte nel 2004 con una performance dal lancio superiore al 600% e con un rendimento composto dell’11,85%. Il 2021 si sta rivelando uno dei migliori anni di sempre. A fine ottobre il fondo segna +33,76% da inizio anno. Il fondo è gestito da Praude, che conta su tre collaboratori full time basati a Malta, società in cui metto soprattutto a disposizione l’esperienza accumulata negli anni e ricopro il ruolo di Presidente del comitato investimenti”.

Massimo Malvestio: quello che a noi interessa è fare una buona gestione

Massimo Malvestio nell’intervista definisce Hermes Linder “un fondo super-value, small-cap long only che fa dell’arbitraggio legale e della profonda conoscenza dell’ambiente economico, finanziario e regolamentare in cui si muove il suo punto di forza”. Non ha nessun benchmark e “investe prevalentemente in Italia e Germania entrambe sopra il 20%”. Non solo: “Ha posizioni significative anche in altri Paesi europei come Olanda, Austria, Svizzera e Irlanda. I titoli principali sono tenuti in portafoglio per un tempo medio maggiore rispetto alla media degli UCITS”. La “spiccata” filosofia value investing, aggiunge l’avvocato, lo rende “un fondo che può legittimamente essere definito “old economy” in cui i settori energia, trasporti, costruzioni, industria e finanza sono molto rappresentati, ma questa non è una scelta ideologica”. Hermes Linder infatti si fonda sostanzialmente sullo studio congiunto dei dati finanziari, dei piani industriali e del contesto normativo a cui è esposta l’azienda: “Questo determina le azioni del team di gestione, e non il settore di appartenenza. L’arbitraggio legale è un altro punto cardine, in quanto permette operazioni opportunistiche che negli anni hanno garantito il successo della performance”. Infine Massimo Malvestio evidenzia come il fondo sia cresciuto per masse ma anche attraverso il passaparola: “Quello che a noi interessa è fare una buona gestione. Il primo e più importante sottoscrittore del fondo Hermes Linder sono io stesso”.

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Massimo Malvestio, l’intervista: le aziende del Nordest tra quotazioni in Borsa e private equity 

“Il Triveneto deve fermare l’emorragia dei suoi giovani più qualificati e attrarre nuovi talenti. Occorre salvare il policentrismo del territorio”: intervista all’avvocato Massimo Malvestio.

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Massimo Malvestio, l’intervista: private equity e quotazioni in Borsa, boom di operazioni per le imprese del Nordest

La quotazione in Borsa. Il private equity. Per raccogliere capitali e crescere ulteriormente molte società del Nordest negli ultimi mesi hanno deciso di optare per una di queste soluzioni. Ne parla l’avvocato Massimo Malvestio in una recente intervista rilasciata a “Nordest Economia”: secondo il Presidente del Comitato per gli investimenti di Praude Asset Management si tratta di un fenomeno “che si consoliderà e si svilupperà se il quadro legislativo rimarrà favorevole” nonostante i costi di quotazione siano ancora “molto alti e non proporzionati nei casi di imprese che puntano a raccogliere sul mercato soltanto qualche milione di euro”. Per quanto riguarda il private equity, invece, il parere dell’avvocato è favorevole: “un’opportunità se l’imprenditore è in grado di gestirla”. I fondi di private equity apportano capitali che, come spiega Massimo Malvestio, costituiscono “una leva fondamentale per lo sviluppo delle imprese e quindi del territorio, e rafforzano i presidi di trasparenza nella comunicazione”. E anche quando investono in quote di minoranza rappresentano “quasi sempre una ottima opportunità per imprenditori attrezzati per gestire il rapporto”. Diversamente, nei casi in cui “acquistano la maggioranza facendo ricorso in maniera prevalente al debito e puntano a rivendere il prima possibile, senza mostrare alcun attaccamento verso l’impresa, la sua storia, la gente che ci lavora, il territorio che quell’impresa ha espresso, allora diventano socialmente pericolosi”.

Massimo Malvestio: salvare il policentrismo del territorio e attrarre nuovi talenti, l’opinione dell’avvocato

Borsa e private equity, secondo Massimo Malvestio, sono soluzioni efficaci anche in risposta alla desertificazione bancaria che sta colpendo i territori. “Il Triveneto non esiste più in termini bancari a parte Cassa Centrale a Trento e a parte la provincia di Bolzano. Le casse di risparmio, le banche popolari e quelle di credito cooperativo sono state private dei rispettivi tratti tipici per via normativa e spinte verso il modello di Spa. Ora si è persa anche Cattolica Assicurazioni, e in questo caso neppure sarebbero mancati i soldi. È così che si diventa periferia, un po’ alla volta”, osserva il Presidente del Comitato per gli investimenti di Praude Asset Management. Un punto su cui l’avvocato torna più volte nel corso dell’intervista: “Occorre salvare il policentrismo del territorio: il Covid ha rilanciato i centri minori ed è un’opportunità enorme. Abbiamo carte straordinarie da giocare: non solo il paesaggio, ma anche la qualità della convivenza, un sistema sanitario ai vertici mondiali, le università e un sistema di imprese formidabile. Dobbiamo fermare la deriva a diventare periferia e su questo in effetti bisogna pensare un po’ di più”. Il PNRR in quest’ottica gioca un ruolo fondamentale, come evidenzia Massimo Malvestio: “È importante che le risorse in arrivo vengano impiegate per investimenti in grado di sostenere la competitività del territorio. Il Triveneto deve fermare l’emorragia dei suoi giovani più qualificati e attrarre nuovi talenti”.

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Nordest, sempre più aziende puntano su Borsa o private equity: intervista a Massimo Malvestio

Che sia la quotazione in Borsa o il ricorso al private equity, negli ultimi due anni le aziende venete puntano sempre più su soluzioni finanziarie alternative. Un fenomeno agli inizi, secondo Massimo Malvestio.

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Massimo Malvestio: a guidare il trend aumento dei multipli e legislazione favorevole

C’è chi parla di ricambio generazionale, chi di effetto della pandemia: sta di fatto che a partire dal 2020 si assiste ad un rapido aumento del numero di realtà venete quotate in Borsa o, ancora, protagoniste di operazioni di private equity. A fare luce sul fenomeno Massimo Malvestio. In un’intervista pubblicata da “Nordest Economia”, il fondatore di Praude Asset Management ha provato a spiegare le ragioni che negli ultimi anni stanno spingendo le aziende nordestine verso soluzioni finanziarie alternative al credito. In primis, un mercato che ha aumentato i multipli riconosciuti alle società di piccole e medie dimensioni. Secondo l’esperto c’è poi da considerare una legislatura sempre più favorevole: “Dal Governo Renzi in avanti – sottolinea Massimo Malvestiosono state approvate numerose misure per favorire la quotazione delle società di minori dimensione e per avvicinare il risparmio al capitale di rischio”.

Massimo Malvestio: private equity leva per lo sviluppo, ma attenzione ai rischi sociali

L’avvicinamento alla Borsa da parte delle aziende nordestine si spiega anche con una più ampia adesione ai criteri di accessibilità, aggiunge Massimo Malvestio: “A favore di una progressiva apertura al mercato gioca anche il fatto che la trasparenza è ormai nel Dna della stragrande maggioranza delle nostre imprese, per cui le regole imposte dalla Borsa non sono percepite come un trauma, diversamente da quello che poteva accadere nel passato”. Piazza Affari non rappresenta l’unica opzione. Sempre più aziende si affidano infatti al private equity: “Un’opportunità se l’imprenditore è in grado di gestirla. I fondi di private equity apportano capitali, che costituiscono una leva fondamentale per lo sviluppo delle imprese e quindi del territorio, e rafforzano i presidi di trasparenza nella comunicazione”. I rischi sono tuttavia dietro l’angolo, ricorda Massimo Malvestio: “Se i fondi acquistano la maggioranza facendo ricorso in maniera prevalente al debito e puntano a rivendere il prima possibile, senza mostrare alcun attaccamento verso l’impresa, la sua storia, la gente che ci lavora, il territorio che quell’impresa ha espresso, allora diventano socialmente pericolosi”.

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Massimo Malvestio: il fondatore di Praude AM si racconta in un’intervista su “Focus Risparmio”

La storia di Massimo Malvestio, professionista originario di Treviso che ha deciso di dedicarsi con successo al settore della finanza.

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Massimo Malvestio: le prime esperienze come avvocato e la svolta nel mondo della finanza

Avvocato, autore, editorialista e ricercatore, Massimo Malvestio è alla guida del Comitato per gli investimenti di Praude Asset Management, società di gestione del risparmio da lui fondata nel 2009 e che al momento controlla anche il fondo Hermes Linder. Costituto nel 2004, Hermes Linder oggi registra una performance dal lancio superiore al 600% e un rendimento composto dell’11,85%. Un successo per molti versi inaspettato, considerando che nei primi anni della sua carriera Massimo Malvestio sembrava aver intrapreso la via dell’avvocatura. Dopo aver ottenuto la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Padova, nel 1990 è infatti tra i fondatori dello Studio Legale Barel Malvestio & Associati (poi rinominato BM&A). In pochi anni lo Studio si afferma come uno delle realtà legal più importanti della Penisola. Tuttavia, parallelamente alle attività come Managing Partner dello Studio, nello stesso periodo l’avvocato trevisano conosce Mario Zarattini, storico fondatore di Zarattini & Co. Bank, con il quale inizia a collaborare facendo il suo ingresso nel mondo della finanza.

Massimo Malvestio: i progetti in ambito finanziario

“Sono stato un grande amico di Mario Zarattini – ha detto Massimo Malvestio in una recente intervista pubblicata sul magazine “Focus Risparmio” – molti erano i progetti nel campo finanziario di cui abbiamo discusso insieme. Poi decisi di prendere un’altra strada e l’attività di avvocato mi ha impegnato a tempo pieno, non abbastanza però da farmi perdere una passione che nel tempo, dati i risultati, ha dovuto quasi obbligatoriamente trovare una forma più compiuta”. Passione da sempre nota, tanto da portare amici e colleghi a chiedere continuamente consigli finanziari. È su questa base che nasce Hermes Linder Fund SICAV. Il Fondo cresce e, dopo esser passato sotto la gestione di Praude AM, nel 2017 si aggiudica il Thomson Reuters Lipper Fund Award. Risultati ottenuti grazie ad una filosofia value investing mai abbandonata: “Hermes Linder fa dell’arbitraggio legale e della profonda conoscenza dell’ambiente economico, finanziario e regolamentare in cui si muove il suo punto di forza – ha spiegato Massimo MalvestioLe sue decisioni di investimento si fondano sostanzialmente sullo studio congiunto dei dati finanziari, dei piani industriali e del contesto normativo. È questo che forma le convinzioni che muovono il team di gestione. Non l’appartenenza ad un dato settore piuttosto che a un altro”.

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Massimo Malvestio: aziende venete tra rilancio economico e operazioni di Borsa

“Imprese familiari possono stare in Borsa con successo, ma il gioco deve valere la candela”: l’avvocato Massimo Malvestio in un’intervista pubblicata sul “Corriere del Veneto”.

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Massimo Malvestio: per entrare e rimanere in borsa serve ragione strategica

Dall’esordio di Stevanato Group a Wall Street alla fusione tra Italian Wine Brands ed Enoitalia, “il primo gruppo del vino italiano, già in partenza quotato”. Le aziende venete sono state protagoniste di un’estate ricca di operazioni in Borsa. Non solo ingressi ‘stellari’, ma anche esempi come quello di Carraro e Sicit, che invece hanno deciso di dare il via al delisting. A parlarne il “Corriere del Veneto”, che ha realizzato un focus sulle strategie di rilancio delle imprese venete negli ultimi mesi. Nell’articolo l’intervento dell’avvocato Massimo Malvestio, Presidente del Comitato per gli Investimenti di Praude Asset Management Ltd, che ha evidenziato i rischi connessi alle operazioni in Borsa, in particolare per aziende di piccole e medie dimensioni. L’entrata e la permanenza in Borsa si traduce innanzitutto in costi importanti. “Se una società non ha una chiara ragione strategica o un ritorno in termini di valutazione o immagine – ha dichiarato – per me non ha senso pensarci”. E non sempre, aggiunge, le quotazioni sono così alte come accaduto recentemente nel Veneto: “Se l’effetto è ottenere valutazioni inferiori a quelle che pagherebbe un fondo d’investimento per entrare nel capitale – sostiene Massimo Malvestioho i miei dubbi che il gioco valga la candela”.

Massimo Malvestio: necessario sviluppare un vero mercato del Private Equity

La vicenda del delisting avviato dal Gruppo Carraro, continua l’avvocato, è la testimonianza di come entrare in Borsa non significhi automaticamente ottenere dei benefici. Per Massimo Malvestio la multinazionale leader nella produzione metalmeccanica, “ha fatto bene a sganciarsi da una situazione di un titolo sostanzialmente illiquido e anche a lungo sottovalutato”. Quello di Carraro è però un caso, anche le imprese familiari possono avere successo grazie ad un’eventuale quotazione. Ma è opportuno iniziare a cercare altre soluzioni operative più semplici, soprattutto per le PMI. Ecco perché l’avvocato spinge per un “vero mercato del Private Equity”: “In giro c’è tanta liquidità, mano a mano che una cultura della trasparenza e della legalità si diffonderà – come già sta succedendo – tra le piccole imprese, si apriranno opportunità di crescita con capitali privati”. Si tratta, conclude Massimo Malvestio, di “un’opportunità non solo per family office ma anche per investitori meno importanti”.