Bando AriSLA 2022, il Presidente Mario Melazzini rivolge l’appello ai ricercatori italiani

Il Presidente di AriSLA Mario Melazzini informa sul nuovo bando aperto dalla Fondazione per finanziare progetti di ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrifica.

Mario Melazzini

Mario Melazzini: la call è indirizzata a tutti i ricercatori italiani

Il bando pubblicato di recente dalla Fondazione AriSLA ha l’obiettivo di finanziare nuovi progetti di ricerca sulla SLA, una patologia che solo in Italia affligge oltre 6.000 persone. La call è indirizzata ai ricercatori di Università italiane e Istituti di ricerca pubblici e privati italiani non profit, che potranno parteciparvi mediante due diverse tipologie di progetti. Da un lato ci sono i Pilot Grant, ovvero degli studi esplorativi incentrati sulla sperimentazione di idee innovative e originali che possono essere presentati da un singolo centro di ricerca. Dall’altro lato ci sono i Full Grant, vale a dire dei progetti che già partono da una base di dati preliminari più solidi e che possono essere presentati anche in collaborazione tra diversi centri. Per i primi, la Fondazione guidata da Mario Melazzini stanzierà finanziamenti non superiori a 60mila euro, mentre per i secondi sono previsti fondi fino a un massimo di 240mila euro.

Mario Melazzini: saranno premiate le proposte più innovative

Data la scarsità di dati disponibili sulla patologia e quindi la mancanza di soluzioni appropriate per i malati di SLA, attraverso il bando la Fondazione si propone di selezionare le proposte più innovative e di alta qualità scientifica che riguarderanno le aree di ricerca di base, preclinica e clinica osservazionale. I progetti che si deciderà di supportare dovranno insomma avere un impatto reale sull’accrescimento delle conoscenze dei meccanismi che scatenano la malattia e sull’identificazione di potenziali approcci terapeutici realmente in grado di rispondere ai bisogni di cura dei pazienti. “Investire in ricerca è l’unica strada per ottenere risultati concreti e arrivare a terapie efficaci”, ha infatti commentato il Presidente Mario Melazzini. Dalla sua nascita, la Fondazione AriSLA ha investito oltre 14,1 milioni di euro in attività di ricerca.

Il Presidente di AriSLA Mario Melazzini: svelato un meccanismo chiave connesso alla SLA

Con uno dei suoi finanziamenti, AriSLA (fondazione attualmente guidata da Mario Melazzini) ha reso possibile la ricerca e la conseguente scoperta che ha aperto la strada a nuove prospettive sulla gestione e sull’approccio terapeutico alla patologia.

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Mario Melazzini: ecco la proteina che ci racconta la malattia

Si chiama Tdp-43 ed è una proteina “che forma aggregati anomali nel cervello della quasi totalità dei pazienti con SLA così come in numerosi pazienti affetti da una miopatia particolare, la miosite da corpi inclusi (M-ci), e nel 50% circa di quelli affetti da demenza frontotemporale (Ftd)”. Ce lo spiega Emanuele Buratti, il ricercatore a capo dell’équipe del Centro internazionale di Ingegneria genetica e biotecnologica di Trieste che è arrivata a scoprire il meccanismo indotto dalla proteina. Esaminando la Tdp-43 e il modo in cui questa “regola l’espressione di numerosi geni sia nei muscoli che nei neuroni umani”, poi “valutando le differenze riscontrate nel processo per arrivare a capire quali sono quelli realmente coinvolti nello sviluppo della malattia”, i ricercatori sono riusciti a trovare le risposte che cercavano. La ricerca che ha permesso di arrivare a questa importante conclusione era stata finanziata dalla fondazione italiana di ricerca per la Sclerosi laterale amiotrofica, attualmente guidata da Mario Melazzini.

Mario Melazzini: l’obiettivo finale è la sconfitta della SLA

“Siamo soddisfatti di aver contribuito a questo risultato con cui progrediamo nella conoscenza dei meccanismi patologici alla base della SLA”, ha commentato il Presidente di AriSLA Mario Melazzini, il quale ha poi sottolineato la necessità di continuare nella ricerca con fiducia e speranza per raggiungere lo scopo finale, ovvero arrivare a sconfiggere la malattia. La recente scoperta rappresenta sicuramente un significativo passo avanti. Come chiarisce Emanuele Buratti, infatti, “ha permesso di identificare un numero di geni effettivamente alterati nel cervello e nei muscoli dei pazienti, configurandosi come un nuovo marcatore per comprendere lo stadio della malattia ma anche per ipotizzare nuove terapie capaci di ripristinare la normale espressione dei geni”. “Abbiamo ora – conclude il ricercatore – un indicatore oggettivo che possiamo interrogare per capire il livello di sviluppo della malattia, i diversi effetti nei tessuti ma anche valutare un possibile trattamento terapeutico”.

Mario Melazzini: post Covid-19, un paziente su tre necessita di cure riabilitative

Cuore, polmoni, ma anche sistema neuromuscolare, depressione e ansia: gli effetti del Covid-19 possono persistere anche per mesi. Il commento di Mario Melazzini, Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A.

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Mario Melazzini: i problemi di salute dopo il Covid-19

“In due anni di pandemia – ha spiegato Mario Melazziniabbiamo accolto circa 8.000 pazienti in tutta Italia e abbiamo visto che circa il 30% di coloro che erano stati ricoverati continuavano a presentare problemi di salute dopo le dimissioni”. Nonostante le incognite sul Long Covid siano ancora tante, la ricerca scientifica non si ferma. Secondo i dati, circa un paziente su tre ricoverato per Covid-19 necessita di cure riabilitative dopo le dimissioni dall’ospedale. Queste possono riguardare trattamenti respiratori, neurologici o psicologici per combattere anche stati di ansia e depressione. Come evidenziato da European Respiratory Society (ERS), la riabilitazione, se precoce, personalizzata e affiancata dall’intervento di esperti provenienti da diverse aree, rappresenta un’arma vincente. Nonostante l’impegno dell’Istituto guidato da Mario Melazzini, il numero di persone che ottengono tale assistenza è decisamente inferiore rispetto ai pazienti che ne avrebbero bisogno. Un’età avanzata, la presenza di più patologie e gravità con cui si presenta l’infezione sono fattori predittivi del Long Covid, ma anche i pazienti che hanno contratto un’infezione poco severa possono riscontrare difficoltà respiratorie, debolezza e una minore qualità della vita.

Mario Melazzini: come far fronte alla sfida del Long Covid

I pazienti che seguono un percorso riabilitativo sono pertanto “una frazione irrisoria rispetto a chi ne ha bisogno”, ha spiegato Walter Ricciardi, Direttore Scientifico di ICS Maugeri S.p.A. e consulente del Ministro della Salute, Roberto Speranza. Per far fronte alla forte disomogeneità tra i pazienti provenienti da diverse regioni, ha aggiunto Mario Melazzini, “servono documenti ratificati a livello di Conferenza Stato-Regioni. Solo così potremo far fronte alla sfida che il Long Covid rappresenterà per i prossimi mesi e anni”. Un recente documento messo a punto da una task force ERS ha appurato che il Long Covid “è un problema di salute pubblica globale” e pertanto risulta necessario “agire per prepararci a un grande aumento dei bisogni di riabilitazione in questi pazienti”. La riabilitazione deve quindi coinvolgere diversi specialisti, tra cui pneumologo, radiologo, infettivologo, neurologo, nonché fisioterapista e psicologo. Il documento di ERS ha inoltre sottolineato come il supporto della telemedicina possa “aiutare a superare le difficoltà di spostamento per i follow-up”.

Il discorso di Mario Melazzini nella Giornata Mondiale del Malato

Mario Melazzini, Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A., da anni affetto dalla sclerosi laterale amiotrofica, ha affrontato il tema della malattia in occasione della Giornata Mondiale del Malato.

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Il pensiero di Mario Melazzini sull’idea cha la vita di un malato possa essere indegna

Sono in tanti, forse in troppi, a pensare che qualora le condizioni di salute di un individuo dovessero peggiorare e costringerlo a convivere con una qualche patologia, la sua vita diventerebbe indegna e il malato o disabile si convertirebbe in un peso sociale. Nel suo discorso, Mario Melazzini porta l’attenzione sulla pericolosità di una simile concezione, che infonderebbe nel malato un profondo senso di solitudine e il dubbio che sia ormai inesistente agli occhi della società. Per questo motivo, le Istituzioni dovrebbero impegnarsi nel donare loro la certezza di poter ricevere i trattamenti, le cure e i sostegni adeguati. L’AD di ICS Maugeri S.p.A. sottolinea inoltre che “un corpo malato può portare salute all’anima, rendendola più forte, più tenace, più determinata, più disponibile a buttarsi con tutta se stessa in quello che si vuole”.

Mario Melazzini: “Superati i limiti imposti dalla malattia questa diventa una forma di salute”

“Quando si è colpiti da una malattia, – afferma Mario Melazziniqualunque essa sia, ma soprattutto se grave e invalidante, a prima vista pare impossibile, se non insensato, coniugarla con il concetto di salute”, ciononostante questa potrebbe “rappresentare una vera e propria medicina per chi deve forzatamente vivere con essa senza la possibilità di alternative”. Questo è il punto di vista dall’AD di ICS Maugeri S.p.A., secondo il quale se è vero che la malattia porti ad erigere una serie di barriere, le stesse potrebbero essere viste come una sorta di Colonne d’Ercole, “superate le quali non è possibile tornare indietro, ma è ancora consentito guardare avanti”. Ciò che importa è riuscire a focalizzarsi su quanto è possibile conseguire, piuttosto che su ciò che non è più possibile fare. Alla medicina e alla scienza spetterebbe invece il compito di “eliminare o alleviare” quel dolore fisico o psicologico che affligge le persone malate o con disabilità, al fine di “migliorare la loro qualità di vita, evitando ogni forma di accanimento terapeutico”.

Bando AriSLA 2021: parla il Presidente Mario Melazzini

Mario Melazzini, medico, professore e Presidente della Fondazione AriSLA, parla del bando promosso per finanziare nuovi progetti di ricerca sulla SLA.

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Il Presidente Mario Melazzini: tante le rilevanti pubblicazioni scientifiche rese possibili da AriSLA

Sono circa 6mila le persone in Italia affette da SLA. La Sclerosi Laterale Amiotrifica, conosciuta anche con il nome di malattia di Lou Gehrig, è una malattia neurodegenerativa che comporta la perdita dei motoneuroni spinali, bulbari e corticali, e arriva a paralizzare prima i muscoli volontari e poi anche quelli respiratori. Dalla necessità di studiare una patologia sulla quale si sa ancora troppo poco, nel 2008 nasce AriSLA, la Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrifica, la quale, come ricorda il suo Presidente Mario Melazzini, “ha investito più di 14 milioni di euro, sostenuto 142 ricercatori e 92 progetti da cui sono derivate più di 277 pubblicazioni scientifiche di rilevante impatto per la comunità scientifica”.

Mario Melazzini: il Bando promosso da AriSLA

“Sono 10 i gruppi di ricerca coinvolti, tra Roma, Milano, Trento, Padova e Torino, che consentiranno di ampliare la conoscenza su meccanismi ancora poco esplorati, legati all’insorgenza della neurodegenerazione e della neuroinfiammazione, e verificheranno l’efficacia di alcune molecole nel rallentare la progressione della Sla in modelli preclinici”, ha spiegato Mario Melazzini, riferendosi al bando che AriSLA ha promosso per finanziare sette progetti di ricerca sulla SLA. Anna Ambrosini, Responsabile scientifico della Fondazione, ha chiarito che il processo di selezione si è “basato sul metodo del peer review (o revisione tra pari)”, con il quale “i progetti sono valutati da esperti internazionali che selezionano ricerca eccellente sulla base del valore scientifico dello studio proposto”.

Il Presidente di AriSLA Mario Melazzini: 7 i vincitori del bando

Si è concluso il Bando 2021 promosso da AriSLA per finanziare progetti di ricerca sulla SLA: il Presidente Mario Melazzini annuncia i progetti vincitori.

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Il Presidente di AriSLA Mario Melazzini parla dei progetti finanziati dal Bando

La Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica ha promosso un bando volto a finanziare nuovi progetti di ricerca sulla SLA. A conclusione del bando, rivolto a tutti i ricercatori di Università italiane e di Istituti di ricerca pubblici e privati italiani non profit, il Presidente della Fondazione Mario Melazzini ha dichiarato che “quest’anno saranno finanziati sette nuovi progetti con un investimento complessivo di 874.950 euro”, spiegando inoltre che “sono 10 i gruppi di ricerca coinvolti, tra Roma, Milano, Trento, Padova e Torino, che consentiranno di ampliare la conoscenza su meccanismi ancora poco esplorati, legati all’insorgenza della neurodegenerazione e della neuroinfiammazione, e verificheranno l’efficacia di alcune molecole nel rallentare la progressione della Sla in modelli preclinici”. Per quanto concerne i vincitori, quattro progetti sono incentrati sull’esplorazione di nuovi approcci che permettano di comprendere meglio i meccanismi della malattia, mentre gli altri tre riguardano l’ambito delle applicazioni precliniche e cliniche.

Mario Melazzini: dalla nascita di AriSLA sono stati investiti oltre 14 milioni di euro in ricerca

La Fondazione AriSLA è nata nel 2008 grazie alla collaborazione di AISLA Onlus, Fondazione Telethon, Fondazione Cariplo e Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport Onlus. Sebbene la SLA sia una malattia che, solo in Italia, affligge circa 6mila persone, ad oggi sono ancora tanti gli interrogativi che restano senza risposta. L’unico modo che hanno i ricercatori e gli scienziati per indirizzare i pazienti verso farmaci e terapie efficaci è continuando a studiare la malattia. Le risposte possono quindi solo arrivare dalla ricerca. Per questo motivo, osserva Mario Melazzini, da quando è nata la Fondazione “ha investito più di 14 milioni di euro, sostenuto 142 ricercatori e 92 progetti da cui sono derivate più di 277 pubblicazioni scientifiche di rilevante impatto per la comunità scientifica”.

Mario Melazzini: le celebrazioni di Salvatore Maugeri

Mario Melazzini ha partecipato all’evento che ha ricordato il 116esimo anniversario della nascita del fondatore Salvatore Maugeri.

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Mario Melazzini: cosa rappresenta il 17 novembre per ICS Maugeri S.p.A.

“Il 17 novembre è una data speciale per noi, prima di tutto per ricordare la nascita del nostro fondatore e di ciò che Salvatore Maugeri è riuscito a costruire partendo da ciò che era lui, come uomo, come scienziato e come medico che aveva, anche da imprenditore della sanità, come unico obiettivo il bene del paziente”. Così Mario Melazzini, l’Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A., ha iniziato il suo discorso di presentazione nella giornata dedicata al fondatore Salvatore Maugeri, in occasione del 116esimo dalla sua nascita, nell’evento tenutosi presso l’Istituto clinico di Pavia. Ha poi proseguito: “E poi per celebrare anche quello che è il capitale umano di Maugeri: i medici, i tecnici, gli infermieri, i terapisti che sono il motore trainante del tradurre in fatti concreti quello che il nostro fondatore voleva. Un capitale umano che negli anni difficili dal 2012 in poi è rimasto unito, ha tenuto la barra dritta e che oggi in pandemia ha saputo modificarsi e adattarsi alle esigenze dei tempi che stiamo vivendo mettendosi a disposizione delle istituzioni in quel principio di sussidiarietà che ci ha sempre contraddistinto”

ICS Maugeri S.p.A.: da Fondazione a Società Benefit guidata da Mario Melazzini

La Fondazione, nata nel 1965 come una “clinica del lavoro”, diventa “Salvatore Maugeri” nel 1985, in onore del suo fondatore morto in quello stesso anno. La Salvatore Maugeri si espande e comprende tra le sue attività e unisce alla medicina del lavoro anche quella riabilitativa, arrivando in questo modo ad affermare la propria presenza sul territorio con circa 20 istituti in tutta Italia entro i primi anni del 2000. Nel 2016 attraversa una profonda ristrutturazione aziendale e conferisce a ICS Maugeri S.p.A. Società Benefit tutte le attività assistenziali e di ricerca. Oggi, la società guidata da Mario Melazzini è presente in sei regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Sicilia e Puglia. Conta 17 Istituti, di cui nove Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), e 3 poliambulatori specializzati in riabilitazione a Milano e Lodi.

Covid-19, Superquark: Mario Melazzini conferma l’efficacia e la sicurezza dei vaccini

Nell’approfondimento di Superquark, Mario Melazzini fornisce spiegazioni ai dubbi sui vaccini contro il Covid-19. Agli scettici: i vaccini sono al 100% sicuri ed efficaci.

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Vaccini Covid-19, l’intervento di Mario Melazzini a Superquark

Morbillo, meningite, rabbia e poi ancora tetano, tifo, febbre gialla: se non fosse stato per i vaccini, queste malattie continuerebbero ancora oggi a provocare migliaia di vittime in tutto il mondo. Eppure, nelle popolazioni del Terzo Mondo, in cui l’accesso alle cure mediche e ai vaccini è tutt’ora limitato, il debellamento di alcune malattie non si è ancora concluso. “Le malattie contro le quali ci si può difendere con un vaccino sono circa 30. Possono sembrare poche ma comprendono alcuni dei grandi mali che hanno sterminato l’umanità”, ha sottolineato la divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti introducendo l’approfondimento di Superquark sui vaccini che ha visto la partecipazione di Mario Melazzini. L’Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A. ha provveduto a fornire le risposte ai dubbi relativi alla sicurezza del vaccino anti Covid-19: dallo scoppio della pandemia, il supporto delle nuove tecnologie ha permesso di formulare vaccini sicuri ed efficaci in meno di un anno. La realizzazione del vaccino in tempi così brevi ha però creato diffidenza e scetticismo tra le persone, molte delle quali hanno deciso di non vaccinarsi.

Mario Melazzini: focus sui vaccini a vettore virale e a mRNA

Astrazeneca e Johnson&Johnson sono due vaccini a vettore virale, Pfizer e Moderna sono invece due vaccini a mRNA. Ma cosa contengono al loro interno? I primi includono amminoacidi che sono adatti alla stabilizzazione e alla conservazione del farmaco e che al loro interno contengono sostanze innocue come sali, zuccheri o alcoli. I polisorbati invece “permettono di tenere insieme la parte oleosa a quella parte acquosa”, agevolando l’iniettabilità del farmaco. Per quanto riguarda quelli “prodotti da Pfizer e Moderna l’elemento chiave ed essenziale – sottolinea Mario Melazzinisono le molecole di RNA messaggero”, contenute in minuscole gocce di grasso. La presenza di questi grassi artificiali ha in “rarissimi casi” provocato reazioni allergiche. Il prodotto “è estremamente sicuro e sempre valutato al 100% per quanto riguarda la qualità, la sicurezza e l’efficacia”. I vaccini anti Covid-19, conclude Mario Melazzini, “possono essere inadatti per alcune persone che hanno un sistema immunitario fragile. Questo perché anche la lievissima infezione che causano può destare forte preoccupazione. Quelli basati su agenti infettivi uccisi o su loro parti inattivate vanno bene per tutti ma hanno un problema, cioè la risposta immunitaria che suscitano è meno forte. Per questo occorre aggiungere al farmaco stesso una sostanza innocua, che prende il nome di adiuvante, cioè un qualcosa che stimoli maggiormente la reazione del nostro sistema immunitario”.

Mario Melazzini: ci auguriamo che aumentino gli investimenti a favore della ricerca

Lo scorso luglio si è tenuta all’ICS Maugeri di Pavia la “Giornata del Ricercatore”, un evento in cui si è parlato di ricerca e di vaccini e nel quale sono intervenuti l’Amministratore Delegato Mario Melazzini, il Direttore Scientifico Walter Ricciardi e il Professore Rino Rappuoli.

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Mario Melazzini: l’intervento alla “Giornata del Ricercatore”

L’Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A. ha voluto sottolineare con il suo discorso il ruolo primario che la ricerca e l’innovazione hanno avuto nell’affrontare la pandemia. “I risultati ottenuti in questo anno e mezzo di lotta contro il Covid-19, a partire dalla produzione di vaccini in tempi così rapidi, hanno dimostrato l’importanza della ricerca scientifica abbinata alle innovazioni tecnologiche. Lo ha confermato oggi con il suo intervento il professor Rino Rappuoli, a mio giudizio un potenziale premio Nobel per il suo grande lavoro in campo vaccinale”, ha affermato. Alla luce di quanto dimostrato nell’ultimo anno, Mario Melazzini ha poi esternato l’augurio che, con i fondi del Pnrr, “aumentino gli investimenti a sostegno della ricerca in Italia”, ricordando che “sarà fondamentale anche la riforma degli Irccs”, la quale “dovrà garantire ai nostri istituti un ruolo importante a livello internazionale”.

Walter Ricciardi condivide il pensiero di Mario Melazzini: non dobbiamo abbassare la guardia

Da tempo collaboratore di Mario Melazzini, il Direttore Scientifico di ICS Maugeri S.p.A. e consulente del Ministro della Salute, Walter Ricciardi, ha invitato a non abbassare ancora la guardia: “Non stiamo uscendo dalla pandemia, stiamo invece attraversando un’ulteriore fase dell’emergenza. Per questo dobbiamo essere lucidi e razionali. Ogni volta che si è detto che ne stavamo uscendo, si è abbassata la guardia e il virus è tornato a circolare in maniera preoccupante”. Anche il Professore Rino Rappuoli ha esortato ad andarci con i piedi di piombo. “Grazie alla scienza e alle nuove tecnologie abbiamo ottenuto un risultato straordinario, quello di essere riusciti a produrre i vaccini contro il Covid in soli 10 mesi. Ma ora dobbiamo riuscire a fronteggiare il pericolo delle varianti”, ha affermato.

Mario Melazzini a Superquark: i vaccini contro il Covid-19 sono sicuri ed efficaci

Nell’approfondimento di “Superquark”, Mario Melazzini, Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A., spiega l’efficacia e la sicurezza dei vaccini contro il Covid-19.

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Mario Melazzini: i vaccini Astrazeneca e Johnson&Johnson

A inizio 2020, in piena pandemia, la possibilità di avere dei vaccini efficaci in breve tempo sembrava poco concreta. Eppure, in meno di un anno sono stati sviluppati, tra gli altri, Astrazeneca e Johnson&Johnson, due vaccini a vettore virale. Come spiega l’Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A., Mario Melazzini, intervistato da Superquark, i due vaccini, una volta iniettati, trasmettono l’informazione per la proteina Spike sotto forma di DNA e racchiusa in un virus modificato al fine di non provocare danni. La proteina Spike è utilizzata dal Covid-19 come “chiave falsa” per entrare nelle cellule dell’organismo e innescare la fase di infezione. “Oltre al suo principio attivo – ha sottolineato Mario Melazziniun vaccino a vettore virale contiene aminoacidi, sostanze come zuccheri o l’etanolo. Ci sono poi i polisorbati, emulsionanti che facilitano l’iniettabilità del farmaco stesso”.

Mario Melazzini: i vaccini Pfizer e Moderna

Pfizer e Moderna sono invece due vaccini a RNA messaggero, basati su una tecnologia innovativa: “L’elemento chiave ed essenziale – ha evidenziato Mario Melazzinisono queste molecole di RNA messaggero che sono racchiuse in un contesto specifico di micro-sferette di grassi (liposomi), alcuni artificiali, ed eccipienti particolari che servono a stabilizzare il prodotto”. Una volta iniettata la dose di vaccino, i liposomi presenti nello stesso liberano l’mRNA contenente l’informazione utile a generare la proteina Spike: il sistema immunitario del paziente sarà quindi in grado di produrre gli anticorpi per prevenire un’eventuale infezione. Nell’approfondimento di “Superquark” dedicato ai vaccini, Mario Melazzini ha precisato: “Ci sono stati segnalati rarissimi, e sottolineo rarissimi, casi di reazioni allergiche, soprattutto per la presenza di grassi artificiali. Nonostante questo, il prodotto è estremamente sicuro e valutato al 100% per quanto riguarda la qualità, la sicurezza e l’efficacia”.