Confindustria Servizi HCFS, l’appello di Lorenzo Mattioli: “Più attenzione al mondo dei servizi”

Lorenzo Mattioli: “Riteniamo che, mai come in questo momento, sia importante che le scuole restino aperte”

Lorenzo Mattioli

Covid-19 e scuola, l’opinione di Lorenzo Mattioli

È dall’inizio della pandemia che Lorenzo Mattioli, Presidente di Confindustria Servizi HCFS, interviene per mettere in evidenza i rischi relativi all’affidamento della responsabilità della sanificazione degli Istituti Scolastici a bidelli e presidi. Sul tema è tornato lo scorso 19 novembre in collegamento con RaiNews24, commentando la situazione attuale: “Qualcosa è stato fatto, ma spero possa far breccia la questione che abbiamo sollevato sulla sanificazione delle scuole. Questo è il tema più rilevante. Non è sufficiente ciò che il Governo ha realizzato finora”. Oggi è ancora il personale ATA a dover provvedere alla pulizia e alla messa in sicurezza delle aule: nel 2019 infatti la competenza è tornata ad essere interna ed è stato abbandonato il sistema delle gare d’appalto con imprese specializzate. “Il problema vero è che l’internalizzazione che è stata fatta non può ricadere sui bidelli. Oggi i bidelli non sono in grado di svolgere quelle attività altamente specifiche che occorrono per un servizio di sanificazione adeguato. Attività – ha spiegato Lorenzo Mattioliche ovviamente richiedono personale altamente qualificato”. Per questo Confindustria Servizi HCFS chiede che le sanificazioni vengano effettuate da ditte qualificate, in modo da permettere agli alunni di tornare in classe in totale sicurezza: “Noi in queste ore sproniamo il Governo a fare di più e stiamo promuovendo un manuale di sanificazione a tutte le Istituzioni, perché pensiamo che le scuole debbano riaprire al più presto”.

Lorenzo Mattioli: “Chiediamo al Governo maggiore attenzione al settore”

Il Presidente di Confindustria Servizi HCFS ha posto l’accento, inoltre, su un’altra questione: la crisi economica che ha colpito alcuni comparti del settore. “Il primo è il mondo della ristorazione collettiva – ha dichiarato Lorenzo Mattiolimentre l’altro è quello delle lavanderie industriali che risente della mancanza di turismo”. L’appello del manager, rivolgendosi sempre al Governo, è quello di promuovere la riconversione di attività e personale: “Dobbiamo formare e cercare di integrare al massimo questi lavoratori, soprattutto considerando il riassorbimento che le aziende dovranno affrontare una volta terminata la cassa integrazione”. Ma più in generale, Lorenzo Mattioli chiede alle Istituzioni maggiore attenzione per il mondo dei servizi: “Una galassia che è rappresentata da circa 2 milioni e mezzo di lavoratori e più di 80mila imprese: stiamo parlando di un giro d’affari di 25 miliardi”.

Confindustria Servizi HCFS, Lorenzo Mattioli: “C’è bisogno di una procedura standard sulla sanificazione”

Lorenzo Mattioli: “Per garantire sicurezza e salubrità c’è bisogno di imprese qualificate e serie”.

Lorenzo Mattioli

Il futuro dei servizi integrati ai tempi del Covid-19: il commento di Lorenzo Mattioli

“Purtroppo ci voleva un’emergenza così grave per farci rendere conto di quanto è importante il mondo che ho l’onore di rappresentare, il mondo dei servizi e in particolare delle imprese di pulizie”: inizia così l’intervista di Lorenzo Mattioli, Presidente di ANIP Confindustria (Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e Servizi Integrati) e di Confindustria Servizi HCFS (Hygiene, Cleaning and Facility Services), intervenuto a “Radio Anmil Network” (RAN) per parlare del tema della sanificazione in Italia. “Le nostre realtà stanno facendo uno sforzo straordinario con grande coraggio. Mi riferisco in particolare a quelle imprese che operano nel mondo della sanità: sono loro i nuovi eroi della società attuale”. Una società che a causa del Covid-19 è destinata a cambiare e che dovrà mettere al primo posto i servizi dedicati alla sicurezza: “Non si potrà più fare a meno delle nostre aziende – ha spiegato Lorenzo Mattiolila sanificazione non sarà più un servizio accessorio. A nessuno verrà più in mente di fare una spending review partendo da sanità e servizi di pulizia”.

Lorenzo Mattioli: l’importanza delle imprese qualificate

Il futuro prospettato da Lorenzo Mattioli vede dunque un protagonismo accentuato dei servizi a tutela della sicurezza: il manager porta l’esempio di luoghi come stazioni e aeroporti, dove dovranno essere previste figure specializzate proprio nel settore safety. Un comparto che oggi fa gola a molti: “Stiamo vedendo sorgere come funghi imprese improvvisate: tutti vogliono essere sanificatori senza sapere neanche di cosa stanno parlando. È una questione grave: ancora una volta rischiamo la salute dei nostri figli”. In un periodo storico di emergenza sanitaria, il Presidente di Confindustria Servizi HCFS sostiene con forza l’importanza del lavoro svolto dalle imprese qualificate, soprattutto considerando la conoscenza ancora incompleta sul comportamento del virus. Ma per Lorenzo Mattioli c’è bisogno di uno sforzo ulteriore: “Riteniamo che per poter far ripartire il Paese serva sanificare tutti i luoghi pubblici e affollati attraverso una procedura standardizzata dal Ministero, senza lasciare spazio all’improvvisazione: il rischio è ritrovarsi in un Far West dove ognuno fa un po’ quello che gli pare, senza avere la più pallida idea dei protocolli da seguire”.

Confindustria Servizi HCFS, l’appello di Lorenzo Mattioli su scuole e sanificazione

Lorenzo Mattioli: “Chiediamo garanzie per la salute e la sicurezza nelle nostre scuole”.

Lorenzo Mattioli, Confindustria Servizi HCFS

Più investimenti e professionalità nelle scuole: l’intervento di Lorenzo Mattioli

La pandemia causata dal Covid-19 ha messo in seria difficoltà il mondo della scuola: da quando a settembre gli istituti scolastici hanno iniziato a riaprire, sono numerosi i problemi di sicurezza segnalati all’interno e all’esterno degli edifici, in particolare dopo il voto del Referendum e delle amministrative. Per questo, in un’intervista rilasciata a “Adnkronos”, il Presidente di Confindustria Servizi HCFS Lorenzo Mattioli ha chiesto al Governo italiano di rivedere le misure che oggi interessano la scuola, insistendo in particolare sulle procedure di sanificazione. Attualmente, infatti, ad occuparsene è il personale ATA, che secondo Mattioli non possiede gli strumenti adeguati a rispettare le tecniche descritte dall’Inail: “Gli 11mila assunti con qualifica di Ata al posto di 16.000 ‘pulitori’ sono supervisionati dai presidi, che hanno preparazioni e competenze che mediamente non afferiscono alle pulizie ed alla sanificazione”. Le scuole dunque non sono in grado di assicurare massima tutela per gli studenti e per i professionisti. Uno dei rischi sottolineati dal responsabile di Confindustria Servizi HCFS è la responsabilità dei dirigenti scolastici: “Si trovano a controllare se stessi e saranno esposti in futuro al rischio di denunce per procurata epidemia – ha dichiarato Lorenzo Mattiolicome sta succedendo per i vertici di diversi ospedali in Italia”.

Lorenzo Mattioli: l’appello al Governo

“Chiediamo, in generale, che le opere di sanificazione vengano gestite in maniera professionale, in particolare nei luoghi oggi ad alto rischio come le scuole. Pensiamo che la sanificazione vada rafforzata con le risorse del Recovery Fund – ha aggiunto Lorenzo Mattiolivisto che il tax credit ha prodotto un misero 9% come bonus per le imprese dalle iniziali promesse del 60%. Contestualmente chiediamo garanzie per la salute e la sicurezza nelle nostre scuole, pronti a dare il nostro contribuito e le nostre proposte”. Il parere del Presidente di Confindustria Servizi HCFS è chiaro: il Governo non ha saputo reagire correttamente ai disagi provocati dall’emergenza sanitaria e ha messo in campo risorse insufficienti. Né ha previsto protocolli particolari all’interno degli istituti scolastici: “Penso a frequenze superiori di pulizia per bagni ed aree comuni, come si sta facendo nelle aziende, sui treni, negli aeroporti. Oppure se ci siano controlli e a chi siano affidati in concreto”. Secondo Lorenzo Mattioli, uno degli errori più gravi è stato cambiare il sistema in vigore fino agli inizi del 2019, quando la pulizia delle scuole veniva svolta da imprese specializzate dopo aver vinto le gare d’appalto: “Le aziende hanno cessato di operare all’interno delle istituzioni scolastiche e poco dopo le stesse venivano chiuse in tutta Italia per via del Covid. Essendo il personale internalizzato lo Stato ne ha sostenuto i costi integralmente, con un aggravio di costi per le casse pubbliche”.