F2i, il progetto IRIDEOS: la soddisfazione dell’AD Renato Ravanelli

Renato Ravanelli: IRIDEOS, controllata da F2i e dal fondo Marguerite, completa il processo di integrazione di Clouditalia: il focus sull’operazione.

Renato Ravanelli, integrazione Clouditalia

TLC: i progetti con IRIDEOS di F2i, guidata da Renato Ravanelli

IRIDEOS, il polo italiano ICT nato nel maggio 2018 dall’aggregazione delle controllate tlc di F2i e del fondo Marguerite (Infracom, KPNQWest Italia, MC-link, Enter e BigTLC), conclude il processo di integrazione delle realtà acquisite negli ultimi anni con la fusione per incorporazione di Clouditalia e della controllata Noitel Italia, l’operatore mobile virtuale (MVNO), con efficacia dal primo novembre 2020. Il progetto fortemente voluto dalla SGR guidata da Renato Ravanelli raggiunge dunque una tappa fondamentale, come si legge nella nota diffusa da IRIDEOS: la creazione di un nuovo polo ICT italiano dedicato alle aziende e alla Pubblica Amministrazione tramite l’aggregazione di diversi Operatori di telecomunicazioni attivi sul territorio italiano, tra cui Clouditalia. Con IRIDEOS, F2i punta quindi a realizzare le infrastrutture ICT del futuro per supportare lo sviluppo e la competitività delle aziende, attraverso soluzioni abilitanti che coniugano cloud, data center, fibra ottica, sicurezza e innovazione.

Renato Ravanelli: profilo storico e attività di F2i

Attualmente guidata da Renato Ravanelli, F2i SGR (Società di Gestione del Risparmio) nasce nel 2007 in occasione del lancio dell’omonimo fondo infrastrutturale, il più grande in Italia. Con una dotazione di 1.852 milioni di euro, il Primo Fondo F2i è il maggiore fondo infrastrutturale focalizzato su un singolo Paese e annovera tra i propri azionisti di riferimento alcune delle principali banche italiane e istituzioni, Istituti di credito primari, Fondazioni bancarie e Casse di previdenza azionisti. Nel 2012 la società ha istituito un Secondo Fondo: il target iniziale, stimato in 1.200 milioni di Euro, non solo è stato raggiunto ma anche superato tanto che nel luglio 2015 è arrivato a 1.242,5 milioni di euro. Negli anni sono stati istituiti anche un Terzo e un Quarto Fondo. Renato Ravanelli è Amministratore Delegato di F2i SGR da ottobre 2014: in precedenza è stato CFO e direttore delle strategie del Gruppo AEM, CFO del Gruppo Edison (2005-2007) e Direttore Generale di A2A (2008-2014).

Renato Ravanelli racconta F2i: la chiusura del Terzo Fondo, l’internazionalizzazione e le sfide future

Renato Ravanelli commenta gli ottimi risultati ottenuti da F2i negli ultimi anni e illustra la strategia del fondo infrastrutturale, illustrandone il target di riferimento e i progetti in corso: tra le sfide più ambiziose c’è il processo di internazionalizzazione.

F2i

Renato Ravanelli: i risultati raggiunti dal Terzo Fondo F2i

F2i è una società in buona salute e ha una storia di successo: l’ultima operazione del 2017 è stata la chiusura della raccolta del Terzo Fondo, nel quale sono confluiti gli asset del Primo, con il raggiungimento della cifra di 3,3 miliardi di euro (poi aumentata a 3,6 miliardi). Si è trattato di uno step importante per il fondo infrastrutturale. La SGR nata nel 2007 e guidata dall’Amministratore Delegato Renato Ravanelli ha in portafoglio numerose società attive in settori diversi, con oltre 10 mila persone impiegate. In una intervista a "MAG", la rivista di Financecommunity, l’AD di F2i ha spiegato che "il Terzo Fondo si è chiuso con una raccolta importante, il più grande mai lanciato in Italia". Le attività proseguono su questa strada improntata al successo: a dare fiducia sono anche investitori esteri. "Con queste risorse continueremo anche a sostenere la crescita delle aziende che già abbiamo in portafoglio", ha spiegato Renato Ravanelli. I settori di attività sono gli aeroporti, le reti di distribuzione gas, le energie rinnovabili (solari, eoliche e da biomassa), le telecomunicazioni, le infrastrutture sociali, il ciclo idrico integrato, le reti di pagamento elettronico e le autostrade. "Ciò che conta realmente è la credibilità del management", sostiene l’AD, "alla fine gli investitori affidano le loro risorse a un team che deve essere giudicato affidabile e con un ottimo track record. Poi c’è la credibilità della proposta di business e la capacità di raccontare le aspettative per il futuro in termini di opportunità e investimento".

F2i: la strada verso l’internazionalizzazione

Secondo l’AD Renato Ravanelli il target ideale per F2i sono "società già operative che operino in contesti settoriali in cui la struttura dell’offerta è ancora frammentata". La principale strategia si basa proprio sull’unione di piccole realtà: da queste nuove sinergie e dalle operazioni di aggregazione scaturisce valore. "Entriamo in un settore, acquisiamo un’azienda e poi un’altra e cerchiamo di integrarle facendole crescere di scala. Nel comparto infrastrutturale la scala di attività è molto importante e se ben gestita genera efficienze operative e aumenta la qualità del servizio a beneficio degli investitori ma più in generale del sistema Paese". La sfida per F2i si concentra sul tema dello sviluppo delle controllate sul livello internazionale. "Ciò non vale solo per quelle che abbiamo attualmente in portafoglio, ma anche per altre aziende che abbiano voglia e desiderio di essere accompagnate da un soggetto istituzionale come F2i che ha denaro disponibile per aiutarle a crescere", ha spiegato Renato Ravanelli. L’AD però ha specificato come l’internazionalizzazione sia un processo da affrontare con i dovuti tempi, per continuare a lavorare con costanza e prudenza in Italia così come in altri Paesi: "L’obiettivo è investire nell’equity delle società".

Renato Ravanelli commenta il closing del Terzo Fondo F2i

Renato RavanelliRenato Ravanelli, Amministratore Delegato di F2i, commenta positivamente la chiusura del Terzo Fondo, soffermandosi anche sulle richieste di nuovi investitori e delle 18 società di vari settori attualmente presenti nel portafoglio F2i.

Renato Ravanelli soddisfatto per la chiusura del Terzo Fondo F2i

Interpellato nel corso di una videointervista, l’Amministratore Delegato di F2i Renato Ravanelli esprime soddisfazione per la chiusura della raccolta relativa al Terzo Fondo, il più grande lanciato fino a quel momento in Italia, e per le richieste di nuovi investitori che vorrebbero fare il proprio ingresso nel fondo stesso. Ricorda, inoltre, che la realtà di cui è AD ha in gestione altri due Fondi, il primo da 3,3 miliardi di euro e il secondo da 1,25 miliardi, e che ha in previsione per i gli anni a venire ingenti investimenti, oltre alla crescita delle società attualmente già presenti in portafoglio. A proposito di tali aziende che compaiono nella rosa di F2i, l’Amministratore Delegato afferma che si tratta di 18 realtà afferenti a otto diversi settori: come criterio principale per la scelta di quali ammettere nel portafoglio, viene valutato in maniera positiva principalmente il fatto che siano società già operative e che vi sia margine per condurle a una crescita di scala. Infine, per quanto concerne l’aspetto relativo all’internazionalizzazione d’impresa, Renato Ravanelli afferma che la sfida per i prossimi anni è proprio quella di “accompagnare le società a crescere anche all’estero”, poiché “hanno molto da dire anche sui mercati esteri”. Accompagnamento che è chiaramente più semplice ed efficace se avviene da parte di un soggetto di tipo istituzionale e con la disponibilità economica necessaria.

La carriera professionale di Renato Ravanelli

Renato Ravanelli ricopre la carica di Amministratore Delegato di F2i dall’ottobre 2014. Dotato di solide conoscenze tecniche e manageriali nell’ambito energia e utilities, è a capo di F2i e ne supervisiona tutti gli investimenti. Durante il suo percorso professionale è stato responsabile di operazioni di fusione e acquisizione per un ammontare totale di 16 miliardi di euro. Dalla comprovata esperienza nel comparto infrastrutturale e nel mercato domestico delle utilities, possiede un ampio network di contatti istituzionali e di business. Conseguita la Laurea a pieni voti in Economia all’Università Cattolica di Milano, ha iniziato il proprio percorso lavorativo in qualità di ricercatore, divenendo in seguito macroeconomista ed analista industriale all’interno delle unità di Ricerca Economica facenti capo a importanti realtà finanziarie italiane. Dal 1996 al 2005 ha ricoperto posizioni di crescente prestigio in AEM, la maggiore multiutility regionale italiana. Dal 2005 al 2007 è stato CFO e Membro Esecutivo del CdA di Gruppo Edison, realtà leader in Italia nella produzione di energia elettrica e nella vendita di gas naturale. Dal 2008 al 2014 ha operato in qualità di Managing Director e componente dell’Executive Board di Gruppo A2A. Renato Ravanelli dal 2010 è componente indipendente del Comitato Investimenti di Inframed, solido fondo infrastrutturale con sede a Parigi e attivo nello sviluppo di infrastrutture strategiche nelle aree del Nord Africa, del Medio Oriente e della Turchia. L’Amministratore Delegato di F2i ha la responsabilità di tutte le attività della SGR e dei fondi in sua gestione, con particolare attenzione verso i progetti di investimento e le decisioni strategiche delle società presenti nel portafoglio.

Renato Ravanelli: l’ingresso di F2i nel settore delle infrastrutture portuali

L’acquisizione di Porto di Carrara S.p.A. è il primo tassello di un’operazione più ampia: l’AD di F2i Renato Ravanelli commenta la nascita di F2i Holding Portuale (FHP).

Renato Ravanelli: F2i punta sulle infrastrutture portuali

È l’Amministratore Delegato Renato Ravanelli a sottolineare come le infrastrutture portuali costituiscano “uno snodo strategico per la competitività e l’economia nazionale”. Non a caso lo scorso 1° agosto è stata annunciata la creazione di F2i Holding Portuale (FHP), il nuovo polo portuale del fondo infrastrutturale nato in seguito alla recente acquisizione di Porto di Carrara S.p.A., gruppo di terminali attivo nei porti di Marina di Carrara, Venezia e Chioggia. Un’operazione ascritta in un quadro più ampio, che guarda anche all’ingresso in altri porti: l’ottica infatti è quella di diventare una piattaforma di consolidamento su infrastrutture vitali per l’approvvigionamento delle filiere industriali italiane. L’AD di F2i Renato Ravanelli si è detto “certo che FHP sarà in grado di cogliere le opportunità di crescita di un settore ancora frammentato”.

 

F2i: 2i Aeroporti rileva il 55% del capitale dell’Aeroporto di Trieste

F2i aggiunge un ulteriore scalo al proprio network aeroportuale. La società guidata da Renato Ravanelli ha annunciato a giugno l’accordo per la maggioranza dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari di Trieste. La privatizzazione è stata perfezionata a luglio con la firma: 2i Aeroporti ha rilevato il 55% del capitale per 32,8 milioni di euro. La Regione manterrà il 45%.

F2i, Fondi italiani per le infrastrutture

F2i: ufficializzato l’accordo per il 55% del capitale dell’aeroporto di Trieste

F2i conquista anche il 55% dell’Aeroporto Ronchi dei Legionari di Trieste. La società guidata da Renato Ravanelli ha rilevato, per 32,8 milioni di euro, il 55% del capitale di Trieste Airport, mentre la Regione continuerà a detenere una quota minoritaria del 45%. "Lo scalo di Trieste è un tassello molto importante nella nostra strategia di sviluppo di un network indipendente di aeroporti in Italia e diventerà uno snodo strategico del disegno di sviluppo dell’intermodalità regionale", ha spiegato Renato Ravanelli. F2i controlla con il 51% 2i Aeroporti, la più grande piattaforma di scali italiani che gestisce già gli aeroporti di Napoli, Torino, Alghero, Milano (sia Linate che Malpensa), Bologna e, indirettamente, Bergamo, per una quota di mercato pari a circa il 40% del traffico nazionale, con un volume d’affari aggregato di circa 1,2 miliardi di euro. Nel caso specifico di Trieste, per il triennio 2020-2023 sono già stati programmati investimenti per 30 milioni di euro, metà dei quali destinata al potenziamento delle infrastrutture di volo e 11 milioni a operazioni di miglioramento del terminal. Tra gli obiettivi principali che la nuova gestione di F2i si propone vi è lo sviluppo dei collegamenti verso l’Italia e l’estero.

F2i conquista l’aeroporto di Trieste, la porta per l’est Europa

Con l’accordo per la maggioranza del capitale dell’Aeroporto di Trieste, F2i si aggiudica uno scalo dalla posizione strategica. Situato nell’estremo oriente del nord Italia, lo scalo friulano rappresenta una porta di collegamento verso la zona est dell’Europa e un importante snodo commerciale per i traffici provenienti dall’Asia. Ad oggi vengono servite 26 destinazioni turistiche e business, attraendo passeggeri anche da Paesi limitrofi come Croazia, Slovenia e Carinzia. A tal proposito, si è espresso in particolare il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga: "L’investimento testimonia la fiducia riposta dagli azionisti nelle potenzialità di uno scalo, quello regionale, che rappresenta uno snodo intermodale tra l’Adriatico e l’Europa continentale. Si tratta di un’operazione funzionale all’inserimento dello scalo regionale in quelle dinamiche complesse che, grazie al coinvolgimento di partner privati di comprovata competenza e affidabilità come F2i, si pongono l’obiettivo di sviluppare il traffico aereo sui cieli del Friuli Venezia Giulia".

Renato Ravanelli: F2i punta anche all’apertura di un quarto fondo

Renato Ravanelli, Amministratore Delegato di F2i, ha di recente illustrato i prossimi obiettivi durante un’intervista per Milano Finanza: il fondo infrastrutturale si candida a soggetto aggregatore e prevede che presto arriverà il momento per la raccolta di un quarto fondo.

Renato Ravanelli

Renato Ravanelli: i piani di F2i per il settore tlc

F2i è ormai presente nei più svariati settori industriali, dalle reti alle telecomunicazioni, dalle energie rinnovabili agli aeroporti e la sanità. Renato Ravanelli, Amministratore Delegato del fondo infrastrutturale, illustra la situazione attuale e i futuri obiettivi da raggiungere in un’intervista pubblicata su Milano Finanza. L’operazione più recente, l’opa lanciata attraverso 2i Towers su Ei Towers, si è chiusa con l’adesione del 97,44% del capitale: “è un’operazione che si posiziona in un momento di grande fermento per il settore delle torri tlc”, ha commentato l’AD, sottolineando che il futuro di 2i Towers post opa punterà alla razionalizzazione e alla crescita attraverso le acquisizioni. “Adesso noi abbiamo acquisito un buon posizionamento nel settore broadcasting e nel mobile e ci candidiamo a essere aggregatori”. Un altro punto cruciale menzionato nell’intervista è la volontà da parte di F2i di creare una rete mobile indipendente: Renato Ravanelli conferma che questo obiettivo non è da escludere, soprattutto attraverso la raccolta di capitali esteri.

Renato Ravanelli: F2i nel settore gas, solare, eolico e aeroportuale

Per quanto riguarda i capitali esteri, la raccolta del terzo fondo con 3,6 miliardi è stata superiore alle previsioni. Più del 70% del capitale è già stato allocato. Con queste premesse, Renato Ravanelli conferma che F2i dispone di “una ricchezza di progetti tale che ci fa pensare che presto arriverà il momento per la raccolta di un quarto fondo”. Nonostante la recente acquisizione della rete di Gas Natural, anche per questo settore si punta a un ulteriore sviluppo e si stanno considerando anche potenziali operazioni estere. L’AD sottolinea che comunque il focus principale rimarrà l’Italia. Molto attivi anche sulle rinnovabili: Renato Ravanelli si esprime riguardo l’acquisizione di Rtr da Terra Firma, sottolineando che il lavoro con Enel procede per rilevare anche la loro quota nella joint venture EF Solare. “Con l’accordo, F2i potrà avere il pieno controllo di EF Solare. Sommata a Rtr e ad altri asset nel solare che già deteniamo, daremo vita a un operatore da 800 MW, il terzo per dimensioni in Europa.” Gli ultimi punti affrontati nell’intervista riguardano la joint venture eolica con Edison e il modello aeroportuale. Per il settore eolico, è in fase di valutazione la possibilità di avviare un unico soggetto per far confluire gli asset di F2i ed Edison-Edf. Per quanto riguarda gli aeroporti, il modello da perseguire è quello campano, dove è in corso la fusione tra gli scali di Napoli e Salerno.

 

F2i investe nelle telecomunicazioni: nasce IRIDEOS

Con la creazione di IRIDEOS, F2i , la società di gestione del risparmio guidata da Renato Ravanelli, punta a diventare il terzo polo italiano delle telecomunicazioni, dopo Telecom e Vodafone.

Renato Ravanelli, ad fondo F2i

F2i e il settore tlc: la nascita di IRIDEOS

Nuovo importante investimento per F2i : il fondo infrastrutturale guidato da Renato Ravanelli questa volta guarda alle telecomunicazioni con IRIDEOS, società nata dalla fusione tra Infracom, KPNQWest Italia, MC-link e BigTLC. L’obiettivo è la creazione di un terzo polo italiano nelle tlc che supporti lo sviluppo e la competitività delle aziende sul territorio, in particolare offrendo soluzioni in grado di coniugare cloud, data center, fibra ottica, sicurezza e innovazione. IRIDEOS, per l’80% partecipata da F2i e per il 20% dal fondo Marguerite, si basa su una piattaforma tecnologica che integra 10 data center, da Milano a Roma, Trento e Verona, collegati con fibra ottica proprietaria. Un “polo delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione dedicato alle aziende e alla pubblica amministrazione” che può contare su una rete di oltre 15.000 chilometri di fibra ottica lungo le principali autostrade italiane. Sono più di 2.100 i punti di accesso ai quali possono essere collegate le aziende, con un vantaggio soprattutto per le aree industriali, generalmente limitrofe alle vie autostradali per opportunità logistica. IRIDEOS vanta ricavi per oltre 159 milioni di euro nel 2017 e una rete di circa 500 dipendenti.

F2i: gli investimenti della Società di Gestione del Risparmio

Costituita nel 2007, F2i è una SGR che si è resa protagonista del lancio di tre importanti fondi di investimento nel settore infrastrutturale. Guidata dall’ottobre 2014 dall’AD Renato Ravanelli e dal Presidente Massimiliano Cesare, ha creato nel corso degli anni un portafoglio diversificato di partecipazioni in società attive in diversi ambiti di mercato, prevalentemente in Italia. F2i detiene quote di 2i Rete Gas (distribuzione gas naturale), E2i Energie Speciali (rinnovabili), Gesac (aeroporti), EF Solare Italia (rinnovabili), Infracis (autostrade), Infracom (telecomunicazioni), IREN Acqua (servizio idrico integrato), KOS (infrastrutture sociali), KPNQWEST Italia (telecomunicazioni), MC-Link (telecomunicazioni), Sagat (aeroporti), SEA (aeroporti), SIA (realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici), Software design (ICT) e So.Ge.A.Al (aeroporti). Attualmente è attivo un Terzo Fondo, istituito a partire da ottobre 2017, che ha un obiettivo complessivo di raccolta pari a 3,600 milioni di euro.

 

Renato Ravanelli, CEO di F2i, commenta la chiusura della raccolta del terzo fondo

Renato Ravanelli, alla guida della Sgr F2i, spiega in un’intervista a Mag i risultati conseguiti con la chiusura della raccolta del terzo fondo e le prossime mosse sul mercato.

Renato Ravanelli, la terza vita di F2i nell’intervista di Mag

Per la Sgr capitanata dall’ottobre del 2014 dall’Amministratore Delegato Renato Ravanelli, il 2017 è stato sicuramente un anno positivo. F2i, acronimo di Fondi Italiani per le Infrastrutture, è riuscita infatti a mettere a segno la chiusura di sette operazioni dal valore complessivo di 1,4 miliardi di euro, tra le quali rientrano l’acquisizione di San Marco Bioenergie e del 90% del capitale di KPNQWEST Italia. A queste va sommata l’importante chiusura della raccolta del Terzo Fondo, all’interno del quale sono confluiti gli asset del Primo. Grazie anche alla partecipazione di investitori come il fondo sovrano del Singapore Gic e del fondo pensione canadese Psp Investment, è stata raggiunta la cifra di 3,3 miliardi euro, che si prevede verrà portata a 3,6 miliardi nella prima parte del 2018. Fondata nel 2007, la Sgr può vantare oggi in portafoglio 18 società, che impiegano oltre 10 mila occupati. Numeri importanti, che Renato Ravanelli integra ricordando l’alta disponibilità di risorse: "Al momento gestiamo due fondi, il Terzo, che conta una dotazione disponibile di 1,5 miliardi, e il Secondo fondo da 1,250 miliardi, con 300 milioni ancora da investire". Il capitale disponibile si aggira intorno ai 2 miliardi di euro. Cifre riservate nella maggior parte dei casi all’Italia, sebbene non manchino progetti da sviluppare in sede estera.

Renato Ravanelli, AD di F2i, delinea le strategie future

"Il terzo fondo si è chiuso con una raccolta importante, il più grande mai lanciato in Italia. Abbiamo avuto davvero molte richieste da parte degli investitori e stiamo riflettendo se ampliare l’importo". Così Renato Ravanelli, Amministratore Delegato di F2i, commenta a Mag il successo della chiusura del Terzo Fondo. Interpellato sulle prossime mosse, il manager chiarisce che "Dati alla mano, penso che stiamo facendo bene considerando il numero di investitori, molti dei quali esteri, che ci hanno dato fiducia. Con queste risorse continueremo anche a sostenere la crescita delle aziende che già abbiamo in portafoglio". Spazio anche all’internazionalizzazione nelle parole di Renato Ravanelli: "Per noi internazionalizzarci vuol dire continuare a fare il nostro mestiere gradualmente e con prudenza in Italia così come all’estero". Per il top manager i target principali di F2i rimangono le società che operano in contesti di settore dove la struttura dell’offerta è frammentata. In tal senso, l’aggregazione di piccole realtà è la principale strategia adottata dalla Sgr: "Entriamo in un settore, acquisiamo un’azienda e poi un’altra e cerchiamo di integrarle facendole crescere di scala. Nel comparto infrastrutturale la scala di attività è molto importante e se ben gestita genera efficienze operative e aumenta la qualità del servizio a beneficio degli investitori ma più in generale del sistema Paese".