Family Business Management: la carriera di Bernardo Bertoldi

Con il recente lancio del corso in Family Business Management presso la LUISS, Bernardo Bertoldi ha confermato la sua autorità nel settore del capitalismo familiare. La sua carriera comprende importanti esperienze presso società e atenei italiani, oltre ad alcune pubblicazioni per la Harvard Business School.

Bernardo Bertoldi

Bernardo Bertoldi: le prime esperienze professionali

Originario di Torino, Bernardo Bertoldi è un profondo conoscitore delle dinamiche del capitalismo familiare. Classe 1973, si laurea in Economia presso l’Università degli Studi di Torino, ottenendo il massimo dei voti e menzione. Porta una tesi sul benchmarking come nuova tecnica manageriale. Dopo la laurea, conseguita nel 1996, frequenta il P.h.D. in Economia Aziendale, arrivando a conseguirlo nel 2003. Affronta le sue prime esperienze lavorative svolgendo l’incarico di Responsabile dei mercati esteri per Aurora – Fabbrica Italiana Penne Stilografiche. Impiegato anche come commercialista, Bernardo Bertoldi nel 2004 vince il concorso da Ricercatore presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino. Ha così l’opportunità di contribuire alla nascita della società di consulenza 3H Partners, che nel 2016 ha superato i 100 collaboratori e che oggi opera nei principali Paesi europei. Successivamente, diventa Affiliate Professor presso le sedi di Londra e Torino dell’European School of Management (ESCP), dove insegna Fondamenti di Finanza e di Family Business. In seguito diventa docente di Finanza Aziendale e decisioni strategiche di investimento al Master in Business Administration della Facoltà di Economia di Torino.

Bernardo Bertoldi: gli altri incarichi e l’attività editoriale

Durante la sua carriera, Bernardo Bertoldi ha l’opportunità di rivestire il ruolo di Amministratore Delegato di Sviluppo Italia Piemonte S.p.A. Nel 2008 diventa Vicepresidente del Club degli Investitori Piemontesi che ha contribuito a fondare: si tratta del primo club di business angel italiano, di cui il professionista si occupa tutt’oggi. Questa esperienza gli consente di conoscere da vicino lo sviluppo del mondo delle startup. L’impegno di Bernardo Bertoldi nell’ambito del capitalismo familiare prosegue e nel marzo 2014 lancia il corso di Family Business Strategy presso l’ateneo torinese, affermandosi così come tra i maggiori conoscitori della materia. Di recente ha contribuito al lancio del master in Family Business Management della LUISS. Autore di diverse monografie incentrate su figure imprenditoriali, nonché di vari articoli accademici, collabora con l’Harvard Business School Publishing, che decide di pubblicare due suoi casi: "The Agnelli and Fiat: Family Business Governance Crisis" (2010) e "Sergio Marchionne at Chrysler" (2015). Da anni collabora come editorialista con "Il Sole 24 Ore" e di recente è entrato a far parte del team de "L’Incontro", proponendo suoi articoli e riflessioni anche per la testata online.

“L’Incontro”: Bernardo Bertoldi commenta le abitudini degli italiani

Nel suo ultimo editoriale per la testata online “L’Incontro”, Bernardo Bertoldi riflette sulle abitudini degli italiani e sul loro modo di fare, radicato nella cultura del nostro Paese: le sfide che il presente ci propone vanno affrontate non con furbizia ma con il buon senso che caratterizza la mentalità italiana.

Bernardo Bertoldi

Bernardo Bertoldi: sentirsi orgogliosi della cultura italiana

“Quando torni in Italia dopo qualche mese all’estero, in Germania, in Inghilterra, in Svizzera, in Usa, ci sono alcune cose della vita quotidiana a cui ti devi riabituare”: inizia così l’articolo di Bernardo Bertoldi pubblicato sulla testata online “L’Incontro”. Il docente commenta la cultura e gli usi tipici italiani, facendo notare come questi siano sempre in bilico tra furbizia e buon senso. Gli schiamazzi e gli insulti agli avversari negli stadi sono delle pratiche alle quali siamo abituati e che tolleriamo perché italiani, ma che non sono altrettanto ben viste dagli altri Paesi. L’esempio dell’attraversamento pedonale è lampante: il segreto, in Italia, è guardare negli occhi il guidatore, per intuire grazie al buon senso se ci lascerà passare o meno. “Il modo con cui noi guidiamo dovrebbe essere studiato”, commenta Bernardo Bertoldi, “è la dimostrazione di cosa significa saper convivere e avere buon senso. Certo, il confine tra buon senso e furbizia, tra generosità e prevaricazione è sottile e non ha mura a definirlo”. L’Italia è anche una terra di immensa cultura e bellezza: culla del Cattolicesimo e del Rinascimento, dovrebbe spingerci a vivere nel buon senso, senza eccedere nel campo della furbizia e della prevaricazione. Un recente esempio virtuoso? L’azione pronta e coraggiosa dei Carabinieri di San Donato, che hanno sventato il tentativo di dirottamento dello scuolabus.

La carriera dell’imprenditore e docente Bernardo Bertoldi

Bernardo Bertoldi nasce a Torino nel 1973. Nel 1996 si laurea in Economia con il massimo dei voti e menzione. Dopo il Dottorato in Economia Aziendale, inizia il suo percorso professionale come Responsabile dei mercati esteri di Aurora – Fabbrica italiana Penne Stilografiche. Fornisce assistenza in qualità di commercialista e revisore dei conti. Il 2004 è un anno cardine per la sua carriera: entra nel mondo dell’insegnamento come Professore Aggregato presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino e al contempo contribuisce a fondare 3H Partners, boutique di consulenza strategica e finanziaria. Nel 2008 è tra i fondatori del Club degli Investitori, il primo club di business angel nato in Italia, di cui ancora oggi è Vice Presidente. L’Harvard Business School pubblica due suoi casi, nel 2010 e nel 2015. Bernardo Bertoldi, oltre a essere editorialista per “Il Sole 24 Ore”, lancia un nuovo corso di laurea magistrale presso l’Università di Torino, il corso in Family Business Strategy. Attualmente porta avanti il suo impegno accademico occupandosi principalmente di Capitalismo Familiare: ha contribuito ad avviare il master in “Family Business Management” della LUISS.

 

Il giornale “L’Incontro” si rinnova: a Bernardo Bertoldi la sezione dedicata all’economia

Tra le 18 persone che hanno accolto l’appello di Bruno Segre, storico fondatore del giornale “L’Incontro”, vi è anche Bernardo Bertoldi: il docente si occuperà di curare la sezione Economia e Finanza del giornale, rinnovato sottoforma online.

Bernardo Bertoldi

Bernardo Bertoldi: il rinnovato “L’Incontro”

Bernardo Bertoldi collabora con il maggior quotidiano di economia e finanza, “Il Sole 24 Ore”: ora il suo impegno editoriale si rinnova grazie alla collaborazione intrapresa con “L’Incontro”, storico giornale fondato nel 1949 da Bruno Segre. “L’Incontro” ha rischiato di scomparire nel febbraio 2018, con la pubblicazione dell’ultimo numero cartaceo, ma per fortuna l’appello del fondatore per salvare il giornale è stato accolto positivamente: il 27 febbraio è stato sottoscritto l’atto di acquisto del mensile, indipendente, politico, culturale, che proseguirà la sua esistenza sottoforma di testata online. “L’Incontro” diventa così un blog diviso in sezioni, sempre aggiornato e con lo stesso spirito dello storico giornale che, tra Torino e Milano, si occupa da 70 anni di diritti civili, laicità e attualità, con toni aperti al dialogo e totalmente estranei all’odio e alla violenza. La rinascita del giornale si incentra sull’iniziativa di 18 coraggiosi, 9 milanesi e 9 torinesi, che contribuiranno ad animarne le nuove pagine online: tra questi ha accolto la sfida anche Bernardo Bertoldi, docente dalla comprovata esperienza in ambito economico-manageriale.

Bernardo Bertoldi: i contenuti del giornale online

Il nuovo “L’Incontro” sarà online dal 22 marzo, con un saluto in home page di Bruno Segre e un editoriale della società editrice che sancirà gli intenti e il passaggio di consegna. Bernardo Bertoldi scrive editoriali per “Il Sole 24 Ore”, commentando temi e questioni legate all’industria dell’auto e al capitalismo familiare: ora rinnova il suo impegno per sostenere lo storico giornale dal pensiero liberale, una nuova piattaforma fresca aperta al dialogo, preziosa da preservare nel tempo. Il blog sarà suddiviso in 6 sezioni: la prima si occuperà di raccontare il Novecento, un secolo fondamentale che purtroppo nelle scuole non ha più lo spazio che si merita. La seconda sezione, sotto la guida di Bernardo Bertoldi, parlerà di fisco, di economia e di finanza, mentre la terza tratterà temi legati ai diritti civili. La quarta sezione sarà rivolta al mondo dell’innovazione e ai problemi etici legati alle nuove tecnologie, alle fake news, all’intelligenza artificiale e ai big data. La quinta sezione, “Next”, attingerà dai licei torinesi per incoraggiare i ragazzi a parlare dei loro problemi, dei loro sogni, con un’ottica sempre rivolta ai più giovani. L’ultima sezione è invece dedicata al mondo dei social, per dar vita a un microfono aperto sul web attento ai topic più discussi della rete. “L’Incontro” sarà un giornale free, sostenuto inizialmente da donazioni su modello membership.

 

Bernardo Bertoldi e il caso Ikea: la questione della continuità aziendale

Nella sua riflessione sul caso Ikea e sulla continuità aziendale, Bernardo Bertoldi si esprime in termini ben chiari: il passaggio generazionale non è altro che una "frottola", un tormento che affligge gli imprenditori italiani. L’importante è tramandare l’essenza imprenditoriale del fondatore a chi lo succederà.

Bernardo Bertoldi

Bernardo Bertoldi: la "frottola" del passaggio generazionale

"Il passaggio generazionale è una frottola inventata da chi guarda dal di fuori le aziende familiari e si aspetta un miracolo che faccia transitare capacità, visione, storia di un predecessore nel successore". Il pensiero di Bernardo Bertoldi è chiaro e immediato: è necessario andare oltre il mero concetto di "passaggio generazionale" per riflettere meglio su ciò che è davvero essenziale per garantire la continuità aziendale. Questa infatti, ha bisogno di tre elementi fondamentali: essenza imprenditoriale, capacità gestionale e solidità nella proprietà. Tali valori, racchiusi in quella che può essere definita "filosofia aziendale", sono iscritti nella figura del dirigente e fondatore dell’azienda: è questa sorta di DNA imprenditoriale che deve fare da filo conduttore tra le generazioni e che va tramandata per non snaturare quelle che sono le fondamenta dell’impresa. Il caso di Ikea e di Ingvar Kamprad è esemplificativo: il fondatore del colosso dell’arredamento ha vissuto rappresentando in prima persona i valori della sua azienda, affermando "se pratico il lusso non posso predicare il risparmio". Come sottolineato da Bernardo Bertoldi, Kamprad viaggiava su una Volvo vecchia di 15 anni, preoccupandosi di insegnarci come poter arredare casa a prezzi convenienti: "Se è stato d’esempio, i suoi figli non viaggeranno su un’auto fiammante. L’essenza imprenditoriale è il tesoro che va tramandato in famiglia".

Bernardo Bertoldi: i valori aziendali vanno tramandati per tempo

"Pensare in termini di passaggio generazionale provoca una lacerazione tra chi ‘dovendo passare’ deve rassegnarsi a finire e chi ‘dovendo ricevere’ deve dimostrarsi all’altezza", continua Bernardo Bertoldi. "Il passaggio generazionale non esiste, esiste la necessità di dare continuità all’azienda". La vera famiglia imprenditoriale nasce quando i figli vengono educati e cresciuti come degli imprenditori, acquisendo così capacità e sensibilità distintive dell’azienda alla quale appartengono. Spesso questa situazione comporta stipendi più bassi, ma una grande convinzione e determinazione nel portare avanti un progetto duraturo, che proseguirà anche dopo di loro. "La proprietà", sottolinea Bertoldi, "deve essere unita come un sol uomo, questo permette la velocità di decisione e la visione di lungo termine". Per la continuità aziendale è necessario lavorare per tempo e con buon senso: gli imprenditori devono dare un futuro all’azienda che hanno creato. La strategia del nuovo Amministratore Delegato di Ikea, Jesper Brodin, è illuminante: l’azienda si focalizza sull’intercettare i mutamenti del mercato, adattandosi. Un team di esperti supporta i clienti nella scelta dei prodotti, consigliando gli articoli più appropriati. Questa visione rispecchia i valori da sempre perseguiti anche dal fondatore. "Gli imprenditori", conclude Bernardo Bertoldi, "devono sapere che, come ci ha insegnato Ingvar Kamprad, se vuoi un arredamento adatto a te e con un buon rapporto qualità-prezzo, te lo devi montare da solo".

Bernardo Bertoldi: 3H Partners, l’attività accademica e gli altri incarichi

Dopo aver conseguito la Laurea a pieni voti con menzione in Economia e Management, Bernardo Bertoldi comincia a insegnarepresso il Dipartimento di Management . Nel 2004 dà inizio alla sua carriera di professionista con la creazione di 3H Partners, boutique di consulenza strategica e finanziaria che vanta oggi oltre 100 collaboratori tra Londra, Parigi, Roma e Torino.

Bernardo Bertoldi

Bernardo Bertoldi: la formazione e i primi incarichi accademici

Nato a Torino nel 1973, Bernardo Bertoldi si laurea in Economia col massimo dei voti e menzione presso l’Università della sua città, discutendo una tesi sul benchmarking come nuova tecnica manageriale. Nel 2003 si specializza e consegue il Dottorato in Economia Aziendale con una tesi intitolata “Strumenti innovativi per le valutazioni finanziarie”. Svolge le prime esperienze lavorative come Responsabile dei mercati esteri di Aurora – Fabbrica Italiana Penne Stilografiche, e ottiene l’abilitazione all’attività di revisore contabile. Nel 2004 entra sia nel mondo dell’insegnamento, vincendo il concorso da ricercatore presso il Dipartimento di Management dell’Università di Torino, sia cofondando 3H Partners. 3H Partners è una boutique di consulenza strategica e finanziaria che offre soluzioni imprenditoriali in tutti i settori dell’industria e dei servizi, garantendo l’accesso a un esteso network di professori provenienti dalle migliori business school europee. Bernardo Bertoldi contribuisce nello stesso periodo alla creazione del campus torinese dell’ESCP Europe, Grand Ecole francese, ottenendo in seguito il ruolo di Affiliate Professor presso le sedi di Torino e Londra. Tiene i corsi di “Fondamenti di Finanza” e di “Entrepreneurship and Family Business”. Successivamente insegna “Finanza aziendale e decisioni strategiche di investimento” al Master in Business Administration (MBA) della Facoltà di Economia presso l’Università di Torino.

Bernardo Bertoldi: 3H Partners e gli altri impegni professionali

3H Partners supera nel 2016 i 100 collaboratori: attualmente opera nei principali Paesi europei e ha lanciato una serie di nuove linee di servizio, frutto del rigore accademico e dell’approccio imprenditoriale che da sempre contraddistinguono la società. Nel 2006, Bernardo Bertoldi si distingue come CEO di Sviluppo Italia Piemonte S.p.A., supportando il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) ed il Comitato Olimpico Locale (TOROC) in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2008 è tra i fondatori del Club degli Investitori, di cui è tutt’oggi Vice Presidente: si tratta del primo club di business angel nato in Italia. Divenuto Consigliere della società di investimenti Piemontech High Technology srl, entra nei collegi sindacali di importanti gruppi quali FCA, RAI, Azimut|Benetti e nel consiglio di amministrazione di Sabelt. Nel 2010 l’Harvard Business School pubblica “The Agnelli and Fiat: Family Business Governance in a Crisis”, il primo dei suoi casi. Nello stesso anno avvia una collaborazione con Il Sole 24 Ore, pubblicando commenti su temi legati all’industria dell’auto e al capitalismo familiare. Nel 2011 l’Università di Torino gli affida il corso di laurea magistrale in Family Business Strategy. Nel 2015 Bernardo Bertoldi prosegue la sua collaborazione con l’Harvard Business School pubblicando “Sergio Marchionne at Chrysler”. In Italia invece Il Sole 24 Ore pubblica “Manager di Famiglia”, libro scritto a quattro mani con Fabio Corsico che analizza il successo dei manager a servizio delle famiglie imprenditoriali. Di recente Bernardo Bertoldi ha contribuito a lanciare il master in “Family Business Management” presso la LUISS.