“La manager che aiuta gli artisti”: un focus su Beatrice Trussardi sul canale Youtube di Andrea Concas

Beatrice Trussardi è alla guida di Fondazione Nicola Trussardi dal 1999. Con Massimiliano Gioni ha dato vita ad un modello innovativo e riconosciuto in tutto il mondo che prevede di portare l’arte contemporanea più vicina alle persone, uscendo dai confini museali.

Beatrice Trussardi

“#ArteDonna”: il ritratto di Beatrice Trussardi

“La manager che aiuta gli artisti”: così viene subito definita Beatrice Trussardi nella video rubrica “#ArteDonna”, sul canale Youtube ufficiale di Andrea Concas. Il divulgatore ha deciso di occuparsi dell’imprenditrice, inserendola tra le grandi donne che lavorano con esperienza nel mondo dell’arte. Andrea Concas parla quotidianamente di arte ed innovazione in qualità di Art Entrepreneur, divulgatore, docente e speaker. Sul canale Youtube “ArteConcas” ha spiegato come l’esperienza di Beatrice Trussardi si basi sul lavoro svolto in musei prestigiosi quali il Guggenheim Museum, il Metropolitan Museum e il Museum of Modern Art. Nel video viene inoltre specificato che l’imprenditrice è alla guida della Fondazione Nicola Trussardi dal 1999 in qualità di Presidente: in questo contesto, si dedica ad avvicinare l’arte alle persone, dopo aver trasformato la Fondazione in un museo nomade, una “agenzia di produzione del contemporaneo in funzione di un luogo e della città e del suo patrimonio artistico”. Con il curatore Massimiliano Gioni, si punta ad “aiutare gli artisti a realizzare i loro sogni nel cassetto”.

Beatrice Trussardi: il percorso professionale

Beatrice Trussardi si definisce “imprenditrice culturale”. La sua formazione, dall’ampio respiro internazionale, l’ha portata a studiare Contemporary Art Business & Administration alla New York University e a collaborare con i principali musei di New York. Dal 2003, affiancata da Massimiliano Gioni, con la Fondazione Nicola Trussardi porta l’arte in scenari inaspettati della città di Milano, restituendo all’attenzione palazzi storici e luoghi simbolici. Gli artisti internazionali hanno così occasione di realizzare nuove opere ambiziose e concepite appositamente per la location prescelta. Tale modello innovativo è riconosciuto in tutto il mondo e unico nel suo genere. Da gennaio 2018 al termine del 2019, Beatrice Trussardi ha collaborato con YOOX, per cui ha curato la sezione Design+Art. Oltre a far parte di prestigiose organizzazioni nazionali ed internazionali, è impegnata sul fronte della sostenibilità e dal 2018 è tra gli stakeholders di SDGs@Edison, il panel dedicato proprio alla tutela del pianeta. Dal 2007 è nel Women’s Leadership Board della John F. Kennedy School of Government, presso l’Università di Harvard (USA). Nel 2005 è Young Global Leader, nominata dal World Economic Forum. Nel 2010, sempre per il World Economic Forum, fonda l’hub di Milano della Global Shapers Community, diventando Global Shapers Curator; attualmente fa parte dell’Advisory Board.

Beatrice Trussardi: la Chiesa di San Carlo al Lazzaretto di Milano è la location per la nuova opera di Kjartansson

“Un’opera concettuale, una celebrazione del potere dell’immaginazione”: così Ragnar Kjartansson definisce “The Sky in a Room”, l’opera portata a Milano grazie a Beatrice Trussardi e Massimiliano Gioni. La Fondazione Nicola Trussardi continua a offrire l’arte ai cittadini, riscoprendo luoghi di valore e riflettendo sulla contemporaneità.

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Beatrice Trussardi: Gino Paoli e Ragnar Kjartansson si uniscono in “The Sky in a Room”

Un incontro artistico altamente simbolico tra Gino Paoli e l’artista islandese Ragnar Kjartansson: questo è il cuore dell’opera “The Sky in a Room”. Il progetto, presentato nel 2018 a Cardiff e oggi fortemente voluto a Milano da Beatrice Trussardi e Massimiliano Gioni, assume nuovi significati nella Chiesa di San Carlo al Lazzaretto di Milano: un luogo strettamente legato alle epidemie, di cura e assistenza dei malati, che fu poi restituito alla città solo nel 2017, in seguito al restauro finanziato da Fondazione Rocca. L’opera, inserita nell’ambito delle iniziative promosse da Fondazione Nicola Trussardi, è un omaggio al coraggio e alle sofferenze degli italiani durante l’anno del Covid-19. Beatrice Trussardi, alla guida della Fondazione dal 1999, porta avanti l’idea di arte “nomade”, immersa nella città di Milano e fruibile da tutti i cittadini. Negli anni si sono susseguiti decine di progetti diventati iconici, tra installazioni urbane e incursioni a cielo aperto pensate appositamente per portare l’arte contemporanea ai milanesi, e con cui la Fondazione ha contribuito a riscoprire e valorizzare luoghi dimenticati della città.

Beatrice Trussardi: l’opera di Kjartansson per riflettere sui mesi del lockdown

Jeremy Deller, Ibrahim Mahama, Ragnar Kjartansson: sono solo alcuni degli artisti che hanno collaborato con la Fondazione Nicola Trussardi per realizzare la visione di arte “nomade” portata avanti dalla Presidente Beatrice Trussardi e dal Direttore Artistico Massimiliano Gioni. “The Sky in a Room”, in particolare, è stata immaginata come un poetico memoriale contemporaneo in ricordo dei dolorosi mesi trascorsi in quarantena. Cantanti professionisti si alternano nella Chiesa di San Carlo al Lazzaretto suonando l’organo e cantando Il Cielo in una Stanza, di Gino Paoli: il brano viene ripetuto ininterrottamente per sei ore al giorno, come una dolce e malinconica ninna nanna. Un’opera evocativa per tutti, dalla forte valenza simbolica. “È un’opera concettuale”, ha spiegato Ragnar Kjartansson. “Ma è anche una celebrazione del potere dell’immaginazione – infiammata dall’amore – di trasformare il mondo attorno a noi. È una poesia che racconta di come l’amore e la musica possano espandere anche lo spazio più piccolo, fino ad abbracciare il cielo e gli alberi. L’amore sa leggere ciò che è scritto sulla stella più lontana, diceva Oscar Wilde”. L’opera, voluta da Beatrice Trussardi e da Fondazione Nicola Trussardi, sarà visibile fino al 25 ottobre.

“Viaggi da Camera”: Beatrice Trussardi e Massimiliano Gioni promuovono il progetto

L’arte italiana è ricca di opere che invitano a riflettere sull’ambiente domestico e sull’introspezione. Fondazione Nicola Trussardi, sotto la guida di Beatrice Trussardi, propone il progetto “Viaggi da Camera”: tanti artisti e tante opere per raccontare la dimensione più privata di noi stessi.

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Beatrice Trussardi: l’arte dell’evadere e il progetto “Viaggi da Camera”

“Un progetto online che raccoglie e distribuisce quotidianamente immagini, video e testi, scelti da artisti invitati a raccontare il proprio spazio domestico e privato”: si chiama “Viaggi da Camera” ed è promosso dalla Fondazione Nicola Trussardi, dal 1999 guidata dall’imprenditrice culturale Beatrice Trussardi. In un momento così particolare della nostra storia, anche la Fondazione è chiamata a reinventarsi e lo fa sfruttando il digitale. Il progetto è iniziato il 27 marzo con una fotografia di Carlo Benvenuto, alla quale ha fatto poi seguito un lavoro di Maurizio Cattelan. Numerosi artisti ne prenderanno parte, una trentina di questi ha già confermato la propria adesione. Il pubblico può seguire il progetto grazie al sito web dedicato e agli account Instagram e Facebook della Fondazione. Massimiliano Gioni, lo storico Direttore Artistico, e Beatrice Trussardi si sono lasciati ispirare dal romanzo di Xavier De Maistre “Viaggio intorno alla mia camera”, scritto nel Settecento durante un soggiorno obbligato dell’autore durato 42 giorni in una stanza a Torino. La chiusura forzata in casa che stiamo vivendo stimola a intraprendere nuovi viaggi senza mai varcare i confini della propria stanza. Da qui è nata l’iniziativa della Fondazione.

Beatrice Trussardi: l’arte come riflessione sugli spazi domestici

“La Fondazione Nicola Trussardi è un museo mobile, senza sede, che scova spazi insieme e per gli artisti, quindi in certo senso siamo da sempre una fondazione immateriale, che pensa ai musei più come un software che come un hardware”, spiega Massimiliano Gioni. “L’idea di sviluppare un progetto online ci è sembrata perfettamente in linea con la nostra storia”. Il progetto “Viaggi da Camera” nasce dunque come spontanea reazione alla reclusione forzata che stiamo sperimentando ormai da alcune settimane. La storia dell’arte italiana si è spesso concentrata sul tema dell’introversione, della riflessione sugli spazi domestici: da De Chirico e Savinio a De Pisis, da Morandi a Domenico Gnoli, gli esempi sono tanti. “Come molte altre istituzioni, ci siamo ritrovati a dover posporre e cambiare i nostri progettiad aprile avremmo dovuto inaugurare “The Collectivity Project” di Olafur Eliasson – Con Beatrice Trussardi ci siamo subito detti che dovevamo pensare a un progetto online e così è nato “Viaggi da camera”, che poi è davvero un’idea molto semplice e forse più che altro una scusa per scrivere a tanti amici artisti e assicurarsi che vada tutto bene”, ha raccontato Massimiliano Gioni. Beatrice Trussardi e la Fondazione si impegnano così a far riscoprire l’arte come un esercizio di convivenza e di collaborazione.

L’arte per riflettere sulla realtà: Beatrice Trussardi si racconta a DeAbyDay

DeAbyDay intervista Beatrice Trussardi: la sua idea di arte, la crescita professionale, “A Friend” e gli altri progetti seguiti per Fondazione Nicola Trussardi, che guida dal 1999.

Beatrice Trussardi

Beatrice Trussardi: l’arte come spunto di riflessione sul presente

“L’arte per me è lo sguardo di persone che vogliono rappresentare la realtà per farci riflettere, per farci pensare. Ci danno una visione diversa della realtà che abbiamo davanti agli occhi quotidianamente fornendoci degli spunti, generando dei punti interrogativi, non delle risposte definitive”: Beatrice Trussardi si racconta a DeAbyDay, portale online dedicato all’universo femminile, al tempo libero, alla cucina, alla bellezza e al benessere. Una “moderna Isabella d’Este”, una mecenate dei giorni nostri: nel ritratto dedicatole da DeAbyDay, l’imprenditrice culturale ripercorre gli anni alla guida di Fondazione Nicola Trussardi, che l’hanno portata a occuparsi di progetti unici diffondendo l’arte contemporanea in luoghi poco conosciuti di Milano per coinvolgere sempre più i cittadini e farli riflettere sui grandi temi di attualità. “Ho vissuto in un contesto permeato da stimoli culturali, di relazioni con artisti, con creativi. Ho completato gli studi con un master in Art Business Administration e, poco per volta, la mia strada verso l’arte si è andata delineando quasi naturalmente davanti ai miei occhi” spiega Beatrice Trussardi. Un percorso graduale, che culmina nella guida della Fondazione, a cui nel 2003 ha impresso una svolta innovativa: “Ho deciso di trasformarla in un’agenzia di arte pubblica, creando progetti con artisti molto importanti, riconosciuti internazionalmente, che si confrontano con luoghi simbolici della città. Il nostro obiettivo più grande è parlare di argomenti attuali che riguardino la società in cui viviamo su scala anche globale e far riflettere su questi temi complessi, urgenti, difficili”.

Beatrice Trussardi: il valore di “A Friend”

Far riflettere attraverso opere d’arte d’impatto, che non passino inosservate: è questo uno degli obiettivi che Beatrice Trussardi si è data per la Fondazione Nicola Trussardi. Il progetto più recente è “A Friend”: l’installazione dell’artista ghanese Ibrahim Mahama è stata concepita appositamente per i due caselli daziari di Porta Venezia e sarà visibile per tutta la durata della Milano Design Week fino al 14 aprile 2019. L’imprenditrice culturale spiega come l’opera di Mahama si concentri sul concetto di “accesso”: “È stata creata su due porte che simboleggiano l’entrata e l’uscita della città: una soglia, un confine. I sacchi di juta che rappresentano la circolazione delle merci in tutto il mondo portano lo sguardo e il pensiero a chi li riempie di materie prime: lavoratori, persone, individui a cui non è concesso di circolare per il mondo in modo così semplice, naturale, libero, così come avviene per le merci”. Nell’intervista Beatrice Trussardi osserva come la migrazione sia un fenomeno che esiste da sempre: “Tutti noi siamo emigrati da altrove nelle varie ere storiche, ma anche negli scorsi decenni. Se andiamo a studiare all’estero siamo “emigranti”. Ovviamente oggi c’è una realtà molto più importante che è entrata nel dibattito sociale e politico di tutto il mondo che è quella delle migrazioni di popolazioni che provengono da situazioni di guerra o situazioni di povertà o situazioni in cui è impossibile vivere per il cambiamento climatico. Le popolazioni emigrano, ed emigrano nei luoghi in cui si può vivere meglio”.

 

Beatrice Trussardi: “Siamo una Fondazione nomade”

 

Fondata nel 1996 e attualmente sotto la guida dell’imprenditrice culturale Beatrice Trussardi , Fondazione Trussardi non ha una sede dal 2003: lo scopo è avvicinare l’arte ai cittadini, coinvolgendoli e attirando la loro attenzione con esposizioni all’aperto e interventi cittadini.

Beatrice Trussardi

Beatrice Trussardi: gli obiettivi della Fondazione

“La Fondazione è nata nel 1996, ideata da mio padre, perché era stato inaugurato lo spazio multifunzionale di Marino alla Scala, concepito come un luogo per iniziative private ma anche per altre aperte a tutti: un approccio oggi normale , ma all’epoca era innovativo”: così Beatrice Trussardi racconta la nascita della Fondazione, che dirige dal 1999. Inizialmente le attività si basavano su mostre all’interno del palazzo: eclettiche, innovative, incentrate su diverse discipline culturali come il teatro, la pittura e la fotografia. Con l’arrivo dell’imprenditrice culturale si aggiunsero mostre che prima non c’erano, come quella di Philipp Tracy, il cappellaio, o quella di Michelle Lopez. “Sentivo questa urgenza di comunicare a un pubblico più vasto, così ho pensato a come fare ‘arte pubblica’ ma non in uno spazio privato, perché il limite era quello”. Così Beatrice Trussardi decide nel 2003 che la Fondazione non avrà una sede. In un recente articolo del quotidiano Il Foglio, l’imprenditrice la definisce una Fondazione “nomade”: “L’obiettivo è di portare l’arte verso un pubblico sempre più vasto, prenderlo di sorpresa, in modo inaspettato perché spesso e volentieri il pubblico che già ci segue attende con curiosità il prossimo luogo dove faremo l’intervento”. L’intento è avvicinare i cittadini all’arte, colpire anche chi non è un esperto o un appassionato. È un’attività libera e stimolante, che vale la pena intraprendere nonostante l e trafile burocratiche che ne derivano e che complicano il lavoro .

Beatrice Trussardi e le opere “nomadi”

Massimiliano Gioni è il Direttore Artistico di Fondazione Trussardi da 15 anni: il suo lavoro, in sinergia con l’impegno di Beatrice Trussardi, ha dato vita a numerosi progetti particolarmente significativi per la città di Milano e per gli artisti che vi hanno preso parte. “Short Cut” (Scorciatoia) è un’installazione che rappresenta un’automobile bianca che traina una roulotte: l’auto e la roulotte sembrano spuntare dal sottosuolo, al centro dell’Ottagono di Galleria Vittorio Emanuele. L’opera, metafora del turismo globale, portava la firma di Michael Elmgreen & Ingar Dragset ed era stata scelta da Beatrice Trussardi, con un effetto strabiliante e disturbante al contempo. Il Parco Sempione è stato trasformato in palcoscenico per Pawel Althamer, che vi ha portato un autoritratto ingigantito costituito da un pallone aerostatico lungo venti metri, lanciando la sua sfida alla scultura classica. In Piazza XXIV Maggio Maurizio Cattelan ha portato “Untitled” (2004), con tre manichini appesi all’albero più antico di Milano. L’ultima recente installazione a cielo aperto è “Sacrilege”, dell’artista inglese Jeremy Deller: un gigantesco gonfiabile che riproduce in scala 1:1 il sito archeologico di Stonehenge, collocato nel cuore del parco delle sculture di CityLife. Nel 2015 sono iniziate anche importanti mostre presso Palazzo Reale e la Triennale, per parlare di argomenti di interesse globale: “La Grande Madre” raccontava il ruolo della donna attraverso la figura della madre e la disparità di genere, mentre “La Terra Inquieta” era connessa al tema dell’immigrazione.

Women&Tech: “Le Tecnovisionarie 2017” assegnato a Beatrice Trussardi

Quattordici donne simbolo della capacità di coniugare sul lavoro e nel privato creatività, potenziale innovativo e attenzione per il sociale: tra le vincitrici del Premio "Le Tecnovisionarie 2017" c’è anche Beatrice Trussardi, dal 1999 a capo della Fondazione Nicola Trussardi.

Beatrice Trussardi, Presidente della Fondazione Trussardi

Beatrice Trussardi riceve il Premio internazionale "Le Tecnovisionarie 2017"

Presidente della Fondazione Nicola Trussardi, Beatrice Trussardi è tra le quattordici donne insignite del Premio "Le Tecnovisionarie 2017", promosso da Women&Tech®- Donne e Tecnologie, associazione nata con l’obiettivo di valorizzare il talento femminile in ambito economico, scientifico, culturale e sociale. L’edizione 2017 del riconoscimento, la decima, è stata dedicata a "Creatività e innovazione" per sottolineare il valore di donne che incarnano tali qualità sia nella loro attività professionale che nella vita privata, in grado anche di distinguersi per l’attenzione riservata al sociale. Tra queste Beatrice Trussardi, premiata nella categoria "Innovazione artistica" per l’impulso che ha dato all’intero settore da quando presiede la Fondazione Trussardi, una delle più conosciute a livello internazionale, e per l’impegno nel promuovere iniziative di carattere socio-culturale. Le quattordici vincitrici hanno ricevuto una tela della collezione Anità, creata appositamente per il premio come emblema della capacità femminile di vivere e lavorare coniugando "cuore e invenzione". I riconoscimenti sono stati consegnati nel corso di una suggestiva cerimonia che si è tenuta lo scorso 19 maggio nella cornice di Villa Erba a Cernobbio.

Fondazione Trussardi: il profilo professionale del Presidente Beatrice Trussardi

Dal 1999 Presidente della Fondazione Nicola Trussardi creata dal padre Nicola tre anni prima, Beatrice Trussardi perfeziona la sua formazione all’estero, negli Stati Uniti, dove si laurea in Art Business & Administration alla New York University: nel corso della sua carriera continuerà a collaborare con alcuni dei più prestigiosi musei della città statunitense come il Guggenheim, il MOMA e il Metropolitan. Tornata in Italia nel 1999, viene nominata Presidente della Fondazione Nicola Trussardi: porta l’arte contemporanea nei luoghi storici della città riuscendo a imprimere all’ente una connotazione itinerante che verrà particolarmente apprezzata anche all’estero. In parallelo opera nel Gruppo Trussardi, dove per circa dieci anni ricopre le cariche di Presidente e Amministratore Delegato. L’imprenditrice culturale si distingue inoltre per l’impegno nel sociale: promuove iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche legate all’ambiente, alla valorizzazione del talento e all’innovazione. Beatrice Trussardi, che nel 2010 il Presidente della Repubblica Italiana ha nominato Commendatore della Repubblica, ha ottenuto diversi riconoscimenti nel corso della sua carriera, come il Premio Marisa Bellisario (2003), il Premio NIAF (2003), il Premio ICE – Impresa & Cultura (2003) e il Premio Montblanc Arts Patronage Award (2004). Nel 2005 è stata inoltre selezionata tra i 237 Young Global Leaders del World Economic Forum. Tra gli altri organismi internazionali di cui ha fatto parte si annoverano il Women’s Leadership Board delle John F. Kennedy School of Government (2007), Amici di Aspen dell’Aspen Institute (Presidente dal 2009) e il Board del Comitato Women in Diplomacy (2013). In Italia è entrata nei Cda del MAXXI, Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo di Roma (2012) e del Comitato Fondazioni Italiane Arte Contemporanea (2014).