Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali

Gian Maria Mossa: Banca Generali accelera nella crescita sia per volumi che per qualità

“Il 2024 è l’ultimo anno del nostro piano industriale triennale e saremo ancora più attenti a remunerare gli azionisti con i dividendo”: l’intervista all’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: Banca Generali, risultati record nel 2023

L’AD Gian Maria Mossa ne aveva sottolineato il valore anche in un’intervista a Class CNBC dello scorso febbraio. Il 2023 per Banca Generali è stato un anno di risultati record: ai massimi di sempre l’utile netto, pari a 326,1 milioni (+53%), spinto dalla componente ricorrente salita del 45% a 320,3 milioni. Le masse a fine 2023 hanno toccato il massimo storico a 92,8 miliardi, +11,8% da fine 2022 sia per l’effetto mercato, sia per la raccolta netta che nell’anno si è attestata a 5,9 miliardi, +3% sul 2022. “È in continuo aumento la produttiva dei nostri banker, intanto abbiamo annunciato la riorganizzazione della rete anche per attrarre giovani generazioni nella professione di consulenza finanziaria”, aveva spiegato Gian Maria Mossa focalizzandosi anche sulle prospettive per il 2024, “ultimo anno del nostro piano industriale triennale e saremo ancora più attenti a remunerare gli azionisti con i dividendo”.

Gian Maria Mossa: Banca Generali accelera la crescita nel 2024

Quanto preventivato dall’AD Gian Maria Mossa ha trovato conferma anche nei risultati registrati da Banca Generali nel primo trimestre del 2024. Numeri che raccontano di come la crescita del Gruppo sia proseguita con una decisa accelerazione: utile netto consolidato a 122 milioni, in aumento del 47% rispetto agli 83,1 milioni del corrispondente periodo dello scorso anno, forte aumento delle masse gestite e amministrate per conto della clientela che hanno raggiunto il nuovo massimo assoluto di 96,8 miliardi, in crescita del 13% rispetto al primo trimestre del 2023. Influisce positivamente anche la ripresa dei mercati finanziari, in particolare quelli azionari che hanno spinto l’utile variabile a 40 milioni (a fronte dei 6,1 milioni realizzati nel 1Q 2023), in scia alla performance netta generata dagli investimenti nel periodo. “Stiamo accelerando nella crescita sia per volumi, sia per qualità con un progressivo ritorno d’attenzione alle soluzioni gestite”, ha evidenziato Gian Maria Mossa sottolineando anche il valore dei risultati di maggio 2024 (raccolta netta totale a 648 milioni, da inizio anno a 2.9 miliardi (+7%). “Nei primi cinque mesi dell’anno, i flussi negli asset under investments sono quasi triplicati e continua il ribilanciamento tra soluzioni di terzi e soluzioni di casa. Note positive anche sul fronte dell’inserimento di professionisti senior sempre più alla ricerca di piattaforme aperte in grado di dialogare con le esigenze complesse della clientela private. In questo contesto, guardiamo con fiducia e ottimismo alle prospettive per i prossimi mesi”, ha spiegato l’AD di Banca Generali.

Stefano Venier

Italian Gigafactory: Stefano Venier a Cernusco sul Naviglio per l’inizio dei lavori

Stefano Venier a Cernusco sul Naviglio per la posa della prima pietra che porterà a una nuova realtà all’avanguardia nel mondo per l’idrogeno verde. Il progetto avviato da De Nora con il supporto di Snam prevede la realizzazione di un centro produttivo di circa 25.000 mq, che rappresenterà il più grande polo produttivo nazionale di elettrolizzatori.

 Stefano Venier

L’AD di Snam Stefano Venier: “Siamo impegnati per trasportare l’idrogeno”

Il futuro appartiene a idrogeno e cattura CO2”, aveva spiegato Stefano Venier lo scorso luglio a “Repubblica” sottolineando il valore delle iniziative avviate da Snam in quest’ottica. Parole che rilette oggi acquisiscono ulteriore valore in considerazione dell’avvio del progetto strategico che De Nora sta portando avanti con il supporto di Snam a Cernusco sul Naviglio: la costruzione di una Gigafactory destinata alla produzione di elettrolizzatori per l’idrogeno verde. La posa della prima pietra è stata celebrata lo scorso 11 giugno nel corso di una cerimonia a cui hanno preso parte i CEO di De Nora e Snam Paolo Dellachà e Stefano Venier, insieme a rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali. Tra questi anche il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: è intervenuto, inoltre, con un videomessaggio il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Producendo gli elettrolizzatori necessari per l’idrogeno verde, ha spiegato Stefano Venier, “contribuiremo a consolidare il ruolo di leadership dell’Europa in questa filiera evitando di commettere gli errori fatti in passato con altre tecnologie per le rinnovabili”. Il progetto risponde alla necessità di “mantenere indipendenza e competitività nelle tecnologie critiche per la transizione energetica”. Fondamentale quindi per rendere l’Italia un grande produttore nei prossimi decenni, come ha rimarcato l’AD di Snam, “favorire lo sviluppo di Gigafactory come questa per consentire una produzione su larga scala di elettrolizzatori e quindi una produzione di idrogeno verde a prezzi competitivi”.

Stefano Venier su LinkedIn: il valore del progetto e la vision di Snam

Questa “Italian Gigafactory”, si legge nel post LinkedIn che l’AD di Snam Stefano Venier ha scritto a poche ore dalla cerimonia, è “espressione dell’approccio all’innovazione insito nel DNA di Industrie De Nora da almeno un secolo”. L’AD di Snam sottolinea in particolare come il Gruppo De Nora oggi possa far leva “su un team di ricerca internazionale con competenze chimiche, produttive e di processo, leadership tecnologica negli elettrodi e una solida catena di fornitura”. Il progetto della Gigafactory di Cernusco sul Naviglio si distingue inoltre “per una forte connotazione di sostenibilità e verrà costruito secondo criteri architettonici di basso impatto ambientale”. In Snam, ricorda ancora Stefano Venier, “ci stiamo preparando per giocare il nostro ruolo nel mix energetico del futuro, fatto da elettroni rinnovabili e da molecole decarbonizzate (che entro il 2050 avranno un peso equivalente)”. Snam supporta quindi “la crescita di questa azienda come partner, perché il successo di De Nora significa lo sviluppo del mercato dell’idrogeno, e noi saremo pronti a trasportarlo”.

Paolo Arrigoni, Presidente di GSE

Paolo Arrigoni (GSE) presenta il vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Paolo Arrigoni, Presidente del Gestore dei Servizi Energetici, ha presentato, insieme al Cardinale Matteo Zuppi e al Ministro Gilberto Pichetto Fratin, un importante vademecum incentrato sulle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) e su come le parrocchie possano incentivarne la creazione, contribuendo tanto alla tutela dell’ambiente quanto al sostegno economico e sociale alle famiglie svantaggiate.

Paolo Arrigoni

Il Presidente del GSE Paolo Arrigoni incontra il Cardinale Zuppi e il Ministro Pichetto Fratin per presentare il vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili

Il Cardinale Matteo Zuppi ha ringraziato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e l’ingegnere Paolo Arrigoni, Presidente del GSE, per l’importante contributo che hanno dato nella stesura del vademecum per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), rilevante documento che delinea i passaggi attraverso cui costituire una CER, dando anche un inedito ruolo agli enti religiosi nel crearle e promuoverle. Il Cardinale Zuppi ha sottolineato come la tutela dell’ambiente rappresenti un obiettivo principale per la Chiesa, come del resto sostenuto anche nell’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Le parrocchie costituiscono, inoltre, un interlocutore privilegiato per la formazione delle CER, in quanto, come attori di primo piano nella vita sociale di quartieri e paesi, possono svolgere un fondamentale ruolo di aggregatore della collettività. Il vademecum, in questo senso, funge come una preziosa guida per gli enti ecclesiastici su come formare un CER e contribuire, dunque, alla difesa del creato.

Gli enti religiosi come promotori delle CER e la lotta alla povertà energetica: l’analisi di Paolo Arrigoni

Nel corso dell’incontro, Paolo Arrigoni ha illustrato come le CER siano coerenti con gli obiettivi della Chiesa non solo in quanto forte contributo alla sostenibilità, ma anche perché permettono agli enti religiosi di perseguire con maggiore vigore anche le loro finalità sociali di sostegno alle comunità. “Le Comunità Energetiche Rinnovabili hanno finalità sociali, oltre che economiche e ambientali”, ha dichiarato il Presidente. “In questo senso è da salutare con favore il sostegno che può arrivare dagli enti religiosi”. La prospettiva di profitti derivati dal surplus energetico generato dalle CER può avere, secondo Paolo Arrigoni, numerosi ambiti di applicazione: sgravare la bolletta dei cittadini in difficoltà economiche, ma anche investire nuove risorse nelle sedi delle parrocchie e finanziare altri progetti. “Le CER rappresentano inoltre una misura importante di contrasto alla povertà energetica”, ha affermato: “Possono permettere alle Diocesi non solo di destinare risorse economiche alle famiglie in difficoltà, ma anche di migliorare luoghi parrocchiali dedicati alla socialità”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset ricorda il suo fondatore, la serata-evento

Pier Silvio Berlusconi: “Dobbiamo lavorare anche per continuare a rendere mio padre, il nostro fondatore, orgoglioso. Lui aveva il sole in tasca. E oggi lui qui con noi sarebbe stato felicissimo, perché io qui vedo tante persone con il sole in tasca”.

Pier Silvio Berlusconi

“Tutti insieme. Insieme al nostro Fondatore”: Pier Silvio Berlusconi ricorda insegnamenti e valori

Essere qua oggi, ha detto Pier Silvio Berlusconi alle oltre 2mila persone (dipendenti e collaboratori di Mediaset) presenti lo scorso 11 giugno nello studio 20 di Cologno Monzese e in collegamento dalle sedi di Roma e da Madrid, rappresenta “un valore immenso”. Proprio come lo scorso anno, quando nel giorno del funerale di Silvio Berlusconi riunì i dipendenti per condividere insieme i ricordi legati al “nostro fondatore, mio padre”, così anche quest’anno, in occasione del primo anniversario, Pier Silvio Berlusconi ha voluto dedicare un momento di condivisione. I valori, gli insegnamenti: a rivivere nelle parole del figlio il “suo più grande lascito”. Oggi come un anno fa: “Questo è un momento tosto per tutte le persone che gli hanno voluto bene o in qualche modo si sono sentite toccate dalla sua generosità e dalla sua grandezza in un momento difficile. Però, da domani, noi facciamo click. E torniamo a essere l’azienda viva, piena di energia, di forza, esattamente come è stato lui nella sua vita”, aveva detto il CEO di Mediaset a poche ore dai funerali celebrati all’interno della basilica del Duomo di Milano. Quella forza, lo spirito di squadra, il senso di famiglia che Silvio Berlusconi ha impresso a Mediaset e che oggi continua a esserne il principale motore di crescita.

Caro presidente, un anno dopo: Mediaset e Pier Silvio Berlusconi nel documentario su Silvio Berlusconi

Le parole di Pier Silvio Berlusconi ai dipendenti di Mediaset nel giorno dei funerali del fondatore hanno aperto anche il documentario “Caro presidente, un anno dopo”, andato in onda in contemporanea su Canale5, Italia1, Rete4 e TgCom24 la sera del 12 giugno, a un anno esatto dalla scomparsa. Il documentario, prodotto da Videonews, ripropone in maniera alternata i più celebri discorsi di Silvio Berlusconi, le avventure imprenditoriali, i successi politici, sportivi e televisivi, attraverso le testimonianze di chi lo ha conosciuto da vicino. Diversi i momenti che ripercorrono l’importante storia di Mediaset. L’idea lungimirante alla fine degli anni ‘70 di “realizzare qualcosa di mai immaginato in Italia”: la nascita della prima tv commerciale. Il coinvolgimento dei più importanti nomi che hanno fatto la storia dello spettacolo, del giornalismo e del costume italiano. I grandi traguardi. E ovviamente quest’anno, il primo senza di lui. Pier Silvio Berlusconi, come si vede nel documentario, lo ha ricordato in più occasioni, anche a Natale incontrando i dipendenti per il tradizionale scambio di auguri: “Dobbiamo lavorare anche per continuare a rendere mio padre, il nostro fondatore, orgoglioso. Lui aveva il sole in tasca. E oggi lui qui con noi sarebbe stato felicissimo, perché io qui vedo tante persone con il sole in tasca. Mi raccomando, tenetelo sempre acceso, tenete il sole acceso. È un gran bene per voi e per tutte le persone che incontrerete nel vostro lavoro e nella vostra vita”.

Gianpiero Strisciuglio

RFI, Gianpiero Strisciuglio: nuovi interventi per il Giubileo

Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana, ha annunciato importanti lavori per migliorare l’accessibilità alla Stazione Trastevere di Roma, con un investimento significativo in vista del Giubileo.

Gianpiero Strisciuglio

Gianpiero Strisciuglio: l’importanza dell’accessibilità nelle aree metropolitane

Gianpiero Strisciuglio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), ha annunciato l’inizio dei lavori per l’apertura del secondo fronte della Stazione Trastevere a Roma. Questo intervento rientra in un ampio piano di RFI per migliorare l’accessibilità delle stazioni ferroviarie, con un focus particolare sulle grandi aree metropolitane. “L’attenzione di Rete Ferroviaria Italiana, Gruppo Ferrovie dello Stato, è massima nel cercare di aumentare l’accessibilità alle nostre stazioni“, ha dichiarato Strisciuglio, sottolineando l’importanza di queste iniziative per migliorare la mobilità urbana. La Stazione di Trastevere vedrà un incremento dell’accessibilità pedonale di oltre il 50%, grazie all’apertura di un nuovo accesso. Questo progetto non solo faciliterà il flusso dei passeggeri ma rappresenta anche un passo significativo verso una mobilità più inclusiva e sostenibile. Il valore complessivo del progetto per la Stazione di Trastevere supera i 10 milioni di euro, una parte dei quasi 50 milioni di euro che RFI investirà in occasione del Giubileo. “È un progetto che nel suo complesso, su questa stazione, vale più di 10 milioni di euro“, ha aggiunto Gianpiero Strisciuglio, evidenziando l’impegno economico della società per migliorare l’infrastruttura ferroviaria.

Gianpiero Strisciuglio: gli investimenti futuri di RFI e l’impatto del Giubileo sulle infrastrutture ferroviarie

Oltre ai miglioramenti strutturali alla Stazione Trastevere, Gianpiero Strisciuglio ha delineato ulteriori piani per potenziare l’accessibilità delle stazioni in vista del Giubileo. Questo evento di grande rilevanza rappresenta un’opportunità unica per rafforzare le infrastrutture e migliorare l’esperienza dei viaggiatori. “Sono interventi in cui siamo concentrati nel nostro piano industriale, ancora di più in occasione di eventi come il Giubileo“, ha affermato Strisciuglio, indicando che l’attenzione della RFI è rivolta a garantire che le stazioni ferroviarie possano sostenere l’aumento del traffico passeggeri previsto per l’evento. L’investimento di RFI per il Giubileo, che ammonta a quasi 50 milioni di euro, si estenderà su diverse stazioni strategiche, assicurando che tutte siano pronte per accogliere i pellegrini e i turisti. Questo programma di investimenti è parte di una strategia più ampia volta a modernizzare e rendere più accessibili le infrastrutture ferroviarie in tutta Italia. Gianpiero Strisciuglio ha sottolineato come tali interventi siano cruciali non solo per eventi speciali ma anche per il miglioramento quotidiano del servizio ai passeggeri, rendendo le stazioni più accessibili e funzionali.

Luca de Meo, CEO di Renault Group

Luca de Meo: la ricetta del CEO di Renault Group per il rilancio dell’elettrico in Europa

Sotto la guida di Luca de Meo, Renault Group ha abbracciato con entusiasmo la rivoluzione elettrica, proponendo una serie di modelli che sfruttano le nuove tecnologie: ma per il successo di questa transizione sono necessarie, secondo il manager, una visione strategica comune in tutta l’UE e una serie di progetti infrastrutturali più ambiziosi.

Luca de Meo

Luca de Meo: una visione strategica per Renault Group

Luca de Meo ha un’esperienza consolidata nel settore dell’automotive e, in qualità di CEO di Renault Group, ha rilanciato con successo l’azienda. Una volta assunta la carica, il manager ha infatti analizzato lucidamente le problematiche che affliggevano il Gruppo, operando una ristrutturazione su larga scala. Tuttavia, ancora più che ai propri meriti individuali, il CEO ascrive i recenti successi al ritorno di un clima di ottimismo, collaborazione e fiducia in tutto il Personale: “In questo caso, il collettivo ha la precedenza. La dinamica all’interno del Gruppo è molto positiva. Gli ingegneri di Renault hanno ritrovato il loro orgoglio. In meno di due anni saranno lanciati 18 nuovi modelli. E dovrebbero generare una performance ancora migliore”. Sotto la leadership di Luca de Meo, Renault Group ha scelto una strategia ben definita: investire sull’ibrido e sull’elettrico che rappresenta il futuro della mobilità. Perché questa rivoluzione abbia successo, è tuttavia necessario che l’Europa adotti una politica infrastrutturale più attiva, a partire dall’installazione dell’infrastruttura di ricarica fast nelle autostrade di tutti i Paesi europei, misura senza la quale la sostituzione delle vetture a combustione è impensabile.

La centralità del settore automotive: la vision di Luca de Meo

Attraverso il lancio della nuova Renault 5 E-Tech Electric, realizzata interamente in Francia, Luca de Meo ha dimostrato che è possibile produrre automobili a prezzo competitivo in Europa, senza delocalizzare. Tuttavia, secondo il manager, il settore dell’automotive affronterà grandi sfide nei prossimi decenni e l’Europa non sta facendo abbastanza per sostenerlo. L’industria automobilistica rappresenta, ha affermato il CEO, uno dei cuori pulsanti dell’economia europea, in grado di generare l’8% del PIL del continente e dare lavoro a 13 milioni di persone. È dunque fondamentale che l’UE applichi una politica coordinata che permetta di abbattere i prezzi delle auto elettriche e facilitarne l’acquisto da parte delle masse.

Health Italia

Health Italia: un nuovo modello di sanità

Health Italia, società che opera nel settore del welfare aziendale e familiare, risponde alle esigenze di una sanità più flessibile per una popolazione sempre più anziana, offrendo servizi avanzati di telemedicina e piani di sanità integrativa adatti alle necessità di qualsiasi cliente.

Health Italia

Health Italia: la leadership nella sanità integrativa

Come garantire servizi assistenziali efficienti e accessibili a una popolazione anziana in continua crescita? Health Italia, società leader nel settore della sanità integrativa, risponde proprio a questa esigenza. Fondata nel 2001, ha come obiettivo la promozione della salute e della prevenzione, fornendo piani di sanità integrativa per famiglie e imprese. Questo impegno si è tradotto in una crescita continua e in una presenza capillare sul territorio, supportata da una rete di promotori esperti e dall’implementazione di un sito online, che rende molto semplice orientarsi nella selezione dei servizi offerti. In un contesto in cui il numero di anziani aumenta costantemente, Health Italia incentra la propria proposta sulla telemedicina e su proposte di welfare integrativo, soluzioni che rappresentano il futuro dei sistemi di assistenza, in grado di garantire comodità e facilità d’uso a clienti di qualsiasi età.

Livia Foglia, AD di Health Italia, illustra la strategia del Gruppo

Per continuare a sostenere la propria crescita, Health Italia, guidata dall’AD Livia Foglia, sta attuando una strategia di espansione su tre direttive.  “La prima è quella di rafforzare le sinergie tra modelli profit e non profit in ambito sociosanitario, potenziando l’ecosistema nel quale entrambi i modelli collaborano”, ha dichiarato la manager, sottolineando la necessità di una maggiore coordinazione tra Enti di sanità integrativa, sanità pubblica e settore privato. “La seconda direttiva strategica è quella di implementare soluzioni innovative nel mercato della sanità grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate e dispositivi evoluti e portare ad un modello funzionale di telemedicina quale soluzione accessibile a tutti”. La telemedicina è una delle soluzioni più innovative e funzionali perché evita ai pazienti con difficoltà di movimento la fatica di allontanarsi da casa garantendo, al tempo stesso, significativi risparmi alle strutture sanitarie. Infine, la terza direttiva strategica “riguarda la crescita e il consolidamento di un modello di distribuzione multicanale e la fidelizzazione dei clienti tramite il cross-selling delle soluzioni proposte”. Attraverso queste strategie di sviluppo sostenibili, Health Italia ha già conseguito risultati importanti, incrementando i propri ricavi e raggiungendo una marginalità superiore al 20%.

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Dal marketing di RCS all’innovazione digitale: la carriera di Stefano De Alessandri

Stefano De Alessandri ha modernizzato l’Editoria italiana attraverso ruoli chiave in aziende come Publitalia ’80, RCS Media, Condé Nast, Mondadori e ANSA. La sua leadership ha portato innovazione digitale e valorizzato i brand editoriali, migliorando il settore con strategie avanzate e un approccio internazionale.

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Stefano De Alessandri: una carriera significativa nel settore editoriale

Stefano De Alessandri, nato a Milano nel 1959, è una figura di spicco nel panorama editoriale italiano. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano, De Alessandri ha iniziato la sua carriera nel 1987 presso Publitalia ’80, per poi trasferirsi nel 1989 al Gruppo RCS Media. Qui ha ricoperto il ruolo di Direttore Marketing, occupandosi della pianificazione delle attività internazionali. Successivamente, ha assunto la posizione di Direttore Marketing degli specializzati presso RCS Periodici, diventandone successivamente editore incaricato. La sua passione per il turismo e le eccellenze agroalimentari italiane ha caratterizzato il suo percorso professionale. Nel 1999, De Alessandri è stato chiamato a Condé Nast Italia come editore incaricato dei periodici di consumo, dove ha promosso una cultura editoriale internazionale. Nel 2003, ha assunto la carica di AD e DG di Gruner+Jahr/Mondadori e nel 2005 è diventato AD e DG di Hachette Rusconi, guidando l’azienda verso un modello di gestione innovativo e digitalmente integrato.

Da Mondadori a EY: un percorso di successi

Nel 2010, De Alessandri ha accettato una nuova sfida come Direttore Generale della Divisione Periodici Mondadori, contribuendo al rinnovamento dei periodici con un approccio digitale. Nel 2012, è stato nominato Presidente e AD di Mondadori International Business e successivamente CEO di Monradio. Durante la sua carriera, ha ricoperto importanti ruoli di leadership in diverse joint ventures, come Hachette Marie Claire, Hachette Sole 24 Ore e Hachette De Agostini. Nel 2014, Stefano De Alessandri è entrato a far parte del team di Ernst & Young come Partner e membro del Mediterranean Leadership Team, concentrandosi sullo sviluppo del business nell’area mediterranea. Nel 2018, è stato nominato AD e DG di ANSA, una delle principali agenzie di stampa italiane, e nel 2021 è stato riconfermato nel suo ruolo dal nuovo Consiglio di Amministrazione.

Susanna Esposito

Susanna Esposito sulla brucellosi: sintomi, rischi e terapia

Negli ultimi tempi, l’allarme sulla brucellosi è cresciuto, portando a una maggiore consapevolezza sui sintomi, i rischi e le misure preventive contro questa infezione derivante dal batterio Brucella. Susanna Esposito, ordinario di Pediatria all’Università di Parma, Presidente della World Association for Infectious Diseases and Immunological Disorders (WAidid) e responsabile del tavolo tecnico Malattie infettive e vaccinazioni della Società Italiana di Pediatria (SIP), ha recentemente offerto delucidazioni su questo tema.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: cos’è la brucellosi e come si trasmette?

La brucellosi è un’infezione causata dal batterio Brucella, comunemente diffuso tra gli animali, come mucche, pecore, capre e cervi. Tuttavia, ha spiegato Susanna Esposito, la trasmissione all’uomo avviene principalmente attraverso il consumo di latte o carne contaminati, in particolare se non adeguatamente pastorizzati o cotti. Anche se più raramente, è possibile contrarre l’infezione per inalazione o contatto con ferite e, fortunatamente, il contagio da uomo a uomo è estremamente raro. Sebbene la brucellosi non sia letale (il tasso di mortalità si attesta intorno al 2%), presenta sintomi fastidiosi e debilitanti, come nausea, febbre, stanchezza e dolori articolari, che possono persistere per lungo tempo. La terapia richiede un lungo trattamento antibiotico, in genere della durata di circa sei settimane.

Susanna Esposito: diffusione e prevenzione delle brucellosi

La brucellosi è particolarmente diffusa nel Mezzogiorno italiano, soprattutto nelle regioni di Campania, Calabria e Sicilia. Per far fronte a tale situazione, il nostro Paese sta adottando misure per contrastare la diffusione della malattia, tra cui la promozione della pastorizzazione del latte e la riduzione del consumo di prodotti animali crudi che potrebbero veicolare il batterio. Una delle principali sfide nella lotta contro la brucellosi è la mancata denuncia dei casi negli animali, spesso dovuta al timore dei costi di smaltimento e alle pratiche illegali. Susanna Esposito ha quindi sottolineato che solo un rigoroso monitoraggio e una segnalazione accurata dei casi negli animali possono portare all’eradicazione definitiva di questa infezione.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: la rapida ascesa del leader siderurgico e la svolta green

Fondato da Emilio e Adriano Riva, Gruppo Riva contribuì nel periodo del dopoguerra al miracolo economico italiano, per poi concentrarsi sulla propria crescita attraverso una rapida espansione in Europa: oggi l’azienda guarda al futuro con una maggiore attenzione alla sostenibilità, puntando sull’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio.

Gruppo Riva

La storia di Gruppo Riva e dell’imprenditore visionario che la fondò

Gruppo Riva è stato fondato nei primi anni ’50 da Emilio Riva, un imprenditore visionario che ebbe l’intuizione di cogliere le grandi opportunità di crescita nel settore siderurgico in un’Italia desiderosa di ricostruzione e sviluppo. In pieno dopoguerra decise insieme al fratello Adriano di scommettere sul futuro dell’industria siderurgica e finì per contribuire in modo significativo al “miracolo economico” italiano. Grazie alla sua lungimiranza, il Gruppo non si limitò a sostenere la ripresa economica nazionale ma trovò il coraggio di espandersi oltre confine, acquisendo importanti realtà produttive in tutta Europa. Da un’iniziale attività di commercio di rottami ferrosi, l’azienda conobbe una rapida e solida crescita, divenendo presto uno dei principali gruppi siderurgici del continente. In primo luogo, sono state la determinazione e la spiccata capacità imprenditoriale del suo fondatore a fare quindi di Gruppo Riva un pilastro dell’industria siderurgica europea.

La svolta sostenibile di Gruppo Riva

Il Gruppo continua a mantenere la sua leadership nel settore anche oggi, con un focus sempre maggiore su una crescita sostenibile. A gennaio 2023, Gruppo Riva acquisisce quattro siti di raccolta e quattro siti di selezione e frantumazione di rottami metallici, raggruppando i nuovi impianti sotto la società Trentetrois. Una mossa che testimonia la volontà dell’azienda di affermare come suo valore fondamentale la sostenibilità, puntando sull’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio. Non a caso, tutti i siti produttivi del Gruppo sono dotati di moderni sistemi di gestione ambientale integrata, e importanti certificazioni come la ISO 14001, riconosciuta a livello internazionale, ne garantiscono la validità.