Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippi: il ruolo del Piano Industriale di Mercitalia Logistics nella logistica europea

L’Italia può guidare la ripresa economica dell’Europa grazie alla sua posizione strategica di tramite tra il Mediterraneo e il nord del Continente: questo il messaggio di Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, che ha sottolineato come sia necessario valorizzare tale vantaggio naturale attraverso investimenti infrastrutturali e grandi opere.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: la strategicità dell’Italia nel quadro logistico europeo

Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, società leader del Polo Logistica del Gruppo FS, ha preso parte al convegno ISPI “Dove va la logistica? Sfide per i Paesi G7 (e oltre)”. Nel suo intervento, la manager ha affrontato temi cruciali della logistica internazionale, quali gli investimenti e gli obiettivi necessari per il potenziamento delle infrastrutture italiane, con l’obiettivo di consolidare il ruolo del Paese come hub logistico strategico nel Mediterraneo. L’AD ha infatti osservato come dopo il periodo difficile rappresentato dalla pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina, la logistica sia il punto di partenza fondamentale da cui impostare la ripresa della logistica europea e internazionale. Una ripartenza in cui l’Italia può giocare un ruolo da leader grazie non solo alla sua posizione centrale nel Mediterraneo, ma anche al livello di connessione con le reti europee: “In questo contesto è fondamentale sottolineare la strategicità dell’Italia, con la sua posizione al centro del Mediterraneo e connessa alle principali infrastrutture e corridoi europei che garantiscono al Paese un ruolo essenziale nel mercato della logistica internazionale, rendendolo fortemente attrattivo”, ha evidenziato Sabrina De Filippis.

Sabrina De Filippis: la centralità dell’intermodalità nello sviluppo dei trasporti

Il concetto chiave attorno a cui ruota il potenziamento della rete logistica portato avanti da Mercitalia Logistics è, secondo Sabrina De Filippis, l’intermodalità, ossia la metodologia di trasferimento delle merci che prevede l’utilizzo combinato di più modalità di trasporto. Lo scopo della strategia intermodale è quello di utilizzare il più possibile le forme di trasporto sostenibili, come treno e nave, utilizzando quello su strada per il cosiddetto “ultimo miglio”, ossia il tratto finale. Tale metodologia permette non solo di evitare l’emissione di tonnellate di CO2 nell’atmosfera ogni anno, ma anche di ridurre il costo finale delle operazioni.

Luca de Meo, CEO di Renault Group

Luca de Meo: la ricetta del CEO di Renault Group per il rilancio dell’elettrico in Europa

Sotto la guida di Luca de Meo, Renault Group ha abbracciato con entusiasmo la rivoluzione elettrica, proponendo una serie di modelli che sfruttano le nuove tecnologie: ma per il successo di questa transizione sono necessarie, secondo il manager, una visione strategica comune in tutta l’UE e una serie di progetti infrastrutturali più ambiziosi.

Luca de Meo

Luca de Meo: una visione strategica per Renault Group

Luca de Meo ha un’esperienza consolidata nel settore dell’automotive e, in qualità di CEO di Renault Group, ha rilanciato con successo l’azienda. Una volta assunta la carica, il manager ha infatti analizzato lucidamente le problematiche che affliggevano il Gruppo, operando una ristrutturazione su larga scala. Tuttavia, ancora più che ai propri meriti individuali, il CEO ascrive i recenti successi al ritorno di un clima di ottimismo, collaborazione e fiducia in tutto il Personale: “In questo caso, il collettivo ha la precedenza. La dinamica all’interno del Gruppo è molto positiva. Gli ingegneri di Renault hanno ritrovato il loro orgoglio. In meno di due anni saranno lanciati 18 nuovi modelli. E dovrebbero generare una performance ancora migliore”. Sotto la leadership di Luca de Meo, Renault Group ha scelto una strategia ben definita: investire sull’ibrido e sull’elettrico che rappresenta il futuro della mobilità. Perché questa rivoluzione abbia successo, è tuttavia necessario che l’Europa adotti una politica infrastrutturale più attiva, a partire dall’installazione dell’infrastruttura di ricarica fast nelle autostrade di tutti i Paesi europei, misura senza la quale la sostituzione delle vetture a combustione è impensabile.

La centralità del settore automotive: la vision di Luca de Meo

Attraverso il lancio della nuova Renault 5 E-Tech Electric, realizzata interamente in Francia, Luca de Meo ha dimostrato che è possibile produrre automobili a prezzo competitivo in Europa, senza delocalizzare. Tuttavia, secondo il manager, il settore dell’automotive affronterà grandi sfide nei prossimi decenni e l’Europa non sta facendo abbastanza per sostenerlo. L’industria automobilistica rappresenta, ha affermato il CEO, uno dei cuori pulsanti dell’economia europea, in grado di generare l’8% del PIL del continente e dare lavoro a 13 milioni di persone. È dunque fondamentale che l’UE applichi una politica coordinata che permetta di abbattere i prezzi delle auto elettriche e facilitarne l’acquisto da parte delle masse.

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Dal marketing di RCS all’innovazione digitale: la carriera di Stefano De Alessandri

Stefano De Alessandri ha modernizzato l’Editoria italiana attraverso ruoli chiave in aziende come Publitalia ’80, RCS Media, Condé Nast, Mondadori e ANSA. La sua leadership ha portato innovazione digitale e valorizzato i brand editoriali, migliorando il settore con strategie avanzate e un approccio internazionale.

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Stefano De Alessandri: una carriera significativa nel settore editoriale

Stefano De Alessandri, nato a Milano nel 1959, è una figura di spicco nel panorama editoriale italiano. Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano, De Alessandri ha iniziato la sua carriera nel 1987 presso Publitalia ’80, per poi trasferirsi nel 1989 al Gruppo RCS Media. Qui ha ricoperto il ruolo di Direttore Marketing, occupandosi della pianificazione delle attività internazionali. Successivamente, ha assunto la posizione di Direttore Marketing degli specializzati presso RCS Periodici, diventandone successivamente editore incaricato. La sua passione per il turismo e le eccellenze agroalimentari italiane ha caratterizzato il suo percorso professionale. Nel 1999, De Alessandri è stato chiamato a Condé Nast Italia come editore incaricato dei periodici di consumo, dove ha promosso una cultura editoriale internazionale. Nel 2003, ha assunto la carica di AD e DG di Gruner+Jahr/Mondadori e nel 2005 è diventato AD e DG di Hachette Rusconi, guidando l’azienda verso un modello di gestione innovativo e digitalmente integrato.

Da Mondadori a EY: un percorso di successi

Nel 2010, De Alessandri ha accettato una nuova sfida come Direttore Generale della Divisione Periodici Mondadori, contribuendo al rinnovamento dei periodici con un approccio digitale. Nel 2012, è stato nominato Presidente e AD di Mondadori International Business e successivamente CEO di Monradio. Durante la sua carriera, ha ricoperto importanti ruoli di leadership in diverse joint ventures, come Hachette Marie Claire, Hachette Sole 24 Ore e Hachette De Agostini. Nel 2014, Stefano De Alessandri è entrato a far parte del team di Ernst & Young come Partner e membro del Mediterranean Leadership Team, concentrandosi sullo sviluppo del business nell’area mediterranea. Nel 2018, è stato nominato AD e DG di ANSA, una delle principali agenzie di stampa italiane, e nel 2021 è stato riconfermato nel suo ruolo dal nuovo Consiglio di Amministrazione.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: Atitech, un polo italiano per la manutenzione aeronautica

Tecnologia avanzata e sicurezza sono imperativi ineludibili soprattutto in un settore come quello dell’aviazione. Lo sa bene Gianni Lettieri, che con Atitech punta a dotare il Paese di un polo per la manutenzione competitivo a livello internazionale.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: la nascita di Atitech

Oggi l’industria aeronautica si confronta con sfide complesse, tra cui la necessità di garantire la massima sicurezza operativa e una gestione efficiente e sostenibile delle risorse. Le aziende devono mostrare non solo competenza tecnica, ma anche una costante capacità di adattamento e innovazione. A sostenerlo è Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, azienda leader nel mercato EMEA che da 35 anni è simbolo di impegno costante verso l’eccellenza. Nata nel 1989 durante una crisi di Alitalia, la realtà ha saputo trasformare le sfide in opportunità, crescendo fino a diventare un punto di riferimento nel settore. Con basi a Capodichino e Fiumicino, oggi Atitech si estende su oltre 660.000 metri quadrati, impiegando circa 1.500 tecnici specializzati e operando in 21 basi in Italia e in dieci Paesi a livello internazionale. “L’offerta – scrive Gianni Lettieri in un editoriale pubblicato sul sito dell’Osservatorio economico e sociale “Riparte L’Italia” – spazia dalla manutenzione ordinaria e straordinaria in hangar alla manutenzione di linea direttamente negli scali aeroportuali, fino alle altrettanto cruciali attività di officina”.

Gianni Lettieri: formazione e specializzazione pilastri fondamentali della nostra filosofia aziendale

Nell’articolo, il Presidente di Atitech si impegna a valorizzare le competenze acquisite nelle precedenti gestioni di Alitalia, condividendo l’obiettivo di creare un grande polo di manutenzione nel Centro-Sud Italia, competitivo a livello continentale. L’azienda investe, inoltre, nella ricerca e nello sviluppo, collaborando con istituzioni accademiche e finanziando borse di studio, puntando sulla specializzazione come pilastro fondamentale per la crescita: “Investiamo nel capitale umano, offriamo opportunità di assunzione a tempo indeterminato e nella nostra Accademy rilasciamo certificazioni sia per il personale interno che esterno”, ha spiegato Gianni Lettieri. Atitech non trascura la responsabilità d’impresa, estendendo il suo impegno al benessere delle comunità e alla tutela dell’ambiente. Pubblica un bilancio solidale, investe in energie rinnovabili, riduce i consumi e promuove iniziative sociali, dimostrando che la crescita aziendale deve andare di pari passo con la responsabilità sociale.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton, la lezione della “duck syndrome” per gli imprenditori

Allo stesso modo in cui le papere danno l’impressione di scivolare perfettamente sulla superficie del lago, mentre in realtà muovono freneticamente le gambe sott’acqua, così spesso noi siamo costretti a mantenere un’impressione di compostezza o felicità quando segretamente siamo in preda all’agitazione: Alessandro Benetton ha analizzato il fenomeno della “duck syndrome”, illustrandone i rischi e consigliando come gestirla.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton spiega la “duck syndrome”: i rischi dell’ansia repressa

Spesso, nella vita, ci si trova intrappolati in situazioni in cui siamo costretti a mostrarci fermi e inscalfibili, anche se in realtà siamo in preda a forti emozioni di stress e paura: è il fenomeno della “duck syndrome”, o “sindrome della papera”, che Alessandro Benetton, imprenditore e Fondatore di 21 Invest, ha recentemente analizzato nella sua rubrica “Un caffè con Alessandro”. Questa definizione è stata coniata dagli studenti dell’Università di Stanford e trae il suo curioso nome, appunto, dalle papere, che all’esterno sembrano perfettamente immobili, mentre scivolano con eleganza sulla superficie dell’acqua, mentre in realtà stanno mantenendo il loro equilibrio agitando forsennatamente le zampe.

L’elogio della trasparenza: perché sapersi mostrare fragili è importante secondo Alessandro Benetton

Secondo Alessandro Benetton, la “sindrome della papera” è un problema che non riguarda solo gli studenti, ma tutti e in particolare gli imprenditori, che hanno il dovere di mostrarsi incrollabili specialmente nei momenti più difficili. “Siamo come il capitano di una nave: in caso di problemi, il nostro compito è quello di apparire sempre calmi e concentrati, perché se molliamo noi, mollano tutti”, ha aggiunto il Fondatore di 21 Invest. Tuttavia, è importante avere anche spazi sicuri in cui esprimere le proprie paure ed emozioni negative: “Per come la vedo io, l’importante è avere delle valvole di sfogo, persone fidate con cui possiamo permetterci di essere noi stessi senza il bisogno assoluto di sembrare incrollabili”. Bisogna dunque, secondo l’imprenditore, avere persone di cui fidarsi, con le quali si può mettere da parte la maschera dell’imperturbabilità. Alessandro Benetton conclude la sua analisi citando una frase tratta dal celebre film “Into the Wild”: “La fragilità del cristallo non è una debolezza, ma una raffinatezza.” La fragilità, insomma, non è solo un punto debole, ma anche un sorgente di forza e bellezza interiore: l’imprenditore ci esorta a trovare un equilibrio positivo tra le due forze, che ci permetta di affrontare le sfide della vita senza, tuttavia, costringerci a reprimere tutte le nostre preoccupazioni.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis (Mercitalia Logistics): potenziare i punti di scambio per un sistema intermodale

Come evidenziato dall’AD di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis, è importante ripensare il sistema di trasporti italiano in un approccio intermodale, che preveda l’alternanza efficace e virtuosa delle diverse modalità di trasporto per ridurre le emissioni inquinanti e ottimizzare i costi.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: Mercitalia Logistics verso una logistica sostenibile con l’intermodalità

La logistica è un settore fondamentale per l’economia di un Paese e per l’Italia è cruciale per collegarsi ai grandi flussi di merci del Continente così da prosperare economicamente e consolidare la propria leadership a livello internazionale. Ne è convinta l’AD di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis, che spinge sulla strategia dell’intermodalità. In un’ottica di efficienza e sostenibilità, l’intermodalità favorisce una concezione della logistica legata all’alternanza tra le varie modalità di trasporto, ovvero strada, binari o mare, secondo criteri di riduzione delle emissioni di CO2 e di efficientamento dei costi. Affinché il sistema diventi intermodale è però necessario potenziare i punti di scambio come possono essere le stazioni, i porti, i terminal logistici e gli aeroporti. Ecco perché Mercitalia Logistics ha di recente annunciato di voler incrementare le motrici per il trasporto dell’ultimo miglio, fondamentali per migliorare i collegamenti tra Campania e lo scalo di Gioia Tauro.

Sabrina De Filippis: il lavoro di squadra è la chiave per lo sviluppo dell’intermodalità

Per Sabrina De Filippis un altro elemento essenziale per poter sviluppare l’intermodalità in Italia è un più forte spirito di collaborazione. “La parola d’ordine deve essere lavoro di squadra. Sì, io ritengo che il nostro punto più debole nella logistica è proprio quello di esserci negli anni visti più come competitor che come compagni di viaggio. Infatti, nella logistica ci sono tantissimi operatori aggregati in vario modo – ha dichiarato l’AD della società Capogruppo del Polo Logistica di FS – Noi come Gruppo Ferrovie dello Stato, come Mercitalia Logistics, stiamo cercando di attivare tutto ciò che ci porterà a diventare il player europeo della logistica e lo possiamo fare soltanto portando nel nostro viaggio tanti partner”. Nella visione della manager soltanto attraverso l’integrazione tra le diverse forme di trasporto l’Italia potrà sviluppare un sistema logistico intermodale e sostenibile, supportando lo sviluppo dell’economia nazionale e centrando gli obiettivi ecologici dettati dall’UE.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: lo Studio Legale dell’avvocato eletto tra i migliori del 2024

Lo Studio Legale Mascetti, fondato da Andrea Mascetti, è stato inserito nel ranking dei Migliori Studi Legali 2024 de “Il Sole 24 Ore”, distinguendosi nel settore “Amministrativo e appalti”.

Andrea Mascetti

“Il Sole 24 Ore” inserisce lo Studio Legale di Andrea Mascetti nella classifica dei migliori in Italia

Lo Studio Legale Mascetti (SLM), fondato e guidato dall’avvocato Andrea Mascetti, ha ricevuto un importante riconoscimento: è tra i 354 Studi Legali nominati nella prestigiosa classifica stilata da “Il Sole 24 Ore” in collaborazione con Statista. Si tratta del prestigioso ranking, che elenca gli Studi Legali in base al numero di segnalazioni. La classifica prevede l’attribuzione di ben 850 riconoscimenti, che premiano gli Studi sia in base alla loro eccellenza in una specializzazione, che in base alla leadership rispetto all’area di provenienza. Lo Studio Legale Mascetti, nello specifico, ha visto riconosciuta la propria eccezionale competenza nell’area “Amministrativo e appalti”.

Andrea Mascetti: competenze e servizi dello Studio Legale

Con due sedi, rispettivamente a Milano e a Varese, lo Studio Legale guidato da Andrea Mascetti si distingue, in particolare, per l’approccio multidisciplinare e la capacità di offrire consulenza sia in ambito giudiziale che stragiudiziale, anche in virtù di un network di collaborazioni che si estende persino oltre i confini nazionali. Il team di professionisti dello Studio è dunque in grado di soddisfare le esigenze di qualsiasi cliente, nonché di collaborare in un’ottica olistica. Lo Studio Legale, tradizionalmente specializzato nel Diritto Commerciale e Amministrativo, ha inoltre da tempo esteso la propria attività anche in nuove aree: in primis il diritto penale e poi  la web reputation e il Diritto dell’Arte. Oltre a guidare lo Studio, Andrea Mascetti presiede numerosi organismi di vigilanza, mettendo la sua consolidata esperienza al servizio di realtà locali e nazionali. È anche Presidente di Finlombarda, società finanziaria della Regione Lombardia.

Pietro Labriola, Amministratore Delegato Gruppo TIM

Il rapporto tra AI e media: le riflessioni di Pietro Labriola e Joe Kahn

Il rapporto tra l’Intelligenza Artificiale e i media, i social e i modelli culturali dei giovani e, più in generale, l’equilibrio fra tech e società: questi i temi trattati all’incontro organizzato dall’OPGE a Firenze, che ha avuto come ospiti d’onore il Direttore Editoriale del “New York Times” Joe Kahn e l’AD di TIM Pietro Labriola.

Pietro Labriola

Pietro Labriola e Joe Kahn gli ospiti d’onore dell’evento

Il giornalismo è una professione che richiede impegno e dedizione, e secondo Joe Kahn, vincitore di due premi Pulitzer, nessun bot o Intelligenza Artificiale potrà mai sostituire i giornalisti. Lo ha affermato nel corso dell’incontro di tech media literacy organizzato a Firenze dall’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, presieduto da Andrea Ceccherini. “Il fenomeno che vediamo con l’Intelligenza Artificiale è la disponibilità delle notizie su Internet che arrivano automaticamente senza fare ricerca. Questo diventerà sempre più facile. Senza fare nulla l’Intelligenza Artificiale porterà la polarizzazione e la disinformazione e renderà la situazione peggiore. Questa purtroppo è la realtà. Cercare le fonti originali diventerà sempre più importante nel mondo dell’Intelligenza Artificiale rispetto al passato”, ha affermato il Direttore Editoriale del “New York Times”. A fornire il suo punto di vista sugli effetti dell’AI nella società c’era anche l’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola, l’altro ospite di onore dell’evento.

Pietro Labriola: “È fondamentale definire i modelli culturali giusti”

Se il nostro timore è che i social trasmettano modelli sbagliati – ha esordito Pietro Labriola riferendosi al sempre più flebile equilibrio fra tech e società – Il problema è quello di stabilire dei modelli corretti. Il problema vero è definire quali sono i comportamenti corretti. La discussione non è dunque quella del blocco dello strumento o del singolo social. Posso bloccarti Tik Tok, Instagram e toglierti anche il cellulare. Ma se non si definiscono i modelli culturali giusti e quelli sbagliati non ne usciamo”. Ad essere esposti alle conseguenze del rapporto tra tecnologia e media sono soprattutto i giovani, le vittime principali della disinformazione diffusa tramite i social. Ecco perché secondo l’AD di TIM è sempre più necessario “capire le logiche e le problematiche”. “Solo questo può evitare di farsi fagocitare dall’innovazione”, la stessa che troppo spesso giova “dei buchi normativi”.

Claudio Riva

Gruppo Riva: la rivoluzione tecnologica dell’azienda guidata da Claudio Riva

Gruppo Riva nasce all’inizio degli anni ’50 da un’intuizione di Emilio Riva che capta le grandi prospettive di sviluppo del settore siderurgico nel Dopoguerra e mette in piedi un’azienda che accompagna la ripresa italiana in quello che è conosciuto come “miracolo economico”, espandendosi poi anche all’estero ed affermandosi infine come uno dei primi gruppi siderurgici d’Europa, uno status di cui gode ancora oggi sotto la guida di Claudio Riva.

Claudio Riva

Gruppo Riva: quando la realtà oggi guidata da Claudio Riva realizzò la prima colata continua curva a tre linee

Erano i primi anni ’50 quando Emilio Riva e il fratello Adriano avviarono un’attività basata sul commercio di rottami ferrosi, divenuta in poco tempo un’azienda di rilievo. Dieci anni dopo la sua fondazione, Gruppo Riva si trovò ad affrontare una delle sue prime grandi sfide. Favorita dallo sviluppo delle miniacciaierie, a metà anni ’60 la concorrenza straniera si faceva sempre più competitiva grazie all’implementazione del forno elettrico. Emilio Riva intuì che per restare al passo con i grandi produttori esteri era necessario investire in nuove tecnologie. Fu così che decise di introdurre in Italia la colata continua curva a tre linee, una novità tecnologica rivoluzionaria capace di garantire maggiori vantaggi di costo e di resa. Per la sua realizzazione, il pioniere della siderurgia strinse una collaborazione con Luigi Danieli, titolare dell’omonima azienda impiantistica, e Renzo Colombo, un affermato progettista. Il 2 giugno del 1964 venne quindi inaugurata la prima colata continua curva a tre linee presso lo stabilimento di Caronno. Un’operazione che si rivelò un punto di svolta non solo per il Gruppo oggi guidato da Claudio Riva ma per l’intera industria siderurgica italiana che abbandonava definitivamente i lingotti a favore delle billette.

Gruppo Riva: dall’avvio dell’espansione internazionale agli anni sotto la guida di Claudio Riva

Negli anni ’70, in un periodo di crisi petrolifera e difficoltà per la siderurgia europea, Gruppo Riva cominciò ad investire oltre confine, acquisendo aziende in Spagna, Francia e Canada. Attraverso l’implementazione di nuove tecnologie e una maggiore automazione, il Gruppo aumentò la produzione di acciaio e laminati, diventando uno dei principali operatori europei. Negli anni successivi, continuò a espandersi in Belgio, Germania e Francia, incrementando la produzione e consolidando la propria presenza a livello europeo. Successivamente, ampliò le sue operazioni in Italia e Francia, incorporando nuove aziende e migliorando le strutture logistiche per il trasporto delle materie prime. Nel 2005, un accordo con enti locali e sindacati permise la riconversione dell’impianto di Cornigliano a Genova, considerato un ottimo esempio di coniugazione tra esigenze industriali e ambientali. Più recente è invece l’acquisizione di siti di raccolta e frantumazione di rottami metallici avvenuta nel 2022, con cui Gruppo Riva si avvia verso l’autosufficienza nella catena del riciclo dell’acciaio, confermando il suo impegno per la sostenibilità e la crescita continua nel settore siderurgico. La figura di Emilio Riva, Presidente e fondatore del Gruppo, viene ricordata per il contributo alla crescita e alla modernizzazione dell’azienda, mentre il figlio Claudio Riva, subentratogli nel ruolo di Presidente, oggi continua a guidare con successo le attività aziendali.

Gianpiero Strisciuglio

Gianpiero Strisciuglio alla guida di Agens: il primo discorso da Presidente

Gianpiero Strisciuglio, AD di Rete Ferroviaria Italiana, la capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, ha assunto la presidenza di Agens con l’impegno di guidarla in un momento di grandi cambiamenti per il settore della mobilità.

Gianpiero Strisciuglio

Le prime parole di Gianpiero Strisciuglio al vertice di Agens

Questo ruolo è una sfida importante. Assicurare il diritto alla mobilità è sancito dalla nostra Costituzione”. Così l’AD e DG di RFI Gianpiero Strisciuglio nel suo primo discorso da Presidente di Agens, l’associazione del trasporto pubblico di Confindustria a cui aderisce il Gruppo Ferrovie dello Stato, insieme alle principali aziende del trasporto pubblico locale. “È vero, siamo in un momento molto delicato, di grandi cambiamenti”, ha proseguito il neo Presidente, “per queste ragioni servono capacità di visione più a 360 gradi. Dobbiamo incentivare i progetti di digitalizzazione e innovazione ma sempre con occhio attento all’urbanistica, all’ambiente e alle energie più sostenibili. Serve lavorare sull’intermodalità e l’interconnessione affinché si possa davvero arrivare allo shift modale richiesto dall’Europa”.

La nuova presidenza di Agens sotto la guida di Gianpiero Strisciuglio

È stato Gianpiero Strisciuglio a richiedere all’assemblea di Agens di eleggere gli otto Vicepresidenti con deleghe specifiche Giacomo Bellavia (Amts Catania), Stefano Rossi (Autoguidovie), Angelo Costa (Arriva), Filippo Contino (Gruppo FS), Sabrina De Filippis (Mercitalia Logistics), Arrigo Giana (Atm), Fabrizio Dell’Orefice (Gruppo FS) e, infine, Federica Santini (Trenord). “Si tratta di persone altamente qualificate che lavoreranno in continuità con la presidenza uscente, che ha avuto in Arrigo Giana, AD di Atm, una guida autorevole e di grande qualità”, ha commentato il Presidente. “Siamo pronti per iniziare questo match, consapevoli degli importanti e necessari mutamenti che stanno riguardando il settore della mobilità”, ha concluso il manager.