Pietro Labriola, Amministratore Delegato Gruppo TIM

TIM lancia “Women Plus”, Pietro Labriola: “Parità di genere tema fondamentale”

Da TIM un’azione concreta per la crescita professionale delle donne. “Vogliamo superare gli stereotipi e gli schemi che guardano al passato – ha detto l’AD Pietro Labriola – per contribuire a un mondo in cui tutti abbiano le stesse opportunità”. L’App dà accesso a corsi di formazione, mentoring e offerte di lavoro dedicate.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: TIM per la parità di genere

“Women Plus” è il nome della nuova App di TIM che vuole aiutare le donne a crescere professionalmente. L’App, lanciata dall’Amministratore Delegato Pietro Labriola, offre accesso a corsi, video e offerte di lavoro dedicate alle donne. Realizzata in collaborazione con la piattaforma Women at Business, si ispira a un progetto sostenuto da TIM in Brasile, “Mulheres Positivas”, e ha l’obiettivo di ridurre il gap di genere nell’economia italiana. Secondo l’Istat, infatti, le donne laureate sono più degli uomini, ma il tasso di occupazione è decisamente più basso. Inoltre, le donne sono meno presenti nei settori STEM e rappresentano la maggioranza tra i giovani che non studiano e non lavorano (NEET). Con “Women Plus”, ha dichiarato Pietro Labriola, TIM vuole intervenire concretamente per cambiare la situazione, offrendo alle donne italiane uno strumento per orientarsi e formarsi in modo adeguato al mercato.

“Women Plus”, un’App per ridurre il gap di genere nell’economia italiana

In occasione del lancio della nuova App, l’AD di TIM Pietro Labriola ha sottolineato l’importanza della parità di genere, definendola una dei temi centrali della strategia perseguita dal Gruppo. Un impegno riconosciuto anche dalla Commissione Europea, che ha patrocinato l’iniziativa: “L’app Women Plus di TIM destinata alle donne in cerca di occupazione è un ottimo esempio di come un’impresa possa contribuire a rimuovere gli ostacoli all’emancipazione economica delle donne”, ha dichiarato Helena Dalli, Commissaria europea all’Uguaglianza. Da sempre la mission di TIM è connettere le persone e stimolare la crescita della collettività, ha ricordato Pietro Labriola, e la parità di genere è un tassello fondamentale per raggiungere il traguardo: “Vogliamo superare gli stereotipi e gli schemi che guardano al passato, per contribuire a un mondo in cui tutti abbiano le stesse opportunità”, ha concluso l’AD.

Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali

Gian Maria Mossa: per Banca Generali crescita ed espansione in Svizzera 

In un’intervista rilasciata al “Corriere del Ticino”, Gian Maria Mossa ha dichiarato che, in seguito all’acquisizione della maggioranza della fiduciaria Valeur (ora BG Valeur), Banca Generali “non esclude di poter attuare in Ticino altre acquisizioni, cogliendo le eventuali opportunità che si presentassero”.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa sulla crescita di Banca Generali: l’intervista rilasciata al “Corriere del Ticino”

Nuovi traguardi per Banca Generali, Istituto guidato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gian Maria Mossa: tra questi la recente concessione della licenza bancaria da parte della FINMA (Autorità Federale di Vigilanza sui Mercati Finanziari) che consente all’Istituto di estendere la propria operatività in Svizzera. Un risultato di grande rilievo – basti pensare che le autorità elvetiche non accordavano la licenza a una private bank italiana da 15 anni – che giunge dopo un primo semestre 2023 in forte crescita per Banca Generali. È stato proprio l’AD e DG Gian Maria Mossa a sottolinearne l’importanza nell’intervista al “Corriere del Ticino”: “Per noi la licenza bancaria ottenuta dalla FINMA è un passaggio molto importante. Possiamo ora operare come vera e propria banca anche in Svizzera. Si tratta della realizzazione concreta di un capitolo di rilievo della nostra strategia”. Crescita sempre più accentuata, dunque, ma con solide radici nel contesto italiano: “L’Italia continua per noi ad essere naturalmente il punto di riferimento principale”, ha aggiunto, “ma fuori dai confini italiani è proprio la Confederazione elvetica a costituire un approdo di spessore, che abbiamo da tempo identificato”.

Gian Maria Mossa: Banca Generali tra crescita organica e acquisizioni

Con la licenza bancaria concessa dalla FINMA, Banca Generali continua lungo un percorso di crescita che coinvolge così anche il territorio svizzero: un mercato che Gian Maria Mossa descrive come fondamentale, per le banche e la finanza in generale e in particolare per la gestione di patrimoni privati, che è il comparto appunto in cui noi siamo attivi. Siamo a Lugano e puntiamo molto sul Ticino, al tempo stesso pensiamo per quel che riguarda il futuro anche ad una possibile nostra presenza negli altri centri elvetici principali di private banking, guardiamo anzitutto a Zurigo e poi eventualmente a Ginevra”. Parallelamente, la strategia delineata da Gian Maria Mossa fa leva sia sulla crescita organica sia su quella strutturata per linee esterne: A Lugano abbiamo rilevato la maggioranza della fiduciaria Valeur, diventata BG Valeur, e non escludiamo di poter attuare in Ticino altre acquisizioni, cogliendo le eventuali opportunità che si presentassero”. In tale contesto, la vicinanza alle famiglie e la protezione del risparmio, unite a un modello basato su innovazione, ruolo centrale del private banker e grande professionalità, continuano a rappresentare il valore aggiunto di Banca Generali.

Stefano Venier, Amministratore Delegato Snam

L’AD Stefano Venier: la crescita di Snam nei primi nove mesi del 2023, i risultati

L’AD di Snam Stefano Venier: “Per quanto riguarda la sicurezza della fornitura, le strutture di stoccaggio sono ora piene al 99% e si tratta di un livello record”. 

Stefano Venier

L’AD di Snam Stefano Venier: “I risultati dei primi nove mesi mostrano la solidità del Gruppo”  

Emerge nel commento dell’AD Stefano Venier il valore dei risultati registrati da Snam nei primi nove mesi dell’anno. Numeri che confermano “la solidità del Gruppo e il ruolo di primo piano svolto nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in uno scenario globale incerto e in costante evoluzione”. In crescita i principali indicatori, a partire dai ricavi che raggiungono i 2,81 miliardi di euro (+17% rispetto ai primi nove mesi del 2022). Il margine operativo lordo, pari a 1,86 miliardi, si attesta a +9,1%. L’utile netto arriva a 942 milioni di euro (+1,1%). In aumento anche gli investimenti tecnici, a +29,4% su un totale di 1,23 miliardi investiti: come ha spiegato l’AD Stefano Venier, sono destinati a “progetti infrastrutturali fondamentali per contribuire alla resilienza e alla transizione del sistema energetico del Paese, che oggi è in una condizione adeguata ad affrontare la stagione invernale”.

Snam, l’AD Stefano Venier: “La nostra strategia volta ad una transizione energetica giusta e credibile”

La strategia di Snam, ha ricordato l’AD Stefano Venier, guarda a “una transizione energetica giusta e credibile”: basti pensare che il 53% degli investimenti totali è allineato ai Sustainable Development Goals e il 37% alla Tassonomia Europea.  E sempre in quest’ottica “siamo impegnati a sviluppare progetti rilevanti come quello di SoutH2Corridor e per la Carbon Capture and Storage, a Ravenna, il cui ruolo chiave è stato riconosciuto anche nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima”. L’AD di Snam Stefano Venier ha ricordato inoltre l’impegno del Gruppo nel ricorrere a strumenti di finanza sostenibile e innovativa come il primo EU Taxonomy-aligned Transition Bond convertibile collocato con successo in settembre: “Ci ha consentito di raggiungere in anticipo di tre anni l’obiettivo dell’80% di finanza sostenibile sulle fonti di finanziamento disponibili del Gruppo”.

Paolo Gallo

Paolo Gallo tra i partecipanti del “Private Sector Forum” di New York

L’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo si è recato a New York per prendere parte al “Private Sector Forum” organizzato dal Global Compact delle Nazioni Unite in occasione del primo giorno dell’Assemblea Generale d’Alto Livello dell’ONU, che si è tenuta in concomitanza con il Vertice sugli SDGs 2023.

Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas

Paolo Gallo tra i partecipanti del “Private Sector Forum”

Favorire il confronto tra le imprese private: questo è stato il principale scopo del “Private Sector Forum” a cui ha partecipato anche l’AD di Italgas Paolo Gallo. Nel corso del dibattito si è parlato delle più efficaci modalità di collaborazione tra pubblico e privato per raggiungere nel più breve tempo possibile i target dell’Agenda 2030 ed anche di come gli investimenti possano liberare i contributi delle aziende private per raggiungere gli SDGs (Sustainable Development Goals). L’evento ha rappresentato anche un incoraggiamento per le società che vi hanno partecipato ad accelerare il conseguimento dei target previsti nelle cinque aree stabilite: l’uguaglianza di genere, le azioni per il clima e per l’acqua, la finanza sostenibile e il salario di sussistenza.

Paolo Gallo: “Un momento di approfondimento e riflessione

Nel suo intervento, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo ha definito il Forum “un importante momento di approfondimento e riflessione”, ma anche “un’occasione per misurare il grado di maturazione delle politiche messe in campo da Italgas in materia di SDGs”. Negli ultimi anni, queste politiche hanno permesso all’azienda di ottenere “risultati significativi in termini di riduzione delle emissioni climalteranti, efficientamento energetico e parità di genere”. Confronti come quello reso possibile dal “Private Sector Forum” confermano, secondo l’AD Paolo Gallo, “l’importanza del lavoro svolto e la validità del percorso che abbiamo intrapreso per continuare a contribuire all’obiettivo di un’economia net zero e alla realizzazione di un mondo migliore”.

Riva Acciaio logo

Riva Acciaio, dagli inizi nei rottami metallici al successo globale nel settore siderurgico

Da piccola azienda famigliare nel settore della vendita di rottami, Riva Acciaio è divenuta una delle principali realtà del comparto siderurgico.

 Riva Acciaio

Riva Acciaio, come la piccola realtà specializzata nei rottami è divenuta un gigante della siderurgia mondiale

Riva Acciaio nasce dalla visione dell’imprenditore Emilio Riva, che assieme al fratello Adriano ebbe un’importante intuizione: l’industria siderurgica sarebbe stata fondamentale per ricostruire il Paese devastato dalla Guerra mondiale. Il primo nucleo di quello che sarebbe diventato il Gruppo Riva nasce come Riva & C., specializzata nella raccolta di rottami ferrosi. Emilio Riva comprende tuttavia rapidamente che il settore presenta dei chiari limiti di crescita: decide dunque di passare dal ruolo di fornitore a quello di produttore. Nel 1956, viene dunque fondato (a partire da zero) l’avveniristico impianto di Caronno Pertusella, dando così ufficialmente inizio alla storia di Riva Acciaio. Fondamentale sarà l’introduzione della tecnica della colata curva continua a tre linee, allora in voga in Austria ma non in Italia, che garantirà alla società un immenso vantaggio competitivo sui rivali nazionali. Il successo darà via a una notevole serie di acquisizioni nazionali e internazionali.

L’espansione mondiale di Riva Acciaio

Negli anni ’70, nonostante la congiuntura sfavorevole della crisi petrolifera mondiale e della concorrenza da parte di Paesi quali Corea del Sud, Messico, Argentina e Brasile, Riva Acciaio ha compiuto importanti investimenti internazionali. Vengono infatti acquisiti impianti in Spagna, Canada e Francia, espandendo la presenza globale del Gruppo. Nel 1978, Riva è diventato il primo operatore europeo a vendere acciaio direttamente in Cina, aprendosi così nuove, inedite opportunità di mercato. Negli anni ’80, la società ha continuato a crescere, acquisendo impianti in Belgio e Germania. Nel 1994, il Gruppo Riva aveva raggiunto una produzione di 5,8 milioni di tonnellate d’acciaio e 5 milioni di tonnellate di laminati, consolidando la sua posizione tra i principali attori europei del settore. Negli anni successivi, Riva Acciaio ha continuato a espandersi, acquisendo stabilimenti in Italia e in Francia, e divenendo così uno dei top player mondiali del settore siderurgico.

Maurizio Rota (True Italian Experience): le attrattive e i problemi del turismo italiano

“Questi risultati evidenziano l’enorme potenziale dell’Italia, che continua a rispondere ai bisogni di esperienze dei turisti”: lo ha affermato Maurizio Rota, AD di True Italian Experience, mettendo in luce i numerosi aspetti positivi del settore turistico italiano. Ma l’analisi evidenzia anche criticità e problemi.

 Maurizio Rota, Vice Presidente e Amministratore Delegato di True Italian Experience

Maurizio Rota: “Ecco perché i turisti amano l’Italia

L’Italia continua ad attrarre i turisti: lo accerta l’indagine condotta dall’Osservatorio Internazionale di True Italian Experience, realtà guidata da Maurizio Rota. Roma emerge come una delle destinazioni più ambite in tutto il panorama turistico italiano, con un notevole aumento del 5,1% nel numero di visitatori stranieri rispetto all’anno precedente. A breve distanza seguono Firenze, con un incremento del 4,8%, e Venezia, con un solido +3,4%. Analizzando le regioni, la Puglia ha registrato la crescita più significativa in termini di presenze, con un tasso del 6,2%. La Toscana e il Trentino Alto Adige completano il podio delle regioni più gettonate, con rispettivamente un +5% e un +4%. Maurizio Rota ha inoltre evidenziato come le maggiori attrattive del Paese restino la gastronomia (con un indice di gradimento le 97%), l’arte e la cultura (all’81%) e infine i paesaggi e le bellezze naturali (76%)

Maurizio Rota: “L’Italia è percepita come cara e poco sicura dai turisti

L’analisi, ha sottolineato Maurizio Rota, si è soffermata anche sugli aspetti negativi nella percezione da parte dei turisti dell’Italia. Innanzitutto, sembra essere diffusa l’impressione che il Paese sia troppo costoso: l’81% dei turisti condivide questo parere. Il 51%, inoltre, ritiene che sia anche poco sicuro, specialmente nelle ore serali e notturne. Conoscere queste criticità è, secondo Maurizio Rota, estremamente importante per provi rimedio: “L’indagine effettuata da True Italian Experience, attraverso il suo Osservatorio costante che impiega tecnologie all’avanguardia per esaminare più di 25 milioni di fonti online, 88 social network e oltre 120mila organi di stampa, offre uno spaccato completo della recente stagione turistica e fornisce linee guida per lo sviluppo futuro del settore. È fondamentale non ignorare gli aspetti relativi all’aumento dei costi e alla sicurezza del Paese, ambiti in cui dobbiamo identificare soluzioni”.

Banca Generali logo

Risparmio privato: i consigli di Banca Generali su come affrontare la volatilità dei mercati

Il conflitto in Palestina ha scosso il mondo e messo in allerta gli investitori. Come gestire il risparmio privato in un contesto di volatilità e incertezza? Sul blog di Banca Generali l’analisi di Corrado Cominotto, Responsabile gestioni patrimoniali attive.

Banca Generali, leader del risparmio privato

Banca Generali: guerre e politiche monetarie, quali i rischi per il risparmio privato

Il risparmio privato è messo a dura prova dalla situazione geopolitica e macroeconomica attuale, che vede una forte volatilità dei mercati e una crescente incertezza sulle mosse delle banche centrali. Agli effetti della pandemia e del conflitto russo-ucraino oggi si aggiungono anche i timori sul Medio Oriente, con un potenziale impatto sulla politica monetaria in Europa e negli Stati Uniti. Una serie di incognite di fronte alle quali la parola d’ordine per i risparmiatori è prudenza. A spiegarlo è Corrado Cominotto, Responsabile gestioni patrimoniali attive di Banca Generali, leader nelle soluzioni di investimento per il risparmio privato. Il conflitto in Palestina è sicuramente una fonte di volatilità ulteriore, soprattutto in un contesto che risente del rialzo dei tassi di interesse deciso dalla FED e dalla BCE per contrastare l’inflazione. Di pari passo con l’incertezza c’è la tendenza dei risparmiatori a cercare beni rifugio, in primis oro e petrolio. Ma se in passato il conflitto israelo-palestinese ha comportato profonde ripercussioni sui prezzi del greggio, oggi la tendenza sembra essere diversa, sottolinea Cominotto. Al momento i rialzi di oro e petrolio appaiono infatti contenuti, così come le variazioni del mercato obbligazionario e azionario.

Cominotto (Banca Generali): “Nuovo embargo OPEC improbabile, ma attenzione all’Iran”

Il motivo, secondo il Responsabile di Banca Generali, va ricercato nel diverso atteggiamento finora mostrato dai Paesi arabi dell’OPEC. A differenza ad esempio di quanto accaduto negli anni ‘70, quando durante la guerra del Kippur l’OPEC dichiarò un embargo petrolifero contro i sostenitori di Israele causando una fiammata inflazionistica e un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, oggi un embargo di questo tipo risulta altamente improbabile. Tuttavia, se dovesse essere coinvolto l’Iran, potrebbe verificarsi un aumento repentino del prezzo del petrolio, che porterebbe i banchieri centrali a essere più restrittivi del previsto, causando di fatto una recessione. In generale, i beni rifugio più attraenti per il risparmio privato sono i titoli governativi, in particolare il Treasury USA, che fornisce anche la diversificazione valutaria derivante dal dollaro americano. Dal 7 ottobre a oggi, ribadisce Cominotto, i mercati non hanno registrato significative variazioni, ma è bene essere preparati a eventuali scenari avversi.

Carlo Messina, Amministratore Delegato Intesa Sanpaolo

Carlo Messina, sei volte miglior CEO bancario d’Europa

Intesa Sanpaolo si conferma come la banca leader in Europa, grazie alla guida di Carlo Messina, premiato anche quest’anno da Institutional Investor come miglior CEO nel settore bancario europeo. La società di ricerca ha riconosciuto anche i meriti del CdA, del Chief Financial Officer e del team di investors relations, che si sono distinti per competenza e trasparenza.

Carlo Messina, Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo

Carlo Messina, la guida che fa la differenza: Intesa Sanpaolo prima in Europa

Miglior CEO bancario d’Europa per il sesto anno consecutivo secondo Institutional Investor: è il traguardo raggiunto da Carlo Messina, Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo. Un riconoscimento che testimonia la sua leadership indiscussa nel settore, basata su una visione strategica chiara e innovativa. Sotto la sua guida, Intesa Sanpaolo si è affermata come la banca leader in Europa ed è diventata punto di riferimento in ambito Fintech ed ESG, apprezzata dagli investitori e dagli analisti per la sua competenza e trasparenza. Institutional Investor – società di ricerca che opera da oltre 50 anni nella realizzazione di sondaggi, classifiche, dati e analisi qualitative basate sulle valutazioni di investitori istituzionali e analisti finanziari – ha infatti confermato anche per Intesa Sanpaolo il primo posto nella classifica europea degli istituti con le migliori relazioni con investitori e analisti. Classifica, che rende noto la società, quest’anno si è basata su un sondaggio che ha coinvolto oltre 1.600 tra realtà e professionisti del settore.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, una banca di successo

Il premio a Carlo Messina non è stato quindi l’unico conferito a Intesa Sanpaolo. La società di ricerca ha premiato anche il Consiglio di Amministrazione e il team di investors relations. Il CdA si è infatti confermato per il secondo anno consecutivo al primo posto tra le banche europee, dimostrando la sua competenza e la sua coesione. Tra i manager spicca Stefano Del Punta, eletto quest’anno miglior Chief Financial Officer (CFO). Sempre al primo posto della classifica il team di investors relations guidato da Andrea Tamagnini e Marco Delfrate, con quest’ultimo che risulta anche al primo posto della classifica “investor relations professionals”. Carlo Messina si è detto particolarmente orgoglioso dei riconoscimenti ottenuti dal suo team, “preparato e coeso”. Il CEO ha poi concluso ringraziando i 100mila dipendenti che con il loro impegno hanno permesso all’Istituto di ottenere nel 2022 il miglior utile netto degli ultimi 15 anni e confermarsi ai vertici dell’Europa.

Fabrizio Di Amato

Ingegneria Made in Italy ad Abu Dhabi: MAIRE, Gruppo guidato da Fabrizio Di Amato, sigla accordo con Adnoc

MAIRE sigla accordo da 8,7 miliardi con Adnoc ed esporta l’ingegneria nazionale negli Emirati Arabi. Il Presidente Fabrizio Di Amato spiega: il contratto prevede la realizzazione di “un grande impianto sulla terraferma per il trattamento del gas e per separare tutta la CO2 per poi stoccarla nei pozzi esausti”.

Fabrizio Di Amato, Presidente del Gruppo Maire Tecnimont

Fabrizio Di Amato: esportiamo l’ingegneria Made in Italy per contribuire attivamente alla decarbonizzazione

Un accordo dal valore di 8,7 miliardi è stato siglato tra il Gruppo MAIRE, presieduto da Fabrizio Di Amato, e la società di Abu Dhabi Adnoc. Il contratto prevede che oltre 30.000 talenti italiani, guidati da 1.500 ingegneri del Gruppo, lavoreranno nell’Emirato per la realizzazione di un grande impianto di trattamento del gas e separazione di CO2. “C’è voluto un anno e mezzo di lavoro, tra aspetti tecnici e la pre-qualifica. E ora siamo pronti, grazie al lavoro straordinario dell’Amministratore Delegato Alessandro Bernini e di tutto il team”, ha commentato il Presidente Fabrizio Di Amato, secondo il quale l’accordo avrà un forte impatto anche “su tutta la nostra filiera italiana, fino al 40% del valore del contratto”. Quella con Adnoc è una partnership di “lungo corso”, come dimostrano i 17 miliardi di lavori svolti dal 2001 ad oggi. Trattandosi della “zona del mondo che ha i maggiori investimenti nella trasformazione energetica rivolta alla decarbonizzazione dei processi”, MAIRE ha deciso di mettere in campo tutto il proprio know-how, esportando la “storica capacità dell’ingegneria nazionale” e contribuendo così a questa importante svolta.

Fabrizio Di Amato: gli obiettivi ESG di MAIRE attraggono investitori e giovani talenti

Il contratto in questione rappresenta un importante step per il raggiungimento degli obiettivi ESG (Environmental, Social and Governance) del Gruppo previsti dal piano strategico. Sono stati proprio questi a far sì che il prestito obbligazionario da 200 milioni legato a obiettivi di sostenibilità fosse tanto apprezzato dagli investitori, concludendosi in soli tre giorni. Gli investitori non sono però i soli ad essere attirati dalle ambizioni di sostenibilità di MAIRE. Sono sempre di più infatti i talenti che la società attrae perché “capace di innovare e raccogliere sfide”. “Oggi – racconta Fabrizio Di Amatoi giovani sono realmente attenti alla sostenibilità e in MAIRE trovano un luogo di lavoro dove poter coltivare le proprie ambizioni, con una visione sul mondo che guarda al futuro. I giovani apprezzano che il Gruppo raggiungerà la neutralità carbonica entro il 2030. Ma anche che, per esempio, il nostro responsabile Salute, sicurezza e ambiente è una donna”. Da inizio anno ad oggi sono circa 1.800 le persone assunte dal Gruppo e di queste 1.100 sono ingegneri.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: 3 miliardi di euro per il futuro logistico della Lombardia

Nell’ambito del convegno SetteOttavi promosso da Confindustria Brescia, Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, capofila del Polo Logistica Gruppo FS, ha presentato piani ambiziosi per lo sviluppo e il potenziamento delle infrastrutture logistiche in Lombardia. L’iniziativa mira a ottimizzare la connettività della regione con le principali destinazioni italiane ed europee e a potenziare la capacità di interscambio modale delle merci in una delle aree più produttive del Nord Italia.

Sabrina De Filippis, Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics

Sabrina De Filippis: 3 miliardi per il futuro logistico della Lombardia

Gli investimenti rappresentano uno dei pilastri del Piano Industriale del Gruppo FS, con oltre 3 miliardi di euro destinati al rinnovo della flotta, alle tecnologie e ai terminali. Questi, secondo Sabrina De Filippis, costituiscono il cuore pulsante del mondo della logistica. In Lombardia, l’attenzione è focalizzata sulla realizzazione dei nuovi terminal di Milano e Brescia, che complessivamente copriranno oltre 340mila mq. I nuovi terminal offriranno un’opportunità per migliorare la connettività della regione con le principali destinazioni italiane ed europee, contribuendo così alla crescita dell’interscambio modale delle merci. I lavori sono già in corso per un investimento di oltre 100 milioni di euro nel terminal di Milano Smistamento a Segrate, con l’obiettivo di completarli entro il 2026. Nel caso di Brescia, si prevede un investimento di oltre 60 milioni di euro e l’attivazione del terminal nel 2028. “Connessioni – ha specificato Sabrina De Filippische ci consentiranno di movimentare i flussi delle merci, in linea con lo sviluppo dei corridoi della rete europea TEN-T”.

Sabrina De Filippis: l’impegno verso la transizione ecologica

Nel corso del convegno, si è tenuta una tavola rotonda in cui sono stati coinvolti anche i rappresentanti delle istituzioni locali. Claudia Maria Terzi, Assessore alle Infrastrutture e Opere Pubbliche di Regione Lombardia, Paolo Fontana, consigliere delegato ai Lavori Pubblici, Strade e Viabilità della Provincia di Brescia, e Roberto Saccone, Presidente della Camera di Commercio di Brescia, hanno discusso lo stato dell’arte e le prospettive future dell’ambizioso progetto presentato da Sabrina De Filippis. Uno dei punti focali di attenzione è il terminale intermodale “La Piccola” che si estenderà su un’area di circa 103mila mq. Il terminale sarà dotato di attrezzature tecnologicamente avanzate per garantire i più alti standard di sicurezza ed efficienza, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Il potenziamento degli asset disponibili e l’integrazione modale svolgeranno un ruolo determinante nella transizione ecologica dell’economia globale. Il Polo Logistica del Gruppo FS si pone come uno dei principali attori in questa transizione, posizionandosi sempre più come un operatore di sistema per l’intera catena della logistica.