Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli

Gruppo Danieli, volano i ricavi grazie alla tecnologia sviluppata dalla realtà guidata da Gianpietro Benedetti

Nel bilancio 2022-2023, Gruppo Danieli registra 4,1 miliardi di ricavi con margine operativo lordo di 423,9 milioni: la tecnologia green del Gruppo dà i suoi frutti. Gianpietro Benedetti: nei prossimi due anni lavoreremo più serenamente, intanto ci concentriamo sulla decarbonizzazione della divisione Steel Making.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: la decarbonizzazione guida la nostra crescita

La tecnologia da “front runner” è alla base dei numeri in crescita nel bilancio di Gruppo Danieli. Descritta così anche dalla stampa giapponese, la tecnologia green del Gruppo di Buttrio ha fatto lievitare i ricavi, facendo raggiungere i 4,1 miliardi nel corso dell’anno fiscale giugno 2022 – giugno 2023. Il processo di decarbonizzazione avviato nella divisone Plant Making del Gruppo ha dunque avuto effetti notevoli sul bilancio. “Gli introiti per i forni elettrici destinati alle acciaierie hanno raggiunto il miliardo nel bilancio approvato. Un risultato straordinario – ha commentato l’AD Giacomo Mareschi Danieli – che potrà avere futuro proprio perché legato alla decarbonizzazione in atto”. USA, Cina e India detengono invece le prime tre posizioni. I risultati raggiunti hanno permesso al Presidente Gianpietro Benedetti di poter quindi affermare: “Nei prossimi due anni lavoreremo di più, ma più serenamente”.

Gianpietro Benedetti: 200 milioni di euro da CDP per gli investimenti nella divisione Steel Making

La divisione Plant Making del colosso friulano è affiancata dalla divisione Steel Making ed è a quest’ultima che sono destinati i 200 milioni di euro provenienti dalla Cassa depositi e prestiti. Il finanziamento servirà a sostenere gli investimenti legati alla decarbonizzazione e alla costruzione di una filiera integrata. La divisione degli acciai speciali ha un centro di ricerca in cui si studiano gli acciai del futuro e la realizzazione di acciai ‘personalizzati’ per i clienti. Solo negli ultimi dieci anni, il Gruppo guidato da Gianpietro Benedetti ha investito circa 250 milioni in ricerca e sviluppo. “Molta della tecnologia sviluppata è stata pensata per diminuire i costi di produzione, rivelandosi però in contemporanea efficace per l’abbattimento della produzione di C02”, ha affermato il Presidente.

Stefano Venier

Stefano Venier: Snam a OMC, la Med Energy Conference and Exhibition di Ravenna 

L’AD di Snam Stefano Venier: “Ravenna è la capitale italiana dell’energia, la “casa” della storia del gas e per questo anche incubatore di una parte importante del nostro percorso di decarbonizzazione”.

Stefano Venier

Snam: l’AD Stefano Venier a Ravenna per OMC, la Med Energy Conference and Exhibition

Ravenna, scrive l’AD di Snam Stefano Venier su LinkedIn, “è la capitale italiana dell’energia, la “casa” della storia del gas e per questo anche incubatore di una parte importante del nostro percorso di decarbonizzazione”. Intervenuto a Ravenna lo scorso 23 ottobre per l’anteprima al teatro Alighieri di OMC, la Med Energy Conference and Exhibition in programma dal 24 al 26 ottobre nella città romagnola, l’AD ha rimarcato il valore del percorso verso la decarbonizzazione che anche Snam ha intrapreso: “Oggi più che mai, non può prescindere dalla necessità di garantire sicurezza e diversificazione degli approvvigionamenti, e accessibilità agli stessi”. Stefano Venier, alla presenza, fra gli altri, delle istituzioni regionali e cittadine, ha parlato dei progetti in cui Snam è impegnata nel territorio: dalla nuova FSRU, la nave rigassificatrice che entrerà in esercizio entro la fine dell’anno prossimo, all’iniziativa con Eni per la cattura e lo stoccaggio della CO2 al largo della costa ravennate fino al raddoppio della dorsale adriatica, fondamentale anche per lo sviluppo dell’idrogeno.

Stefano Venier: Snam a Ravenna, il punto sui progetti che ci vedono direttamente coinvolti nel territorio

L’AD Stefano Venier nel post LinkedIn scritto in occasione della partecipazione a OMC, la Med Energy Conference and Exhibition, ha ribadito l’intenzione di Snam di “giocare una sorta di twin role nel percorso di decarbonizzazione”. Da un lato “usando la rete di trasporto per abilitare lo sviluppo di nuovi mercati e nuove filiere, come quella dell’idrogeno (per esempio con il SoutH2 Corridor che vedrà in Emilia-Romagna, a Minerbio, uno snodo cruciale per l’energia europea)”. Dall’altro lato “assieme ad Eni offrendo la CCS, soluzione capace di contenere l’impatto ambientale delle industrie hard-to-abate”. Il progetto in sviluppo al largo della costa ravennate permetterà infatti alle realtà energivore della Pianura Padana di avvalersi di soluzioni decarbonizzanti, come ha spiegato l’AD Stefano Venier: “Il posizionamento e la capacità di stoccaggio dell’hub CCS di Ravenna lo renderanno uno dei principali a livello continentale, rendendo l’Italia un Paese di riferimento per la decarbonizzazione del Sud Europa”.

Luca de Meo

Luca de Meo: “Elaborare strategia che permetta all’Europa di competere con americani e cinesi”

“Il tema di fondo sul lungo periodo non è solamente lo sbilanciamento sulle tasse d’importazione: è quello di fare una strategia che permetta all’Europa di giocare con le stesse regole di americani e cinesi e di posizionare la propria industria in questa transizione”: lo ha affermato Luca de Meo, CEO di Renault Group.

 Luca de Meo, CEO di Renault Group

Luca de Meo: “Necessaria una strategia europea sull’automobile, multe e regolamenti non sono sufficienti”

La sfida dell’industria automobilistica europea nell’era dell’elettrificazione è una questione complessa e richiede una strategia politica comune. Luca de Meo ha recentemente sottolineato l’importanza di una visione chiara per l’Europa in questa transizione. Secondo il CEO di Renault Group, alzare semplicemente le barriere doganali non basterà a proteggere l’industria europea dall’avanzata cinese e, a lungo termine, questa strategia darà luogo e inefficienza e snaturamenti nel mercato. È necessario creare un piano che permetta all’Europa di competere con gli Stati Uniti e la Cina e di posizionare l’industria europea in modo vantaggioso in questo cambiamento epocale. Luca de Meo ha sottolineato l’importanza di studiare le tecniche impiegate da Tesla e dall’industria cinese per alzare il livello della proposta elettrica.

Luca de Meo: la situazione dell’elettrico in Italia

Secondo Luca de Meo, la lentezza con cui il pubblico italiano si approccia alle automobili elettriche non dovrebbe sorprenderci: “È un processo classico, non mi sorprende per niente: in Europa le nuove tecnologie si sono sempre diffuse dal Nord al Sud. Tutti ci aspettiamo che l’Italia si agganci al treno il più velocemente possibile perché è un grande mercato, ma dipende da potere d’acquisto, infrastrutture e altri fattori. E poi il mercato dell’elettrico è molto sensibile agli incentivi: non è ancora un mercato naturale dettato solo dalla domanda dei clienti”. Il CEO di Renault Group ha sottolineato che, al momento, l’elettrico sembra essere rivolto più a una clientela ricca e dunque in grado di provvedere alle infrastrutture necessarie a mantenere una macchina elettrica, piuttosto che a una utenza di disponibilità economica media. In ogni caso, la transizione verso l’elettrico è un percorso inarrestabile: gli investimenti sono già divenuti troppo voluminosi. Il CEO ritiene dunque che la marca Renault riuscirà a rispettare il suo obiettivo: rendere la marca elettrica in Europa entro il 2030.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato Gruppo FS

Luigi Ferraris: “Con gli investimenti del Gruppo FS creiamo occupazione e crescita”

L’Alta velocità è il futuro delle infrastrutture ferroviarie in Italia e in Europa. Lo ha affermato Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS, al Meeting di Rimini, dove ha presentato il piano decennale che prevede investimenti per 125 miliardi di euro. Il manager ha anche illustrato gli effetti economici degli investimenti su PIL e occupazione, e i progetti per collegare le principali capitali europee con i treni Frecciarossa.

L'Amministratore Delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: il piano del Gruppo FS per l’Alta velocità in Italia e in Europa

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, ha presentato all’ultimo Meeting di Rimini il piano decennale per lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie in Italia e in Europa. Si tratta di un progetto ambizioso, che prevede investimenti per 125 miliardi di euro, di cui 25 miliardi provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e altre fonti di finanziamento pubblico. L’obiettivo primario è potenziare la rete ad Alta velocità, considerata dal Gruppo e dal suo AD come il futuro dell’infrastruttura ferroviaria europea. Attualmente solo Italia, Spagna e Francia possono contare su una rete AV integrata, con la Germania che invece si prepara ad investire ingenti risorse per colmare il gap. Ampliarla a livello europeo consentirebbe di collegare le principali capitali e Gruppo FS intende guidare questa evoluzione. Non a caso il piano prevede sia alcuni progetti per collegare l’Italia con altri Paesi europei, come ad esempio il Frecciarossa Milano-Monaco, che nuovi collegamenti nei Paesi d’Oltralpe come Parigi-Barcellona e Barcellona-Madrid.

L’impatto economico e sociale: il punto di Luigi Ferraris

Gruppo FS non ha solo una visione strategica per le infrastrutture ferroviarie, ma anche una consapevolezza degli effetti economici e sociali delle risorse messe in campo con il piano decennale. Nel suo intervento a Rimini, Luigi Ferraris ha infatti illustrato gli impatti positivi degli investimenti su PIL e occupazione, sia diretti che indiretti. Con 4.000 cantieri aperti da Nord a Sud e un valore complessivo di 50 miliardi di euro, gli interventi delle controllate Rfi (Rete ferroviaria italiana) e Anas (Azienda nazionale autonoma delle strade) incidono infatti per il 2% sul prodotto interno lordo italiano. Opere che coinvolgono, secondo i dati del Gruppo FS, tra i 200mila e i 300mila addetti ai lavori.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: focus su inflazione, energia e Rete TIM

L’intervista a Luca Dal Fabbro ha messo in luce importanti spunti su tematiche quali l’inflazione, la produzione di energia rinnovabile e il futuro dell’infrastruttura della Rete TIM. La visione del Presidente del Gruppo Iren.

Luca Dal Fabbro, dal 2022 Presidente di Iren

Luca Dal Fabbro: la natura dell’inflazione in Italia

L’inflazione in Italia, ha specificato Luca Dal Fabbro, ha radici diverse da quella negli Stati Uniti. Mentre negli USA è spesso legata al consumo, in Italia è guidata da fattori come il prezzo delle commodity. E ciò richiede un approccio diverso: “Non si può intervenire con la regolazione dei tassi, come vuole fare la Bce”, ha sottolineato il Presidente di Iren. L’aumento dei tassi di interesse non è la soluzione, poiché non ridurrebbe l’inflazione dovuta alle materie prime. La chiave, invece, sta nel lavorare sulle materie prime e nella produzione di energia rinnovabile così da ridurre i costi di importazione. Luca Dal Fabbro ha enfatizzato l’importanza di produrre energia rinnovabile in Italia come parte di “una politica di approvvigionamento strategica per prevenire eventuali crescite o l’innalzamento dei prezzi delle commodity, che saranno inevitabili”. Ha suggerito che l’Italia dovrebbe sfruttare al massimo l’energia solare, eolica e il biogas, con la possibilità di produrre oltre 10 miliardi di metri cubi di biogas all’anno. Tale produzione locale non solo ridurrebbe la dipendenza dalle importazioni ma contribuirebbe anche a contenere l’inflazione.

Luca Dal Fabbro: il futuro della Rete TIM

il Presidente Luca Dal Fabbro ha poi offerto una panoramica generale sul futuro della Rete TIM, come parte di una più ampia riflessione sulle infrastrutture strategiche. Sul tavolo c’è attualmente un’offerta congiunta che coinvolge la partecipazione dello Stato e un importante partner americano come Golden Power. Nel caso in cui l’assemblea accettasse l’offerta, si andrebbe verso la nascita di una nuova società. Al contrario, se l’offerta congiunta non dovesse essere accettata, si aprirebbero scenari diversi, tra cui la possibilità di un’Offerta Pubblica di Acquisto (OPA). In tale contesto, è fondamentale considerare attentamente i dettagli dell’accordo, poiché la Rete TIM è un’infrastruttura strategica per il Paese. Luca Dal Fabbro ha infine auspicato un maggiore coinvolgimento del Governo e delle istituzioni nella governance di queste reti che rappresentano per l’Italia un aspetto di rilevanza strategica.

Banca Generali logo

Investimenti sostenibili ESG in Banca Generali: inaugurata la mostra Time to Change 

Investimenti sostenibili ESG: Time to Change di Banca Generali nasce come progetto fotografico per approfondire il mondo della sostenibilità attraverso i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. L’iniziativa è approdata a Milano in Corso Vittorio Emanuele con una mostra che ospita le fotografie di Stefano Guindani.

Banca Generali

Banca Generali: la fotografia insieme agli investimenti sostenibili ESG

Banca Generali con Stefano Guindani per un progetto di grande rilevanza e sensibilizzazione sui progressi legati ai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. L’iniziativa è denominata Time to Change e mette in luce la questione sotto un punto di vista duplice: l’azione negativa dell’uomo sull’ambiente ma, al tempo stesso, anche le soluzioni realizzate negli anni puntando sulla sostenibilità e sull’innovazione, dimostrando quanto sia necessario invertire rotta. Tale impegno è allineato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, pietra angolare per le strategie connesse agli investimenti sostenibili ESG. In tale contesto, Banca Generali ha presentato a Milano la mostra fotografica del progetto, che illustra il percorso compiuto da Stefano Guindani in giro per il mondo: quasi due anni e mezzo di viaggio, ha evidenziato il fotografo durante la presentazione, con l’obiettivo di “raccontare a che punto siamo nel perseguire i 17 Obiettivi SDGs dell’Agenda ONU e sensibilizzare più persone possibili, motivo per cui una mostra aperta, diffusa e fruibile gratuitamente. Cercare davvero di sensibilizzare tutte le persone affinché ognuno di noi si senta in dovere di cominciare a far qualcosa per migliorare la situazione”.

Investimenti sostenibili ESG: Banca Generali, un messaggio di consapevolezza e speranza

Come sottolineato dal Vice Direttore Generale di Banca Generali Andrea Ragaini durante la presentazione, la mostra Time to Change è itinerante per amplificare la portata del progetto: un primo palcoscenico è stata la città di Venezia a settembre, per poi giungere a Milano a ottobre e successivamente in altre località per tutto il 2024. “Un modo per fotografare gli Obiettivi dell’Agenda ONU, i 17 Obiettivi di Sostenibilità”, ha dichiarato il Vice Direttore Generale di Banca Generali: “Quello che ci piaceva è fotografare ciò che ha fatto l’uomo in questi decenni, ma anche ciò che può fare nei decenni futuri per migliorare quello che è stato fatto in passato. Un messaggio di consapevolezza ma anche di grossa speranza verso il futuro”. L’iniziativa rientra in un progetto più ampio avviato dall’Istituto leader nel settore degli investimenti sostenibili ESG. Tra le attività in programma anche la raccolta delle fotografie in un volume, le cui vendite finanzieranno i progetti della Fondazione The Human Safety Net del Gruppo Generali: un contributo ulteriore, ad esempio, per il Progetto Esir e Aula 162, in collaborazione con la Croce Rossa e dedicato alla formazione e all’inserimento lavorativo delle persone rifugiate.

Wikiceo logo

Wikiceo: arriva il portale con le biografie aggiornate dei top manager

Wikiceo è il portale di riferimento per esplorare il mondo manageriale italiano, con approfondimenti e profili dettagliati sui principali leader aziendali. L’obiettivo è condividere informazioni accessibili a tutti, contribuendo a diffondere la conoscenza e ispirare il talento imprenditoriale.

Wikiceo

Wikiceo: le biografie dei top manager

Storie di successo, profili, strategie aziendali: questo e altro su Wikiceo, il nuovo portale dedicato al settore manageriale italiano. Una finestra sul mondo del management che mette in luce i profili dei principali leader e imprenditori del Paese. La piattaforma, strutturata in pieno stile Wikipedia, offre accesso gratuito e aperto sull’intero portale, con possibilità di aggiungere informazioni o suggerimenti tramite il form “Contatti”. Disponibile anche l’inserimento di top manager italiani per proporne la pubblicazione: anche in questo caso il punto di partenza è il form “Contatti”. Come specifica il sito in homepage, è possibile condividere i contenuti di Wikiceo su altri siti web a condizione che venga inserito un link diretto al portale. Non è possibile copiare su altri siti i contenuti presenti sulla piattaforma.

Le sezioni e la struttura di Wikiceo

Wikiceo mette a disposizione una sezione specifica dedicata ai CEO, presentando i profili dettagliati dei leader del settore imprenditoriale. Sono presenti inoltre approfondimenti sulla nascita dell’industria in Italia, sui precursori dell’imprenditoria nel Paese e sui primi imprenditori moderni. Wikiceo propone anche una sezione speciale dedicata ai top manager di sempre, ovvero persone che hanno lasciato un’impronta significativa nella storia e nell’attività imprenditoriale italiana, contribuendo a elevare il Paese a livello internazionale. Il progetto fa leva sullo stile aggregante di Wikipedia: il portale è infatti basato su MediaWiki, software molto diffuso online per raccogliere e organizzare contenuti mettendoli a disposizione di tutti. MediaWiki è multilingue, open source, gratuito e personalizzabile.

Vincenzo Sanasi D'Arpe

Nominato il CdA di Consap: confermato l’AD Vincenzo Sanasi d’Arpe

Consap ha approvato il bilancio di esercizio 2022 e nominato il Consiglio di Amministrazione. Vincenzo Sanasi d’Arpe viene confermato come Amministratore Delegato, mentre il ruolo di Presidente viene affidato a Sestino Giacomoni.

Vincenzo Sanasi d'Arpe

Vincenzo Sanasi d’Arpe al secondo mandato come AD di Consap

Consap, la Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022 e ha eletto il Consiglio di Amministrazione in carica per il triennio 2023-2025. Tra le conferme, quella di Vincenzo Sanasi d’Arpe come Amministratore Delegato, il quale continuerà dunque a guidare la società per un secondo mandato. Sestino Giacomoni è invece stato nominato come Presidente di Consap e lavorerà con il supporto degli altri componenti eletti del CdA: Francesca Ceruti, Silvia Triggiani e Antonio Zennaro. Nel corso dell’assemblea è stato inoltre nominato il Collegio Sindacale che sarà presieduto da Angela Affinito e composto dai Sindaci Giovanni De Summa, Silvio Salini, Giuseppe Farese e Cinzia Vincenzi.

Vincenzo Sanasi d’Arpe tra i maggiori esperti di amministrazione straordinaria delle grandi imprese

Vincenzo Sanasi d’Arpe è avvocato cassazionista, docente e dirigente pubblico. È considerato tra i maggiori esperti italiani in materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi. Dal 2020 guida Consap S.p.A. in qualità di Amministratore Delegato. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Modena e formatosi sul piano manageriale all’interno di Honeywell Information System Italia, Vincenzo Sanasi d’Arpe è stato Vicepresidente e Amministratore Delegato del Consorzio S.a.s.t.ca e ha collaborato con l’ex Presidente del Consiglio Emilio Colombo come consigliere in tema di società a partecipazione statale. È docente di Diritto dell’Economia all’Università degli Studi di Roma La Sapienza e titolare della cattedra di Controlli pubblici sulle crisi di impresa all’Università degli Studi di Roma Guglielmo Marconi. Dal 2017 è inoltre Presidente del World Food Programme Italia.

Maurizio Rota: 2023 positivo per il turismo italiano, necessari interventi su costi e sicurezza

Secondo un’analisi dell’Osservatorio Internazionale di True Italian Experience, i turisti considerano l’Italia una meta costosa e insicura ma non riescono comunque a rinunciare al suo fascino. Il Vice Presidente e AD dell’hub digitale Maurizio Rota: “Questi dati confermano il grande potenziale del nostro Paese”.

Maurizio Rota, AD True Italian Experience

I risultati dell’analisi condotta dall’Osservatorio dell’hub digitale guidato da Maurizio Rota

Troppo cara e poco sicura: è così che percepiscono l’Italia i turisti che vengono a visitarla, secondo un’analisi condotta dall’Osservatorio Internazionale di True Italian Experience. Guidato dal Vice Presidente e AD Maurizio Rota, l’hub digitale effettua degli studi periodici sull’appeal del Bel Paese nel mondo. Secondo il rapporto, l’84% degli stranieri ritiene che l’Italia sia molto cara e più della metà dei vacanzieri la considera una destinazione non sempre sicura, specialmente di sera. Continuano invece ad essere apprezzatissimi il cibo e il vino, che si aggiudicano un 97% di gradimento. Molto bene anche la cultura, le bellezze naturalistiche e l’ospitalità che nel complesso continuano nonostante tutto ad attirare tantissimi turisti. È Roma la città italiana più apprezzata (quest’anno si è registrato un incremento del numero di turisti stranieri del +5,1%), seguono Firenze e Venezia. Tra le regioni boom di presenze in Puglia, Toscana e Trentino Alto Adige, mentre la Costiera Amalfitana è in cima alla lista delle località balneari, seguita da Salento e Costa Smeralda. Sono soprattutto gli americani a visitare il nostro Paese, con una buona percentuale anche di tedeschi, francesi, spagnoli e canadesi.

Il commento del Vice Presidente e AD di True Italian Experience Maurizio Rota

Nonostante le ombre emerse dal rapporto relative ai costi elevati dei servizi turistici e alla poca sicurezza riscontrata, quello che viene fuori dall’analisi è un quadro positivo per il turismo italiano. Il 68% dei turisti dichiara che tornerebbe di nuovo in Italia e il 58% annuncia di voler programmare un soggiorno a lunga permanenza già entro i prossimi tre anni. “Questi dati confermano il grande potenziale del nostro Paese che continua a soddisfare il desiderio di esperienze da parte dei turisti”, sottolinea il Vice Presidente e AD di True Italian Experience Maurizio Rota. “L’analisi condotta da True Italian Experience, grazie al suo Osservatorio permanente che utilizza una tecnologia innovativa in grado di vagliare oltre 25 milioni di fonti web, 88 piattaforme di social network e oltre 120mila testate media, permette una radiografia dettagliata della stagione turistica appena conclusa e consente di dare indicazioni utili per uno sviluppo ottimale del settore”, prosegue l’AD. Poi avverte: “Non bisogna trascurare le indicazioni sull’aumento dei prezzi e sulla sicurezza del territorio, fronti sui quali è necessario trovare soluzioni”.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato Gruppo FS

Gruppo FS, l’AD Luigi Ferraris annuncia grandi investimenti: “200 miliardi per ridurre divario tra nord e sud”

Il servizio del Gruppo FS è “basato sulla qualità, in grado di far fronte alle aspettative di crescita ma tenendo conto del rispetto del delicato equilibrio paesaggistico e ambientale, parte del sorprendente patrimonio italiano”: lo ha affermato l’AD Luigi Ferraris alla International Business Exchange Conference.

 Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: “Gruppo FS primo appaltatore del Paese

L’AD del Gruppo FS, Luigi Ferraris, ha preso parte al convegno International Business Exchange Conference organizzato da Newest Corporation a New York. In questa occasione, ha annunciato che il Gruppo riceverà ben 26 miliardi di euro nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ossia il finanziamento più ingente in Italia. “La nostra azienda è il più grande appaltatore del Paese”, ha concluso l’AD nel suo intervento. Gruppo FS si accinge infatti a ricoprire un ruolo strategico nel potenziamento della mobilità italiana: Luigi Ferraris ha anticipato importanti piani per ridurre il divario tra Settentrione e Meridione nell’ambito dei trasporti, oltreché a collegare infrastrutture strategiche come aeroporti, stazioni, terminal merci e porti navali.

Luigi Ferraris: 200 miliardi per rivoluzionare la mobilità su rotaie in Italia

26 miliardi che rappresentano poco più di un decimo degli investimenti totali che Gruppo FS si accinge a investire nei prossimi dieci anni, con un effetto sul PIL stimato al 2%. L’AD Luigi Ferraris ha annunciato obiettivi ambiziosissimi per questo corposo portfolio di investimenti: il raddoppiamento della quota di merci che viaggia su rotaie, e l’aumento del 20% della capacità di trasporto. Nel complesso, Gruppo FS investirà 180 miliardi nel Polo Infrastrutture, 18 miliardi nel Polo Passeggeri e 3 miliardi nel Polo Logistica. I nuovi progetti di costruzione delle infrastrutture, secondo Luigi Ferraris, si atterranno a rigidi parametri in modo da rispettare la ricchezza paesaggistica del Paese, che rappresenta una delle maggiori spinte per il turismo.