Luigi Ferraris protagonista di un’intervista per la rubrica “Soul” di “TV2000”: le origini del Top Manager, la vision e gli obiettivi oggi alla guida del Gruppo FS.

Luigi Ferraris: Gruppo FS, trasporti e connessione per il Paese

Figlio di un maresciallo dei carabinieri e nipote di ferrovieri, Luigi Ferraris ha avuto a che fare fin da piccolo con i concetti di spostamento, mobilità e trasporti. Elementi presenti anche durante gli studi, a partire dalle medie fino ad arrivare all’università e al resto della carriera. L’AD ne ha parlato in un’ampia intervista condotta da Monica Mondo di “TV2000” e andata in onda per la rubrica “Soul”: occasione che, iniziando dagli esordi, è giunta fino al presente professionale del Top Manager, caratterizzato dai progetti che guidano Gruppo FS verso la crescita nel settore mondiale dei trasporti. “Quando ero bambino, i comandanti di stazione si spostavano con una certa frequenza”, racconta nell’intervista: “Sono nato a Legnano, dove papà era brigadiere e non ancora maresciallo. Poi ha fatto la sua carriera e abbiamo girato un po’ di posti tra Lombardia, Liguria e Piemonte, finché siamo approdati a Portofino nel 1990”. Da Portofino, dove è cresciuto, l’AD Luigi Ferraris ha sperimentato la vita da pendolare, con treni, viaggi e coincidenze per spostarsi: una realtà che rappresenta oggi parte delle sfide a cui Gruppo FS è chiamato a rispondere. Come raccontato a “Soul”, diverse cose sono cambiate rispetto ai viaggi in treno “quando c’erano le tendine e c’era la terza classe”: ciò che rimane immutato, tuttavia, è la grande voglia di contribuire alla mobilità e alla connessione del Paese.  

Luigi Ferraris: competenze, assunzioni e digitale, il modello del Gruppo FS

Nell’intervista, Luigi Ferraris ha focalizzato anche alcuni elementi che danno forma alla strategia del Gruppo FS: una vision che pone in rilievo il capitale umano, con un’attenzione particolare alla capitalizzazione delle competenze. Nuove assunzioni, pertanto, e “percorsi di ingresso per spiegare ai giovani cosa stiamo facendo”, ha evidenziato l’AD, sottolineando l’importanza di “aver fatto un Piano Industriale non solo per l’azienda evidentemente, perché dà visibilità su quel che accadrà da qui ai prossimi dieci anni, cioè dove ci porterà tutto quello che stiamo facendo”. Questo è significativo perché “va spiegato alla comunità, ai passeggeri e ai nostri stakeholder dove andiamo a fare gli investimenti”. Ne deriva, per i nuovi assunti, “una base informativa importante, perché un giovane che entra in una grande azienda vuole sapere dove questa sta andando. Ci deve essere un minimo di pianificazione”. Dove sta andando Gruppo FS, dunque? Come sottolineato, l’obiettivo è “diventare un operatore multimodale con un respiro europeo e una forte radice italiana, dove dobbiamo fare il grosso dei nostri investimenti”. Italia che, “se pensiamo alla logistica, è facilmente immaginabile che diventerà – già lo è per certi versi ma dovrà essere rafforzato – l’hub logistico del Mediterraneo. Abbiamo tanti porti in ingresso, la ferrovia deve prendere le merci quando arrivano nei porti e velocemente portarle alle destinazioni finali”. In tale percorso verso il futuro, anche il digitale avrà un ruolo di primo piano: Gruppo FS “ha e deve avere l’ambizione di farsi parte promotrice e di costituire piattaforme digitali: è essenziale avere delle piattaforme comuni a cui poter fare agganciare tutti i vari operatori”, così Luigi Ferraris in conclusione.

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