Serenissima Ristorazione

Materie prime locali, tecnologia e formazione: così Serenissima Ristorazione investe nel Sud

Dai primi appalti in Sicilia al centro tecnologico del Cardarelli di Napoli: panoramica sull’evoluzione di Serenissima Ristorazione e delle sue attività nelle regioni del Sud Italia. 

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione, i risultati dello sviluppo strategico che ha coinvolto il Sud

Circa 8 milioni di pasti all’anno, oltre 1.500 dipendenti e 15 milioni di euro investiti sul territorio. Sono i numeri raggiunti da Serenissima Ristorazione in meno di dieci anni di presenza nelle regioni del Sud Italia. La realtà veneta, tra i principali leader nei servizi di ristorazione socio-sanitaria, scolastica, commerciale e aziendale, ha concentrato le sue attività inizialmente nelle regioni del Nord, arrivando nel Mezzogiorno solo nel 2016 grazie ai primi appalti vinti in Sicilia e Campania, che hanno portato all’apertura della filiale Area Sud Italia ad Avellino guidata dal Direttore Maurizio Palumbo. Da allora Serenissima Ristorazione è riuscita a espandersi rapidamente, arrivando a servire capillarmente le regioni di Basilicata e Campania anche nell’ambito della ristorazione scolastica, alle quali si sono poi aggiunte Puglia e Sicilia, regioni in cui l’azienda oggi offre servizi di ristorazione aziendale e commerciale. Fiore all’occhiello il centro di produzione dei pasti sorto presso l’Azienda Ospedaliera “Antonio Cardarelli” di Napoli, uno dei primi ad adottare l’innovativo metodo “Cook&Chill” che garantisce un’elevata qualità nutrizionale e organolettica dei cibi, minori rischi e ridotto spreco di materie prime.

Sostenibilità e formazione i punti di forza di Serenissima Ristorazione

Il successo del metodo targato Serenissima Ristorazione è stato tale da essere introdotto anche dall’ASL Na1 Centro che ha costruito un nuovo centro tecnologico per il confezionamento dei vassoi personalizzati presso i locali cucina dell’Ospedale del Mare: oltre a servire i reparti del nosocomio, il centro serve tutte le altre strutture territoriali afferenti all’Azienda Sanitaria Locale. L’innovazione non è tuttavia l’unico punto di forza dell’offerta di Serenissima Ristorazione, che attraverso la promozione di prodotti alimentari locali e biologici e la particolare attenzione alla sostenibilità ambientale è in grado di valorizzare le caratteristiche peculiari e rispondere alle specifiche esigenze dei territori: “Per Serenissima Ristorazione la sostenibilità è la stella polare che ci indica il cammino e che seguiamo costantemente – ha dichiarato il Direttore di Filale Area Sud Maurizio Palumbo – non solo in termini ambientali, ma anche nel rispetto dei diritti dei lavoratori che noi consideriamo delle risorse indispensabili formando un team di successo che sia altamente motivato e valorizzato”. Gli oltre 1.500 dipendenti impiegati nel Sud Italia vengono costantemente formati grazie a specifici corsi dedicati, mentre gli standard elevati vengono assicurati dal quotidiano confronto con gli ispettori di Area e con le realtà servite: “La qualità del nostro lavoro e del cibo che offriamo oltre al rispetto delle normative e della Pubblica Amministrazione viene prima di tutto – sottolinea Maurizio Palumbo – Per questo motivo abbiamo intenzione di continuare a investire per attestarci su standard di livello sempre più alto”.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: la vision dello Studio Legale Mascetti nelle parole del fondatore

Andrea Mascetti: “Ogni giorno ci poniamo la domanda di come declinare il nostro lavoro di professionisti del Diritto con le aspettative e gli interessi dei nostri clienti, in un contesto in cui la complessità normativa e la velocità dei tempi di reazione sembrano non concedere tregua”.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: Studio Legale Mascetti, la multidisciplinarietà delle competenze e gli altri punti di forza

L’avvocato Andrea Mascetti, fondatore e titolare dello Studio Legale Mascetti, l’annovera a ragione tra i traguardi raggiunti lo scorso anno: l’apertura di una nuova sede a Milano, insieme alla storica di Varese, impreziosisce l’importante storia che lo Studio ha saputo costruirsi nel tempo. Ma alla base, come spiega l’avvocato in un’editoriale sul sito dello Studio Legale che è stato rinnovato lo scorso anno, resta il forte impegno dei professionisti che vi lavorano ogni giorno declinando le loro competenze e l’esperienza “con le aspettative e gli interessi dei nostri clienti, in un contesto in cui la complessità normativa e la velocità dei tempi di reazione sembrano non concedere tregua”. Fondato da Andrea Mascetti nel 2004, lo Studio Legale Mascetti opere in diverse aree, molte delle quali di particolare interesse per l’opinione pubblica: la web reputation, il diritto ambientale ma anche la normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti (Legge 231), partenariato pubblico-privato per citarne solo alcune.

Il profilo dell’avvocato Andrea Mascetti: formazione e percorso professionale

Laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano, Andrea Mascetti è iscritto all’ordine degli avvocati di Varese. Inizialmente opera all’interno dello Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young: nel 2004 dà vita allo Studio Legale Mascetti. Nel corso della sua carriera ha lavorato sia come consulente che in qualità di processualista: in materia di diritto amministrativo ha svolto attività difensiva avanti ai TAR e al Consiglio di Stato. Fornisce inoltre consulenza stragiudiziale per enti pubblici, società commerciali e privati in materia di appalti e contratti pubblici, concessioni, partenariato pubblico-privato, urbanistica ed edilizia. È sindaco all’interno di diversi collegi sindacali e membro di Consigli di Amministrazione di banche e società commerciali in Italia e all’estero. Bibliofilo appassionato e animatore di iniziative culturali, dal 2022 Andrea Mascetti siede nell’Advisory Board di Valore Italia, Centro Internazionale di Formazione e Ricerca per il Restauro e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale.

Municipia S.p.A.: innovazione digitale, le chiavi per un’evoluzione smart delle città

Municipia S.p.A.: una strategia “smart city” per avere successo non può prescindere dalla condivisione di dati e obiettivi fra Comuni, altri enti pubblici, privati e cittadini.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: smart cities, interoperabilità dei dati e condivisione di obiettivi sono fondamentali

L’agenda di una città intelligente, come sostiene il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani, deve ruotare attorno al concetto di innovazione ma anche di inclusività: la società del Gruppo Engineering, attiva in tutto il Paese al fianco di Comuni di ogni dimensione nell’implementazione di progetti di digital transformation, ha modo di sperimentare quotidianamente come una strategia “smart city”, per dirsi efficace, non possa prescindere da processi di coinvolgimento, condivisione di informazioni e obiettivi fra gli enti pubblici e i soggetti privati del territorio e i cittadini. “Questo perché, se un’amministrazione comunale vuole che le azioni messe in campo incidano positivamente sulla vita della popolazione deve rivolgersi in primis a chi davvero vive la città ogni giorno”, spiega il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani prendendo ad esempio quanto fatto a San Antonio, in Texas. La città ha basato la strategia di trasformazione in smart city sulla condivisione dei dati tra dipartimenti ed enti e sulla raccolta di un costante feedback dai propri residenti: “Il punto di forza del progetto è di raggiungere tutta la comunità, compresa quella delle aree svantaggiate, attraverso un’operazione capillare di coinvolgimento”.   

Municipia S.p.A.: il digitale è la chiave per portare la gestione dei servizi pubblici locali verso una nuova efficienza

Il valore aggiunto di Municipia S.p.A. per i Comuni di ogni dimensione che affianca nello sviluppo di progetti di digital transformation è nelle parole del presidente Stefano De Capitani: “La digitalizzazione e la condivisione dei dati abilitano la possibilità di proiettare la gestione pubblica verso una più ampia dimensione di efficienza”. Promuovere l’interoperabilità e il flusso dei dati fra i diversi livelli di governo locale e fra questi e i cittadini e le varie realtà territoriali è fondamentale nell’ottica di fornire servizi coerenti alle specifiche esigenze: “Si tratta di mettere in atto procedure digitali end-to-end capaci di semplificare e rendere sempre più soddisfacente la gestione del territorio dando un ruolo attivo di interconnessione ai vari interpreti”, osserva il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani sottolineandone il ruolo-chiave nella trasformazione digitale delle città.

Giampiero Catone

Giampiero Catone: scelte concrete per rilanciare occupazione e sviluppo

Il futuro dell’occupazione in Italia è al centro del dibattito politico ed economico. La sfida del lavoro è cruciale per la crescita del Paese, per il benessere diffuso e per la prevenzione di “una bomba sociale che continuiamo a ignorare”. Ne parla Giampiero Catone nel suo editoriale pubblicato su “La Discussione”.

 Giampiero Catone

Giampiero Catone: utilizzare i fondi in arrivo per creare nuova occupazione

Per far sì che l’occupazione possa aumentare, scrive Giampiero Catone, non basta incentivare e concedere sgravi fiscali solo a chi assume, occorre creare le condizioni per inserire nel tessuto produttivo non solo le mansioni tradizionali ma anche le nuove professionalità, compresi giovani e donne. In tal senso, il recente annuncio dell’arrivo di 28,6 miliardi di euro complessivi per finanziare 21 programmi regionali e sei programmi nazionali, di cui 14,81 di risorse europee e 13,83 miliardi di cofinanziamento nazionale, rappresenta una grande opportunità per investire nel futuro dell’occupazione. In particolare, i giovani e le donne saranno i protagonisti del maxi piano. Per promuovere l’occupazione giovanile, il Governo sta lavorando su politiche attive e nuovi assunti, ad esempio attraverso la decontribuzione per gli under 36. Tuttavia, ricorda Giampiero Catone, non basta incentivare le imprese, occorre garantire anche salari soddisfacenti ai giovani e alle donne, che rappresentano una quota significativa dei NEET, ovvero giovani che non sono né studenti né lavoratori.

Giampiero Catone: “Agire e dare segni chiari e concreti alle imprese

Secondo le rilevazioni elaborate dalla Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro su dati Unioncamere, ricorda Giampiero Catone, il mercato italiano a fine 2022 aveva bisogno in media di 238mila laureati e 335mila diplomati secondari. Rappresentano i due terzi del fabbisogno complessivo. A questi si aggiungerebbero 130mila diplomati delle scuole di formazione professionale. Tuttavia, mancano ancora 47mila laureati ogni anno e il 40% dei diplomati richiesti dalle scuole di formazione professionale. “C’è ora da sperare che si sappiano utilizzare i fondi in arrivo per creare nuova occupazione, che si dia alle imprese la possibilità di assumere e potenziare gli organici con sgravi e incentivi ad hoc per i neo assunti. Il tempo delle decisioni incalza, non basta fare convegni e annunci”, conclude Giampiero Catone sottolineando che “è giunto il momento di agire e di dare segni chiari e concreti alle imprese che vogliono ampliare l’organico ai giovani che cercano un inserimento e riconoscimento sociale ed economico”.

Gianni Lettieri

Deloitte certifica il bilancio 2022 di Atitech: il commento di Gianni Lettieri

Aumento dei dipendenti e taglio dei consumi di energia elettrica le voci più rilevanti. L’annuncio di Gianni Lettieri: entro i prossimi 3-5 anni pronti a intervenire su motori e componenti. 

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: Atitech, bilancio 2022 e sfide future

Atitech, MRO leader nel mercato EMEA, ha ottenuto il certificato Deloitte per il bilancio economico 2022. Per la società internazionale di consulenza, l’azienda guidata da Gianni Lettieri ha registrato numeri positivi e in linea con la ripresa post-Covid del settore del trasporto aereo. Merito soprattutto dell’acquisizione dell’ex ramo di manutenzione Alitalia, che con il passaggio dell’hub di Fiumicino e dei suoi lavoratori ha permesso ad Atitech di raggiungere quota 1.380 dipendenti, integrare l’assistenza di linea e prendere in gestione numerosi e strategici poli esteri, tra cui Washington, Buenos Aires, Tel Aviv, Casablanca e Osaka. “Il prossimo passo – ha dichiarato il Presidente di Atitech Gianni Lettieriè intervenire su motori e sui componenti. Ci vorranno dai tre a cinque anni”. Lo step successivo dell’ambizioso progetto del polo nazionale della manutenzione prevede infatti anche l’acquisizione di Ams (Aitalia Maintenance Systems), azienda di Fiumicino specializzata nella manutenzione dei motori.

Gianni Lettieri: Atitech protagonista della due giorni di Dubai

Migliorate le performance anche sotto il profilo dell’efficienza energetica. Secondo il bilancio certificato da Deloitte, la MRO di Gianni Lettieri ha investito nella sostenibilità installando 4.240 pannelli solari sui suoi stabilimenti e riducendo del 32% il consumo di energia elettrica rispetto al 2021. Atitech ha inoltre garantito la sicurezza dei suoi dipendenti, senza registrare incidenti gravi o fatali. Sul fronte del welfare aziendale è stato assicurato anche un fondo da 500mila euro per coprire i costi di avviamento professionale e imprenditoriale dei figli dei dipendenti. Un modello di eccellenza che Gianni Lettieri intende esportare a livello globale, come emerge dalla partecipazione di Atitech al salone internazionale “MRO Middle East Dubai” tenutasi a inizio marzo: “Siamo pronti a rafforzare le nostre partnership commerciali e
orgogliosi di mostrare le eccellenze della nostra azienda
”, si legge in una nota diffusa su LinkedIn.

Gruppo FS

Sicurezza nelle stazioni: Gruppo FS presenta FS Security

Gruppo FS si prepara ad aumentare la presenza di addetti alla vigilanza negli scali ferroviari e a bordo dei treni. Luigi Ferraris: “Nel prossimo triennio importante piano di assunzioni”.

Gruppo FS

Luigi Ferraris (Gruppo FS): 1.000 addetti alla vigilanza in più per le stazioni ferroviarie italiane

Si chiama FS Security la nuova società nata in seno al Gruppo FS con l’obiettivo di assicurare maggiore presidio degli scali ferroviari e aumentare la sicurezza all’interno delle stazioni italiane. Frutto della fusione tra la Protezione aziendale di Rete Ferroviaria Italiana, incaricata di presidiare le stazioni, e quella di Trenitalia, che al contrario ha libertà sui treni ma non a terra, FS Security garantirà una maggiore percezione di sicurezza con effetti sia dal punto di vista sociale che commerciale, oltre a consentire un incremento dell’afflusso di passeggeri nelle ore serali. L’iniziativa del Gruppo FS nasce a seguito di una survey condotta tra i passeggeri che ha evidenziato la necessità di aumentare il numero di presidi soprattutto nelle stazioni più piccole e nelle tratte locali. A spiegarlo l’Amministratore Delegato Luigi Ferraris: “All’interno di Ferrovie esistevano già strutture di Protezione aziendale, abbiamo persone non armate a difesa dei nostri asset e a servizio dei passeggeri, a terra o a bordo treno – ha detto il manager in un’intervista rilasciata a “Il Tempo” – Ma sono poche. In Olanda ci sono 28 addetti alla security ogni 100 chilometri di linea ferroviaria, in Belgio 19 e in Italia solo otto”. Non è un caso che la nascita di FS Security si accompagni ad un imponente piano di assunzione, con la società che nel prossimo triennio assumerà 1.000 addetti alla vigilanza in più.

Gruppo FS: i dettagli del nuovo piano sulla sicurezza

FS Security si occuperà non solo della sicurezza di stazioni e treni passeggeri ma si estenderà anche al settore della logistica e offrirà i suoi servizi a tutte le società del Gruppo FS, che tra gli obiettivi del Piano Industriale prevede anche l’aumento del 20% della capacità di trasporto e il raddoppio delle merci trasportate su rotaia. “Avremo bisogno di piattaforme di logistica multimodale con aree di stoccaggio che dovranno essere presidiate – sottolinea Luigi FerrarisÈ chiaro che ci dobbiamo attrezzare per avere una rete di controllo dei nostri asset basata su uomini, ma soprattutto su tecnologie e attraverso una stretta collaborazione con le forze dell’ordine e con le aziende di vigilanza privata che già oggi ci seguono. Più in generale sistematizzando le informazioni e i presidi che abbiamo”. Per i 1.000 addetti che il Gruppo intende reclutare da qui al 2026 previsti formazione e aggiornamento continui in un’Academy che sorgerà a Milano Rogoredo. Attualmente Gruppo FS è al lavoro anche per realizzare a Roma Termini una Sala di Controllo nazionale che elaborerà le informazioni delle videocamere presenti nelle 2.200 stazioni in sinergia con le forze dell’ordine.

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Investimenti sostenibili ESG: il 9,8% di Mainstreet Partners acquisito da Banca Generali

Banca Generali accelera nella strategia del Piano Industriale 2022-2024 consolidando la sua leadership nel settore degli investimenti sostenibili ESG: focus sull’operazione che ha condotto all’acquisizione del 9,8% di Mainstreet Partners.

Banca Generali

Investimenti sostenibili ESG sempre più al centro delle attività di Banca Generali

Banca Generali, Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG, ha reso nota l’avvenuta acquisizione del 9,8% della società londinese Mainstreet Partners, specializzata nel rating e advisory ESG. Si delinea così un nuovo passo per l’Istituto guidato dall’AD Gian Maria Mossa verso gli obiettivi strategici del Piano Industriale 2022-2024 e, parallelamente, per consolidare il proprio posizionamento nel settore dello sviluppo sostenibile. Nell’ambito dell’operazione, l’ingresso di Banca Generali nel capitale di Mainstreet Partners fa seguito al perfezionamento dell’acquisizione di una quota di maggioranza, pari al 65%, da parte della piattaforma WealthTech Allfunds, operazione che ha rafforzato la partnership di competenze e servizi tra i diversi azionisti in campo. Una nota pubblicata dall’Istituto ha inoltre evidenziato come il management team di Mainstreet Partners, guidato dal CEO Rodolfo Fracassi, rimarrà azionista della società con una quota del 25%.

Investimenti sostenibili ESG in Banca Generali: le dichiarazioni dell’AD Gian Maria Mossa sull’operazione

Banca Generali prosegue così in un percorso di sostenibilità che, negli anni, ha reso l’Istituto una realtà leader nel settore degli investimenti sostenibili ESG. Attività che, già dal 2019, hanno coinvolto Mainstreet Partners nella creazione della prima piattaforma in Italia per la selezione di soluzioni ESG in base al contributo dato agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU. “Siamo stati tra i primi nel mercato italiano a credere nell’opportunità di un accurato scoring ESG per i portafogli e alle competenze dei servizi offerti da Mainstreet Partners da affiancare al nostro modello di consulenza”, così l’AD Gian Maria Mossa: “L’analisi degli investimenti sostenibili ha fatto progressi enormi rispetto ai primi passi mossi insieme quattro anni fa”, ha aggiunto, “quando presentammo il nostro innovativo progetto di piattaforma profilata sulla base delle preferenze dei clienti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU”. In tal senso, l’impegno è ora proseguire con investimenti sostenibili ESG sempre più in linea con obiettivi di sostenibilità e innovazione. L’operazione in Mainstreet Partners favorisce, ad esempio, sinergie più strette nell’analisi e nel rating delle strategie ESG, ampliando la ESG value proposition, oltre a garantire un accesso diretto ai servizi di Allfunds-Mainstreet Partners. Non da ultimo, Banca Generali accelera verso il target del 40% di prodotti ESG sul totale delle soluzioni gestite al 2024.

Da Terna 21 miliardi per favorire la transizione energetica del Paese

Riflettori accesi sull’innovativa rete “Hypergrid”. Record di investimenti, i più alti di sempre nella storia di Terna, che punta a rinforzare le dorsali tra Sud e Nord e migliorare l’efficienza e la resilienza del sistema elettrico.

Terna

Piano di Sviluppo 2023 di Terna: obiettivi e novità

Terna ha presentato lo scorso 15 marzo il suo nuovo Piano di Sviluppo 2023 per la rete elettrica nazionale. Oltre 21 miliardi di euro nei prossimi dieci anni per abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi europei del pacchetto “Fit-for-55”. A illustrare il piano durante la conferenza stampa tenutasi a Roma l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Donnarumma e la Presidente Valentina Bosetti. Presenti all’evento anche il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e il Presidente di ARERA Stefano Besseghini. Il Piano, che rispetto alla precedente edizione contempla un aumento del 17% degli investimenti, “i più alti mai previsti da Terna”, si pone come obiettivo la decarbonizzazione e la sicurezza energetica del Paese. Piena integrazione delle rinnovabili, sviluppo delle interconnessioni con l’estero e digitalizzazione i punti cardine della strategia, che punta a ridurre la dipendenza dalle fonti di approvvigionamento estere e a rendere il sistema elettrico italiano sempre più sostenibile. Protagonista indiscusso del nuovo Piano di Sviluppo è il progetto “Hypergrid”, con Terna che ha pianificato un’imponente operazione di ammodernamento e sviluppo delle dorsali elettriche.

Terna, i dettagli del progetto “Hypergrid”: 5 nuove dorsali elettriche in corrente continua

Presentata in concomitanza con il nuovo Piano, la rete “Hypergrid” è un progetto innovativo sviluppato da Terna che prevede la realizzazione di collegamenti marini e arerei in corrente continua ad alta tensione (HVDC). Interventi per 11 miliardi di euro che consentiranno di raddoppiare la capacità di scambio tra le zone del Paese, comprese le isole, passando da oltre 30 GW e aumentando così il livello di sicurezza e resilienza del sistema elettrico. 5 le dorsali interessate dalla nuova tecnologia, più efficace e competitiva nei costi, che coinvolgeranno i territori della penisola da Nord, dove al momento c’è maggiore domanda di energia elettrica, a Sud, che si distingue invece per la produzione da fonti rinnovabili. Prevista nell’arco del Piano anche l’entrata in esercizio di opere di interesse nazionale, tra le quali spiccano il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link, mentre vengono confermate le nuove e strategiche interconnessioni con l’estero, come il collegamento sottomarino con la Tunisia e il Sa.Co.I.3 tra Sardegna e Corsica. “Mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé – ha commentato l’AD e DG di Terna Stefano DonnarummaLe fonti rinnovabili rappresentano il nostro petrolio: abilitarne la diffusione e l’integrazione fa parte della nostra missione di registi del sistema elettrico e sarà determinante per la sicurezza energetica del nostro Paese”.

Federico Motta Editore

La canzone italiana tra storia e attualità: l’articolo di Federico Motta Editore

L’edizione del Festival di Sanremo 2023 si è rivelata un successo, con il più alto numero di ascolti registrato negli ultimi decenni, segno che la canzone italiana continua ad essere apprezzata da un vasto pubblico. L’articolo di Federico Motta Editore sul tema.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: cosa si intende per canzone italiana?

La canzone italiana, quella che viene celebrata ogni anno sul palco dell’Ariston, è un genere che si è andato formando a partire dall’Ottocento. Nel saggio di Roberto Agostini pubblicato da Federico Motta Editore nei volumi dedicati all’’Età Moderna, si ricorda che la canzone italiana affonda le proprie radici nel melodramma, ma anche nelle tradizioni regionali e nella musica suonata nei salotti dell’aristocrazia. Il principale centro della sua diffusione fu Napoli, una città dalla ricchissima storia musicale. Un ruolo determinante lo ebbero i caffè concerto che contribuirono all’affermazione della cosiddetta canzone d’intrattenimento. Tra fine Ottocento e inizio Novecento, il pubblico si riuniva in questi locali per assistere a comici, ballerini, illusionisti e cantanti. A seguito della diffusione della musica da ballo proveniente dagli Stati Uniti, nacque poi un repertorio di canzoni in cui confluivano sia tratti della musica regionale che elementi delle melodie importate.

Federico Motta Editore: l’introduzione di radio e cinema negli anni ‘20

Gli anni ‘20 rappresentarono per la canzone italiana un periodo di grande fioritura. Complici del fenomeno furono l’introduzione della radio e del cinema. Entrambi i settori costituirono delle nuove fonti di guadagno per gli editori musicali, che iniziarono a ricevere compensi sostanziosi. A quei tempi, ricorda Federico Motta Editore, i cantanti erano ancora solo delle voci ed erano pochi quelli di cui si conosceva il volto. La canzone italiana cominciò poi a risentire dell’influenza di generi nati in Nord America, quali il jazz e lo swing, che sembrarono riscuotere un discreto successo fino al secondo dopoguerra. Negli anni ‘50 ci fu un ulteriore cambiamento: la canzone italiana ripensò alla propria storia e ripiegò su se stessa dando vita alla canzone melodica. Nato dal connubio tra innovazione e tradizione, il genere fu ufficializzato dal Festival di Sanremo.

Davide D'Arcangelo

Fare dell’innovazione una professione: l’esempio di Davide D’Arcangelo

Davide D’Arcangelo è fondatore, insieme ad altri soci, della holding Next4 ed è Vicepresidente del network di imprese Impatta. È inoltre Responsabile Relazioni Esterne e PNRR della Fondazione Italia Digitale.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: un’attività basata sull’innovazione

Specializzato in innovazione, politiche industriali, reti di impresa e cluster tecnologici, Davide D’Arcangelo è un Innovation Manager. Iscritto all’albo MISE, svolge attività di consulenza digitale presso numerosi enti pubblici quali Anci8, MEF, IFEL e Confindustria. È membro del comitato scientifico della prima fondazione italiana dedicata alle policies digitali a livello pubblico e privato, Fondazione Italia Digitale, ed opera nel Nucleo di valutazione dei progetti di Ricerca della Regione Lazio e nella task force nazionale di Anip – Confindustria. È inoltre membro del Comitato Tecnico Scientifico di Anci Lazio e del Training CAMP IFEL Campania. Tra le competenze specialistiche maturate nel corso della sua carriera si annoverano quelle relative ai fondi europei: supporta gli enti locali. A beneficiare dell’attività di Davide D’Arcangelo sono soprattutto enti e istituzioni che vengono supportati in progetti di politiche industriali e animazioni territoriali. Ne sono degli esempi: CCIAA Roma, Roma Città Metropolitana, CNA Roma, Confcommercio Roma, Provincia di Frosinone, Comune di Latina.

Davide D’Arcangelo: le collaborazioni con i privati e in ambito accademico

Attualmente, Davide D’Arcangelo ricopre il ruolo di Investor Relator per rinomate scale-up quali Speri Ingegneria, AAtech e Termo S.p.A. In passato, ha altresì collaborato con realtà del calibro di Lucciola & Partners S.r.l. e Orrick Herrington & Suitcliffe in qualità di advisor. Ha partecipato a progetti di ricerca finanziati da Menarini S.p.A., IBM S.p.A., Novamont S.p.A., LUISS Business School, IBI-Lorenzini S.p.A., IRCSS San Raffaele, Noovle S.p.A., Giomi S.p.A., Sigma Tau S.p.A. e Corden Pharma S.p.A. In ambito accademico, ha collaborato invece con l’Università “La Sapienza” di Roma per la pubblicazione di diversi articoli, nonché ricerche e studi in materia di politiche industriali. Tra i riconoscimenti conferiti a Davide D’Arcangelo, il premio presso la Camera dei Deputati in occasione dell’evento “Eccellenze del Made in Italy”.