Attilio Mazzilli

Attilio Mazzilli: lo Studio Orrick nell’operazione VITA, il nuovo acceleratore di CDP Venture Capital

Le candidature si rivolgono a startup attive nel settore digital health. L’iniziativa è stata lanciata da CDP Venture Capital in collaborazione con Healthware, affiancata durante l’operazione da Attilio Mazzilli, partner di Orrick.

Attilio Mazzilli

Attilio Mazzilli: gli obiettivi dell’iniziativa CDP Venture Capital – Healthware

Il suo nome è “VITA” e si tratta del nuovo acceleratore nato su iniziativa di CDP Venture Capital. Il programma, realizzato attraverso il Fondo Acceleratori e con la collaborazione di Healthware Group e Accelerace, è dedicato alle startup impegnate nello sviluppo di soluzioni e servizi nell’ambito della digital health. Ad affiancare CDP Venture Capital nell’operazione lo Studio Hilex, mentre ad assistere Healthware ci ha pensato lo studio Orrick con un team guidato da Attilio Mazzilli, Partner e Responsabile del Dipartimento Technology Companies Group in Italia. L’obiettivo dell’acceleratore targato CDP Venture Capital è sostenere la crescita di realtà specializzate nella trasformazione digitale della salute e del sistema sanitario. Un’attenzione particolare verrà riservata alle startup che presentano soluzioni innovative focalizzate su malattie rare, patologie respiratorie, oftalmologia, salute della donna e patologie da dolore cronico.

Attilio Mazzilli: i dettagli del nuovo acceleratore

VITA prevede una dotazione complessiva per gli investimenti nella fase di accelerazione e per i successivi step di crescita di 6,35 milioni di euro. Di questi, 4,55 milioni verranno stanziati dal Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital Sgr insieme a Healthware, società del Fondo FITEC, e Accelerace, realtà danese specializzata in investimenti seed. A questi si aggiungono poi 1,8 milioni messi a disposizione dai corporate partners dell’iniziativa. Ogni anno, per tre anni, dieci startup in fase seed e pre-seed verranno selezionate e avranno accesso ad un percorso di sviluppo strutturato dai partner dell’acceleratore. Le realtà scelte verranno inoltre inserite in un network di stakeholder di rilevanza nazionale e internazionale. Il programma lanciato da CDP Venture Capital ha già visto l’adesione di circa 20 Ecosystem Partner e beneficia anche del supporto dell’holding Zcube – Zambon Research Venture e SIFI. Lato legal, l’operazione che ha portato alla costituzione dell’acceleratore è stata seguita dal team Hilex, composto dal partner Francesco Torelli e dagli avvocati Serena Nasuti e Diana Passoni; mentre per Orrick i professionisti scesi in campo sono stati, oltre al partner Attilio Mazzilli, Alessandro Vittoria (Tech Group) e l’avvocato Elena Cozzupoli.

Francesco Milleri: EssilorLuxottica in prima linea per un futuro senza problemi della vista

Francesco Milleri: lavorare per estendere un diritto umano fondamentale come quello a una buona vista e garantire i più alti standard etici ovunque opera, la vision di Essilorluxottica.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: da Eyes on The Planet alla OneSight EssilorLuxottica Foundation

Poche parole, ripetute più volte anche dall’AD Francesco Milleri, ben esprimono il valore di “Eyes on The Planet”, programma globale di sostenibilità promosso da EssilorLuxottica: “Questo pianeta appartiene a tutti noi. E sta a tutti noi prendercene cura. Insieme”. Come? Impegnandosi quotidianamente nel promuovere inclusione, etica, economia circolare, neutralità carbonica: per EssilorLuxottica farlo significa poter contribuire ad “aiutare il mondo a vedere meglio, vivere meglio e godere appieno della vita”, in linea con la mission che l’AD Francesco Milleri ha citato anche lo scorso maggio nel corso dell’Assemblea degli Azionisti annunciando la nascita della OneSight EssilorLuxottica Foundation che riunisce le principali azioni di advocacy e filantropiche a livello globale.

Francesco Milleri: aiutare il mondo a vedere e vivere meglio, come EssilorLuxottica lo traduce in azioni concrete

La OneSight EssilorLuxottica Foundation, come ricorda l’AD Francesco Milleri, si propone di aumentare la consapevolezza dell’importanza della vista e di sostenere la creazione di cure visive sostenibili grazie alla filantropia contribuendo significativamente a tradurre in azioni la risoluzione delle Nazioni Unite “Vision for All”. Eliminare i difetti visivi non corretti entro il 2050 è uno degli obiettivi che EssilorLuxottica punta a conseguire: in quest’ottica è stato definito anche un piano d’azione volto a catalizzare maggiori risorse e partecipazione e a ispirare un cambiamento diffuso dei sistemi. L’impegno è sancito nel report “Eliminating Poor Vision in a Generation” sottoscritto da più di 20 luminari nelle cure oculistiche e oltre 100 esperti della salute degli occhi. Questo è “aiutare le persone” secondo EssilorLuxottica e secondo l’AD Francesco Milleri: lavorare per estendere un diritto umano fondamentale come quello a una buona vista e quindi garantire i più alti standard etici ovunque opera. E di recente il Gruppo ha ricevuto in Cina tre premi per il suo impegno costante nello sviluppo sostenibile e l’eccezionale contributo in favore della cura della vista nei bambini e negli adolescenti del Paese.

Stefania Bariatti

Stefania Bariatti: profilo professionale dell’esperta di diritto

Stefania Bariatti è docente universitaria, avvocato e un’esperta di diritto Ue e internazionale che ha assistito il Parlamento europeo e la Commissione europea in diverse operazioni.

Stefania Bariatti

Stefania Bariatti: l’attività accademica e la carriera da avvocato

Originaria di Milano, dopo la laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università degli Studi di Milano, Stefania Bariatti diventa ricercatrice di Diritto Internazionale nel 1983. Undici anni dopo ottiene la cattedra di professore ordinario, che la porta ad insegnare Diritto dell’Unione europea, Diritto della concorrenza e Diritto internazionale presso l’Università di Sassari e l’Università Milano-Bicocca. Nel 2002, rientrata alla “Statale” di Milano, insegna Diritto internazionale, Diritto internazionale privato e processuale e International Insolvency Law. Oltre ad insegnare, Stefania Bariatti ricopre importanti cariche accademiche. Tra queste: Consigliere di Amministrazione (Sassari e Milano-Bicocca), Direttore di dipartimento (Milano-Bicocca), Direttore di corsi Master (Milano-Bicocca, ISPI), Presidente di associazioni (European Law Faculties Association, Insol Europe Academic Forum). Dal 2002 esercita, inoltre, la professione di avvocato specializzato in diritto della concorrenza, contenzioso internazionale e arbitrato commerciale internazionale. Iscritta all’ordine degli avvocati di Milano e patrocinante in Cassazione, è stata partner e poi of counsel di un rinomato studio legale italiano.

Stefania Bariatti: dai Consigli di Amministrazione di società quotate alle cariche di rappresentanza

Forte dell’esperienza maturata negli organi accademici e in realtà no profit, Stefania Bariatti affianca alla sua attività professionale quella di board member negli organi di governo di società quotate. È infatti membro del Consiglio di Amministrazione di A2A S.p.A., Mediaset S.p.A. e BNL S.p.A. Inoltre è stata Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. e di SIAS S.p.A., e membro del Consiglio di ASTM S.p.A. e di SIT Group S.p.A. Vanta anche la presenza al vertice di associazioni di categoria come l’Associazione Bancaria Italiana e Assonime. Nel corso della sua carriera Stefania Bariatti ha per di più ricoperto, e continua ancora a farlo, ruoli di rappresentanza a livello internazionale. Ha rappresentato l’Italia alla Conferenza dell’Aja di Diritto internazionale privato in diversi negoziati e anche al Comitato di diritto civile del Consiglio dell’Unione europea. Ha altresì assistito il Parlamento europeo e la Commissione europea nella redazione di strumenti legislativi dell’Unione nel settore della cooperazione giudiziaria in materia civile. Nel 2011 entra a far parte del Gruppo di esperti della Commissione europea sul diritto dell’insolvenza. Designata dallo Stato Italiano, a partire dal 2014 è membro del Governing Council di UNIDROIT, un’organizzazione internazionale intergovernativa con sede a Roma.

Marco Domizio

Marco Domizio, l’esperienza professionale del fondatore di Ares Ambiente

Anni di esperienza maturata nella gestione dei rifiuti hanno consentito a Marco Nicola Domizio di intraprendere un percorso imprenditoriale con la fondazione di Ares Ambiente, recentemente riconosciuta da “LombardiaPost” come azienda “Best Performer” della provincia di Bergamo.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: i primi passi nel settore dell’intermediazione dei rifiuti

Attiva su tutta la Penisola con soluzioni per oltre 830 codici CER/EER, attenta all’ambiente, alla sicurezza e alla qualità, valori testimoniati dalle numerose certificazioni e dalla solidità finanziaria: non è un caso che oggi Ares Ambiente sia considerata uno dei punti di riferimento del settore dell’intermediazione dei rifiuti. Un’eccellenza nata a Treviolo da un’intuizione di Marco Domizio, imprenditore che nel 2008 ha deciso di avviare la sua attività dopo una lunga esperienza nel settore. La sua carriera inizia infatti subito dopo il diploma, quando da giovanissimo fa il suo ingresso in un’azienda di intermediazione operativa in Lombardia, nella quale si occupa anche della partecipazione alle gare d’appalto. Dopo sei anni passa ad una società specializzata in attività di spurghi e pulizie industriali: nel ruolo di Responsabile Commerciale, collabora attivamente all’espansione della clientela e alla realizzazione di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo attualmente in funzione. Grazie ai risultati ottenuti, Marco Nicola Domizio viene assunto da una primaria azienda della provincia di Milano come Responsabile Commerciale.

Marco Domizio: il percorso che ha portato alla fondazione di Ares Ambiente

In quegli anni, Marco Domizio contribuisce attivamente all’installazione nella Regione Campania di sette impianti di trito – vagliatura e aggiunge alle sue competenze anche le attività di trasporto transfrontaliero di rifiuti sia a mezzo gomma/intermodale che a mezzo nave. Conclusa l’esperienza, sempre nelle vesti di Responsabile Commerciale passa ad un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo. Dopo una breve parentesi come Responsabile di una cava di estrazione di minerali naturali, annovera altre due importanti collaborazioni nel campo ambientale con una società di trasporti conto terzi e una di intermediazione. È in quegli anni che Marco Nicola Domizio matura l’intenzione di fondare una propria azienda. Nasce così Ares Ambiente S.r.l., che in poco più di dieci anni si fa spazio nel panorama italiano, tanto che di recente il quotidiano “LombardiaPost” l’ha inserita tra le “Best Performer” della provincia di Bergamo per i risultati e la solidità finanziaria dell’ultimo triennio.

Rete elettrica nazionale, Terna al lavoro con il Piano Industriale Driving Energy

Terna: gli obiettivi del Gruppo per “affermarci come registi della transizione verso le rinnovabili e contribuire a rendere l’Italia autonoma dal punto di vista energetico”, così l’AD e DG Stefano Donnarumma in un recente intervento pubblicato su “Forbes”.

Driving Energy: come Terna si prepara alle necessità di sviluppo sostenibile

Il progetto Tyrrhenian Link per “usare in modo più efficace i flussi di energia provenienti da fonti rinnovabili” – in previsione della dismissione degli impianti più inquinanti – facendo leva su un’infrastruttura di rilevanza internazionale. È composto da 950 km di linee elettriche sottomarine il progetto con cui Terna collegherà la Sicilia alla Sardegna e alla penisola italiana: un nuovo corridoio elettrico al centro del Mediterraneo, dalla capacità complessiva di 2.000 MW, che funzionerà a regime e per intero dal 2028. L’opera coinvolgerà un totale di 250 imprese sul territorio, con un investimento da parte di Terna pari a 3,7 miliardi di euro. Si tratta del progetto più ambizioso previsto in Driving Energy, Piano Industriale che destina investimenti per 10 miliardi di euro nel quinquennio 2021-2025. “Aumenteremo gli sforzi per sviluppare e rendere più moderna la rete elettrica”, specifica l’AD e DG Stefano Donnarumma, aggiungendo: “Vogliamo affermarci come registi della transizione verso le rinnovabili e contribuire a rendere l’Italia autonoma dal punto di vista energetico”. In tale contesto, “la guerra in Ucraina ci ricorda ogni giorno l’importanza di questo traguardo” e “il nostro Paese deve puntare su combustibili di cui è ricco come pochi altri al mondo: sole e vento”.

Interconnessioni, digitale e risorse umane: per Terna l’Italia ha ruolo centrale nel Mediterraneo

Il Piano Industriale di Terna punta, inoltre, a incrementare le interconnessioni con i Paesi esteri: alle 26 linee già attive si aggiungeranno, infatti, nuovi collegamenti con Francia, Austria, Tunisia e Grecia. “L’Italia occupa una posizione geografica strategica”, sottolinea l’AD e DG Stefano Donnarumma, e per questo motivo “deve puntare a un ruolo centrale nel mercato dell’elettricità, sia in Europa che in tutta l’area mediterranea”. Verso la stessa direzione guardano gli altri progetti del Piano Industriale, concepiti per un’infrastruttura elettrica dagli standard sempre più elevati in materia di efficienza, sostenibilità e sviluppo tecnologico. Tra i progetti previsti anche l’interconnessione Sardegna-Corsica-Toscana, il potenziamento della rete in grandi città quali Roma, Napoli, Bologna, Torino e Catania e la linea tra la zona di Colunga, nel bolognese, e quella di Calenzano, vicino Firenze. La strategia di Terna afferma anche l’importanza del potenziamento digitale attraverso sistemi di controllo remoto per le stazioni elettriche e le infrastrutture, così come droni, robot, gestione intelligente dell’energia e automazione dei processi. Non da ultimo, un grande spazio riservato allo sviluppo delle risorse umane mediante NexTerna, iniziativa che punta alla “trasformazione culturale”, e il Tyrrhenian Lab, polo di formazione avviato insieme alle Università di Cagliari, Salerno e Palermo che formerà 150 persone tra il 2022 e il 2025.

Giampiero Catone

Gas russo, Giampiero Catone: “Blocco forniture lo scenario peggiore, puntare su gas nazionale”

Le minacce sempre più frequenti della Russia hanno acceso i riflettori su una transizione più realistica e meno “retorica”, afferma Giampiero Catone, che vede nei giacimenti italiani di gas l’unica soluzione nel breve periodo.

Giampiero Catone

Giampiero Catone: “Autonomia energetica? Per l’Italia ci vorranno anni”

Con la dichiarazione dello stato di “pre-allarme” per le forniture di gas da parte del Ministero della Transizione ecologica, dallo scorso 28 febbraio il Governo ha attivato un monitoraggio costante dei rischi connessi al conflitto russo-ucraino. Prima il caro energia e oggi l’ipotesi di un eventuale blocco dei rubinetti russi mettono il Paese di fronte ad uno scenario estremamente difficile. Contesto che, secondo Giampiero Catone, impone di abbandonare il dibattito “all’insegna del tutto green” e fare finalmente i conti con la realtà. “Ci troviamo in una situazione di “allerta” energetica – scrive in un editoriale pubblicato lo scorso 3 aprile su “La Discussione” – in attesa del prossimo passo che sarà di “emergenza” e quindi razionamenti ed energia da distribuire a singhiozzo con uno scenario per famiglie e imprese di gravissime difficoltà”. Al momento l’Italia compra dalla Russia circa il 40% degli oltre 70 miliardi di metri cubi di gas consumati in media ogni anno. I tentativi di aumentare l’approvvigionamento da altri attori come Libia, Algeria o Stati Uniti difficilmente basteranno a colmare il deficit di un’interruzione di forniture: “Farne a meno non sarà facile se non impossibile – sottolinea Giampiero Catonementre per recuperare il tempo perso e avere l’autonomia energetica serviranno anni”.

Giampiero Catone: “Per la transizione c’è bisogno di ipotesi realistiche”

Negli ultimi mesi una consapevolezza maggiore si è diffusa anche nei riguardi dell’approccio alla transizione ecologica: “Per anni, assecondando avventure e scorribande politiche, abbiamo fatto di un discorso strategico come l’approvvigionamento energetico un dibattito privo di realismo – afferma Giampiero Catone, che aggiunge – oggi per fortuna i riflettori sono accesi su ipotesi più realistiche, meno retoriche e politicamente fantasiose”. Vento, sole e idrogeno rappresentano sì il futuro, ma l’emergenza in corso deve spingere il Paese a considerare anche una soluzione di breve e medio periodo. Per Giampiero Catone una valida opzione per aumentare l’autonomia energetica già esiste, sebbene in passato sia stata spesso ostacolata: “Se non vogliamo in questa emergenza tornare al carbone e se rifiutiamo il nucleare, dobbiamo puntare sul gas nazionale. Ci sono giacimenti in terraferma e marini, che possono essere sfruttati o potenziati, e tecnologie adeguate che riducono l’inquinamento”.

Municipia S.p.A.: partenariato pubblico-privato, il valore nei progetti della società al servizio delle città

Municipia S.p.A.: grazie al partenariato pubblico-privato l’Amministrazione locale può elevare gli standard qualitativi in tutte le fasi del processo, attingendo a un patrimonio di conoscenze e soluzioni tecnologiche di cui diversamente non potrebbe disporre.

Municipia S.p.A.

Pnrr: Municipia S.p.A. affianca i Comuni in questa sfida mettendoli nelle condizioni di svolgere al meglio la loro azione

Il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani ne ha sottolineato in più occasioni il valore: il partenariato pubblico-privato può dare le risposte concrete di cui gli Enti locali necessitano anche per riuscire a cogliere pienamente le opportunità che porta il Pnrr. Le parole del presidente riflettono efficacemente l’ottica operativa di Municipia S.p.A., la società del Gruppo Engineering quotidianamente al fianco di Comuni di ogni dimensione nello sviluppo di progetti per smart city e trasformazione digitale delle città. Un supporto oggi più che mai indispensabile, anche alla luce delle sfide a cui apre il Pnrr: “Bisogna affiancare i Comuni in questa sfida e metterli nelle condizioni di svolgere la loro azione nel migliore dei modi, evitando di accentuare ancora di più il divario esistente tra Nord e Sud, come richiesto anche da più parti politiche”.

Municipia S.p.A.: partenariato pubblico-privato, l’approccio della società del Gruppo Engineering

Nella vision di Municipia S.p.A. il partenariato pubblico-privato si traduce in “uno strumento sempre più efficace per la Pubblica Amministrazione locale con benefici dal punto di vista dei risparmi per l’Ente e del miglioramento dei servizi per i cittadini”. Nello specifico, la società guidata da Stefano De Capitani gestisce i servizi essenziali per i Comuni partecipando ai rischi, utilizzando il project financing e contribuendo con risorse economiche, professionali e tecnologiche. Non a caso si avvale di una squadra di professionisti con profonde competenze e una consolidata esperienza in materia di processi comunali, anche in relazione alle tecnologie implementabili, sviluppate all’interno del Gruppo Engineering, e alla solidità finanziaria. Municipia S.p.A. supporta dunque gli Enti locali nella realizzazione di progetti e servizi innovativi che si autofinanziano nel tempo con un piano economico finanziario validato da un Ente certificatore: in questo modo gli amministratori possono realizzare i programmi di cambiamento facendo sì che la Pubblica Amministrazione locale possa davvero innovare con idee provenienti dal mercato, nel rispetto dell’evidenza pubblica e senza aggravi di costo.

Francesca Dellera

Francesca Dellera: la pelle più bella del cinema rivela come vive oggi

Francesca Dellera, attrice di successo in Italia e all’estero, dopo anni di carriera al cinema e in tv ha scelto una vita riservata con il suo compagno. La musa di Ferreri, Prince e Jean Paul Gaultier vive oggi lontano dai riflettori, in Francia, con il suo attuale partner.

Francesca DelleraFrancesca DelleraFrancesca Dellera

Francesca Dellera: gli esordi e il trionfo a Cannes

Francesca Dellera, icona di fascino, ha definito gli standard di bellezza con i suoi capelli rossi e la sua pelle bianca come la porcellana ed è stata così descritta dall’autorevole critico cinematografico Tullio Kezich: “La fisicità di Francesca Dellera è parlante, possiede quel qualcosa in più che hanno le figure schermiche di eccezione, tanto a suo agio davanti alla macchina da presa che quando è vestita sembra nuda, e quando è nuda sembra vestita”. Esordisce come protagonista principale nel mondo dei fotoromanzi ma guadagna il primo grande riscontro da parte del pubblico grazie alla miniserie tv in tre puntate “La romana”, riadattamento televisivo del libro scritto da Alberto Moravia. La serie è vista da più di 10 milioni di telespettatori, che seguono con coinvolgimento la storia di Francesca Dellera, protagonista insieme a Gina Lollobrigida. Grazie a questo ruolo vince poi il prestigioso premio televisivo Telegatto: è grazie al film “La Carne” di Marco Ferreri che il suo talento viene conosciuto non solo in Italia, bensì anche all’estero. Musa ispiratrice del regista, insieme a lei anche il film guadagna l’apprezzamento generale durante quell’edizione del Festival del Cinema di Cannes. Federico Fellini, affascinato dalla sua recitazione in “La Carne”, le offre il ruolo della Fata nel film “Pinocchio”, che però non verrà mai realizzato a causa della prematura morte del regista.

La vita quotidiana di Francesca Dellera lontano dalle scene

Francesca DelleraFrancesca DelleraFrancesca Dellera

Francesca Dellera all’apice del successo è contesa tra Francia e Italia, tanto che perfino la rockstar Prince tenta di farla arrivare negli Stati Uniti per girare con lui un videoclip musicale, ottenendo però un rifiuto a causa di impegni professionali pregressi. Dopo aver recitato in “L’ours en peluche” in Francia con Alain Delon, torna a Roma con il ruolo da protagonista principale di due fiction Rai e Mediaset. La prima è “Nanà”, miniserie in due puntate e versione televisiva del romanzo scritto da Émile Zola, mentre la seconda è “La contessa di Castiglione”, produzione franco-italiana dove recita con Jeanne Moureau e Sergio Rubini. Nel 2006 la scelta di una vita riservata lontano dai riflettori, con l’eccezione di poche e selezionate interviste concesse nel tempo: un esempio è quella del 2017 uscita sul “Corriere della Sera”, in cui racconta di vivere stabilmente in Francia insieme al suo compagno di vita. Il pubblico di Francesca Dellera le è però tuttora molto affezionato e non manca di esprimerle il proprio attaccamento attraverso i commenti condivisi sotto i contenuti pubblicati dall’account Instagram e che ne evidenziano la bellezza unica, il fascino raffinato e la pelle bianca come la porcellana.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: la partecipazione ad “Alpi Food” e il valore dell’iniziativa

Made in Italy, internazionalizzazione, export, PNRR, maggiore attenzione per le Denominazioni d’Origine Protette: all’evento-convegno “Alpi Food” anche Andrea Mascetti.

Massimo Malvestio

Andrea Mascetti: “Alpi Food”, a Daverio le eccellenze della filiera alimentare del varesotto

Si è tenuto lo scorso 7 maggio a Daverio, in provincia di Varese, “Alpi Food”. L’evento-convegno a cui ha preso parte anche Andrea Mascetti ha riunito alcuni dei più importanti imprenditori del food dell’arco alpino per confrontarsi insieme a rappresentanti delle istituzioni, dirigenti di consorzi e associazioni ed eccellenze locali sul valore del Made in Italy per il rilancio del territorio, anche in relazione a un evento di rilievo internazionale che lo riguarderà nei prossimi quattro anni: i Giochi Olimpici invernali Milano – Cortina 2026. Presenti, oltre ad Andrea Mascetti, anche il Ministro Giancarlo Giorgetti e i Presidenti delle Regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte, Liguria nonché il Presidente della Provincia autonoma di Trento.

Andrea Mascetti: l’importanza del “saper fare” italiano e di fare squadra

Insieme si può: questo lo slogan condiviso da Andrea Mascetti e da quanti hanno aderito ad “Alpi Food”. Nel corso del convegno si è parlato di Made in Italy, internazionalizzazione ed export ma anche di PNRR, fondi europei e Denominazioni d’Origine Protette. Leitmotiv: l’importanza del “saper fare” italiano e di fare squadra. Fondamentale anche in vista di Milano – Cortina 2026, che catalizzerà l’attenzione del mondo sull’intero Paese ma in particolare su Lombardia e Veneto: i Giochi Olimpici invernali possono significativamente contribuire a valorizzare e promuovere non solo gli aspetti sociali e culturali del territorio, ma anche la rappresentatività in qualità di prodotti agroalimentari. Prepararsi per tempo facendo sistema e sviluppando una visione condivisa è quindi necessario, come ricorda anche Andrea Mascetti, per riuscire a cogliere pienamente le opportunità che ne possono derivare.

Riva Acciaio logo

Riva Acciaio: oltre 60 anni di storia tra ricerca, innovazione e collaborazioni

Siderurgia: Riva Acciaio vanta oltre 60 anni di storia tra ricerca, innovazione e leadership di prodotto. Oggi il Gruppo conta cinque stabilimenti sul territorio nazionale e più di 1.000 dipendenti

Riva Acciaio

Riva Acciaio: oltre 60 anni di storia nella produzione siderurgica

In oltre 60 anni di storia, Riva Acciaio si è specializzata nella realizzazione di prodotti lunghi e negli acciai di alta qualità affermando la propria leadership nella produzione siderurgica. Nata all’interno di Gruppo Riva nel 1954 dalla collaborazione tra i fratelli Emilio e Adriano Riva, è oggi una delle più importanti realtà siderurgiche a livello nazionale: con oltre 1.000 dipendenti e cinque stabilimenti dislocati tra le sedi di Caronno Pertusella (VA), Lesegno (CN), Sellero, Malegno e Cerveno in Valle Camonica (BS), produce acciai di alta qualità destinati al mercato italiano ed estero. Negli ultimi anni Riva Acciaio ha adottato un sistema di gestione della qualità basato sulle norme UNI EN ISO 9001 (per lo stabilimento di Sellero) e IATF 16949 (per quelli di Caronno, Cerveno, Malegno e Lesegno) con lo scopo di offrire costantemente prodotti e servizi di qualità e soddisfare appieno le esigenze della clientela.

L’attività di Riva Acciaio tra investimenti, innovazione e collaborazioni

Riva Acciaio dedica da sempre particolare attenzione agli investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie affinché la produzione dei prodotti e dei servizi sia orientata all’innovazione. A Caronno Pertusella è ubicato lo stabilimento storico del Gruppo, in cui è stata introdotta per la prima volta sul territorio italiano la colata continua curva a tre linee, un’innovazione tecnologica che ha saputo rivoluzionare l’intero settore siderurgico. La fabbrica di Lesegno racchiude invece il cuore tecnologico del Gruppo: lo stabilimento è infatti un vero e proprio laboratorio di ricerca e sviluppo dotato di apparecchiature sofisticate e all’avanguardia come il Gleeble 3800 che consente a Riva Acciaio di riprodurre l’intero ciclo di lavorazione dell’acciaio. Grazie alle diverse collaborazioni con importanti centri universitari come il Politecnico di Milano e quello di Torino, le Università di Genova, Pisa e Brescia, lo stabilimento ha attivato numerose attività sperimentali e di ricerca e ha promosso la partecipazione a progetti europei sull’innovazione siderurgica.