Massimo Rizza

Rivalutazione dei beni d’impresa: il focus di Massimo Rizza sul Decreto Legge 104

Tra le misure introdotte dal Governo a supporto di lavoratori e imprese, la rivalutazione dei beni d’impresa è l’argomento principale dell’elaborato realizzato da Massimo Rizza. I dettagli e i requisiti del Decreto Legge 104.

Massimo Rizza

Massimo Rizza: la rivalutazione di beni materiali e immateriali

La rivalutazione dei beni d’impresa, misura introdotta dal Governo a supporto di imprese e lavoratori per contrastare le conseguenze economiche della pandemia da Covid-19, è il tema principale dell’elaborato realizzato da Massimo Rizza con il contributo di Riccardo Oscar Cavazzana. La norma delinea i beni oggetto di rivalutazione quali: i beni materiali come immobili, macchinari, attrezzature industriali e commerciali, impianti e beni mobili iscritti in registri pubblici; i beni immateriali quali i diritti giuridicamente tutelati tra cui i diritti di brevetto industriale, le licenze e le concessioni; le partecipazioni in società controllate che risultino iscritte tra le immobilizzazioni finanziarie, incluse quelle relative alle joint venture. Come sottolinea Massimo Rizza, la misura messa in atto dal Governo non include però gli immobili alla cui produzione o al cui scambio è diretta l’attività di impresa; i beni in leasing, salvo il caso in cui non sia stato esercitato il diritto di riscatto e le immobilizzazioni immateriali costituite da meri costi pluriennali, quali l’avviamento e le spese di impianto, ampliamento e sviluppo.

Massimo Rizza: il Decreto Legge 104

La rivalutazione dei beni d’impresa, spiega Massimo Rizza, offre la possibilità di incrementare il valore dei componenti attivi del patrimonio societario al fine di supplire parzialmente alle perdite causate dalla pandemia. Il Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 è il risultato di una modifica apportata dalla Legge di conversione n. 126 del 13 ottobre 2020 e riconosce la rivalutazione dei beni “ai soggetti titolari di reddito di impresa che adottano i Principi contabili nazionali per la redazione del bilancio d’esercizio”. Come ricorda Massimo Rizza, la misura era già stata stabilita dalla Legge n. 342 del 21 novembre 2000 che è stata successivamente arricchita da una serie di novità relative all’opportunità di poter rivalutare singoli beni, alla decorrenza del riconoscimento dei maggiori valori fiscali, alla possibilità di effettuare una rivalutazione ai soli fini civilistici, all’inserimento di un’aliquota unica di imposta sostitutiva pari al 3% e all’estensione all’avviamento ed altre attività immateriali dell’ambito oggettivo del riallineamento.

Federico Motta Editore

Il saggio di Federico Motta Editore sulla musica elettronica

La musica elettronica è il genere musicale con cui icone come Jimi Hendrix hanno fatto la storia: Franco Fabbri scrive per Federico Motta Editore un saggio intitolato La musica elettrificata e i nuovi strumenti musicali, in cui si ripercorre l’evoluzione della musica elettronica dagli albori a oggi.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: la nascita della musica elettronica

Nel saggio edito da Federico Motta Editore si racconta che il primo passo che ha dato avvio alla sperimentazione degli strumenti elettronici, portando alla nascita della musica elettrificata, può essere identificato nell’invenzione del thermonium, uno strumento creato nel 1902 da Thaddeus Cahill che sfruttava i suoni prodotti dall’elettricità e che fece da ispirazione per i successivi strumenti musicali elettrici. Il 1920 fu la volta del theremin, con il quale il fisico sovietico Leon Termen riusciva a produrre, senza alcun contatto fisico con lo strumento, dei suoni a metà strada tra il futuristico e l’inquietante. Questi suoni vennero addirittura in seguito inseriti all’interno di diverse pellicole di genere horror, fantascientifico e thriller come La fabbrica di cioccolato, La moglie di Frankenstein o Io ti salverò.

Federico Motta Editore: la musica elettronica dagli anni ’30 ad oggi

Il punto di svolta nella storia della musica elettronica è rappresentato senza alcun’ombra di dubbio dall’avvento della chitarra elettrica, ancora oggi simbolo di questo genere musicale. Come si ricorda nel saggio di Federico Motta Editore, lo strumento sembra aver preso vita a partire dalle intuizioni di Adoplh Rickenbacker, inventore svizzero che nel 1931 realizzò il primo dispositivo capace di trasformare le vibrazioni delle corde in impulsi elettrici, il cosiddetto pick-up elettromagnetico. In questo modo creò il primo modello di chitarra elettrica, perfezionata poi nel tempo da altri inventori, permettendole di fare il suo ingresso nella musica jazz e nel rock. Negli anni ’60, grazie al talento di chitarristi del calibro di Jimi Hendrix ed Eric Clapton, raggiunse il suo massimo livello di maturazione. Oggi, la musica elettronica viene riprodotta, oltre che con la chitarra, con una serie di strumenti via via più sofisticati come i sintetizzatori e persino i PC.

Terna, presentato dall’AD e DG Stefano Donnarumma il Piano di Sviluppo 2021

Con un volume totale di investimenti pari a 18,1 miliardi di euro, il Gruppo guidato dall’AD e DG Stefano Donnarumma punta ad abilitare un sistema elettrico nazionale sempre più efficiente e sostenibile.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: accelerazione negli investimenti con il nuovo Piano decennale

Sviluppo e integrazione delle fonti rinnovabili, accelerazione su decarbonizzazione e sostenibilità, supporto al rilancio dell’economia italiana: sono questi alcuni dei punti previsti da Terna nel Piano di Sviluppo 2021, presentato a inizio luglio dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Donnarumma. Un Piano che mette in campo 18,1 miliardi di euro di investimenti nel prossimo decennio, segnando un +25% rispetto al periodo precedente: “Credo che sia molto importante, si generano posti di lavoro, un’economia che funziona”, ha commentato l’AD e DG in merito. Dare slancio alla ripresa economica del Paese rappresenta uno degli ambiziosi obiettivi che il Piano intende supportare, favorendo al contempo il raggiungimento dei target indicati nel Green Deal europeo. Nell’ottica della sostenibilità, gli interventi programmati nel Piano consentiranno una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 5,6 milioni di tonnellate annue (quasi il doppio rispetto al periodo precedente). Ma non solo: il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma prevede inoltre di demolire un totale di 4.600 km di infrastrutture obsolete (circa 800 km in più rispetto al precedente Piano).

Efficienza della rete e sviluppo delle interconnessioni estere: il punto dell’AD e DG Stefano Donnarumma

“L’evoluzione del sistema energetico genera una necessità di trasporto e di garanzia del sistema sempre maggiore”, ha aggiunto l’AD e DG Stefano Donnarumma: risulta dunque necessario “connettere diverse aree del Paese e irrobustire questi collegamenti, garantendo capacità, resilienza e sicurezza”. Il Piano di Sviluppo 2021 mira altresì a rafforzare il ruolo dell’Italia quale hub di connessione sia a livello continentale che nel contesto del Mediterraneo. Già connesso con diverse nazioni in Europa, il Paese ha infatti le potenzialità per divenire un nodo centrale per l’energia su scala internazionale. Attività di interconnessione dunque “necessarie”, come evidenziato da Stefano Donnarumma, “per la posizione geografica e per l’importanza che l’Italia ha come hub energetico in questa porzione del Mediterraneo”. In tale ottica si inseriscono alcuni dei progetti previsti da Terna per l’estero: tra questi, una nuova linea di collegamento Italia-Svizzera da 1.000 MW, un nuovo cavo sottomarino con la Grecia da 500 MW e il rifacimento del collegamento Sardegna-Corsica-Italia (Sa.Co.I.3). Interventi che si sommano agli elettrodotti tra Italia-Francia, Italia-Tunisia e Italia-Austria e rafforzano in tal modo il ruolo del Paese nello scenario elettrico internazionale.

Alessandro Fioretto

Italchimica, Alessandro Fioretto: con Green Change Matters il Bilancio è sempre più sostenibile

Per l’Amministratore Delegato di Italchimica Alessandro Fioretto la sostenibilità è un impegno “permanente”. L’azienda punta a raggiungere al più presto la carbon neutrality.

Alessandro Fioretto

Alessandro Fioretto: “Sostenibilità viaggio consapevole verso orizzonte inclusivo e resiliente”

La sostenibilità si conferma il driver principale della strategia portata avanti da Italchimica. Grazie a Green Change Matters, programma di responsabilità aziendale promosso dal fondatore e AD Alessandro Fioretto, il leader del settore della pulizia professionale prosegue a passo spedito nel percorso sostenibile intrapreso ormai da anni. Tra i traguardi raggiunti la pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità 2020. Uno strumento di trasparenza oggi più che mai necessario e che testimonia l’impegno della realtà padovana. “Il 2020 è stato un anno impegnativo – scrive Alessandro Fioretto nella lettera agli Stakeholder – La crisi sanitaria ha evidenziato la vulnerabilità dell’attuale sistema economico globale, evidenziando le sfide socioeconomiche per la circolarità e ha sottolineato la necessità di accelerare l’Agenda dell’ONU 2030″. Nell’anno del Covid-19, Italchimica ha dunque continuato a perseguire i propri obiettivi sostenibili: “La sostenibilità per Italchimica rappresenta un viaggio consapevole verso un orizzonte inclusivo e resiliente”.

Alessandro Fioretto: “Nostra più grande sfida è diventare azienda net-zero emissioni”

In tema di responsabilità ambientale l’obiettivo a lungo termine di Italchimica è raggiungere la carbon neutrality. “La nostra più grande sfida – ha dichiarato Alessandro Fiorettoè quella di diventare un’azienda net-zero emissioni, sostenendo il passaggio a una economia sempre più circolare e aumentando il nostro impatto sociale positivo sulla comunità locale”. Nonostante i grandi passi avanti fatti finora e i successi ottenuti, per l’Amministratore Delegato di Italchimica sarà necessario accelerare gli sforzi in materia di sostenibilità: “Da ciò dipendono il benessere del nostro pianeta e la redditività futura della nostra attività. Italchimica continuerà ad evolvere il suo quadro strategico. Il nostro programma Green Change Matters – conclude Alessandro Fiorettorappresenta un esempio concreto di creazione di valore sostenibile nel tempo, attraverso la comunicazione e la sensibilizzazione delle persone”.

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali: mercato in crescita, ora attenzione ai rischi

Oggi gli investimenti sostenibili ESG sono al centro della scena: gli investitori guardano sempre più a sostenibilità e creazione di valore. Banca Generali mette in guardia sulle incognite della finanza green.

Investimenti sostenibili ESG, in cosa consistono: parla l’esperto di Banca Generali

Il trend degli investimenti sostenibili ESG continua a crescere e al momento non mostra alcun segnale di rallentamento. Grandi, piccoli, istituzionali, privati: tutte le tipologie di investitori, in particolare i giovani, spostano sempre più lo sguardo verso investimenti legati all’ambiente, all’impatto sociale e alla governance. Un boom inequivocabile e destinato a durare nel tempo, secondo Banca Generali. L’Istituto, pioniere italiano degli investimenti green, attualmente gestisce 244 fondi con Certificazione ESG. In un recente contributo pubblicato su “Investire”, il Responsabile delle gestioni patrimoniali attive Corrado Cominotto conferma il ruolo sempre più centrale degli investimenti sostenibili ESG: “Il loro fine ultimo – spiega l’esperto di Banca Generaliè quello di mobilitare i capitali necessari al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità stabiliti dai numerosi accordi internazionali fra cui quello di Parigi, il Sustainable Development Goal dell’ONU e l’European Green Deal”. Si tratta dunque di investimenti che rispondono a diversi obiettivi, come ad esempio la diminuzione di emissione di CO2, la promozione della parità di genere nella Governance e la tutela dei dipendenti.

Investimenti sostenibili ESG, Cominotto (Banca Generali): nuovi strumenti, nuove incognite

Il Responsabile di Banca Generali si sofferma sull’altra faccia della medaglia. Un mercato sempre più incentrato sugli investimenti sostenibili ESG non è esente da rischi. L’accelerazione del trend e la nascita di strumenti sempre più nuovi e diversi comporta infatti tutta una serie di nuove incognite. L’esperto fa l’esempio del green paradox, un fenomeno che può accadere durante il processo di investimento: “Alcune statistiche dimostrano che la considerazione di una quantità eccessiva di fattori ESG, o viceversa il non utilizzo in quantità sufficiente, penalizza potenzialmente la performance di un investimento diversificato”. C’è poi la pratica del green washing, ossia quando un soggetto che emette strumenti finanziari si finge conforme ai criteri ESG senza esserlo. L’esperto infine rassicura sulla cosiddetta “bolla green”. Al momento, spiega, se è vero che gli investimenti sostenibili ESG hanno un premio maggiore rispetto a quelli classici (“greenium”), si tratta di valori perfettamente accettabili. Nel mercato azionario invece, conclude il Responsabile di Banca Generali, le performance degli indici sono più variabili e spesso presentano numeri simili a quelli tradizionali.

La carriera professionale di Claudio Machetti ai vertici di Enel

In Enel da oltre 20 anni, Claudio Machetti guida la Global Energy and Commodity Management Business Line, focalizzata sulle tematiche della sostenibilità e delle energie rinnovabili.

Claudio Machetti

Enel: il percorso professionale del manager Claudio Machetti

Con oltre 20 anni di esperienza nel Gruppo Enel, Claudio Machetti esordisce in qualità di Responsabile dell’Area Finanza nel 2000 e contemporaneamente contribuisce alla fondazione di Enelfactor, controllata finanziaria della quale assume il ruolo di Amministratore Delegato, e di Enel Insurance, società assicuratrice per la quale viene nominato Presidente fino al 2014. Nel 2005 assume inoltre la carica di Direttore Finanziario di Enel, incarico che mantiene fino al 2009 quando viene nominato Responsabile della divisione Risk Management per il controllo dei rischi aziendali. La carriera di Claudio Machetti nel Gruppo Enel prosegue: entra nel Consiglio di Amministrazione di Endesa, Terna, Wind e di altre controllate, ricopre il ruolo di Presidente dei fondi pensione Fondenel e Fopen e dal 2014 opera in qualità di Direttore della Global Trading, una delle Business Line del Gruppo.

La mission della Business Line guidata da Claudio Machetti

A marzo 2021 la Global Trading guidata da Claudio Machetti è diventata la Global Energy and Commodity Management Business Line: la nuova denominazione rispecchia appieno la strategia di decarbonizzazione del Gruppo, la forte attenzione nei confronti delle energie rinnovabili e delle tematiche di sostenibilità e l’incremento dell’attività sui mercati wholesale dell’elettricità. Il programma dedicato alla transizione energetica ha permesso a Enel di limitare in modo significativo il rifornimento di combustibile, dal 2014 il Gruppo ha infatti ridotto del 95% gli acquisti di carbone. In qualità di Direttore della Business Unit, Claudio Machetti gestisce il sourcing di gas, carbone e olio combustibile, pianifica la produzione di impianti elettrici e si occupa dei mercati all’ingrosso relativi alle commodity energetiche come gas, power, emission e oil.

Federazione Lombarda BCC: il commento di Alessandro Azzi sui risultati 2020

Il Presidente di Federazione Lombarda BCC Alessandro Azzi ha evidenziato come, anche nel un contesto di crisi generato dalla pandemia, le BCC lombarde si siano confermate punto di riferimento per famiglie e imprese del territorio regionale.

Alessandro Azzi

Alessandro Azzi: “Le comunità locali riconoscono il valore del nostro modo differente di fare banca”

Con il diffondersi della pandemia di Covid-19, il 2020 ha rappresentato “una sorta di spartiacque per la vita di tutti noi”: una situazione in cui ancor più forte è stato il sostegno nei confronti delle comunità territoriali, in primis famiglie e imprese, da parte del Credito Cooperativo. Lo ha evidenziato Alessandro Azzi, Presidente della Federazione Lombarda BCC, commentando con soddisfazione l’impegno profuso dalle BCC lombarde durante il 2020. Un periodo che, nonostante le difficoltà imposte dalla pandemia, ha visto le Banche di Credito Cooperativo della Lombardia registrare risultati di segno positivo, con 23 miliardi di euro di impieghi, 32 miliardi di depositi, 9,2 miliardi di raccolta indiretta e una diminuzione delle sofferenze di oltre il 28% rispetto all’anno precedente. “Nel 2020 le BCC Lombarde hanno fatto la propria parte a sostegno di famiglie e imprese”, ha sottolineato il Presidente Alessandro Azzi: “I buoni risultati raggiunti, proprio in un anno così complesso, ci confermano che le comunità locali riconoscono il valore del nostro modo differente di fare banca”.

Alessandro Azzi: Federazione Lombarda BCC, focus sui risultati 2020

Il Credito Cooperativo – come sottolineato da Alessandro Azzi Presidente di Federazione Lombarda BCC – ha confermato così il proprio ruolo di riferimento a sostegno del territorio lombardo: una presenza riscontrabile anche nei numeri, con 200.592 soci, 5.701 dipendenti e 776 sportelli presenti in Lombardia. Impegno che emerge anche nei risultati conseguiti al 31 dicembre 2020. Nell’analisi delle masse intermediate, le BCC Lombarde hanno registrato un +12,3% di depositi (per un totale di 32 miliardi di euro) rispetto all’anno precedente: un valore superiore all’incremento medio, pari al 9,9%, raggiunto dall’industria bancaria regionale. 9,2 i miliardi di euro di raccolta indiretta nel 2020 mentre si sono attestati a 23 miliardi di euro gli impieghi vivi a favore di imprese e famiglie (+4,1% su base d’anno, contro il +3,7% dell’industria bancaria complessiva): nello specifico, circa 8 miliardi gli impieghi lordi destinati alle famiglie e oltre 15 quelli erogati a microimprese e imprese. In merito alle forme tecniche del credito, è significativamente superiore l’incidenza dei mutui rispetto al sistema bancario regionale (80,7% contro una media del 58%). Migliorata anche la qualità del credito, con un -28% nelle sofferenze rispetto al 2019. Utile netto complessivo, infine, a oltre 113 milioni di euro. Da parte sua la Federazione Lombarda BCC, come evidenziato infine dal Presidente Alessandro Azzi, ha dimostrato “di poter interpretare un ruolo importante di sostegno al sistema della cooperazione di credito lombardo e di sviluppo della dimensione sua mutualistica”, ricordando le principali iniziative in corso in tema di welfare territoriale, come Mutue di Comunità e CreaWelfare.

ICS Maugeri S.p.A. celebra la “Giornata del Ricercatore”: focus sull’evento

ICS Maugeri S.p.A. ha celebrato lo scorso 20 luglio la “Giornata del Ricercatore”: nel corso dell’evento si è parlato anche della pandemia e in particolare di vaccini e anticorpi monoclonali.

ICS Maugeri Spa

ICS Maugeri S.p.A.: il bilancio della “Giornata del Ricercatore”, evento per celebrare la ricerca

L’importanza della ricerca nella lotta al Covid-19. Se ne è parlato lo scorso 20 luglio in occasione della “Giornata del Ricercatore” nel corso dell’evento organizzato da ICS Maugeri S.p.A. a cui hanno preso parte il professor Rino Rappuoli, Direttore Scientifico e Responsabile Ricerca e Sviluppo di GlaxoSmithKline (GSK) Vaccines, Walter Ricciardi e Mario Melazzini, rispettivamente Direttore Scientifico e Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A.. In un momento “storico” come questo ci si è resi conto del valore della ricerca scientifica e conseguentemente di quanto sia fondamentale investire sempre più in ricerca, innovazione e istruzione. Per Walter Ricciardi soltanto in questo modo è possibile assicurare al Paese un futuro prospero. Ma adesso la priorità è accelerare la campagna vaccinale: è necessario vaccinare “quanto più possibile rapidamente la maggior parte della popolazione dai 12 anni in su” e al contempo “limitare la circolazione del virus attraverso delle misure come il green pass che evitano che in luoghi pubblici, in luoghi pericolosi, possano entrare persone infette”.

ICS Maugeri S.p.A.: l’intervento del professor Rino Rappuoli alla “Giornata del Ricercatore”

L’ospite d’onore dell’evento organizzato da ICS Maugeri S.p.A. è stato il professor Rino Rappuoli, Direttore Scientifico e Responsabile Ricerca e Sviluppo di GlaxoSmithKline (GSK) Vaccines. Presentato da Mario Melazzini come “il potenziale Nobel per quanto riguarda la vaccinologia”, ha spiegato come sia stato possibile realizzare vaccini contro il Coronavirus in così poco tempo. “Una volta, per fare i vaccini dovevamo prendere il virus, magari isolato in Cina, mandarli attraverso le frontiere. Ci volevano mesi per avere il virus. Oggi non c’è più bisogno di averlo, basta la sequenza del genoma che viene spedita per internet, viene teleportata in tutto il mondo nella frazione di secondo. Poi, partendo da quelle, possiamo fare un gene sintetico. Col gene sintetico si possono fare vaccini a RNA, con vettori virali e con proteine e adiuvanti, senza mai aver visto il virus”, ha sottolineato il professor Rappuoli. Tutto questo è stato possibile solo grazie all’investimento fatto in ricerca e sviluppo per vaccini monoclonali. “I risultati ottenuti in questo anno e mezzo di lotta contro il Covid-19, a partire dalla produzione di vaccini in tempi così rapidi, hanno dimostrato l’importanza della ricerca scientifica abbinata alle innovazioni tecnologiche”, ha aggiunto in merito l’AD di ICS Maugeri S.p.A. Mario Melazzini.

Digital Transformation: progetti e attività di Municipia S.p.A., Gruppo Engineering

Il modello “Augmented City” di Municipia S.p.A., società del Gruppo Engineering leader in progetti per smart city e trasformazione digitale delle città di ogni dimensione.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: Augmented City, centri urbani tecnologici, resilienti e inclusivi

Municipia S.p.A. affianca Comuni di ogni dimensione nel percorso di trasformazione digitale realizzando servizi innovativi, funzionali a concretizzare azioni e progetti necessari a realizzare gli Obiettivi dell’Agenda 2030. Iniziative che si caratterizzano per solidità, sostenibilità economico-finanziaria e per i significativi progressi nel sostegno a politiche ambientali, sociali e di governo nella catena del valore degli investimenti. La vision di Municipia S.p.A. si basa sull’evoluzione del concetto di centro urbano: nasce da qui il nuovo modello di “Augmented City” per città più efficienti, sicure, sostenibili. Luoghi ideali dove vivere, lavorare e investire: in questo modello, evoluzione naturale della Smart City, la tecnologia si configura non come un fine ma come un mezzo al servizio dei cittadini. L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei cittadini e l’ambiente circostante.

Digital Transformation: l’esperienza di Municipia S.p.A.

I servizi innovativi di Municipia S.p.A. sono realizzati attraverso investimenti privati e assorbimento del rischio operativo: la formula risiede nel partenariato pubblico-privato, le cui potenzialità sono in grado di generare vantaggi di notevole rilevanza sia per gli Enti locali che i cittadini. Tra questi una limitazione dell’impatto sulla spesa pubblica senza assunzioni di rischi finanziari per l’Ente; una maggiore efficienza dal punto di vista gestionale; la riduzione nei tempi di realizzazione dei progetti. Diverse le aree coinvolte: gestione delle entrate, welfare, mobilità, raccolta dei rifiuti, efficientamento energetico, sicurezza urbana, servizi online, cultura e turismo. Le soluzioni tecnologiche del Gruppo Engineering permettono inoltre di intervenire valorizzando gli investimenti e le tecnologie esistenti sia attraverso progetti verticali che iniziative di tipo intersettoriale. Municipia S.p.A. è inoltre impegnata nello sviluppo di piattaforme digitali per attività di integrazione dati (open, di proprietà del Comune o IoT) e relativa normalizzazione, valutazione della qualità e messa a disposizione, anche con l’obiettivo di sviluppare nuovi servizi per i cittadini.

Alessandro Benetton: 21 Invest acquisisce Witor’s, focus sull’operazione

21 Invest: il Presidente Alessandro Benetton commenta l’acquisizione di Witor’s, azienda leader nella produzione e lavorazione del cioccolato.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: Witor’s e 21 Invest insieme per rafforzare la leadership nel cioccolato

“Sono convinto che la tradizione e l’innovazione di Witor’s sapranno coniugarsi all’approccio industriale e alle competenze sviluppate da 21 Invest nel mondo del food”: lo ha sottolineato il Presidente Alessandro Benetton parlando dell’operazione che ha visto il gruppo di private equity acquisire lo storico marchio italiano. Nata nel 1959, Witor’s annovera infatti una lunga storia nella lavorazione del cioccolato: famosa nel mondo, ha ideato ed esportato il cioccolatino Boero, uno dei maggiori rappresentanti dell’eccellenza dolciaria italiana. Con circa 220 dipendenti nei due stabilimenti di Corte dei Frati (Cremona) e Gorizia, oggi l’azienda realizza più di 350 prodotti e opera in oltre 80 Paesi nel mondo. L’obiettivo non è solo quello di rafforzarne la leadership nel mercato italiano ma anche di estendere la presenza di Witor’s nei mercati esteri, valorizzandone il posizionamento e facendo leva sull’eccellente assetto produttivo in essere. “Insieme abbiamo la possibilità di raggiungere una posizione di leader nel mercato del cioccolato con una filiera certificata e un’attenzione particolare alla sostenibilità, elementi oggi imprescindibili per ogni azienda di successo” ha spiegato il Presidente di 21 Invest Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton: supportare sostenibilità e filiera certificata

Con l’acquisizione, come indicato da Alessandro Benetton, si punterà a rafforzare uno degli aspetti distintivi di Witor’s, ovvero l’attenzione alla filiera produttiva. Nei prossimi anni la società intende inoltre soddisfare la crescente domanda nei segmenti “free from”, alimenti senza particolari componenti quali zuccheri o glutine, e per cui sono riservate aree produttive dedicate. Non solo: acquistando cacao certificato UTZ e Fairtrade, l’azienda cremonese supporta altresì una coltivazione del cacao sostenibile, grazie a programmi che migliorano l’efficienza delle attività produttive e migliorano le condizioni di lavoro degli agricoltori. L’attenzione alla sostenibilità contraddistingue da sempre anche il modus operandi di 21 Invest, fondata da Alessandro Benetton. Nell’ambito dell’operazione è stato reso noto che, all’attuale gestione sarà affiancato un nuovo Amministratore Delegato, Jean Valery Raffard. Nuove figure strategiche saranno individuate successivamente per il potenziamento della struttura organizzativa e manageriale.