Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: le attività e i traguardi dello Studio Legale Mascetti

Lo Studio Legale guidato da Andrea Mascetti avvia le proprie attività nel 2004: da allora, la legal firm specializzata nel settore amministrativo, penale e societario ha raggiunto una posizione di rilievo nel panorama italiano.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: percorso professionale e incarichi attuali

Fondatore e titolare dello Studio Legale omonimo, Andrea Mascetti è un professionista del settore legale. Consulente esperto in diritto commerciale e amministrativo, svolge inoltre attività all’interno di collegi arbitrali e organismi di vigilanza. Nato nel 1971 a Varese, dopo l’ottenimento del diploma di maturità classica, consegue la Laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano. Terminato il praticantato, si abilita allo svolgimento della professione presso la Corte di Appello di Milano ed entra nell’Ordine degli Avvocati di Varese. Dal 2014 è iscritto all’Ordine di Milano. Il suo percorso nel settore legale si avvia con un’esperienza professionale maturata nello Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young, dove esercita la professione fino al 2003. In seguito a tale esperienza, nel 2004 avvia una propria attività fondando lo Studio Legale omonimo a Varese e Milano. Parallelamente a questo, Andrea Mascetti esercita nell’ambito del diritto civile e amministrativo e nelle applicazioni del decreto legislativo 231/01. Opera inoltre come consulente e processualista, oltre a ricoprire incarichi come Presidente e Membro di Organismi di Vigilanza, Consigli di Amministrazione di banche e società commerciali sia italiane che estere. Tra i suoi incarichi attuali è Consigliere Indipendente nel Consiglio di Amministrazione di Italgas S.p.A., presso cui presiede il Comitato Nomine e Remunerazioni. Dal 2019 è Coordinatore della Commissione Arte e Cultura di Fondazione Cariplo.

Attività e traguardi dello Studio Legale di Andrea Mascetti

Le competenze specialistiche sviluppate in materia di diritto societario e amministrativo hanno consentito ad Andrea Mascetti di fondare una propria attività nel 2004. Supportato da un team di professionisti specializzati in diversi rami del settore giuridico, lo Studio Legale Mascetti fornisce servizi legali in ambito civile, penale e amministrativo, includendo inoltre anche i campi relativi alla web reputation, al decreto legislativo 231/01 e al diritto dell’arte. I risultati conseguiti e la qualità dei servizi hanno consentito allo Studio Legale di ricevere diversi riconoscimenti durante gli anni: tra questi, l’inclusione nella classifica stilata dalla rivista Capital che ha premiato lo Studio Legale tra le migliori 500 legal firm d’Italia. Il riconoscimento ha tenuto in considerazione fattori come qualità dei servizi, competenza e specializzazione, insieme alla capacità di entrare in relazione con gli attori presenti sul territorio. Le competenze multidisciplinari e la lunga esperienza in ambito giuridico, infatti, consentono al team guidato da Andrea Mascetti di svolgere attività finalizzate a supportare diversi tipi di clienti, tra cui aziende, privati ed enti pubblici.

Serenissima Ristorazione opera in conformità alle norme igienico-sanitarie

Serenissima Ristorazione offre un servizio di sanificazione portata avanti da un team di esperti, in ottemperanza alle
linee impartite dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Serenissima Ristorazione

Gli interventi di sanificazione offerti da Serenissima Ristorazione

All’interno delle circolari e DPCM emanati dal Governo negli ultimi sei mesi, è stata spesso evidenziata la centralità di sanificazione e disinfezione delle aree per arginare l’emergenza sanitaria da Coronavirus. In tale direzione si inserisce il Decreto “Cura Italia” del 17 marzo di quest’anno, con cui il Governo ha aperto alla possibilità di fare domanda per un credito d’imposta del 50% entro i 20.000 euro di spese operate per la sanificazione di ambienti e strumenti di lavoro. Serenissima Ristorazione, a questo proposito, contempla anche il servizio di sanificazione condotta da una squadra di professionisti e in compliance con le indicazioni scientifiche di Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Organizzazione Mondiale della Sanità, oltre che del piano HACCP e delle certificazioni ISO 9001, 14001 e BS OHSAS 18001. La società guidata da Mario Putin ha inoltre creato un Emergency Team Direzionale, con il compito di decidere le regole da seguire a seconda delle differenti realtà operative e impegnarsi a risolvere rapidamente possibili problematiche. Inoltre, gli operatori di Serenissima Ristorazione hanno frequentato corsi appositi per garantire la buona riuscita delle operazioni riducendo al minimo le possibilità di contagio. Sono state consegnate informative, circolari e istruzioni pratiche con gli ultimi aggiornamenti in tema di igiene personale, DPI e comportamenti da tenere per la sicurezza di tutti, come il distanziamento sociale, oppure quelli da attuare in caso di sintomatologia in ufficio oppure a casa, a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie.

La storia di Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione nasce a Vicenza a metà degli anni ’80 ed è attualmente una realtà di primo piano nel comparto della ristorazione collettiva, capace di garantire ogni giorno 200.000 pasti. Fondata dall’attuale Presidente Mario Putin, è capofila nei servizi di ristorazione sociosanitari e sostiene importanti progetti di project financing. L’azienda è attiva con ottimi risultati nel settore della ristorazione aziendale e offre un ampio ventaglio di servizi e prodotti italiani di qualità, senza dimenticare una proposta economica di interesse. Serenissima Ristorazione è inoltre operativa nella gestione di progetti sulle tematiche del risparmio e del riutilizzo delle eccedenze alimentari, in sinergia con associazioni ed enti a livello nazionale. Grazie agli accordi siglati con l’Associazione Ozanam Onlus Di Vicenza, Consorzio di Cooperative L’Arcolaio e Associazione Diakonia Onlus, ha donato derrate alimentari perfettamente integre e piatti cucinati ma non consumati a persone bisognose. La realtà ha anche supportato una iniziativa di sensibilizzazione e informazione sui medesimi argomenti con la personalizzazione delle tovagliette di carta dispensate nelle aree self-service e nei ristoranti italiani.

Gruppo Riva: il 2019 si chiude con 3,2 miliardi di euro di ricavi e +9,5% negli investimenti

Con 21 siti produttivi dislocati tra Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada, Gruppo Riva è il primo operatore siderurgico in Italia e tra i principali su scala internazionale. Nel 2019 ha incrementato gli investimenti (+9,5%) e si è confermato leader nei “prodotti lunghi” (10% del mercato continentale).

Gruppo Riva

Gruppo Riva: i traguardi raggiunti nel 2019

Realtà leader in Italia nel settore siderurgico, Gruppo Riva rafforza il proprio ruolo di primo piano anche in campo internazionale. Con una produzione che nel 2019 ha raggiunto i 6,3 milioni di tonnellate, il Gruppo attualmente guidato da Claudio Riva ha chiuso il 2019 con ricavi pari a 3,2 miliardi di euro, confermandosi leader nei “prodotti lunghi” grazie a una quota di mercato del 10% in Europa. Il 2019 ha inoltre segnato un aumento degli investimenti per il colosso siderurgico: +9,5% rispetto all’anno precedente, con un volume totale che ha raggiunto i 150 milioni di euro. Risultati ancora più significativi se si considera che lo scorso anno è stato caratterizzato da una decisa contrazione del mercato dell’acciaio, sia a livello nazionale che continentale. A questo si è aggiunto uno stop generalizzato delle attività provocato dalla pandemia da Covid-19, a cui Gruppo Riva ha potuto far fronte grazie all’attenzione costante verso sicurezza, qualità e innovazione, che da sempre ne caratterizzano le attività. Fondamentale, inoltre, si è rivelato il supporto fornito dal laboratorio di Lesegno (CN) negli ambiti della Ricerca e dello Sviluppo: vero e proprio centro nevralgico per l’innovazione, nel corso degli anni il Centro ha consentito all’azienda di mantenersi all’avanguardia e di rispettare avanzati standard di qualità, sicurezza e sostenibilità ambientale.

La storia di Gruppo Riva: fondazione, sviluppo e apertura ai mercati europei

Gruppo Riva nasce nel 1954 grazie all’intuizione di Emilio Riva che, supportato dal fratello Adriano, intuisce l’elevato potenziale del settore siderurgico nel dopoguerra in Italia. A due anni dalla nascita viene introdotta la produzione diretta dell’acciaio e, l’anno seguente, il Gruppo avvia il primo impianto a Caronno Pertusella, in Lombardia. Da allora, un susseguirsi di attività e di innovazioni. Nel 1957 l’avvio di un forno elettrico ad arco della capacità di 25 tonnellate, rivoluzionario per lo scenario siderurgico del tempo. Nel 1964 la prima introduzione della tecnica della colata continua in Italia, che costituisce un importante successo per l’azienda. Nel 1966 la rilevazione delle Acciaierie e Ferriere di Lesegno (CN), affiancata, negli stessi anni, dall’espansione verso i mercati internazionali. Pioniere nella produzione siderurgica in Europa, il Gruppo raggiunge un ulteriore primato nel 1978 con l’avvio di un fitto rapporto commerciale con la Cina. Con 21 siti produttivi tra Francia, Germania, Italia, Belgio, Spagna e Canada, oggi Gruppo Riva conta circa 5.400 dipendenti e basa il proprio successo su fattori quali innovazione, sostenibilità, sicurezza e formazione del personale.

Solidarietà: la donazione di Mauro Sentinelli per Montepulciano

Tra i pionieri della telefonia mobile in Italia, Mauro Sentinelli è ricordato oggi anche per lo spessore umano, non solo professionale: in ambito sociale si è distinto come promotore di numerose iniziative di carattere socio-assistenziale.

Mauro Sentinelli

Iniziative solidali e sociali promosse da Mauro Sentinelli: l’ambulanza donata alla Misericordia di Montepulciano

“Vorrei che tutti quanti ricordassero non solo le sue capacità manageriali, ma anche le qualità sul lato umano e personale” aveva auspicato di Mauro Sentinelli l’amico ed ex collega Luigi Gambardella nel corso dello speciale evento online organizzato in ricordo del professionista lo scorso 30 maggio da Key4Biz. Noto per le sue spiccate doti in ambito manageriale e il rilevante contributo apportato allo sviluppo delle TLC in Italia, Mauro Sentinelli si è distinto anche per l’impegno in ambito sociale e solidale, ben espresso nelle numerose iniziative da lui promosse sia a livello pubblico che privato. Tra queste la donazione nel 2015 di un’ambulanza di classe A alla Misericordia di Montepulciano da parte della famiglia Giannini-Sentinelli: un nuovo mezzo, dotato di unità di rianimazione mobile e strumentazioni di ultima generazione per la gestione di emergenze e urgenze, che è stato recapitato in occasione delle festività natalizie all’associazione.

Montepulciano: il profondo legame tra la famiglia di Mauro Sentinelli e la città

Mauro Sentinelli intervenne insieme alla moglie alla cerimonia organizzata nel 2015 in occasione della consegna dell’ambulanza: erano presenti anche numerosi componenti della famiglia Giannini per ricordare la mamma (nonché nonna) Iole. È a lei, alla sua memoria infatti che si deve il loro gesto, come spiegarono i coniugi nel corso della cerimonia. Parteciparono inoltre l’allora Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, il Vescovo Monsignor Stefano Manetti e il Presidente della Pia Arciconfraternita Adriano Giuliotti, oltre ai numerosi soci e volontari della Misericordia. Non solo: in quell’occasione la famiglia Giannini-Sentinelli consegnò al Sindaco anche una simbolica maxi-chiave, a riprova del profondo affetto e della riconoscenza che li lega da sempre a tutta la comunità di Montepulciano. È solo uno dei numerosi episodi che parlano dello spessore umano di Mauro Sentinelli, conosciuto a livello internazionale per il suo valore come manager e innovatore: fu lui a dare vita al Global System for Mobile Communications (GSM) e a lanciare la carta prepagata su scala globale, imprimendo una svolta significativa al settore della telefonia.

Gianfranco Battisti: l’estate del Gruppo FS Italiane tra mobilità sostenibile e intermodalità

Più soluzioni e nuovi collegamenti per aiutare il turismo e contribuire a far scoprire le bellezze paesaggistiche del Paese: nelle parole dell’AD e DG Gianfranco Battisti l’impegno del Gruppo FS Italiane.

Gianfranco Battisti

L’estate del Gruppo FS Italiane, Gianfranco Battisti: pronti a rilanciare il turismo

“Le nuove fermate delle Frecce, insieme ai collegamenti con InterCity e treni regionali, sono parte integrante del più ampio piano di sviluppo del turismo nazionale” ha spiegato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane Gianfranco Battisti, parlando dei nuovi collegamenti e delle iniziative attivate in occasione dell’estate 2020. Numerose le tratte inaugurate nell’ottica di contribuire significativamente al rilancio del turismo nel Paese: il primo collegamento diretto tra Firenze e la Puglia, i collegamenti con Frecciarossa e Frecciargento da Reggio Calabria a Torino e Venezia e infine una nuova corsa con Frecciarossa 1000 che unisce Milano e Roma al Levante ligure, alla Versilia e all’Argentario. Il Gruppo ha deciso di puntare anche sulla mobilità sostenibile. Nuove promozioni per chi sceglie le modalità treno + bus o treno + bici. Per la prima volta dall’11 luglio scorso sono attivi il Cilento Link, che permette di visitare i posti più belli della costiera cilentana con un biglietto integrato. E ancora lo Jesolo Link: 65 collegamenti quotidiani tra la stazione di Mestre e le spiagge del Veneto. Infine il Conero Link, per cui sono stati predisposti 43 bus al giorno tra Ancona e Portonovo: “È fondamentale offrire collegamenti per scoprire e riscoprire le bellezze d’Italia in treno che, con la sua fitta rete di linee e stazioni, riesce a unire facilmente gli angoli del Belpaese” ha aggiunto in merito Gianfranco Battisti.

Gianfranco Battisti: Gruppo FS Italiane punta su turismo sostenibile e mobilità condivisa

Nel periodo estivo il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti promuove inoltre l’utilizzo della biciletta. Ne è un esempio l’accordo sottoscritto in Emilia Romagna tra Trenitalia Tper, Bike Park Rimini e Comune di Rimini: per i viaggiatori che arrivano alla stazione è infatti possibile approfittare di sconti sul noleggio biciclette o e-bike, consigliate per chi vuole visitare la città attraverso le sue numerose piste ciclabili. Non solo: a bordo dei treni regionali è possibile trasportare gratuitamente monopattini pieghevoli (elettrici e no), hoverboard e monowheel. Tra le iniziative di FS Italiane anche diverse di carattere storico: i turisti interessati possono raggiungere facilmente in treno anche il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa, situato sulla tratta tra Napoli e il Comune di Portici. Il sito possiede una collezione di 55 treni tra locomotive e carrozze d’epoca e un meraviglioso giardino botanico. Cultura, sostenibilità e nuovi collegamenti per aiutare il turismo italiano messo a dura prova dalla pandemia, con l’obiettivo di “distribuire i flussi turistici non solo nelle grandi città d’arte o sulle spiagge e montagne più conosciute, ma anche nei luoghi di medie e piccole dimensioni ad alta attrattività turistica, paesaggistica e culturale” come precisato dall’AD e DG Gianfranco Battisti.

Claudio Machetti: le principali tappe dell’iter professionale

Laureato in Scienze Statistiche presso L’Università di Roma La Sapienza, Claudio Machetti si è distinto nel corso della sua carriera ricoprendo incarichi di notevole responsabilità in Banco di Roma, Ferrovie dello Stato e in Enel, dove attualmente ricopre la posizione di Direttore della Global Trading Business Line del Gruppo.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: le precedenti esperienze professionali

Oggi in Enel nel ruolo di Direttore della Global Trading Business Line del Gruppo, Claudio Machetti ha ricoperto nel corso del suo percorso professionale una serie di incarichi di notevole responsabilità. Conseguito il diploma di maturità classica presso il liceo Tito Lucrezio Caro di Roma, sua città natale, si iscrive a Scienze Statistiche presso l’Università di Roma La Sapienza, dove si laurea nel 1982. Successivamente si trasferisce a Milano per lavorare all’interno della filiale lombarda del Banco di Roma. Due anni dopo gli viene affidato il ruolo di analista finanziario presso la Direzione Centrale di Roma. In seguito si specializza in equity: nel ruolo di funzionario all’interno della Direzione Finanziaria, precisamente nell’Ufficio Analisi Finanziarie, cura l’IPO di diverse società in Borsa. Nel 1990 diventa Vicedirettore responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Forte delle competenze acquisite, due anni più tardi Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato: inizialmente alla guida dell’Unità Mercati Finanziari, viene nominato nel 1996 Direttore della Finanza Operativa. In questi anni contribuisce inoltre alla nascita di Fercredit, società di servizi finanziari di cui diventerà Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: il presente professionale in Enel

È il marzo del 2000 quando prende il via la lunga esperienza professionale di Claudio Machetti in Enel. Inizialmente nel ruolo di Responsabile dell’Area Finanza del Gruppo, partecipa alla costituzione di Enelfactor, società di factoring di cui diventerà Amministratore Delegato, e di Enel Insurance, realtà del settore assicurativo che fino al 2014 lo vede ricoprire l’incarico di Presidente. Dal 2005 al 2009 Direttore Finanziario del Gruppo, oltre a guidare la funzione Risk Management ha ricoperto il ruolo di Consigliere d’Amministrazione nei Board di Endesa, Terna, Wind e di altre realtà legate ad Enel. Già Presidente dei fondi pensione FondEnel e Fopen, a metà del 2014, a seguito di una ristrutturazione del Gruppo, Claudio Machetti è stato chiamato a dirigere la Global Trading Business Line, con il compito di gestire il sourcing di carbone, gas ed olio combustibile e di supervisionare i mercati all’ingrosso di gas ed energia elettrica in tutti i Paesi dove Enel è presente. In curriculum anche il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel Global Trading S.p.A., società del Gruppo specializzata nelle attività di Global Trading.

Open Fiber, Elisabetta Ripa: presentato a Infratel il nuovo piano per accelerare sulla fibra

Le linee guida del piano 2020-2023 per portare la fibra nel 92% delle abitazioni italiane: è il target fissato da Open Fiber, la società guidata dall’AD e DG Elisabetta Ripa.

Maggiore forza lavoro, innovazione tecnologica e sburocratizzazione sono le chiavi del nuovo piano 2020-2023 presentato dall’AD e DG di Open Fiber, Elisabetta Ripa, per stringere i tempi sulla fibra ottica in Italia.

Elisabetta Ripa

Fibra ottica: per Elisabetta Ripa, l’Italia ha bisogno di velocizzare i tempi

L’Italia è “di fronte a una sfida importante che non ci vede partire da zero, ora si tratta di accelerare”: sono le parole di Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Open Fiber, in seguito alla presentazione del piano 2020-2023 che punta a raggiungere con la fibra ottica il 92% del territorio italiano entro il 2022. Il progetto, presentato a Infratel, si pone l’obiettivo di accelerare sui tempi di realizzazione dell’infrastruttura a banda ultra larga in Italia, per la quale, secondo l’AD e DG, è necessario intraprendere un “approccio tattico, non populista, per far fronte all’emergenza nell’immediato”. Alla base dell’accelerazione, la predisposizione di un aumento della forza lavoro grazie ad accordi con una più ampia platea di aziende, l’introduzione di innovazioni tecnologiche e la possibilità di sburocratizzare le procedure per mezzo delle misure previste dal Governo Italiano nel Decreto “Semplificazioni”. Secondo quanto illustrato da Elisabetta Ripa, il piano consentirebbe di raggiungere 8,7 milioni di unità immobiliari già cablate, con il 65% coperto entro la fine del 2021, per poi passare al 92% entro l’anno seguente e raggiungere le ultime 700mila unità immobiliari (il restante 8%) nel 2023.

Elisabetta Ripa: più forza lavoro e innovazione per accelerare sulla fibra in Italia

Tra i punti cruciali contenuti nelle linee guida del nuovo piano di Open Fiber, è stato predisposto un forte aumento delle risorse operative sul campo: la società guidata da Elisabetta Ripa, infatti, prevede nel 2020 una crescita delle risorse pari all’87% rispetto all’anno precedente, e un ulteriore aumento del 55% nel 2021. A ciò viene affiancato un allargamento del numero di aziende partecipanti e, allo stesso tempo, la gestione di quelle non performanti, con revoca e riassegnazione dei cantieri aggiudicati. Ma non solo, la velocizzazione pianificata da Open Fiber passa anche per l’innovazione in campo tecnologico: il piano proposto dall’AD e DG Elisabetta Ripa introduce infatti l’utilizzo del cavo multifibra con il diramatore e la tecnica delle minitrincee, insieme al collaudo da remoto con Google Glass e l’utilizzo di miniPcn. Un piano ambizioso, quindi, per Open Fiber, ma necessario per far sì che l’Italia non manchi l’appuntamento con un’opera importante per il rilancio economico e per lo sviluppo del Paese.

Referendum sul taglio dei parlamentari: l’analisi di Carlo Malinconico

“Il prossimo referendum non concerne affatto il risparmio, bensì direttamente l’utilità o meno del Parlamento”, scrive Carlo Malinconico.

Carlo Malinconico

Carlo Malinconico: “Il vero problema del Parlamento è il rapporto con il Governo”

Domenica e lunedì si voterà in tutta Italia per respingere o meno la legge di revisione costituzionale dal titolo “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. L’avvocato Carlo Malinconico, che in passato ha ricoperto diversi ruoli nelle Istituzioni, ha voluto esprimere la sua opinione in un editoriale pubblicato sul quotidiano “Il Dubbio”. Secondo il giurista, il Referendum rappresenta in realtà una scelta tra l’utilità o meno del Parlamento. Il sentimento di rivalsa diffusosi negli ultimi dieci anni contro la cosiddetta “casta” ha infatti indebolito fortemente il ruolo delle Camere: “L’ideologia dei movimenti populisti consiste nel ritenere che il capo del movimento politico interpreta, anche avvalendosi delle piattaforme informatiche, direttamente le istanze sociali e trova le soluzioni, senza bisogno di mediazioni parlamentari, connotate da inevitabili compromessi”. Un ruolo già messo fortemente in discussione dall’abuso dei decreti legge e dal continuo ricorso al voto di fiducia, problematica che con il Referendum non troverà soluzione: “Negli ultimi tempi, si insiste sull’argomento che un Parlamento più snello sarebbe più efficiente ed efficace. L’affermazione appare discutibile. Il Parlamento ha problemi di funzionalità non per il numero dei parlamentari – scrive Carlo Malinconicoma per il rapporto con il Governo”. Diminuire i parlamentari avrà dunque un unico effetto, spiega il giurista: indebolire la democrazia rappresentativa del Paese.

Giurista e avvocato: chi è Carlo Malinconico

Attualmente alla guida dello Studio Legale omonimo, realtà pluripremiata e riconosciuta a livello nazionale, Carlo Malinconico ha ricoperto numerosi incarichi sia nella magistratura italiana che nelle Istituzioni. Romano di nascita, classe 1950, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza supera brillantemente diversi concorsi pubblici. È stato infatti sia Avvocato dello Stato, operando a Milano dal 1976 al 1985 durante i cosiddetti “Anni di Piombo”, che Consigliere di Stato fino al 2002. In quel periodo ha ricoperto anche diversi incarichi pubblici, tra i quali capo dell’ufficio legislativo del Ministero delle Partecipazioni Statali, del Ministero del tesoro e capo del dipartimento degli affari giuridici e legislativi della presidenza del Consiglio. Nel 2006 è stato nominato Segretario generale della Presidenza del Consiglio del Governo Prodi, mentre nel 2011 Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del Governo Monti con delega all’editoria. Infine, tra il 2002 e il 2011 Carlo Malinconico si è dedicato anche alla carriera universitaria. Dopo essere entrato come professore di Diritto Ue alla Scuola superiore dell’economia e delle finanze, ha insegnato all’Università di Udine e infine all’Università Tor Vergata di Roma.

Africa, le considerazioni dell’AD di Eni Claudio Descalzi nell’intervista ad Adnkronos Live

Eni, l’intervento dell’Amministratore Delegato Claudio Descalzi ad Adnkronos Live: “In Africa e Indonesia abbiamo fatto una politica che puntava a farci diventare parte integrante della società nella quale operiamo. Questo ci ha permesso di crescere, di diventare più credibili”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi ad Adnkronos Live: valore e investimenti a lungo termine, la crescita di Eni in Africa

Ospite di Adnkronos Live lo scorso 23 luglio, l’AD di Eni Claudio Descalzi ha parlato delle attività del gruppo in Africa: “Siamo diventati tra le prime società che operano nel Continente. Dagli anni ’50 in poi, il nostro modello si è sempre differenziato, perché siamo entrati come una piccola società e quindi la nostra crescita è stata basata su un modello che non guardasse solo alla creazione di profitto ma anche ai valori che si radicano solo se si diventa parte organica della società dove operi ed eserciti un’attività”. Integrarsi puntando sui valori e sugli investimenti a lungo termine è dunque la formula adottata da Eni in Africa, come ha ricordato l’AD Claudio Descalzi: “Abbiamo lavorato fin dall’inizio su una diversificazione industriale. Ad esempio i primi progetti agricoli, che oggi occupano centinaia di migliaia di persone, sono nati negli anni ’80”.

Eni, l’AD Claudio Descalzi: il nostro modello di integrazione ha una doppia valenza

“L’Africa ha un patrimonio energetico incredibile. Ha il 13-14% della popolazione mondiale ma dal punto di vista energetico consuma solo il 3-4%” ha sottolineato Claudio Descalzi intervenendo nel corso di Adnkronos Live. “Per questo abbiamo deciso di affiancare, oltre alle risorse destinate all’export, una parte destinata mercato interno. Risorse africane per l’Africa” ha spiegato l’AD sottolineando come il Gruppo abbia investito in questa prospettiva più di 2 miliardi nelle politiche di sviluppo dell’energia. Una scelta che “da un certo punto di vista può sembrare rischiosa, perché orientarsi sull’export ha certamente un ritorno più sicuro, ma vendere energia localmente vuol dire potersi permettere di costruire infrastrutture, centrali e reti elettriche, distribuzione, sviluppo del know how e quindi lavoro, formando professionalità e competenze”: il ritorno all’inizio può essere inferiore ma “a lungo andare ripaga”. Come ha ulteriormente precisato Claudio Descalzi, la creazione del profitto deve esserci sempre altrimenti la società non va avanti ma deve essere correlata alla creazione di valori: “Il profitto ti può avvantaggiare sul breve termine ma se un’impresa o una società devono vivere, integrarsi, diventare una componente del Paese, puntare sui progetti a lungo termine. Solo ti prendi dei rischi e se credi in un Paese dove vai ad investire ti può rendere credibile e affidabile”. In Africa come in Indonesia la scelta di Eni è stata dunque quella di adottare “una politica che puntava a farci diventare parte integrante della società nella quale operiamo”. E “questo ci ha permesso di crescere, di diventare più credibili” ha ribadito infine l’AD.

“Voci sul Futuro”: l’autorevole parere di Paola Severino sul futuro del mondo

Non possiamo lasciare alle prossime generazioni solo il peso dei debiti che abbiamo contratto o l’inquinamento che abbiamo provocato, ma dobbiamo dare loro i mezzi per costruire un mondo solidale: a “Voci sul Futuro” il monito di Paola Severino, Vice Presidente dell’Università Luiss Guido Carli.

Paola Severino

Paola Severino: semplificazione e snellimento obiettivi importantissimi per il futuro del sistema normativo

Ospite del primo dei dieci forum “Voci sul Futuro” organizzati da ASviS e Ansa, la Vicepresidente dell’Università Luiss Guido Carli Paola Severino si è espressa sul futuro del sistema normativo italiano e della sua evoluzione. Nel suo intervento ha rilevato come l’Italia ma anche altri Paesi scontino una scarsa chiarezza in materia di leggi: “Il cittadino deve comprendere ciò che è permesso e che è vietato”. La ragione è forse da ricercare nell’eccesso numerico: “Troppe leggi non servono, ce lo diceva già Tacito secoli fa. Servono soltanto ad accompagnare le repubbliche corrotte, perché nella moltitudine di norme si nasconde la possibilità di eludere la legge stessa”. Il tema della semplificazione e dello snellimento secondo la Vicepresidente dell’Università Luiss Guido Carli è dunque “un obiettivo importantissimo per il futuro”. Un altro aspetto riguarda la misurabilità degli effetti: “Noi tendiamo a cambiare troppo spesso le leggi senza occuparci della sorte di quelle precedenti, per capire se hanno avuto effetti o no”. Paola Severino ha quindi invitato a riflettere su come oltre a lavorare per “dare grandi spinte all’approvazione delle leggi in Parlamento” il Governo debba anche “semplificare il modello di approvazione delle stesse, così da avere delle strade percorribili che non siano l’esercizio di ripetizione della stessa proposizione, alla commissione di turno o all’aula” in entrambe le camere: un meccanismo da riformare profondamente “per avere un equilibrio tra spinta governativa e funzione legislativa del Parlamento”.

Paola Severino: il futuro del mondo tra sviluppo sostenibile e digitalizzazione

Il diritto alla vita è il diritto del futuro. Lo ha ricordato Paola Severino nel corso del forum “Voci sul Futuro”, parlando di come sarebbe sbagliato lasciare alle prossime generazioni solo “il peso dei debiti che abbiamo contratto o l’inquinamento che abbiamo provocato”. Ai giovani, come evidenziato dalla Vicepresidente dell’Università Luiss Guido Carli, “dobbiamo dare i mezzi per costruire in maniera solidale il nostro mondo”. Paola Severino si è soffermata in particolare su due temi: l’inquinamento e la redistribuzione delle risorse economiche. Fare delle riforme sul contenimento dell’inquinamento è impossibile “se le imprese non vengono dotate dei mezzi economici per farlo”. Per quanto riguarda il secondo tema “le diseguaglianze ci sono e sono tante”: rispetto a queste “è nostra cura cercare di capire cosa fare”. Se è chiaro che “in Europa il tema sarà quello della decarbonizzazione”, per altri Paesi invece “il tema è la fame”. Qui si gioca “il problema della divaricazione sociale e di ricchezza tra Paesi: la forbice è sempre più alta”. Oggi poi, alla luce dell’emergenza Coronavirus, secondo Paola Severino anche nei Paesi più benestanti “dobbiamo iniziare a parlare di bisogno”. Nel mondo che verrà, al centro dell’iniziativa organizzata da Ansa e ASviS, un ruolo determinante lo ricoprirà il digitale: “Noi lo vediamo come un fenomeno a due anime: negativo, perché ci porta fake news e disinformazione, però è anche un modo per fare muovere la società. L’uso di un computer o un tablet è quasi alla portata di tutti”. Fenomeni negativi potrebbero essere evitati “se le persone fossero più informate e maggiormente educate a comprendere una notizia, a dubitare, a temere che quando si riceve una notizia incredibile questa possa anche essere falsa”. Nelle parole della Vicepresidente dell’Università Luiss Guido Carli emerge dunque il valore della formazione: “Credo fortemente nell’educazione dei giovani, dei bambini, su questo tema. D’altro canto c’è la grande funzione di intermediazione, di selezione, della stampa. Esiste il reato di diffamazione, esiste il decalogo a cui deve ispirarsi il giornalista. Tutte queste regole devono essere trasferite nell’immensità del digitale”.