General Cessioni

Le opinioni di General Cessioni sullo studio Global Commercial Property Monitor

General Cessioni fornisce opinioni e recensioni positive sulle aspettative degli investitori in ambito immobiliare, sottolineando i risultati dello studio Global Commercial Property Monitor.

General Cessioni

Le opinioni di General Cessioni sullo studio di RICS dedicato al Real Estate

Toccato duramente dalla crisi economia globale, il settore immobiliare negli ultimi anni ha conosciuto una fase di notevole espansione. Tendenza che si è andata confermando anche negli ultimi mesi del 2017, così come ha rivelato l’indagine trimestrale Global Commercial Property Monitor di RICS, al centro delle recensioni e opinioni di General Cessioni. Oggetto delle ricerche i sentiment di investitori e occupier nel settore commerciale, definiti attraverso l’Investment Sentiment Index (ISI) e l’Occupier Sentiment Index (OSI). Entrambi gli indicatori sono risultati positivi per la stragrande maggioranza dei 34 Paesi campione: rispettivamente 28 per l’Occupier Sentiment Index e 27 per l’Investment Sentiment Index. Il quarto trimestre del 2017 ha fatto segnare in tutta Europa segnali decisamente incoraggianti, in special modo in Spagna, Irlanda, Bulgaria, Ungheria, Germania e Repubblica Ceca. Sebbene molti intervistati, sottolinea nelle sue recensioni General Cessioni, mettano in risalto la scarsità dell’offerta di immobili di qualità, visto anche il tasso di unità libere ai minimi dal 2008, gli indicatori mostrano per il 2018 ottime aspettative. Elemento che spiega il permanere di un alto livello dei prezzi, a prescindere dal possibile cambio di direzione della politica monetaria della BCE.

Cogefim: recensioni sull’andamento del Real Estate in Italia

Società attiva da oltre tre decenni in intermediazione immobiliare e aziendale, General Cessioni chiarisce nelle sue recensioni e opinioni come anche per l’Italia la ricerca Global Commercial Property Monitor restituisca aspettative positive. Il Belpaese rientra infatti tra quelle nazioni in cui entrambi gli indicatori Investiment Sentiment Index e Occupier Sentiment Index risultano in crescita. Se il primo è cresciuto nell’ultimo trimestre del 2017 di 13 punti su base annua, il secondo ha fatto ancora meglio con 14 punti. La domanda e gli investimenti sono aumentati in maniera sensibile soprattutto in ambito commerciale e retail, mentre l’espansione è risultata più contenuta sul fronte della richiesta di strutture industriali. All’interno delle proprie recensioni, General Cessioni sottolinea come gli intervistati si aspettino che tutti i prime asset registreranno consistenti guadagni sul capital value nel corso del 2018. Milano, nel frattempo, si conferma come protagonista nel commercial property: comparto dove le previsioni di sviluppo delle locazioni nei sotto-settori prime superano ampiamente la media nazionale.

 

Successo per l’ateneo di Emanuele Degennaro: in forte crescita le nuove matricole

Dati positivi per l’università LUM Jean Monnet fondata da Emanuele Degennaro: anche quest’anno confermato il trend di crescita nel numero di nuovi iscritti.

Emanuele Degennaro

Emanuele Degennaro: "Tra i nostri obiettivi arginare la fuga dei giovani"

Sono sempre di più i giovani italiani che cercano fortuna lontano dalla propria regione. Fenomeno che non interessa solamente l’emigrazione verso mete estere come l’Inghilterra o la Germania, ma si sviluppa anche lungo l’asse nord-sud della penisola. Emorragia che come spiega il suo Magnifico Rettore e Fondatore Emanuele Degennaro, è sempre stata in cima alle attenzioni della Libera Università Mediterranea Lum Jean Monnet: "Sin dalla fondazione la Lum si è posta tra gli obiettivi quello di fare da argine alla fuga dei giovani neodiplomati verso gli atenei del Centro e del Nord Italia". Motivo per il quale si è adoperata "nella realizzazione di un’offerta didattica – evidenzia Emanuele Degennaro – di alta qualità che, tenendo conto della necessaria propensione all’innovazione, risulti il più possibile completa, al fine di rispettare le esigenze formative di ogni studente che voglia ampliare le proprie conoscenze nei settori economico e giuridico". Impegno che è stato premiato da una costante crescita della quota di neo-matricole, in aumento nel 2015 dell’15%, nel 2016 del 39% e nel 2017 del 11%. Il trend positivo ha portato la popolazione studentesca nell’ultimo anno a oltre 1300 unità. In parallelo si è affermata anche l’offerta post-laurea grazie alla Lum School of Management che nello scorso anno ha fatto segnare un balzo del 19% nel numero di iscritti. Presente con sedi a Trani, Lecce e Casamassima, si è affermata nel campo della formazione grazie agli oltre 50 master che spaziano dal marketing, dalla finanza e dall’auditing fino alla sanità, vera e propria punta di diamante della School of Management.

Emanuele Degennaro: esperienze professionali e competenze

Laureato in Diritto Internazionale, Emanuele Degennaro è nato a Bari nel 1963. Specializzato in ambito immobiliare, finanziario e commerciale, ha ricoperto nel corso della propria carriera ruoli ai vertici di numerose società in qualità di Amministratore Delegato, Consigliere d’Amministrazione, Presidente e Amministratore Unico. Fondatore della Fondazione "Centesimus Annus – Pro Pontefice" e della Libera Università Mediterranea LUM Jean Monnet, di cui è Magnifico Rettore, Presidente del CdA e legale rappresentante, è stato attivo dal 2000 al 2011 all’interno del CdA dell’Interporto Regionale della Puglia S.p.A. come Presidente. Membro del CdA di NOMISMA, Società di Studi Economici S.p.A., dal 2011, Emanuele Degennaro è stato nominato nel 2017 Presidente del Consiglio di Amministrazione di LBSC LUM Business School & Consulting. Grazie alle competenze e alle esperienze maturate nel corso della propria carriera ha scritto "L’economia delle aziende immobiliari" e "La finanziarizzazione del mercato immobiliare", editi entrambi da Cacucci Editore.

Antonio Franchi: Residenze Srl ristruttura a Verona un immobile di prestigio nel rione San Zeno

Sotto la guida di Antonio Franchi, la società Residenze Srl, specializzata nel ramo immobiliare d’alta gamma, ha portato a termine diverse operazioni di ristrutturazione in tutta Italia: tra queste, anche l’intervento a Verona in Piazza Corrubbio.

Antonio Franchi - amministratore unico Residenze Srl

Gli interventi della società di Antonio Franchi, Residenze Srl: Piazza Corrubbio

Posizionato nello storico rione di San Zeno, meta dei tanti turisti che affollano la città di Verona e desiderano ammirare la bellezza della locale Basilica romanica del ‘300, l’immobile di pregio situato nella vicina Piazza Corrubbio è stato oggetto dell’intervento di ristrutturazione di Residenze Srl, società guidata dall’imprenditore di origini bolognesi Antonio Franchi. Inquadrata nell’ambito del marchio “Una Casa a Cinque Stelle”, l’operazione ha previsto la riorganizzazione degli spazi interni e la realizzazione di diverse nuove unità abitate. I lavori hanno interessato inoltre il consolidamento e il risanamento generale dell’edificio, la progettazione di giardini esclusivi, le finiture esterne ed interne, l’aria condizionata e gli impianti idro-termo-sanitari. Spazio anche per la tecnologia, con l’installazione di numerosi dispositivi e componenti hi-tech: videocitofoni, impianti di sorveglianza e tv-sat. Specializzata da diversi anni nel settore immobiliare ad alta gamma, la società di Antonio Franchi ha dovuto tener conto contemporaneamente sia delle esigenze strutturali sia del rispetto dell’importanza storica e caratteristica della zona, motivo per il quale sono rimaste invariate le facciate che guardano rispettivamente verso la via e la piazza. Attenzione che non ha influito sul raggiungimento di un elevato standard di comfort abitativo ed energetico. La realizzazione della copertura attraverso la tecnica della ventilazione, in particolare, è capace di assicurare un notevole isolamento termico e soddisfare le esigenze di chi è alla ricerca di appartamenti di classe A nella città di Verona.

Antonio Franchi, l’esperienza professionale in ambito immobiliare

Antonio Franchi comincia il suo percorso professionale nel real estate a partire dal 2004, quando apre a Milano un’attività imprenditoriale finalizzata alla promozione in tutta la Penisola di iniziative immobiliari di diverse destinazioni d’uso: alberghiera, residenziale e terziario. Dal 2006 al 2008 le operazioni vengono effettuate mediante veicoli societari promossi ad hoc, in particolare tramite Serenissima Sviluppo, fondo immobiliare gestito da SERENISSIMA S.g.r. e di cui Antonio Franchi detiene una quota di maggioranza relativa. Tra le principali operazioni messe a segno in questa fase rientrano alcune transazioni relative a Porto Cervo, in Costa Smeralda. Al termine di questo periodo trasferisce a Verona la sede della propria attività imprenditoriale, specializzandosi nel trading e nella ristrutturazione di fabbricati residenziali di prestigio, come ad esempio Il Palazzo delle Poste. Attualmente ricopre l’incarico di Amministratore e Socio Unico di Residenze Srl, azienda attiva nel settore immobiliare ad alta gamma e promotrice di “Una Casa a Cinque Stelle”, marchio con cui sono in fase di realizzo due condomini, muniti entrambi della Certificazione “Condominio a 7 Stelle” di Seven Stars. Collezionista e appassionato di Arte Orientale, tra il 2017 e il 2019 Antonio Franchi è stato Amministratore Delegato, Socio e Vicepresidente dello storico Club Verona Calcio Femminile, ribattezzato dopo l’acquisizione “Verona Women”.

Renato Ravanelli, CEO di F2i, commenta la chiusura della raccolta del terzo fondo

Renato Ravanelli, alla guida della Sgr F2i, spiega in un’intervista a Mag i risultati conseguiti con la chiusura della raccolta del terzo fondo e le prossime mosse sul mercato.

Renato Ravanelli, la terza vita di F2i nell’intervista di Mag

Per la Sgr capitanata dall’ottobre del 2014 dall’Amministratore Delegato Renato Ravanelli, il 2017 è stato sicuramente un anno positivo. F2i, acronimo di Fondi Italiani per le Infrastrutture, è riuscita infatti a mettere a segno la chiusura di sette operazioni dal valore complessivo di 1,4 miliardi di euro, tra le quali rientrano l’acquisizione di San Marco Bioenergie e del 90% del capitale di KPNQWEST Italia. A queste va sommata l’importante chiusura della raccolta del Terzo Fondo, all’interno del quale sono confluiti gli asset del Primo. Grazie anche alla partecipazione di investitori come il fondo sovrano del Singapore Gic e del fondo pensione canadese Psp Investment, è stata raggiunta la cifra di 3,3 miliardi euro, che si prevede verrà portata a 3,6 miliardi nella prima parte del 2018. Fondata nel 2007, la Sgr può vantare oggi in portafoglio 18 società, che impiegano oltre 10 mila occupati. Numeri importanti, che Renato Ravanelli integra ricordando l’alta disponibilità di risorse: "Al momento gestiamo due fondi, il Terzo, che conta una dotazione disponibile di 1,5 miliardi, e il Secondo fondo da 1,250 miliardi, con 300 milioni ancora da investire". Il capitale disponibile si aggira intorno ai 2 miliardi di euro. Cifre riservate nella maggior parte dei casi all’Italia, sebbene non manchino progetti da sviluppare in sede estera.

Renato Ravanelli, AD di F2i, delinea le strategie future

"Il terzo fondo si è chiuso con una raccolta importante, il più grande mai lanciato in Italia. Abbiamo avuto davvero molte richieste da parte degli investitori e stiamo riflettendo se ampliare l’importo". Così Renato Ravanelli, Amministratore Delegato di F2i, commenta a Mag il successo della chiusura del Terzo Fondo. Interpellato sulle prossime mosse, il manager chiarisce che "Dati alla mano, penso che stiamo facendo bene considerando il numero di investitori, molti dei quali esteri, che ci hanno dato fiducia. Con queste risorse continueremo anche a sostenere la crescita delle aziende che già abbiamo in portafoglio". Spazio anche all’internazionalizzazione nelle parole di Renato Ravanelli: "Per noi internazionalizzarci vuol dire continuare a fare il nostro mestiere gradualmente e con prudenza in Italia così come all’estero". Per il top manager i target principali di F2i rimangono le società che operano in contesti di settore dove la struttura dell’offerta è frammentata. In tal senso, l’aggregazione di piccole realtà è la principale strategia adottata dalla Sgr: "Entriamo in un settore, acquisiamo un’azienda e poi un’altra e cerchiamo di integrarle facendole crescere di scala. Nel comparto infrastrutturale la scala di attività è molto importante e se ben gestita genera efficienze operative e aumenta la qualità del servizio a beneficio degli investitori ma più in generale del sistema Paese".

Fusione Crescita-Cellularline: la Spac di Massimo Armanini investe nel marchio di Reggio Emilia

Nuova importante operazione per Crescita: la Spac promossa da Massimo Armanini, Cristian D’Ippolito, Marco Drago, Carlo Moser, Antonio Tazartes e Alberto Toffoletto, acquisisce il 49,87% di Ginetta, holding che controlla Cellular Italia, favorendo l’approdo in Borsa del marchio Cellularline.

Massimo Armanini, fondatore Crescita Spac

Cellularline va sul listino di Piazza Affari grazie alla fusione con Crescita Spac di Massimo Armanini

Marchio di accessori nato a Reggio Emilia nel 1990, Cellularline si prepara a un nuovo importante traguardo: approda in Borsa grazie alla fusione con Crescita, Spac promossa nel marzo del 2017 da Massimo Armanini, Cristian D’Ippolito, Marco Drago, Carlo Moser, Antonio Tazartes e Alberto Toffoletto. La liquidità raccolta dalla Spac, pari a 130 milioni di euro, sarà infatti utilizzata per l’acquisizione del 49,87% di Ginetta, holding che controlla Cellular Italia, e verrà predisposta per il rimanente (circa 50 milioni) con l’obiettivo di finanziare lo sviluppo del Gruppo. Un passaggio significativo nel percorso di crescita di Cellularline che, dopo aver operato inizialmente nella distribuzione dei primi telefoni cellulari, ha successivamente virato il suo business agli accessori e, a partire dalla metà degli anni Duemila, agli mp3, agli smartphone, ai tablet, alle cuffie, agli interfoni per caschi da moto, agli altoparlanti bluetooth, ai braccialetti per sport e fitness, alle custodie e alle batterie. In seguito all’operazione, rimane ai fondatori del Gruppo Cellular il 15%, mentre il 13% e il 9% vanno rispettivamente ai fondi e ai manager.

Massimo Armanini: le tappe del percorso professionale

Massimo Armanini ha un’esperienza consolidata nel settore delle M&A, delle privatizzazioni e delle quotazioni delle società sul mercato. Laureatosi con lode nel 1985 in Economia e Commercio presso l’Università di Parma, nel 1988 ottiene la Borsa di Studio "Enrico Mattei", propedeutica al conseguimento del Master in Business Administration presso la Wharton Business School di Philadelphia. Sin dagli inizi del suo percorso professionale ricopre importanti incarichi a livello dirigenziale, arrivando già nel 1994 alla carica di Managing Director della Divisione Merger & Acquisition di UBS. Sempre negli anni ’90 partecipa a operazioni di rilievo internazionale quali la quotazione in Borsa di Adidas e di CSP, la fusione tra Sandoz e Ciba Geigy e tra Cariplo e Banco Ambroveneto e le privatizzazioni di Nuovo Pignone e Cementir. Tra il 1998 e il 1999 Massimo Armanini è Amministratore Delegato di Beatrice Food Diary, incarico che assume nel triennio 2000-2002 in Jumpy. Dal 2007 al 2012 Chief Investment Officer e Consigliere di Amministrazione di Pacific Capital, attualmente è CEO di Crescita Holding, Spac che ha co-fondato, e Professore incaricato di Finanza presso l’Università LIUC.

Diritto: l’esperienza dell’avvocato Luigi Vassallo in ambito istituzionale e scientifico

Docente specializzatosi in materia di diritto ed economia aziendale, Luigi Vassallo è un avvocato milanese con alle spalle una lunga esperienza come consulente giuridico in ambito istituzionale.

Luigi Vassallo, avvocato

Luigi Vassallo, competenze e incarichi ricoperti in ambito accademico

Laureato in Giurisprudenza nel 1984 all’Università degli Studi di Milano, e abilitato dal 1986 alla professione di Procuratore Legale, Luigi Vassallo ha sviluppato profonde competenze nell’ambito dell’economia aziendale e del diritto. Settori nei quali si è distinto in particolare sia come docente, sia come autore di diversi volumi: tra questi "Le prove e gli indizi nel processo tributario" e "Il nuovo abuso del diritto: tutte le novità del d.lgs. 128/2015" editi entrambi da Giuffrè Editore. Relatore in importanti convegni nazionali e internazionali di settore, ha collaborato con l’Università degli Studi di Pavia per oltre 15 anni, dal 2001 al 2016 come Professore a contratto nei corsi di "Diritto tributario", "Economia delle aziende pubbliche e dei servizi di pubblico interesse" e "La normativa sugli aiuti di Stato alle imprese e alle aziende pubbliche". Cultore della materia nel corso di "Strategia e politica aziendale" e laurea magistrale di "Economia e legislazione di impresa" del Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, svolge le lezioni seminariali del "Centro Studi sull’Unione europea del Dipartimento di Economia, statistica e Diritto" presso la Facoltà di Scienze Politiche. Docente per l’Università Commerciale Luigi Bocconi nell’anno accademico 2007-2008 all’interno del "Master in diritto tributario d’impresa", Luigi Vassallo insegna economia aziendale e diritto nell’Istituto di Formazione Professionale "Fondazione Ikaros" e, come Docente volontario, nell’Associazione Portofranco Milano Onlus, quest’ultima dedicata all’assistenza allo studio pomeridiano degli studenti delle scuole medie superiori di Milano e provincia.

Esperienze di Luigi Vassallo in campo forense e scientifico

Luigi Vassallo comincia il suo percorso professionale in ambito giuridico nel 1986. Dopo aver conseguito l’abilitazione alla professione di Procuratore Legale diventa Giudice Tributario di Primo Grado della Commissione Tributaria Provinciale di Milano. Si iscrive nel 1988 all’Ordine degli Avvocati di Milano, operazione che gli consente l’anno successivo di assumere l’incarico, mantenuto sino al 1995, di Vice Pretore della Pretura Circondariale di Milano. Negli anni ’90 ricopre la funzione di Consulente Legale della Giunta Regione Lombarda (1991-1997), oltre che di Componente della Commissione di studio nel settore formativo della Giunta della Regione Lombardia e Componente della Commissione statale di controllo sugli atti della Regione Lombardia (1997-2001). Abilitato, a partire dall’anno 2000, al patrocinio dinanzi alla Corte di Cassazione, oltre ad altre Giurisdizioni Superiori, ha rivestito il ruolo di Legale Patrocinatore delle procedure fallimentari e delle società in amministrazione controllata per il Tribunale di Milano, Giudice Tributario di Appello presso la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia e Giudice applicato alla Commissione Tributaria Centrale. Presidente dell’Organismo di vigilanza della BRACCO RE – GRUPPO BRACCO S.p.A. e dell’Associazione Magistrati Tributari della Lombardia (2005-2009), Luigi Vassallo è stato attivo in ambito scientifico. Componente del Comitato Scientifico della Confederazione Italiana di Unione delle Professioni Intellettuali, CIU, del "Nucleo di esperti per la ricognizione della giurisprudenza tributaria dell’Osservatorio provinciale sulla Mediazione" e del Centro Studi della Commissione Tributaria Provinciale di Milano, ha guidato le attività della "Collana su argomenti giuridici ed economici comunitari" della Commissione Europea nel ruolo di Direttore e Coordinatore scientifico tra il 2014 e il 2015.

Gli impegni professionali di Anselmo Galbusera in ambito imprenditoriale e manageriale

Attivo nel CdA di diverse società facenti parte dell’azionariato della holding FERA, Anselmo Galbusera ha iniziato la propria carriera da imprenditore nel 1990 con la fondazione di Delta S.p.A.

Anselmo Galbusera, da Delta S.p.A. a Italgo: le prime esperienze imprenditoriali

Rinomato professionista monzese, Anselmo Galbusera ha iniziato la propria carriera come imprenditore nel 1990. La sua prima esperienza in tale ambito risale proprio a quest’anno, quando decide di dare vita a un’azienda specializzata nel settore delle telecomunicazioni e dei servizi digitali, Delta S.p.A., realtà nella quale sarà attivo per più di un decennio nelle vesti di Chief Executive Officer e azionista e diventata presto protagonista nel settore. Nel 2003 entra a far parte di Wind S.p.A. nel ruolo di Chief Strategic Officer and Corporate Clients, mentre l’anno seguente cede a quest’ultima il controllo di Delta S.p.A. Nel 2005 una nuova svolta professionale: entra in Italgo, impresa operativa nel settore della sicurezza logica e fisica, con l’incarico di Amministratore Delegato. L’esperienza si chiude nel 2010 ed è chiamato a ricoprire negli anni successivi posizioni di rilievo all’interno dei C.d.A. di società come la Banca di Credito Cooperativo PMI del Gruppo ICCREA e Ciet. A partire dal 2009 Anselmo Galbusera inizia il proprio impegno professionale con FERA, holding da lui fondata e oggi presente nell’azionariato di molte imprese.

Anselmo Galbusera: l’esperienza in FERA

Imprenditore originario di Monza, Anselmo Galbusera ha fondato FERA nel 2009. Da allora la Holding è stata capace di espandersi in numerosi settori, spaziando dai servizi di catering a distanza alla produzione dei forgiati d’acciaio. Successo testimoniato dai 10 milioni di euro in assets gestiti e che ha reso possibile alla società l’ingresso dell’azionariato di aziende quali Genius Energy, Chiara Boni & Sons, Multicatering, Interforgia, Progetto Investimenti, Osra Special Parts e Stamperia Segrino. In virtù dell’esperienza maturata nel corso della sua carriera sia da imprenditore che da dirigente, Anselmo Galbusera è stato chiamato a ricoprire diversi ruoli ai vertici delle società controllate. Chief Strategic Officer e azionista di Multicatering S.p.A., impresa in grado di estendere il proprio servizio di catering anche alle zone più sfavorevoli del mondo, è oggi anche Vice Presidente di Genius Energy, società operativa nel ramo della Green Economy, e di Gastronomia Somasca, azienda lombarda con oltre cinquant’anni di esperienza in ambito alimentare. È membro del CdA di Chiara Boni & Sons S.r.l. e di Mittel Advisory S.p.A.

Amos Genish presenta DigiTIM, il piano strategico 2018-2020 di TIM

Sarà il digitale il cuore della nuova strategia di TIM: lo ha confermato l’AD Amos Genish nel corso della presentazione di DigiTIM, un piano triennale “orientato alla massima creazione di valore: per i clienti, i dipendenti e gli azionisti”.

Amos Genish

DigiTim: Amos Genish presenta il piano strategico 2018-2020 di Tim

Presentato dall’Amministratore Delegato Amos Genish , DigiTIM è il piano triennale strategico 2018-2020 che porterà a una vera e propria mutazione “genetica” di TIM. Una svolta all’insegna del digitale e orientata alla massima creazione di valore e allo snellimento dell’organizzazione aziendale. Un piano ambizioso quello della telco che mira al raggiungimento di obiettivi importanti, investendo in particolare su convergenza, cloud e Ict. Sul fronte consumer si punta a passare dagli attuali 1,8 milioni di clienti ultrabroadband fissi a 5 milioni, con una penetrazione dell’Lte in salita di 20 punti percentuale (dal 76% odierno al 95%). Proprio dalle attività di cloud e Ict si arriverà a derivare il 25% dei ricavi totali del comparto. Tra gli obiettivi anche la triplicazione dei clienti in fibra nell’ottica del superamento della soglia del milione. Un generale rafforzamento è previsto, inoltre, per Inwit, Sparkle e TIM Brasil: Amos Genish ha infatti escluso operazioni di cessione delle controllate, in particolare di Inwit, e ha rilanciato sulla crescita di valore delle torri assicurata dalla diffusione del 5G. TIM punterà a consolidare il primato sulla qualità della rete, a rafforzare la leadership sul customer satisfaction index e a incrementare la gestione digitale del servizio clienti, anche attraverso l’intelligenza artificiale. La digitalizzazione porterà a una maggiore efficienza dei costi operativi, con un’incidenza su circa l’80% degli opex totali in Italia. I target finanziari prevedono invece una forte crescita dell’equity free cash flow consolidato nel triennio (totale pari a circa 4,5 miliardi di euro) e una riduzione significativa del rapporto debito netto / ebitda (2,7x). Tutti elementi che favoriranno una forte generazione di cassa e, conseguentemente, il ritorno del dividendo già nel triennio. Come sottolineato dall’AD Amos Genish: “La leadership di TIM si baserà sulla massima qualità garantita su tutti i fronti: prodotti, servizi, convergenza, infrastrutture”.

Amos Genish e il piano strategico di TIM: lo scorporo della rete

Il progetto di separazione volontaria della rete di accesso fissa rappresenta un’altra importante sfida per TIM. È stato dato mandato ad Amos Genish di dare il via all’iter formale che prevede la creazione di un’entità legale separata (Netco) controllata proprio da TIM, che sarà proprietaria della rete di accesso e di tutta l’infrastruttura. Una svolta epocale che darà vita al modello di scorporo più avanzato in Europa. La creazione della Netco assicurerà un’altissima qualità della rete e sosterrà il Paese nel raggiungimento dei target fissati dall’Agenda Digitale Europea 2025 sulla banda ultralarga. Il processo di digitalizzazione in Italia sarà inevitabilmente agevolato da questo contributo significativo, che influirà anche sull’evoluzione dell’attuale quadro regolatorio. L’operazione prenderà il via con un processo formale di comunicazione ad Agcom e, dopo alcuni mesi di definizione della legal entity, porterà a un aumento di valore per il Paese, un nuovo modello di standard a livello europeo.